Antologia delle più belle Poesie del Premio Città di Montegrotto Terme 2018

di

Autori Vari


Autori Vari - Antologia delle più belle Poesie del Premio Città di Montegrotto Terme 2018
Collana "Le Schegge d'Oro" - Le Antologie dei Premi Letterari
15,5x21 - pp. 64 - Euro 15,00
ISBN 978-88-6587-9450

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Antologia delle più belle Poesie del Premio Città di Montegrotto Terme 2018


Federica Boselli

Secca e screpolata

Sento l’aria gravida d’ acqua gelida,
ma io mi sono seccata dentro ormai,
dentro e fuori secca, arida, screpolata:
ha lavorato il tempo come fa
il sole e il vento, come fa il freddo
sulle nostre terre, le nostre case.
Così sono tutta segnata dentro e fuori.
E tutta secca, screpolata.
Un velo di polvere sull’anima
soffio via con labbra trepide, speranti,
ma ricade la polvere a coprire
tutte le emozioni e i colori, i canti.
Soffoca il battito del cuore.
Vorrei tanto essere una luce e caldo
e amore. Ma il tempo m’ha asciugata,
sfregiata, impolverata.
E sono tutta secca e screpolata.


Le Fondamenta

Sono io le fondamenta:
ho immerso le dita nella terra
a diventar radici di quercia,
che nessun vento possa schiantare.
Sono io le fondamenta di questa casa
sbreccata, sfregiata, infranta
da tanti colpi, tanti dolori inferti.
Ma sono salda a sostenerti
edificio della nostra vita insieme.
Puoi affidarti a me senza paura:
presidio di memoria, imperturbabile, solenne
fondamenta sicure, non temo il vuoto assente.


Umberto Maria Di Giacomo

Il giro

Facciamo un giro?
Forse è un po’ incerta la voce
incorniciata da un sorriso
a mala pena estirpato
da occhi
troppo solcati
da segni di dolore.

Solo una manciata di euro!
Per incidere ancora
un volto bambino
eccessivamente in fretta
diventato già adulto.

Strano odore
penetrante
di stanchezza di vita
non riesci a mascherare
belle dita affusolate
di mano nata
per disegnare sogni.

Ti ho concesso
la viltà del danaro
ma non ho ingiuriato
di nuovo
il tuo volto.
Tu
hai bagnato i tuoi occhi
di un diverso sorriso
e hai riempito di pieni
la mia vuota notte solitaria.


Arianna Donola

Vita nuova freme

Felicità attimo fuggente
Preme il dolore di te sul cuore
Nuvole si inseguono rapide nel cielo
Scende pioggia ma rumore non fa

Tu ricordo di quello che è stato
Tu rimpianto di quello che sarebbe potuto essere
Tu assenza e presenza al tempo stesso
Tu mare in tempesta anima inquieta

Passi lenti attraversano stanze vuote
Pagine di un libro mosse dal vento
Silenzio interrotto dal ricordo di una voce
Sento musica nell’aria vita nuova che freme


Antonio Fiorito

Opera 9^ classificata

12 Haiku per «Quattro Stagioni»

1 – Primavera

Primo mattino
Fiore di biancospino
Nasce una vita

Leggera brezza
Nuove voci, canzoni…
Mimose in fiore

Vespro di sole
Sui verdi prati Flora
sparge profumi


3 – Autunno

Viale dei tigli…
Da braccia nude il pianto
Gocce di brina

Foglie d’Ottobre
Nell’ocra del tappeto
colore di ricordi

Notte di quiete
Luce negli occhi tuoi
Luna d’autunno


2 – Estate

Gabbiani in volo
Bianche vele sul mare
Aria di sale

Caldo deserto
Case e strade silenti
Un cuore brucia

Onde dorate
sotto il sole d’agosto
Il grano è pane


4 – Inverno

Candidi fiocchi
dietro i vetri di ghiaccio
Notte di pace

Cielo stellato
Cornamuse nell’aria
Sacro e profano

Ultima notte
Nel Nuovo che già nasce
nuove speranze


Lucia Lo Bianco

Chi è quella donna

Chi è quella donna
che cammina per strada,
che canta note strane,
tacchi alti sul sentiero
in un bosco buio.

Chi è quella donna
col viso da bambina,
gli occhi grandi
e il cuore pieno di paura,
sotto un cielo che non vuol vedere.

Chi sarà mai quel viso bruno,
labbra rosse come il fuoco
e ombretto pieno di luce,
che parla allo sconosciuto,
gambe lunghe e occhi scuri.

Le sue orecchie hanno udito
i suoni del terrore,
la sua pelle conosce
il calore del contatto,
le sue mani giocano
con giocattoli strani
nella stanza che
non vuol sentire.

Chi è quella bambina,
gli occhi aperti al cielo chiuso,
che dorme sull’asfalto,
nel silenzio conquistato
con le labbra rosso fuoco.


Elio Lunghi

Lontananza

Ti amo e ti penso sempre.
Quando ti vedo mi rassereno
e l’anima mia in lotta con
il vento si placa.
Che gioia sublime, piena e
distesa mi infondi nel rivederti.
Sei la più bella di tutte le donne
che Cupìdo innalza all’estremo
splendore.
Vi è fortuna più grande che
estraniarsi dal mondo, allorché
affaticati da lunghi viaggi si
torna al focolare?
E la mia regina che è bella
come il sole mi accoglie nel
letto profumato.
Sotto agli ulivi i defunti riposano
in pace, anche la natura qui
è bella come il sole.
Le notti e i giorni trascorrono
sereni, sono tornato accanto
alla mia sposa.


Stefano Maraviglia

Il sisma e un sogno, te

Il sole prova a lenire le tue ferite e alleviare il mio dolore,
intanto fermo ed esanime contemplo la tua silente agonia,
Camerino mia.
Mentre la mano sul foglio incide il pianto,
martellante nelle membra il ricordo tuona,
forte e tanto.
Vibra la terra e vacilla l’esigua certezza,
mi stringo a te paese mio,
come le macerie fanno con l’amarezza.
Vedo solo il buio intorno a me,
abissi colmi d’ansia,
la paura come amica e il ricordo di una beltà
che più non c’è.
Non ti curar di me amico mio,
il malessere passerà, un giorno, forse,
se a ceder prima non sarò io.
M’illudo d’un domani diverso,
come un poeta stanco fa
verso dopo verso.
Provo a svestirmi di questo cappotto tessuto di paure e timori,
chiudo cuore e occhi,
ma non riesco a lasciarti fuori.
Basta! Fuggo!
Mesto percorro ciò che rimane di te, un’unica via.
Ti vorrei bella come una volta perché,
se un sogno c’è, quello sei te,
Camerino mia.


Margherita Marinoni

Dedicata a Barbara

La tua prorompente giovinezza
ha risvegliato le nostre intorpidite esistenze,
la tua esuberante vitalità
ha contagiato di vigore le nostre opache riunioni familiari.

Il calore dei tuoi gesti e la tua gioia di vivere
Ci hanno infuso speranza nell’incertezza del futuro.

Te ne sei andata, lasciandoci stupiti ed increduli,
seminando dietro di te la fragranza del tuo ricordo,
che, nelle nostre menti e nell’animo dei nostri figli,
persisterà finché avremo vita.

Dalla galassia in cui ora ti trovi,
fissa i tuoi incredibili occhi neri e lucenti
sulle nostre immeritate vite
e continua ad evocare in noi la certezza dell’eternità, Barbara.

Barbara, nata il 01.11.1971, è deceduta il 10.08.1988, per leucemia fulminante.


Gennaro Sorrentino

Opera 6^ classificata

Acquazzone d’estate

Questa pioggia d’estate mette gioia,
l’afa soffocava il mio respiro.
È un dono di vita il temporale
per gli uomini, le piante gli animali.
Lo scrigno dei ricordi si riapre
e ragazzo mi vedo come allora.
Rivedo insieme a me le mie sorelle
mentre a turno uscivamo allo scoperto
e danzavamo a gara sotto l’acqua
per goderci quella doccia naturale.
E quei rivoli felici giù scendevano
dai capelli scorrendo lungo il viso
per raggiungere le labbra pronte a suggere
quel dono regalatoci dal cielo.
E mia madre urlava alla finestra
come stessimo facendo un gran delitto.
Per noi invece era una gran festa!
Vorrei di nuovo uscire allo scoperto
senza ombrello e roteare ancora
come facevo allora mentre piove.
Ma ora non sono più un ragazzo
e non c’è mia madre alla finestra.
A stento mi trattengo. Non vorrei
che gli altri mi prendessero per pazzo.
Teniamo incatenati quei ragazzi
che scalpitano da sempre dentro noi
mai rassegnati alla vecchiaia incombente.
Così facendo rinunciamo alle gioie
della vita e ci consegniamo alla noia.


Loredana Tondello

Mamma

Mamma!
Non lo scordare
è la prima parolina che da bimbo impari a sillabare
e l’ultima invocazione
quando da questo mondo ti stai per staccare.

Se sei fortunato
perché il destino ti ha aiutato,
tanti anni con lei hai passato,
ma mai ti vorresti separare
ha sempre tanto da dare!

Se in alto sei arrivato,
da tutti sei osannato, lodato,
ammirato e invidiato
ma da nessuno sarai come da lei amato!
Tutta la vita ha passato a sorreggerti, correggerti,
incoraggiarti, spronarti
e per ogni tuo scivolone
ha sempre pronta una giustificazione!

C’è chi ti ama per la tua intraprendenza o intelligenza,
chi perché sei saggio o per il tuo coraggio,
chi per la generosità o la lealtà,
chi ti adora perché porti l’allegria nella compagnia,
solo la mamma ti ama per come sei,
solo perché ci sei.

Mamma fino alla morte,
qualsiasi sia la sorte,
di te si preoccuperà, occuperà
e persino dall’aldilà ti proteggerà!


Enrico Trivoli

Milano

Quanti soli
quante lune
quest’allegro rumore cittadino
quanta luce
quanto buio.


Valtellina dal treno

Dolce il giorno di primavera annunzia in Valtellina una speranza
E ridono i monti nei bianchi crespi al Sole di marzo
Filari di case aggrappate ai monti abbozzano un sorriso
S’affrettano gli uccelli a onorare gli alberi infreddoliti.


Valsesia 2

Saltella
fra i cespugli
un passero bambino
Più grandicelli altri passeri
fra alberi e case
intrecciano legami d’amore.


È timido il fiore

È timido il fiore
quando sorride …
o quando piange se lo si toglie dallo stelo ..
(non toglierlo tu dallo stelo).


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