Arianna Barbaro
La Dea Tyche
Bilicata tra la paura del domani
e l’adusta voglia
di un inizio nuovo
cerco gramo riposo
in questo letto,
in sordina m’addormento
concludendo la giornata
con vane logomachìe
autoteliche.
Abbacinata dalla gioia
di una nuova occupazione
temo e abbraccio
la futuribile carriera
pungolando l’idea
di condividerla con Lui.
Lui chi? Una monade,
forse, o è il mio
Io velleitario
che gioca a carte
con la Tyche.
Da Lei libertà ottriatami,
liricheggio aspettando
il domani mentre
la mia animula
blandula s’addormenta
quieta.
Riccardo Calabrò
Bambola
Bambola,
nel suo bel giardino fiorito
osserva la ruggine farsi più rossa
sull’innaffiatoio verde di latta,
cadere sui bianchi guanti,
come ore di vita.
Guantanamo
Prima di addormentarsi,
lunghe scommesse
su dove ci risveglieremo.
Il fotografo
Un polmone per occhio,
respira
in punta di mano.
Stelle
Inciampa sempre
sui ciottoli di stelle
il sognatore.
Libertà
Suona pesante
quale dovere,
suona leggere
le gambe stanche.
Francesca Danese
Opera 6^ classificata
Una nonna e le sue vite
Quel cavallino a dondolo
che cullava le tue risate
nella sua sella gialla
mentre la tua manina
attorcigliava le redini;
scalciavi allegri i piedini.
Questo cavallino a dondolo
ora immobile sul legno scuro
cigola a volte nelle serate
di vento, quando turbina
l’aria dal balcone spalancato,
forse solo una svista.
Mi addormento nel silenzio,
mi svegliano a volte i pensieri
o lo scoppiettio di una moto
esuberante; lontane le lacrime
della mia bambina che chiama
e, canticchiandole, dorme.
Mi addormento nell’attesa
di nuove chiamate e risate
e cavalcate lungo i corridoi
di case e di vite, tue e mie
e di chi incontrerai, chissà;
quanto vale, un chissà.
Mi sveglio nella gioia
di una nonna dagli occhi
cerchiati da rughe sottili
per i tanti sorrisi a voi,
a voi bambini, come te;
mi addormento sognandovi.
Carmen Foschini
Sei l’essere…
Sei il sorriso acceso
come un sole che splende
l’azzurro che sfuma
dentro un cielo dipinto.
Sei il colore che esplode
come un fuoco d’artificio
un bagliore folgorante
che fa luce nel buio.
Sei il calore che abbraccia
con la sua tenerezza
un cuore che batte
e che vibra con i suoi rintocchi.
Sei la luce che brilla
come un puro diamante
un’alitata di vento
che avvolge e confonde.
Sei l’essere che incanta
come la neve quando scende…
sei l’impronta che lascia il solco
ciò di più bello che lascerò su questa terra.
Sei l’essere…
Lucia Gaetani
La Fermata
Alcuni luoghi
rimangono eterni
ad un respiro abbottonati
dalla memoria spesso ingialliti
e alcune volte presenti e nitidi
ad ogni passo del nostro cammino
Uno sguardo quasi fugace
diviene emblema di un destino
tra i ricordi ruota incerto
che si tuffano nell’oblio
Una sconosciuta strada
le ombre dei passanti raccoglie
della gente i volti memorizza
degli alberi di castagno
le secche foglie accoglie
che a terra coprono tutto:
anche il gradino
La stessa fermata è lì
Immutata
come chi decide di non salire in Vita
È immobile
Eternamente in attesa
si guarda il fluire
Corpi a rilento
si intersecano e oltrepassano
con indifferenza
fragranze smarriscono
che a terra rimbalzano
Non salgono sopra le speranze
ferme rimangono
In attesa
Solo due volti sono vicini
sotto il cielo della Sera brillano
e un disincanto stellato guardano.
Luigi Umberto Giacomuzzi
Cultura contadina
Fra il verde di campagne e di colline
lungo le rive del canal Bisatto,
da poco chiusa la seconda guerra
d’umil nacqui famiglia contadina
di quattordici terz’ultimo figlio.
Un piccolo podere di otto campi
fra Berici ed Euganei verdi colli
d’irrigata pianura rigogliosa
ci ha occupato e ci ha nutrito tutti
con l’aiuto della pesca nel canale,
con i tanti animali da cortile,
con due o tre maiali nel porcile,
col baratto del grano con il pane,
con i buoi per l’aratro e poi da carne,
col latte e la polenta in abbondanza.
Erano gli anni in cui in agricoltura
era attiva metà popolazione …
con due semine spesso per stagione
i piccoli poderi eran come orti
sempre ricchi di tanti bei raccolti.
Poi arrivò il boom economico …
l’allevamento del baco da seta
fu tralasciato per lavori a maglia
con macchinari sempre più evoluti
ed un prodigioso aiuto alla famiglia.
I Beatles e i complessi più famosi
insieme ai nostri bravi cantautori
riempivan l’atmosfera musicale
dei nostri festini su in collina
nelle casette semi abbandonate.
Dalle colline si scendeva a valle
a trovar casa e lavor meno gramo
nei novelli distretti industriali,
lasciando tempi e ritmi di natura
per orari a catena… un po’ da schiavi.
Margherita Pescarin
Cantieri
Un’Atena di ferro e bulloni
posa grigia al centro della piazza.
Sullo sfondo imponenti colonne doriche
sorreggono una cupola di vetro scintillante.
Impalcature si mostrano ad ogni angolo:
questa Berlino è un camaleonte,
uno zoo in perenne fase di estinzione.
Quando il ricordo del passato è ingombrante
non si può smettere di ricominciare.
Un non so che
Si può evitare l’errore una volta che c’è stato spiegato?
Si può tornare alla bellezza una volta che c’è stata mostrata?
Possibile che non tutte le strade portino a Roma?
Possibile che a volte s’incaponiscano in vicoli ciechi senza via d’uscita?
O che si aprano su pianure ricoperte di fiori a cielo aperto?
Si può piangere di felicità
quando ancora una volta corpo non combacia con anima,
quando quel terribile contrasto
fra un non so che d’infinitamente grande
e d’indefinibile
e quel non so che d’angusto
e corporeo
fa languire e gioire allo stesso modo?
Lorenzo Piro
Lo specchio
a J.J.
Conosco la madre feconda
che sconvolge uragani
sciogliendone il nucleo:
la follia, che del vortice notturno
nemmeno la cenere perdona.
Sulla strada tremano solo
proiezioni lunari;
ombre divelte sui cuscini.
Nella pioggia sbadiglia la mattina,
e il tempo multiforme rintocca
la metamorfosi di un vaso…
vi germoglia lo stelo silenzioso
di una rosa senza spine.
Lo specchio
riflette frammenti di iridi
rapite dai flutti che svolgono
le spire di una conchiglia deforme.
Questa, cui inondano le coste
visioni non vedute.
Franco Tagliati
Ringhiera
Se tendi in alto
prima o poi
puoi essere colto dalla vertigine
dalla paura di cadere
così in questo amore
senza schemi
sei la ringhiera.
La vertigine è qualcosa di diverso
dalla paura di cadere.
Il freddo metallo
che protegge
dal desiderio di cadere
attratti dalla voce del vuoto
per questo sono
il tuo ballatoio
percorso solo dopo
un’ora d’amore.
Vivien Williams
Quando chiudo gli occhi
sorvolo magici regni lontani dal mondo
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solo mgic gni ltani damono
slo gigni ta n ondo
so gna o
so gn o
sogno
sono