Antologia delle più belle poesie del Premio letterario Città di Melegnano 2021
In copertina: Image by Lolame Pixabay migratory-birds-5242969 (License to use Pixabay License – Libera per usi commerciali)
Indice Prefazione di Massimo Barile – Omaggio a Benedetto Di Pietro – Albo d’Oro del Concorso – Mara Bachiorri – Sergio Baldeschi – Paolo Barbagelata – Elisabetta Barbera – Chiara Bergoglio – Monica Bettarelli – Ubaldo Bitossi – Mariagina Bonciani – Eros Bonicioli – Giovanni Bottaro – Ottavio Buratti – Giovanni Cangelosi – Giuliana Capizzi – Adriana Centi – Maria Colombo LGE – Giulio Corselli – Andrea Cremonesi – Francesca Croci – Giuseppe D’Agrusa – Luca De Giulio – Vittorio Di Ruocco – Paulette Ducrè – Mario Filocca – Margherita Flore – Emilia Fragomeni – Francesca Geloni – Patrizia Gori – Lucia Ingegneri – Giuseppe La Rosa – Elisabetta Liberatore – Giorgio Manca – Chris Mao – Dario Marelli – Marco Mazzola – Aurora Nocentini – Diego Orlandi – Anna Maria Pacquola – Martin Palmadessa – Maria Teresa Piccardo – Ileana Pisani – Lucio Postacchini – Francesca Rivolta – Sergio Rossi – Sergio Benedetto Sabetta – Silvia Serradori – Elpidio Sorbo – Franco Tagliati – Marinella Terragni – Anna Tieppo – Niccolò Valtulini – Alessandro Vonella – Arianna Zanette – Marian Ciprian Zisu Prefazione La presente antologia comprende le poesie degli Autori che hanno partecipato al Premio «Città di Melegnano» 2021, nella sezione poesia. Massimo Barile Omaggio a Benedetto Di Pietro Queste mie poche parole vogliono rendere omaggio all’amico Benedetto Di Pietro con un semplice ricordo che diventa testimonianza d’una condivisione che è stata importante, prima a livello umano e, poi, nell’ambito culturale e letterario. Massimo Barile Albo d’oro della ventiseiesima Edizione del Premio Città di Melegnano 2021 La Giuria della XXVI Edizione del Premio Città di Melegnano 2021 presieduta nella sezione Poesia da Massimo Barile, dopo attenta valutazione delle opere pervenute ha così decretato: Opera 1^ classificata: «Il varco» di Paulette Ducrè, Alpignano (Torino). Questa la motivazione della Giuria: «Paulette Ducrè offre una lirica penetrante ed evocativa, che riconduce alla visione poetica della poetessa Antonia Pozzi, diventando un prezioso e sentito omaggio lirico. Opera 2^ classificata: «L’ipotesi di quello che sono» di Sergio Baldeschi, Montecerboli (Pisa). Questa la motivazione della Giuria: «Sergio Baldeschi ripropone la sua poetica, precisa e raffinata, offrendo brividi lirici ed illuminazioni poetiche che rivisitano le sue esperienze esistenziali e catapultano davanti “all’immenso stupore della vita”. Opera 3^ classificata: «La felicità è nei brandelli» di Elisabetta Liberatore, Pratola Peligna (Aquila). Questa la motivazione della Giuria: «Come scrive Elisabetta Liberatore, “la felicità è nei brandelli”, depurati da ciò che è inutile e dagli orpelli dell’esistenza, negli spiragli di vita che sorprendono e nelle manifestazioni che oltrepassano il silenzio dell’attesa. Opera 4^ classificata: «Tremo sul davanzale dei tuoi occhi (preghiera dell’uomo perduto)» di Vittorio Di Ruocco, Pontecagnano (Salerno). Questa la motivazione della Giuria: «Vittorio Di Ruocco offre un canto lirico, che definisce “dell’uomo perduto”, profondamente sentito e capace di penetrare nelle zone segrete del cuore, muovendosi sull’orlo dell’abisso, fino a catapultare nella vertigine immane. Opera 5^ classificata: «Un sogno» di Niccolò Valtulini, Bolgare (Bergamo). Questa la motivazione della Giuria: «La visione poetica riconduce alla sostanza profonda dell’esistere con la consapevolezza che ogni evento dell’esistenza è appeso al destino, alla vita appena sfiorata, al sogno amaro di un amore perduto. Opera 6^ classificata: «La specie umana» di Chris Mao, Ormea (Cuneo). Questa la motivazione della Giuria: «Nell’inquietudine che porta con sé, sempre rivolta a nuovi orizzonti e desideri, la “specie umana” avanza inesorabile per alimentare la sfrenata ambizione, ed ecco allora che diventa fondamentale ritrovare il “lume bianco della verità” nell’universo emozionale e nel fluttuare dei sogni. Opera 7^ classificata: «Sequele di parole» di Lucia Ingegneri, Monza. Questa la motivazione della Giuria: «Lucia Ingegneri offre una visione poetica che, tra armonia e dolcezza, alimenta costantemente la sua Parola, che si fa “respiro di poesia”. Le simboliche “sequele di parole” oltrepassano il silenzio e spingono alla ricerca di nuove emozioni, riportano le molteplici “sfumature” dell’esistere, distillando le meravigliose “scintille del cuore” che alimentano la magia della vita». Massimo Barile Opera 8^ classificata: «Ultimo giorno di scuola» di Dario Marelli, Seregno (Monza e Brianza). Questa la motivazione della Giuria: «Dario Marelli propone una poesia che diventa ricordo e riflessione sull’”ultimo giorno di scuola”. Il sorriso dei bambini, lo stupore davanti alla nuova vita che li aspetta e la girandola dei sogni che si muoverà sopra di loro, diventano visione lirica che riconduce al sorprendente divenire della nostra esistenza». Massimo Barile Opera 9^ classificata: «False partenze» di Francesca Croci, Predazzo (Trento). Questa la motivazione della Giuria: «Francesca Croci pone al centro della visione lirica la concezione che vede l’esclusiva affermazione della propria individuale esistenza come unica ed autentica realtà. Opera 10^ classificata: «Disillusione» di Ileana Pisani, Cernobbio (Como). Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica di Ileana Pisani domina il senso di “disillusione” nei confronti di ogni manifestazione dell’esistere, fortemente avvertito durante il percorso della vita. Opera Segnalate dalla Giuria: «In abito bianco» di Ubaldo Bitossi, Firenze. Questa la motivazione della Giuria: «La lirica di Ubaldo Bitossi si alimenta di un’atmosfera sognante davanti all’immagine d’una donna che danza, in riva al mare, in “abito bianco”, lambita dal vento, mentre si muove in armoniosi gesti. «Mancanza» di Diego Orlandi, Lagord (Francia). Questa la motivazione della Giuria: «Diego Orlandi propone una lirica nella quale si avverte il senso della “mancanza” delle proprie radici, quando “partire” diventa desiderio di poter “tornare” in un luogo dove tutto, come scrive e confessa, “mi assomiglia”. «Naufragi notturni» di Sergio Rossi, Cornate d’Adda (Monza e Brianza). Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica di Sergio Rossi si assiste ad una lenta immersione nei simbolici “naufragi notturni” di “ombre salvate/sbarcate clandestine sopra scogli”, tra “infinite risacche” d’una sofferta vita e tragici “sogni interrotti”, inghiottiti dal turbinio dell’acqua, fagocitati in un percorso di speranza che diventa negazione d’un approdo salvifico». Massimo Barile «Per te» di Alice Ramploud, Fidenza (Parma). Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Alice Ramploud riconduce al canto d’amore che diventa rivelazione, tra un “dolce bacio” e “brividi leggeri”, come a voler fermare il tempo per preservare la memoria e rendere eterno il “respiro” che lambisce l’animo nel silenzio notturno». Massimo Barile «Umano» di Luca De Giulio, Gorgonzola Milano). Questa la motivazione della Giuria: «Luca De Giulio offre una limpida visione lirica delle molteplici riflessioni generate “lungo il sentiero di casa”, quando la debolezza l’ha reso così “umano” ed ha alimentato i suoi pensieri, come a voler oltrepassare la linea di confine che separa la realtà dal sogno, cercando di non arenarsi sopra la miscela di “ricordi” e “scivolose certezze”, per non essere disorientato dalle illusioni della vita». Massimo Barile
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