Antologia del Premio Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice 2018

di

Autori Vari


Autori Vari - Antologia del Premio Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice 2018
Collana "Le Schegge d'Oro" - Le Antologie dei Premi Letterari
15,5x21 - pp. 52 - Euro 10,00
ISBN 978-88-6587-9399

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Antologia delle più belle poesie del Premio Il Giro d’Italia delle Poesie in Cornice 2018



Antologia del Premio Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice 2018


Stefano Buzzi

Ti bacio a San Valentino

Ti bacio a San Valentino
e il giorno dopo ancora
e quello dopo
e quello dopo dopo
fino a che facciamo un mese
un anno
una vita intera insieme.
Facciamo pure che
quel bacio sia,
senza farlo diventare un rito,
vitale come respirare.
Il via alle nostre giornate
e la cornice dentro cui dipingere
sempre sottobraccio
le nostre vite che si intrecciano.
Che si avvinghiano,
come noi che facciamo l’amore.


Paola Carmignani

I tuoi occhi di cielo

C’è sempre nel cuore e nei pensieri
un azzurro cielo che guarda l’orizzonte
scavalca le montagne e va nel mare
riesce a ritornare nel passato.
Non piange più e guarda sempre avanti,
soltanto nei ricordi di chi ha amato;
dimmi uomo di cielo che ne è stato,
dei nostri sogni persi nella vita,
dei sogni infranti in mille pezzi sparsi
come diamanti lasciati sul cammino.

Dimmi uomo di cielo se il dolore
attraversa la strada senza un cenno,
si annulla in giorni vuoti sempre uguali
o si entusiasma al sorriso di un bimbo
che ti riempie la vita di futuro.

Sai uomo di cielo,
di tutto il mondo lasciato nei tuoi occhi
ne ho molto ancora nascosto dentro i miei,
ma io non piango più e di quel mondo
ho sempre un infinito cielo dentro…


Antonio Fiorito

Burian dalla Siberia in 6 Haiku

Vento da Oriente
Ogni casa è un rifugio
Alba di ghiaccio

Nel caldo sole
stormi di uccelli in volo
Aria di neve

Colombi a frotte
tra le zolle gelate
cercano grano

La neve fiocca
Bianca coltre ricopre
speranze e inganni

All’imbrunire
dietro i vetri appannati
si spezza il pane

Strade deserte
Vaga furtivo un gatto
Nel sonno è quiete


Santina Folisi

Amica Natura

Amica mia Natura,
non passa mai giorno
senza che qualcosa di te…
non mi accarezzi,
non mi lasci segno,
non mi confonda!

Ti osservo,
ti contemplo,
mi incuriosisci.

E Tu… teneramente
mi prendi per la mano,
m’insegni tante cose
semplici, belle e naturali…
di arte e poesia
mi inebri lungo la via.

Coi bei tramonti,
radiose aurore,
paesaggi colorati,
alberi, fiori profumati!

Il lento scorrere
d’acqua di ruscello,
il cinguettar gioioso di uccelli,
il silenzio di pace…

Cantano a più voci
pensieri ed emozioni!

Tu, Natura,
regina di arte e poesia,
Tu, donatrice di vita,
Tu, nutrimento dell’anima…
in ogni tempo!


Antonietta Forte

Ciò che resta

È poderoso il vento che ti abbraccia,
impetuosa la pioggia che ti bagna,
dardeggia il sole che ti irraggia.

Eppur sorridi e parli melodie d’uccelli,
canterina frinisci allo sciame di stelle,
formìca esplori la tua dimora di zolle.

Nulla teme la carità che t’è compagna,
or come farfalla sul più piccolo fiore,
allora carezza sul viso più indifeso.

Ormai certezza son, speranza e fede,
trionfo in volo su ali bianche di colomba,
dell’ultimo respiro, folate profumate di corolle.


Note:

In quell’ampio spazio del camposanto, la mia immaginazione vede le braccia di Franca protendersi contro il vento che infuria e resistergli in una sorta di abbraccio. Vede la pioggia che scroscia ed il sole che brucia. Vede le notti miti e serene in cui la sua voce si unisce al frinire dei grilli sotto il cielo stellato. Vede le mattine fresche ed i giorni tiepidi in cui, sorridente, gorgheggia con cinciallegre e usignoli. Vede la formica aggirarsi tra le zolle della sua tomba ed immagina che sia lei ad esplorare la sua nuova dimora. Pensa alla sua carità, profusa in attenzioni soprattutto verso i piccoli, quando era in vita, quella stessa carità che non l’ha abbandonata nella nuova dimensione in cui ora vive e che ha la delicatezza della farfalla che si posa sui più piccoli fiori.
La colomba bianca e l’effluvio di fiori manifestatisi alla sua morte sono segni concreti di un aldilà nel quale ha sempre creduto.


Elio Lunghi

Papa Francesco

Slegatemi le mani,
voglio scrivere anch’io,
toglietemi il bavaglio,
voglio urlare anch’io,
pur non essendo credente
voglio bene a Dio.
Gli alti prelati la sanno lunga,
ma non tutti sono retti e sovente
tradiscono le regole
con estreme nefandezze.
È arrivato Francesco e con
semplicità ha detto «Buonasera»,
come un fratello maggiore
che saluta la famiglia intera.
Siamo rimasti increduli, ma tutto
il Suo operato ci ha convinti
che è un vero figlio del Signore
e che riformerà la Chiesa che
era ormai tarlata.
Siamo con Te, Francesco;
ti sosterremo sempre,
a dispetto dei tuoi nemici,
perché sei il migliore e
perché sei nato già Santo.


Vanda Pirone

Incertezze d’amore

E fiori
si confusero
tra le foglie,
come pensieri
nel limbo dell’anima.

Estasi remote,
corrono sicure,
su binari di fiordalisi,
come l’erica
avvinta alla brughiera,
giù dal crinale,
è quiete.

Un dì nuvole,
un dì come tanti,
indosso la pioggia,
che incede,
sorda e malinconica
e,
coperta di lacrime,
la mia essenza
cancella ogni certezza,
lava via i ricordi,
come schizzi di vita.


Tiziana Sartorati

Ma la mia anima che colore ha?

Giallo il sole che illumina e riscalda
Candide le nubi che recano frescura
Fulgide le stelle che inducono al riposo
Trasparente la quiete
che porta all’anima conforto

Il colore sta nelle cose
che mi ruotano intorno;
ma la mia anima che colore ha?
Ha in sé i colori dell’arcobaleno?

Ha il colore del mare più profondo
quando piange un ricordo spezzato
È nel rosso che vive,
quando il sangue del tramonto
si riflette nello specchio del cielo

Porta il nero del lutto,
il riflesso dell’acqua,
il candore della neve,
il tepore di un respiro.

Ha il colore del vento
se raccoglie in sé il frammento
di un amore scheggiato
La mia anima ha il colore del vento
quando il vento colore non ha.


Enrico Trivoli

Scherzettino

I tuoi capelli ora sono rossi
ma i tuoi occhi sono sempre neri
e di fuoco ardente
la tua pelle è sempre di magnolia
e la tua voce bianca rompe la monotonia del mondo
dolce suadente impertinente scostumata bizzarra
con la melodia piacentina
proveniente da profondi abissi di tenerezza
del tuo essere bambina (quale sei)
gentile come una farfalla
forte come una negriera (che sei)
delicata come un uccellino
forte come una cavallina
vibrante come un moscone
deliziosa come una soubrette
sinuosa come una libellula
seccante come una mosca
autoritaria come una mosca cocchiera
fresca come uno zèfiro
maliziosa come una strega e sincera come una farfalla
amorevole come una bimba
vezzosa e civetta e cinica e appassionata
aggressiva come un vento d’inverno
calda (come questo luglio)
e di ghiaccio e liquida
sobria
ridente come una sciocca
saggia come una vecchia
dolce come una bimba di latte
bruna bionda rossa verde.


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