Domenico Abate
Anatomia di una emozione (Gioia)
Tu amico mare
mi avvolgi con la tua carezzevole onda
Inondando, amorevolmente, l’inaridita dura pelle
mi catturi con melodie di suoni e raffinate sfumature di colori.
Immobile, scompigliato dal vento
trafitto dal tepore dei raggi
fisso gli occhi oltre l’infinito
per ritrovarmi abbandonato dal tempo e spazio.
Batte forte il cuore
respiro con insolita frequenza
il pizzo di camicia, si impregna del sudore della fronte
la grigia pietra sostiene il navigato tronco.
L’emozione della gioia, pian piano, soccombe alla ragione
per dar spazio al sentimento
nella sublime quiete urlo, al creato, la mia felicità.
Clelia Brambilla
Opera 2^ classificata Adulti
Tempo riflesso
Fra i cieli dell’aurora
al soffio della vita che fugge
riconosco il mio lume
che aspetta il tramonto del respiro
per toccare sillabe vive
sulla via delle stelle.
Anna Codega
Voci
Parole tediose di sola andata,
di rado importanti.
Ascoltavo, paziente,
geremiadi vane e lacrime da sanare.
Presuntuosa, benevola, quasi papale,
consumavo la voce per voi,
pellegrini alla mia casa.
Voi, campioni
di perenni insoddisfazioni,
petulanti ignavi nelle vostre paludi.
Voi, dimentichi
delle parole di ieri, uguali e noiosi.
Una nuova mutezza, scostante e felice,
squalifica il tempo inutile
e perfeziona il conforto.
Senza sensi di colpa, ascolto una voce
prima assopita, la mia.
Maria Colombo LGE
Tempi andati
Tempi andati,
vecchie carrozze
di corpi incrostati,
trascinati nelle oscure sale
di quell’ospizio
Tempo del mistero silente,
dell’umano dolore,
qual macigno pesante
le stanche membra
nella desolata sala
abbandonano il tuo corpo
nell’altalena della vita
L’artiglio della notte
incombente
grida alla luce,
non può fare a meno
se vuole vivere,
se vuole salire
sulle soglie aperte
all’infinito.
Maria Rosaria De Fazio
Senza più via di fuga
Stringono
Le mani
Fanno nodi
Disfano
Nervose
Indecise
Non parlano
A gesti dicono
Bugie
Quando a volte ti sorridono
Per paura
In trappola
Tremano
Smarrite
Senza più via di fuga
Chi sei tu?
Io non ti riconosco più
Straccia quella maschera!
Gettala via tra le correnti
Dei giorni impietosi
E senza anima
Tu,
Che non sai più sorridermi
Paola Donadel
Il sogno
Se guardo nei tuoi occhi
Vedo dove sei stato
Paesi lontani che hai visitato
Sono attratta da quel velo di tristezza
Che ogni tanto ti circonda
Per questo aspetto che tu mi risponda
Ti sento fragile
Ti sento bambino
Per questo ti sento vicino
Ti nascondi ma poi ritorni
Ad essere te stesso
È una tua ricerca alla scoperta
Di qualcosa che ti possa rendere “perfetto”
Non hai bisogno della perfezione
Ma soltanto di cogliere un’ occasione
Che nella vita ti è mancata
Lo sento da come parli
Da come muovi le mani per disegnare
Sai trasformare qualcosa di speciale
Qualcosa che ci unisce
Non le parole
Ma la comunicazione
Che con i colori una matita e un foglio
Possono creare un sogno.
Alessandro Genovese
Ci vorresti litigare
Con sguardi solitari
Fissi il vuoto
Involontario
Tu ci senti parlare
Ti inizi a disperare
Non riesci a comunicare
Mentre gli occhi diventano lucidi
Una lacrima si prepara
A bagnare il tuo viso
Non ti sappiamo aiutare
Noi siamo più inermi di te
Tutto si è fermato
Non sai più che giorno è
Ne passa un altro
Lento senza orario
E non sai che fare
Speri solo che
Tu non stia male
È un peggiorare
Inspiegabile
Ed inevitabile
La vita a volte è dura
Da accettare
Ci vorresti litigare
Ma lei non ti aspetta
Fa il suo percorso
E chiude il discorso
Massimiliano Giannocco
Anima
L’uomo è fatto di tempo.
Il suo corpo di ore, minuti, secondi.
La sua anima no!
Si dimena costretta
tra giunture immanenti,
urlando al rintocco
di un pendolo antico.
Anche l’anima muore,
prima del corpo.
Atemporale eppure mortale,
non resiste allo sperpero dei giorni,
ai conati di vomito
di una vita senza senso.
Gabriele Giavarina
Lacrime sul deserto
Urla e pianti, di lontane genti,
Echeggiano in valli lacrimose,
nelle strade deserte di paesi fantasma,
e rispondendosi e compiangendosi
salutano le loro innocenti salme
devastate da ogive,
che le umiliano a terra
come chiodi ad una croce.
Il vostro sangue apre nuovi corsi,
di quell’ambrosia vitale
che sazia il peccato di sitibondi demoni,
e che rende i vostri corpi martiri
di vetuste ipocrisie.
Non doletevi con gli sguardi chinati,
ma gioite levando gli occhi all’etere gaio,
poiché l’Ombra sale, e salendo vi saluta,
di lontano, con un estremo addio.
Gianpaolo Lovati
Quando cambia la vita
Mentre me ne andavo e non era ancora maggio
La luce apparve e non era il mio coraggio
Quel lampo illumino’ quella figura
Ero alla fonte della mia natura
Terminato quel momento di paura
Riuscii quasi ad affrontare la figura
Che stranamente mi veniva incontro
Non riducendo mai la metratura
Sgorgava e con lei sgorgavo ma
Non ci rendavamo ancora conto che
La strana sensazione della suddivisione era
Soltanto un’inutile e fasulla considerazione
Un suono una vita
Il tempo scorreva inesorabilmente vuoto
Il giorno passava tristemente irrilevante
Poi il tuo sguardo irruppe nel mondo
Nel mio mondo provocando riverbero accecante
Scompensi di sensazioni che si scontrarono
Suoni colori emozioni attimi intensi
La bellezza era presente come fonte di luce abbagliante
Celebrando quel momento in un separato senso di fusione
Dove vita e materia che si fondevano come suono e colore
Come tristezza e gioia come amicizia e amore
Come il cielo che annega nel mare il mio sguardo affondava nel tuo
La profondità dell’amore
Non cercare di rendermi comune .. Non ci riusciresti lo stesso
La mia forza è natura .. Non la devi temere
Nel tuo dissennato tentativo la paura fa capolino
E se vince ci ritroveremmo nel vuoto infinito
Davide Mele
Vita, Amore, Poesia
Il tempo è la radice
da cui successi e disfatte cogliamo,
se l’esperienza dice
che ogni secondo perso rimpiangiamo,
non stiamo in superficie,
dove sicuri, a galla, ci sentiamo,
lì sotto a tratti manca un po’ il respiro,
ma c’è la vita vera, a cui aspiro.
Se non altro l’amore ci ha cresciuti
tra giorni colmi e privi di passione,
come il raccolto, ad ogni gran stagione,
ne accosterà qualcuna senza frutti.
Che saremo perfetti sconosciuti,
su due pianeti opposti, pensan tutti,
e di questa mancata eterna unione
non resteran che foto… e qualche mia canzone.
La mia vita è una grande poesia
Allerta da ogni verso in rima sciolta,
Meglio sillabe scritte un’altra volta
Invece che in completa autonomia.
A me piace pensare che ogni svolta
Venga seguita da nuova energia,
In cui c’è un suono nuovo, mai sentito,
Tra i vecchi, che il tuo cuore ha custodito.
Amare in ogni modo ed ogni giorno
È l’arte che alimenta ogni scrittore,
Priva di ogni schematico rigore,
Osa invadere quel che le sta attorno.
E lasciando felicità o dolore,
Su chi accetta o rifiuta un suo ritorno,
In lungo e in largo dà risposta ambita
Alla domanda: «cos’è la mia vita?».
Silvio Morello
Fragili Emozioni
Viaggio verso sera nei miei pensieri…
mentre al primo buio mi accompagna un’emozione
cercando un sogno o semplicemente il suono dei tuoi pensieri…
istanti fermi nel tempo catturano parole, sinfonie, sorrisi.
In quel suono le mie dita danzan leggere la magia del cuore,
melodie dove tutto si perde, dove tutto svanisce, dove tutto riaffiora.
Dentro l’anima del violino l’emozione inebria i miei sensi
volando nell’infinito là… dove soltanto la musica rompe il silenzio
il mio cuore comprende la vastità del tuo respiro mentre
tutt’intorno danzan fiori di campo
nella semplicità di un nuovo sorriso porto con me
l’emozione di ogni piccolo gesto
in un abbraccio portato dal vento raccolgo
i suoni del tuo cuore…
Francesco Prioli
Il non-sapore
Albeggia un parlato fiore,
sfuma in se stesso, sbocciando:
inghiotte parole ed emana
fiato spezzato;
nella viva carne pianta torpore
dello sguardo sradica meraviglia;
d’un appetito mesto
s’echeggia.
E mellifluo s’astrae,
e nel vero scorge riflesso tremante:
da sé emana desiderio
avvolge d’amaro il respiro
e di sensazione
necessita.
Alberta Sassara Ulivari
Ventriloqui
Quante emozioni
scoppiano zitte
tra l’atto e il respiro
Gemono accanto
tra il sonno e la veglia
parole mai nate
che spirano sotto
la voce e il silenzio
Solleva il petto,
Ascolta.
Siamo tutti ventriloqui.
Il nocchiere*
Quando gli alberi fogliano
come libellule ali
Mentre il sole asciuga la terra
E il silenzio inghiotte le frasche
Traghetto i miei tormenti
Al di là del tramonto.
Christian Testa
Gloria
Cosa sei?
avvolta da un’effimera magia
sembri venire dal passato
cosa pensa di te il cielo?
e dei pochi eletti sui quali ti posi?
disperati uomini t’invocano
e con il loro estremo sacrificio
speran attraverso te
di essere ricordati per sempre.
Musica
Ti sento
mi sembra di vederti
mi dai un brivido
mi dai calore
mi dai gioia
mi fai commuovere
mi fai esprimere
mi fai sentire in pace con me stesso,
e con il prossimo
mi fai sentire meno solo
ti espandi verso il cielo
come il giorno vince la notte
mi fai sentire vicino a Dio
grazie di esistere
senza di te solo il silenzio
e il dolore del mondo.
Enrico Trivoli
a Katherine Mansfield*
Rodolfa. 2
Non è bella come l’aquila del cielo
Non è bella come la volpe del deserto
o la gazzella o la cerva del monte.
È la mia donna
che mi accoglie negli antri dei suoi occhi
e tra le sue braccia d’elastico giunco.
La sua voce ripete il mio nome
e da lontano il grigio mare ripete
preghiere mormorando
e la terra freme sotto la sferza del Sole
e le erbe
attendono fresche
le serpi dei nostri corpi
e il nostro amore ci travolge e si espande
per la terra
e il cielo basso.