Antologia del Premio letterario Il Club dei Poeti 2010

di

Autori Vari


Autori Vari - Antologia del Premio letterario Il Club dei Poeti 2010
Collana "Le Schegge d'Oro" - Le Antologie dei Premi Letterari
15,5x21 - pp. 106 - Euro 18,00
ISBN 978-88-6037-0082

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Antologia delle più belle poesie del Premio Il Club dei Poeti 2010


Antologia del Premio letterario Il Club dei Poeti 2010


Antonio Balia

Nel silenzio del dolore

Non Ti conosceva
le gambe un dì ha piegato
lentamente
quel viso s’è bagnato.
La vita nella lacrima
tanti pensieri nella mente
col dolor si misurava
nella Croce si perdeva.
In quel silenzio senza tempo
il rumor lo frastornava
nel silenzio del dolore
ogni suo essere sfumava.
La Croce lo scrutava
la commozione lo scioglieva
nella carne navigava
affioravano i rimorsi.
Nei ricordi il cuor soffriva
di ciò l’anima gioiva.
Dall’intervento straordinario
la salvezza nel Calvario.
Silenzio doloroso
dolore per la vita
in quel suo piegarsi
ha vinto la sconfitta.


Mauro Biagioli

Milano

Passi estranianti,
tra essenze di umanità,
disegnano sottili ragnatele
su grigi marciapiedi.

Respiri nebbiosi,
tra folate di ghiaccio,
tracciano tortuosi percorsi
di emozioni solitarie.

Scintille d’amore,
tra bocche innamorate,
a tratti riscaldano
l’ombra del crepuscolo.


Francesco Boso

Prigione

Quando le porte si stan per aprire
il mio dolore sento lenire,
e quando faccio il primo passo verso la libertà
il sole riemerge spazzando via
tutte le nubi ed ogni traccia dell’oscurità.

Dopo tanto tempo rivedo la luce
che mi è stata negata,
e si rimembra così
la mia vista annebbiata.

Con mio stupore
noto una persona ad aspettarmi,
ma non capisco chi sia,
così provo ad avvicinarmi.

Pochi attimi dopo
riconosco il suo volto,
era la donna da me ambita,
nonché l’amore della mia vita.

Dopo una corsa senza respiro,
le arrivo di fronte
e mi rendo conto
di quanto sia bella e l’ammiro.

Vorrei spiegarle
che sono innocente,
ma son troppo felice, così
l’abbraccio e non le dico niente.


Nadia De Stefano

A mia madre

Ci sono cose che vorrei dirti…
Pensieri che affollano le buie stanze
in cui risuonano i tuoi lievi passi…
Frammenti di cose vissute
a lungo amate…

Ci sono cose che vorrei dirti…
Ma nel silenzio restano emozioni
che abbiamo taciuto
e perso inesorabilmente…

Ci sono cose che vorrei dirti…
Ma la mia voce è muta
e tutto ciò che siamo state
è disperso nel tempo
che più non ci appartiene…

Ci sono cose che vorrei dirti…
Cose di cui non so parlare…
I miei silenzi che accarezzano
malinconie che solo tu conosci.

Il sentirmi mia madre…
Nel sapermi tua figlia…


Fernando Della Posta

Rivoluzione

Perché parlare di una rivoluzione
suona come un sussurro,
un impalpabile alito di vento
continuo e insistente
che si fa acqua
chèta silenziosa
e senza accorgerti ti ha già
cinto la vita.

Come un soffice filo d’erba
buca la terra per trovare la luce,
pervade ogni vuoto
tra le sabbie e le ghiaie
di un mondo fatto di
voci tonanti.

Ogni granello si compatta
si stringe all’altro
e un blocco di granito rosa
diventa la terra
indifferente ai colpi lucenti
inferti dagli artigli lunghi
di un temporale morente.


Riccardo Gasparoli

Occhi

Pelle; e senso in un brivido scorre,
tremanti le labbra, fredde ed avide
di sorbire quel caldo sprigionato
dal cuore, in fiamme, dà alla testa
come il migliore dei vini; crepita
l’energia sulle falangi delle
dèe mani nel plasmare l’ardore,
e mentre il tatto coglie il frusciare
sordo delle ciglia, di regale ebano,
s’incontrano magnetici gli occhi.


Domenico Giuffrida

Notte di luna sincera

Notte di luna sincera
Dimmi perché ti sento lontana
Notte di streghe e folletti
Dimmi perché illumini i tetti

E dai tetti fatti per tenerti fuori
Poi di sottecchi osservi gli orrori
Che accadono di notte soltanto
Quando tutto è silenzio misto a lamento

È il lamento di un uomo che muore
O di un cucciolo che invece sta per vedere
L’alba del suo primo giorno
Neanche sapesse che dovrà far ritorno

A quel mondo che ora ha lasciato
Al mondo che da poco lo ha regalato
Per dieci per venti o cent’anni
A una vita di morte di stenti di affanni

Ma la vita la vita lo chiama
E lui non può dire non posso mi spiace
Del resto la meta è lontana
Fino allora tenterà di vivere in pace.


Esther Gratton

Semer des petits mots

Aujourd’hui je sème des petits mots comme amitié et solidarité,
Demain peut-etre je récolterais,
Mais pour le moment, mon coeur ensoleillé vous sourit!


Seminare parole

Oggi semino parole come amicizia e solidarietà
Domani forse raccoglierò,
Ma per il momento il mio cuore illuminato vi sorride!


Roberta Iacobucci

Il tetto del cielo

Mentre il tetto del cielo stride
eroso dalle tarme del tempo
e le convinzioni diventano acqua,
la forza dell’uomo non è decisa dalle braccia,
dalle armi o da ciò che ovunque è commerciato,
ma da ciò che in lui ancora alita piano.
Tutto si perde
e non ci sono salvatori,
se non milioni di piccole umanità
che da sole reggono i pilastri della terra.
Lo fanno da sempre
e per sempre lo faranno,
finché qualcuno o qualcosa vorrà che venga la fine.
Sconosciute e invisibili,
in alcuni luoghi
eteree come barche di legno
che muovono un solo fil d’acqua
ed in altri
simili alle zolle di terra che stringono in mano,
il piede di un solo Titano basterebbe a schiacciarle
ma loro chiamerebbero altri milioni a convegno
e continuerebbero il lavoro iniziato.
Vince chi perde e perde chi vince,
ma neanche questo conta
se non nella visione di chi ci sarà domani
a testimoniare che la coscienza del mondo,
il tetto del cielo,
ed i vecchi pilastri che ancora lo reggono
sono frutto dei campi dell’umanità che non si vede,
che non si conosce e non si ricorderà,
ma che c’è ed alita piano.


Caterina Lo Cicero

Zingarella

Zingarella che tendi la mano
nessuno ode il tuo sordo richiamo
oggi è festa, passa la gente
si reca in chiesa con candida mente
nemmeno una monetina
nella tua esule manina
Dolce zingarella fulgida stella
neanche una buona parola
per te che sei sola


Elio Lunghi

Opera 10^ classificata

Quello che vogliamo

Quello che vogliamo è che la gente onesta
viva serena.
Siamo stanchi di applaudire i morti.
Quello che vogliamo è che i disonesti siano
messi in galera.
Quello che vogliamo deve essere fatto
da persone oneste e capaci.
Quando la natura viene rispettata l’acqua
è amica dell’uomo.
L’uomo stesso è acqua per tre quarti.
La gente deve poter vivere dove è nata,
se così vuole, non deve vivere sfollata
negli alberghi o ammassata nelle roulottes.
La natura offesa si è vendicata rovesciando
sui paesi fango che tutto inghiotte e travolge.
Ci vorranno anni per risanare tutti i guasti
mortali e ambientali causati dall’uomo.
Ma quello che vogliamo è che si cominci
subito e vogliamo che i responsabili
paghino per le loro nefandezze…


Laura Maccari

Cadevi danzando
nella notte muta
una melodia segreta
infranta di colpo al suolo.
Quel rumore sordo
nel frastuono dell’universo
io non l’ho sentito: tu
lo attendevi da tempo
con eleganza di ballerino
sospeso sulle punte.

E rigide ormai riposano
mani d’artista inquiete
che mi stringevano forte forte
come un nodo alla gola
per cui seguito a singhiozzare.


Michela Marini

Gesto di Girasole

Dolce
il petalo muove,

Luce
per bellezza d’un fiore,
Dono
di sguardo solare.

Dolce
il petalo muore,

Raro
pregio d’altrui
d’indifferenza
colto.

Cadono solo parole.

Gesto di girasole è la metaforica visione dell’Altruismo. Come la luce del sole che viene donata a codesto fiore solo per essere partecipi della sua bellezza,a purezza e semplicità, è un gesto che viene alla dolcezza del cuore e che, in cambio, ricerca solo il calore d’un sorriso,
Sfortunatamente, in un mondo sempre più indifferente, Altruismo è un pregio raro (raro proprio come il Girasole nella nostra vita), e le parole, spesso, vincono le azioni (parole che cadono come petali d’un girasole colto e appassito d’indifferenza).


Mariuccia Milazzo

La poesia

La poesia è un gesto d’amore
verso te stessa.
È tenerezza è una carezza
È un sentirti è un dirti:
Ti amo piccola donna
ti sono vicina.
«Parla, ascolta,
vivi, sogna».


Nell’amore

bq.nell’amore voglio
nell’amore mi perdo
nell’amore desidero
nell’amore vivo
sull’amore scrivo.


Amare è

Amare è
incidere nel cuore
un nome un sorriso
dei gesti una voce.


Anna Maria Montalbini

Il mio pensiero

Nave che va
a vele spiegate,
note cristalline
che si infrangono
su isole deserte,
onda che ritorna
inseguendo l’ignoto,
gocce di perla
che vanno verso il cielo.
Negli abissi il buio.
Dov’è la luce?
Lontano…
melodie celesti
lucenti arcobaleni.
Va’ pensiero
l’onda ti quieta
e in tiepido abbraccio
ti spinge.
Ti rassereni
e come danzando
ritrovi la riva.


Marco Parisi

Giacomo Leopardi

T’assestavi cheto nella tua cameretta,
nel nobil castello del paese oramai celebre
racchiuso nelle tue memorie tenebre,
per raggiungere più d’ogni altro la vetta.

Di codesto periodo ne sei la vedetta,
il personaggio più illustre e celebre,
col tuo modo di veder la vita tenebre,
con in man la penna e la rimetta.

Ma, ahimé, nessuno ti presta attenzione,
ché tutti, a te, ignorar il tuo gran dolore,
e noi, oggi, ragioniam del genio incompreso.

Quindi la tua virtù non fu mai in ascensione,
poscia il lume delle lettere pensar al tricolore,
ma più in là de le tue opere la mente t’ha reso!


Graziella Parma

L’inafferrabile

Striscia dentro di me,
sinuoso nella sua viscida pelle tassellata,
un malessere subdolo.
Inafferrabile, invisibile,
eppure presente e tangibile.

Un morso letale
soffoca gli istinti,
ragiona le colpe,
disabilita i circuiti,
arresta la mente.

Annaspo tra il rumore dell’onda ribelle
e la lingua di sabbia
ingiallita da uno spicchio di luna rubata alle nuvole.
La salvezza
nella piccola boa altalenante dentro di me.

9 dicembre 2009


Gabriella Pesce

Opera 7^ classificata

A mia madre

Vado indietro
a raccogliere attimi,
rari,
per ritrovare un’immagine
del primo volto amato.
Cammino in silenzio,
mi chino
a guardare i ricordi,
uno ad uno…

Il mio abbraccio,
quel giorno:
tu, un po’ ubriaca,
ridente, per una volta,
vicina, per una volta.
(il tuo odore era buono)
È quand’ero malata:
sole d’ombra e di nebbia,
i tuoi occhi…
Ricordi?

Solo attimi,
pochi,
a segnare
un profilo di vetro:
fragile e tagliente,
ignaro di parole,
di sguardi in ascolto.

Il resto
è un silenzio di mani,
di carezze sospese.


Fiorina Pistone

Io ti amo

Io ti amo con l’amore di tutte le madri,
la tenerezza di tutte le sorelle.
Ti amo con la forza di millenni di storia,
ti amo con l’impeto di mille eserciti
dietro le bandiere della libertà.
Ti amo e il sangue scorre nelle mie vene
come linfa nei rami a primavera.
E la mia linfa chi la fermerà?
Io fiorirò come le piante,
darò frutti come gli alberi.
Io mi specchio in te come un giardino in un lago,
la nostra vita ferve come le api
sui prati in fiore.
Noi camminiamo allacciati
sulle nostre strade
e il cielo azzurro è sopra di noi
e la bellezza è dentro di noi.


Eleonora Quintavalle

Nephtys

È il mio nome
Scorre come il fiume
è la sua acqua
il suo respiro
È il nome mio
la sua custodia d’ebano
È la luna del deserto
è il vento
Il felino che graffia da dentro
Madre d’ogni tempo
in cui tutto ricomincia
sei la vita
e i tuoi occhi.


Stefano Reggiani

Midollo oceanico

Mi succhio il midollo
con vampiresca voracità
fronte all’oceano…
La mia domanda
esce da sola
in preda al panico:
come farò
a salire
gli scalini della marea
senza esalare
nemmeno
un fiato salmastro?

Forse cavalcando
le navi dorate
d’un crepuscolo
dagli origami scarlatti?

O forse
semplicemente
ricordando
d’esser nato
nel ventre
d’un orizzonte
a cuspide.


Michele Sacchetti

Ritorno

Aria di sale
un niente che appesta
il vento scorre
senza rincorsa
viola il mio corso
ho comprato illusioni
per soffrire di più
vie senza senso
cementi impossibili
sguardi contratti
parole di marmo
pensieri in catene
bimbi di peltro
naufraghi sordi
tra schiume di latte
alzi la testa
marea di pugni
sapere è uno schiaffo
il petto scoppia
lapilli di terrore
un desiderio
torno alle tue radici
un abbraccio lungo
sino a morirne
fra i tuoi seni
paese mio
cullato nell’ignoranza
come una carezza
il vento scorre
nero il mio corso
ho venduto illusioni
per amare di più.


Paola Salvatori

L’acrobata

Turbato nel mio essere
cammino con Dio sull’instabile fune della mia identità.

Come un funambolo con le braccia tese guardo lontano, nel vuoto.

A volo d’augello son sospeso
di fronte alla nobile coscienza
e alle incerezze del destino.

In equilibrio contemplo
la mia esitante maestria
e dello spirito la possa.

A ragion veduta sento un’aura di pace
effondersi dall’animo.

In un soffio di vento,
sul filo del tempo
incedo al suon di voci e di plausi
tra ali di folla rapita.

Trionfa la vita!


Barbara Santoni

Destino

Sul foglio del cielo,
una scritta di stelle
riflette il tuo nome.
Ricordi di un tempo che fu.
Attimi di vita vissuti
accanto a te a pensar
ad un domani solo nostro
dove il sole irradiava l’amore
che faceva capolino sulle nostre vite.
Una nuvola passa nel cielo
e porta oscurità a questi pensieri.
Ormai sei lontano
ma la vita continua.
Questo è il destino che
la sorte ha riservato per me.


Roberta Schembri

Senza tempo

Imparo a tessere e ad aspettare
non ho più voglia di rimanere senza fiato.
Lascio il tempo ai ciliegi,
permetto alla luna di ingrassare.
Giorni e ore non significano altro se non hanno più potere.
Brucerò i calendari, fermerò gli orologi,
le mie rughe saranno solo un inchino al mare, un saluto al vento.
Vecchi capostazione, credetemi, andate a casa:
quel treno nessuno lo perderà
e non mi affannerò mai.
Raccoglierò timo ed alloro
quando vorrò, stupendomi del giorno giusto.
Perfetta, esile e coraggiosa
allora sì che le mie spalle reggeranno
e il mio mento sarà acceso dal sole.
Un anno, un minuto ancora:
sto per arrivare, riuscirò a capire
e sarà mio l’amore dei marinai.


Chiara Scrobogna

Opera 2^ classificata

In fitte gocce leggere

La pioggia d’autunno
silenziosa la polvere calda
impronta e dissolve pian piano.
Più nitido brilla il fanale del porto
nell’aria piangente.

Incombono ancora nel cielo brumoso
le nuvole sparse a guardare
lo sfascio, dall’alto, del genere umano.

Lo stillicidio s’arresta,
il vento sferzante raggruma quel pianto,
irrompono i fulmini in frecce lucenti a ferire
l’ammasso che romba lontano, poi forte.

Esulto alla pioggia battente che gronda furiosa
a spazzare, a lavare, a pulire la terra
con rivoli gonfi di fango e marciume
che scorrono con prepotenza.

Poi basta.

Indifferente la gente,
i rumori, le luci i colori
ritornano quelli di sempre.
Grandioso quell’urlo potente,
quell’attimo di ribellione feroce, orgoglioso
si è spento.

Ritornano fiacche e sgradite le cose di sempre.


Elisabetta Stragapede

Lei disse: “Guardami!”
ed io eseguii
con gli occhi del cuore
della mente
delle mani.
Mi volsi
mi avvolsi
mi sfilacciai
esattamente come lei
quando al mare
d’autunno
ruba i colori
per ridonarli
dolorosi
stringenti
nei giorni qualunque.


Riccardo Toni

A volte impazza

A volte impazza
la vita sgorga
dalle tue mani
e non puoi controllarla

A volte rimane assopita
e a volte
si fa attendere

e allora
non resta che aspettare
bisogna solo
saper aspettare.


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