Antologia del Premio Letterario Città di Monza 2010

di

Autori Vari


Autori Vari - Antologia del Premio Letterario Città di Monza 2010
Collana "Le Schegge d'Oro" - Le Antologie dei Premi Letterari
15,5x21 - pp. 172 - Euro 18,00
ISBN 978-88-6587-1010

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Antologia del Premio Letterario Città di Monza 2010


Samuele Agorri

Mattutino

Rintocca a ritmo e stacca la campana,
di agro in macchia lo squillo si diletta
destando i clivi ancor sopiti al raggio.
Gli armenti seguon Pale nella piana
e la custode operosa del boccio
al rugiadoso nettare s’appresta.
Or si brezza l’ulivo e s’inargenta
Mattino coglie la notturna spenta.


Daniele Armando

I disegni del silenzio

Fremono aliti di vento,
come angeli d’ombra
sulle ciglia del mare.
Magiche conchiglie
imprigionano ogni suono.
Il silenzio disegna
i suoi cerchi profondi:
l’infanzia li fa giungere
dalle radici di grandi tronchi,
come cenni di ninne nanne.

Dolci pensieri mi cullano
ed io li tengo in braccio,
come mi stringeva mia madre,
poi li libero lievi
come soffi di respiro.
Sfumano ancora immagini
che appaiono e scompaiono;
un cesto di tiepidi ricordi
si alza volteggiando
tra le braccia dell’orizzonte.

Sto nella luce appannata
di una trapunta di cielo:
ogni istante ha un’ombra diversa
e anch’io in questo istante
non sono più come prima.
E questa luce soffusa
percorre inquieti sentieri
come arcobaleni scomposti
subito spazzati dalle ali
del vento del cuore.

Abiteranno per sempre gli angeli
il silenzio di un uomo?


Wilma Aversa

Lamento nella notte

Nel mentre della notte
Il sonno dispettoso
diserta il suo tempo,
rimbomba il silenzio.
I pensieri cavalcano
ricordi nel buio
e, stanco il cuore
veglia il dolore.
Distillano gocce dagli occhi
che tracciano sentieri
sulla pelle sola
che prende una carezza
dalla calda coperta.


Eleonora Barp

Felicità

Felicità, cos’è la felicità?
nessuno sa cos’è.
È qualcosa che uno cerca.
È qualcosa che uno dà.
Dare amore è felicità!
Star bene con se stessi è felicità!
Sentirsi amati, desiderati, coccolati e rispettati,
tutto questo è felicità!
Quando sei felice, accetti ogni cosa con naturalezza,
senza cattivi pensieri, senza pensare al domani.
Domani è un altro giorno, più bello, più brutto, non si sa.
Forse un altro giorno di felicità!
La gioia di vivere, la gioia d’amare, felicità ti sanno dare.
Se poi sono ricambiati ancor di più saranno esaltati!


Pablo Bernocchi

Segesta

Superbe
e arenate
le mura
dai cricchi
affilati
fronteggiano
il silenzio
smagliato
di trapunto
nella baia.
Affacciati
sul profilo
d’istmo
gli elettrici
riflessi
ondeggianti
al pari
d’una sparsa
processione
deserta
e affrancata
stemperano
il riflusso
biliottato
dagli ormeggi
e il riso allegro
e muto
dei suoi occhi
a levante,
di Trama
verdi.


Carlo Antonio Bertolo

L’esperienza

Bimbo che sballi e aggredisci la vita
con famelico slancio. Per gioire
bruci le tappe. Non è mai esistita
l’arte del vivere, come del morire,

o quanto men, nessuno l’ha mai scritta.
Forse è qualcosa che tu vuoi scoprire,
forse è l’ignoto quello che t’invita,
forse la fretta di voler capire.

Ma tu non sai ch’esiste una coscienza
verso te stesso che non puoi tradire?
Un’emozione non è certo scienza!

Che sia quell’arte non te lo so dire.
So dirti invece cos’è l’esperienza:
l’elenco degli errori a non finire

scritti col pianto e con la sofferenza.


Antonio Biancolillo

Amore sospeso

… e finanche le stelle
si lamentano al tuo passare
nel mare silenzioso della notte
perché tu sei troppo piccola
per essere ammirata da lassù

troppo grande la distanza
per notare la tua immensità
e loro sanno che tu esisti
lì, adagiata sul punto estremo
dei tuoi può darsi

e anche se tu taci ed è notte
è proprio quello che non si può amare
che io amo
nell’enorme lontananza
nel punto del mio pizzico di follia

dove sto solo vivendo un amore sospeso
senza terra e senza data
quello che appena esiste
difficile da sapere
impossibile da non amare.


Enrico Bonfiglio

Cimitero

Aghi di pino ricoprono il selciato.
Passi lievi e insicuri li calpestano.
Sogni stanchi di chi non vuol più combattere.
Unghie conficcate alle pareti del cuore.
Processione di anime vuote alla ricerca di sollievo
da chi non c’è più.


Fabio Bossi

Notte

In quella notte fredda e buia…
In cui aleggia il silenzio…
In lontananza si vede un chiarore…
È un raggio di luna…
Che con la sua forza scalda il tuo cuore…
Illumina i tuoi occhi…
Che brillano come stelle piene d’amore…


Simona Cardinali

Era…

Era come la nebbia che,
con la sua densa maschera lattiginosa,
offusca lo sguardo nelle sere d’inverno…
Era come una nube nera all’orizzonte
presagio di imminente tempesta!
Come il muovere della terra nel profondo
che porta ad onde che distruggono il mondo…
Era, per te,
come il sipario che cala improvviso
nel cuore della scena tua madre…!
Era, forse,
solo una piccola fiamma
che avrebbe potuto dare luce
a questo tuo esistere spento…
Ma su lui tu hai soffiato…!

Era un germoglio nel tuo ventre di donna
che no mamma mai…
… no, mai mamma!
Era un respiro che viveva del respiro tuo,
un cuore nel tuo cuore,
una goccia del tuo amore.
Era il tuo sbaglio, il tuo dolore…
il giudizio della gente, il tuo terrore!
Era la fretta di porre rimedio
a quel dono inatteso nel viver tuo medio.
Era quel che non sarà mai più…!
… Era…!
E adesso che fai?
… Piangi?


Andrea Fabac

Domenica 24 agosto

Lontano si perde il mio sguardo
Alla ricerca di quell’essenza che è vita
Che è fonte da cui bere e con la quale dissetarsi.
Lontano si perde il mio pensiero alla ricerca di ricordi andati
E tra le membra oramai assopiti.
Lontano si perde il ricordo di emozioni vissute
Di parole sussurrate
o di racconti mai narrati
sempre vivo il ricordo di quella…
domenica 24 agosto
di quella domenica in cui i nostri sguardi
i nostri sorrisi
i nostri sogni
le nostre anime si sono fuse inscindibilmente insieme
e per sempre sarà
Quella domenica 24 agosto ho guardato il tuo mare
Lo sterminato mare dei tuoi occhi
In cui navigare
Li ho guardati e il mio cuore si è illuminato
La strada che portava a lui
Oramai buia e incolta da tempo
Ha preso vita
Le tenebre sono diventate giorno
La terra ha iniziato a rifiorire
Il sole ha ricominciato a splendere alto nel mio,
adesso nostro per sempre
cielo.
Quel 24 agosto le nostre vie si sono intrecciate
Per iniziare quel lungo cammino che è
donare


Maria Chiara Firinu

A mia madre

Come vorrei che tu fossi ancora qui,
per insegnarmi la vita,
per raccontarmi parole.

In un giorno che può già sembrare lontano
sei andata via.
E quel vuoto non si colma,
il mio dolore non si calma.

Ti vedo sempre
che m’insegni pazienza.
Ma io non sono come te,
non ho il tuo coraggio.

Non avrei voluto conoscere il tuo viaggio:
la tua assenza mi consuma l’anima
che ancora non guarisce.

Nel sogno spesso mi consoli,
come prima, come allora.
Son felice quando mi prendi per mano,
per farmi uscire dal buio.

Poi torni nel Cielo che amavi
e nel quale credevi.

Ed io son qui, ingoiata dal rimpianto,
rinchiusa nel tormento.
Sono e non sono, mi manca la tua voce
e vorrei sentirti.

Chiederò al tempo, al vento e al sole
che trasportino da me le tue parole.


Luisa Foddai

Opera 5^ classificata Sez. Adulti

Soffio di cielo

Piccola sari di latte di cielo rigata,
china si aggira veloce tra rantoli e costati
ferita di fame di angeli caduti
ai margini polverosi del mondo.
Mani febbrili agitate d’amor sconcertante,
occhi solcati da notti inquiete
assenti di placide lune,
ragnatele di attimi arsi d’amor senza omega,
segnano come lance di fuoco
sul Divino costato lo stanco volto.
Una per ogni respiro riacceso
sottratto all’infame Signora
sovrana di un Tempio di polvere e fango.
Santa di Luce sotto notti nere oscure di stelle!
Angelo tra l’inferno degli angeli
col cuore al cielo e le mani affondate
sull’umana piaga,
sorride e compiace sicura
a quello che pare il silenzio di Dio.
Ma inclemente il tempo terreno
ferma il suo giro di giostra…
e quel soffio di cielo rimette le ali
e ritrova l’antica dimora.
Orfane braccia rivolgono ora lo sguardo lassù…
e un’intonsa nuvola bianca d’azzurro rigata
sorride materna
in un abbraccio infinito
ai suoi inermi figli.

A Madre Teresa di Calcutta
nel centenario della sua nascita
26 agosto 2010


Fabio Follini

Il sipario della vita, 09 aprile 2008

La Vita! La Vita può essere un dono Prezioso!
O una condanna senza fine!!!

La vita è un involucro di esperienze! Emozioni!
La vita racchiude sentimenti, gioie, delusioni, amori, sofferenze,
solitudine, tristezza e momenti magici!!! Racchiude tutto.

Ma voi ci credete, che ogni singola vita, abbia un destino prescritto?
O siamo noi, a crearci il nostro?
È un dilemma, a cui nessuno, mai, potrà rispondere.

Secondo me, la vita, è come un fiume che scorre, per sfociare nell’ignoto.

A volte, la curiosità, mi spinge al desiderio di sbirciare,
dietro al sipario della mia vita, per scoprirne i Misteri!
Ma poi ho paura di quello che potrei vedere, e cambio idea.

Nei momenti di solitudine, mi capita spesso di farmi un riassunto
della mia vita, da quando sono nato, ad oggi!!!

E, ogni volta, rimango scioccato…

Ora, però, non ho più paura di me stesso.
Tiro il tendone, e guardo dietro il sipario.
Vedo un oscuro, macabro abisso profondo!

Contornato da una luce lugubre, sento freddo, ma sto sudando!
Sento l’eco delle urla dei Dannati!!!
Tristi, emotive e tormentate creature, almeno quanto lo sono io…

Guardo meglio, e, dietro tutto questo, vedo una cosa ancora più lugubre:
… È il buio della mia Vita.


Antonino Frattagli

Eppure è la terra di Dio

i visi sporchi di fango e di sangue
Negli occhi la paura
Dell’imbecillità di alcuni
Per l’imbecillità di alcuni
Che si sentono forti
Che si credono forti
E fan morire i bambini

Bambini colpevoli
Di non essere nati nelle terre dei forti
Bambini colpevoli di essere puri
Che voglion la pace
Che non vogliono odiare
Che vorrebber giocare con i figli dei forti
Che dovrebber giocare
Con i figli di tutti
Ma devon temere
Chi lancia le bombe
Per produrre altre bombe
E creare profitto
Chi lancia dei razzi
Per saziare il suo odio
E creare dolore

Tra gente indifesa
Che parla di pace
Che non conosce wall street
Che non sa di mercati
E neppur di rancori
Sa solo che ha fame
Sa solo che ha male
Mentre guarda il suo sangue
Pian piano svanire

Nella terra di Gaza


Elisa Gabutti

Pensieri notturni

Un corpo sconosciuto
nel mio letto,
un volto nuovo
da guardare.

In occhi chiari
inizio a riconoscermi
e uno sguardo diverso
mi accarezza.

Da dove arriva questo uomo?
Che strade ha percorso?
Quali silenzi lo hanno attraversato?

Altre braccia l’hanno stretto,
altre bocche baciato,
altre donne accolto,
altre voci ferito.

Adesso siamo qui,
insieme, vicini.

Respirerà a lungo questo amore?
Vivrà per sempre o presto morirà?
Ora non lo sappiamo,
non è ancora il momento
per conoscere.

Dormi mio dolce compagno
e non pensare.
Le certezze fanno parte del domani,
oggi possiamo solo vivere
e sperare.


Patrizia Gori

Sulla mensola

Indicavo un punto lontano e sorridevo.
Ti tenevo stretta a me, a proteggerti.
Sciarpa di lana
il braccio intorno al tuo collo.
Ero più grande eppure piccolissima.
Indicavo un punto lontano
che tu guardavi smarrita, il volto imbronciato
a cercare quello che io vedevo e non afferravi.
Volevi chiedere ma non avevi parole.
Ignara dei tuoi pensieri
fissavo l’orizzonte sconosciuto,
ancora oggi orizzonte impossibile.

Spolvero la mensola che ci sostiene
dentro una cornice di minuscole conchiglie colorate,
sistemati in un angolo
una coccinella, un putto assopito, una rosa argentata.
L’ordine delle cose mi rende serena.
Lo stereo sintonizzato su Solo musica italiana.

Spolvero e canto.
Mi prendo cura di noi
strette in un abbraccio senza tempo.


Mirco Invernali

Opera Vincitrice del Premio in memoria Augusto Robiati

E aspetteranno a frinire le cicale

Tornerai. E allora torneranno i fiori
a sbocciare.
Tornerà il vento, col suo abito azzurro,
con le sue nubi chiare.

Tutti i meriggi, l’ombra sarà tiepida e sognante;
e canteranno, in questo silenzio che sta tremando,
le festose cicale del cortile.

Spariranno i segni che mi confusero,
la casa sarà viva ogni ora;
e nei lembi del mio verde fiorito e ventilato
andrà sognando, incredulo, il mio cuore.

Ti aspetterò. Qui. Sotto questo cielo senz’abito
azzurro, senza fiori sbocciati,
né vento e nubi chiare.
E aspetteranno a frinire le cicale.


Patrizia La Rocca

Historia

Ardevano fuochi a combustione lenta tra tricchi scricchiolii,
per coprire arbusti di grigiore lieve – dal grigio fucsia per passare scosceso
al grigio tomba – sembrava quasi che gli egizi fabbricassero di nuovo le chiavi
per varcare la biblioteca di Alessandria,
per scartabellare papiri, udire belare umani, debellare con codici binari,
decorati di lato con un fiore a forma di tulipano
viola
rapito dai giardini di Babilonia,
il tempo,
unire l’ossido con il carbonio,
attraversare con la schiena piegata come da cifosi,
la caverna di Historia.


David Monachesi

La pioggia d’agosto

La pioggia d’agosto è
una macchia d’inchiostro che
spezza la quiete del foglio e
la mostra come semplice imbroglio.

La pioggia d’agosto è
un raro ma ispido arbusto che
sfoggia con amore l’amaro fusto
pur sapendo di seminar terrore.

La pioggia d’agosto saluta l’estate
come la donna, un tempo bimba, abbandona le fate
niente più balocchi, niente più tarocchi
le foglie stan per cadere, meditate.


Daniele Moneghini

Il pescatore

Volge le spalle al mare
la nostra letterata speranza
che sia di ieri il tempo
che s’è fermato e insiste
come il tarlo nell’occhio della trave.
Alta si leva nella notte la marea
che rimescola l’animo e la memoria
dell’uomo, lasciando lui
del sale in bocca e parole insipide
da pronunciare appena. Forse
domani, tra le maglie larghe
di un pescatore, troveremo
le risposte che oggi non abbordano,
ma rimangono arricciate
ai piedi di uno scoglio.


Cristiana Mosca

Il sentimento

Il sentimento
significa regalare un sorriso a chi soffre
stare accanto a chi prova qualcosa per te
dare affetto a chi è triste.

Con il sentimento
tu sei entrato e ti sei fermato nel mio cuore
ora sono tua, ti appartengo
ora e per sempre.


Claudia Nicchio

Giorni

Giorni blindati
e assenti da rumori,
appoggio al vetro i palmi
un attimo
un tempo
un giorno.
Parlo nel passaggio
di un grande giorno,
di notte continuamente
da un giorno all’altro.
LGintensità che avvolge
il giorno fatto,
mi veste improvvisa
bella di giorno.
Apro e disfo,
riparo pensieri
per ogni giorno.
Sul far del giorno cammino,
aspettando il giorno estremo.
Da un giorno all’altro
improvvisamente
il sole resta,
perchè oggi è un grande giorno…


Liliana Nobile

Pioggia d’estate

Quanta pioggia cade intorno
a richiamare un autunno
oscillante tra sereno e ombre.
Le ombre delle nuvole
passano plumbee e minacciose
ignare del loro sfinire.
Piove sulla terra
Piove sull’acqua
Piove sulle case
Piove sugli affanni
Piove sul mattino

Quanta pioggia cade intorno
traversa per bussare ai vetri
su cui scorre esitante.
Le ombre delle nuvole
incombono cupe sulle strade
desolate di passanti.
Piove sulla terra
Piove sull’acqua
Piove sulle case
Piove sugli affanni
Piove sul pomeriggio

Quanta pioggia cade intorno
all’estate che sembrava non esitare
sulla frenesia delle vacanze.
Le ombre delle nuvole
si allungano verso domani
a confondere gocce e lacrime.
Piove che sembra già sera.
La pioggia precipita
scroscia indifferente
mai sulla stessa sete
mai sulla stessa fame.


Giuseppe Palma

L’infinita speranza

Dipingo

di verde

i vetri opachi

di sera.


Angela Potenza

Mastro orologiaio

Le dita abili costruiscono
il tempo.
I piccoli ingranaggi
cattureranno granelli di vita,
fagocitando con precisa,
inesorabile inconsapevolezza
occhi di gioia e sofferenze.


Giovanni Salerni

Anoressia

Bambola di carne dimentica
La fame ingloriosa dei fuochi fatui.
Con ali corrose disertano ogni cielo.
Perché rifiuti di cogliere questo fiore?
Cibo abbondante all’insaziato livore
Di una vita spezzata
Potrà mai esprimere una speranza
tradita?
Procede solitaria:
Rito che si rispecchia in occhi
Senza luce, forse cielo al crepuscolo.
Al suo apparire
Complicità segrete
Risveglieranno un inconscio naufragio,
Un’arsura che cancella ogni enigma
Dal volto delle acque,
Rivestendo d’inganni
La dissacrata vesta del sogno.
Risale senza vita
Rive assiepate d’incantesimi
E immagini consunte
Annodano fili d’Arianna;
Nell’azzardato volo di una chioma
Ti rispecchi
Splendore illusorio,
Vestale inflessibile,
Con spasimo, nel mattino.


Barbara Santoni

Il sangue della vita

Vedere sogni da vivere
aggrappandosi alle speranze
di vederli realizzare,
seguendo sentieri illuminati
dalla forza instancabile
di sopravvivere
nell’eterna consapevolezza
che domani sarà un giorno migliore.
Non bisogna arrendersi al fato
restare inermi agli eventi
mentre il tempo scorre
inevitabilmente nella nostra vita.
Aspettando saremo ricompensati
forse di tutto o
forse di niente,
ma poco importa.
L’importante è aver vissuto
aver amato, aver condiviso,
aver lottato, aver sentito
il sangue della vita
scorrere nelle nostre vene.


Flavia Spiriti

Il continuo cammino

Vita rimembrante di dolori
che si srotolano sull’età ormai matura,
di lacrime versate ti penti
e la leggiadra tua voce ti induce al continuo passo.


Silvia Taras

Desiderio

Osservo la neve che ricopre i germogli,
quasi per dar loro un riparo dal buio.

Scende pian piano senza far rumore,
dando quel tocco di magico al giorno.

Fuori i bambini ridono in festa,
il ghiaccio li unisce come d’incanto.

Io da quel letto li ascolto in silenzio,
temendo forse di essere indiscreta.

Oh! Se potessi esprimere un desiderio,
di certo vorrei essere in mezzo a quel bianco

per sciogliermi al sole insieme al pupazzo,
per dare colore ai sorrisi dei bimbi.


Andrea Valentino

Giornata ideale

Ricordi positivi di una bella giornata:
Ti svegli al mattino avvolto dall’abbraccio di chi ti ama.
Bevi una dolce tazza di caffè caldo e pensi a quanto di buono potresti fare oggi.
“Comincerei con un sorriso ad un estraneo.”
“Continuerei che quando arrivo al lavoro porto la mia allegria e la mia serenità.”
“Porterò la gioia a tutti coloro che mi circondano per poter fare in modo che anche loro vivano una splendida giornata.”
“Tornerei a casa e renderei partecipe la persona che mi ama di quanto magnifica sia stata la mia giornata.”
“ Le darei un bacio e un forte abbraccio e le farei sentire quanto positiva sia la vita.”
“Poi dopo cena, tra coccole infinite, le darei la più serena Buona Notte possibile dicendole che domani sarà uguale.”

Ricordi positivi di una brutta giornata:
Ti svegli al mattino avvolto dall’abbraccio di chi ti ama.
Bevi una dolce tazza di caffè caldo e pensi a quanto di buono potresti fare oggi.
“Comincerei con un sorriso ad un estraneo.”
“Continuerei che quando arrivo al lavoro poro la mia allegria e la mia serenità.”
“Porterò la gioia a tutti coloro che mi circondano per poter fare in modo che anche loro vivano una splendida giornata.”
“Tornerei a casa e renderei partecipe la persona che mi ama di quanto magnifica sia stata la mia giornata.”
“ Le darei un bacio e un forte abbraccio e le farei sentire quanto positiva sia la vita.”
“Poi dopo cena, tra coccole infinite, le darei la più serena Buona Notte possibile dicendole che domani sarà uguale.”
Sebbene ognuno di noi si aspetti una brutta giornata, con la volontà , la passione e l’amore, non sarà mai cosi diversa da una bella giornata.


Annalisa Vergani

Ricordi lontani

Ricordi lontani
giochi sfrenati e corse spensierate
grida festanti e magiche risate
ricordi lontani
affettuose scaramucce e feste gioiose
giornate radiose e serate conviviali
ricordi lontani
vincastro tenace
unguento balsamico
per la mente e il cuore.

Andar mi è dolce col pensiero
a ritroso nel tempo
ritrovare persone care mai dimenticate
farmi cullare dal bozzolo caldo
di una malinconia amica
ricavare la linfa vitale
propulsore perpetuo
per superare la fatica di ogni giorno
andare avanti
grazie a ricordi lontani.

Quasi un sogno da inseguire
quando la realtà diviene ostile
plasmare e fondere
emozioni e sentimenti
di ieri e di oggi
ricordi lontani
per sfiorare l’assoluto
svelare la sensibilità celata
percepire l’identità reale
stemperare le asperità con un sorriso.


Simonetta Zana

Onde della vita

Nascono, crescono, muoiono
i pensieri che s’inseguono veloci, furenti
e mi travolgono con le loro impetuosità.
Navigo in questo mare di tempo.
Arrivano le sofferenze all’improvviso
e si portano via qualcosa di me…
Seguo quell’onda, anche se finirà in nulla,
Salgo, scendo continuamente ed i miei pensieri
corrono ovunque come onde selvagge senza meta.
così, in questo tumulto di pensieri,
si perdono, si disperdono tutti i miei per te.
Riaffiorano, poi svaniscono, poi ritornano.
Lentamente si allontaneranno da me.
Finita la tempesta, tutti i pensieri si calmeranno…
rimarrà nel silenzio
il ricordo di quello che sei stato per me…


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