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Antologia delle più belle poesie del Premio di Poesia I Poeti dell’Adda 2024,


In copertina: Reflection-Foto di Oltion Kola (License to use Pixabay License – Libera per usi commerciali)


Indice

Prefazione a cura di Massimo Barile – Albo d’oro del Concorso – Stefania Asuni – Sergio Baldeschi – Maurizio Brigandì – Francesco Campagna – Giovanna Chiapuzzi – Maria Colombini – Maria Colombo LGE – Andrea Cremonesi – Roberta Denti – Morena Festi – Michele Gallizzi – Luigi Generani – Maria Vittoria Grieco – Lucia Ingegneri – Lucia Lo Bianco – Chris Mao – Amedeo Millefiorini – Carmela Palumbo Piccionello – Fabio Polmonari – Federica Robustellini – Sergio Rossi – Francesco Sonis – Giuseppe Stridi – Irene Tiziana TosoniGiorgio Valdes – Giulia Vannucchi


Prefazione

Questa antologia rappresenta una importante testimonianza offerta dagli Autori che hanno partecipato al concorso letterario «I Poeti dell’Adda 2024», promosso da Il Club degli autori.
Prima di tutto desidero rivolgere il mio sincero apprezzamento a tutti gli Autori che hanno proposto le loro liriche con la consueta passione e con la costante propensione ad alimentare le multiformi percezioni liriche e, ancor più, a rafforzare l’esperienza poetica che si nutre delle molteplici manifestazioni della vita.
La galleria delle composizioni poetiche evidenzia i percorsi di ricerca e le interessanti suggestioni che sprigionano dalle liriche: a volte nascenti dai recessi dell’animo, altre volte, dalle evidenze del quotidiano vivere, sovente conducendo in differenti dimensioni ed esplorando le contraddizioni dell’esistenza.
Durante i processi lirici assistiamo ad un flusso costante di evidenze e rimandi, echi della memoria e scandagli interiori, tra recuperi esperienziali ed estrapolazioni dal personale giacimento emozionale, che assurgono ad un corpus lirico sotteso alla ricerca del senso autentico dell’umano esistere.
Ecco allora che tali percezioni liriche si miscelano con l’amara consapevolezza della presa d’atto della finitudine umana, eppure v’è sempre una tensione, uno slancio lirico, uno spiraglio vitale, che illuminano la concezione dell’Amore nel suo significato più profondo e vero.
La miscela lirica conduce ad una volontà di “raccontarsi” attraverso la poesia, fortemente sentita, profondamente percepita, autenticamente vissuta, oscillando tra rivisitazioni ed illuminazioni liriche, ed il conseguente mondo poetico si tramuta in comunione dei sensi e condivisione del proprio sentire, come delle esperienze esistenziali e sentimentali, offrendo sempre una Parola lirica che diventa “incantamento” davanti alla vita, disvelata al vaglio delle differenti visioni poetiche degli Autori.
Il mio sincero ringraziamento a tutti gli Autori che hanno contribuito alla creazione di questa antologia con l’augurio di un proficuo lavoro.

Massimo Barile
Presidente della Giuria del premio letterario I Poeti dell’Adda


Albo d’oro della XXIX edizione del Premio I Poeti dell’Adda 2024

a Giuria della XXIX Edizione Premio di Poesia Poeti dell’Adda 2024 presieduta da Massimo Barile, dopo attenta valutazione delle opere pervenute, rende nota la graduatoria finale:

Opera 1^ classificata «Il bastone» di Giorgio Valdes, Sestu (Cagliari). Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica, dal titolo “Il bastone”, Giorgio Valdes offre una visione poetica che riconduce ad echi della memoria con l’immagine simbolica della “casa natìa/che lentamente muore/tra i silenzi e le ombre” eppure sempre capace di risvegliare le profonde emozioni che sono custodite nel cuore del poeta.
Durante il processo lirico la luce che filtra nella memoria riaccende “voci lontane” e “volti amati”.
L’inesauribile “fiume del tempo” scorre sulle vicende dell’umano vivere, sul dolore e sulle perdite, ma nulla è veramente perso quando viene illuminato dalla “luce piena della pietà di Dio”». Massimo Barile

Opera 2^ classificata «Nel sacchetto vuoto del pane» di Morena Festi, S. Matteo Decima (Bologna). Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica, dal titolo “Nel sacchetto vuoto del pane”, Morena Festi costruisce un’atmosfera poetica che diventa reiterazione d’un semplice gesto, eppure tale visione racchiude molteplici significati esistenziali.
Ecco allora che tale evidenza assume la valenza d’una consapevolezza, d’una presa di posizione, e quei versi “Conserverò/nel sacchetto vuoto del pane” assurgono al ruolo di giacimento esistenziale: custodire “briciole di speranza”, le “parole non dette”, le “lacrime versate” e tutto ciò che è svanito e dissolto nel vento.
La sua parola è precisa ed attenta, profondamente sentita e liricamente sofferta». Massimo Barile

Opera 3^ classificata «Le strane speranze» di Chris Mao, Ormea (Cuneo). Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica, dal titolo “Le strane speranze”, Chris Mao estrapola dal giacimento emozionale della coscienza le percezioni d’una visione poetica che diventa presa di coscienza, richiamo ad un silenzio meditativo che, come afferma il poeta, possa “convogliare l’arido freddo” nell’oasi mentale, nel luogo salvifico d’una dimensione onirica.
La ricerca di “solidi approdi” attua un superamento delle “incongruenze” esistenziali, delle “strane speranze” e delle insondabili dicotomie che si aprono nell’animo». Massimo Barile

Opera 4^ classificata «Assolto dall’illusione del divenire» di Sergio Baldeschi, Montecerboli (Pisa). Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica, dal titolo “Assolto dall’illusione del divenire”, Sergio Baldeschi propone una sorta di scandaglio interiore che viviseziona le molteplici e multiformi manifestazioni dell’umano vivere.
La sua Parola, sempre attenta e penetrante, affonda il simbolico “artiglio” lirico nell’inquietudine soffusa, nella redenzione dei “dolci ricordi”, nelle immancabili ferite e lacerazioni d’un percorso esistenziale e, infine, negli smarrimenti e nelle illusioni di “illogiche pulsazioni”.
Il suo profondo “sentire” lirico è capace di fendere l’universo emozionale, di indagare le zone più celate dell’animo e, al contempo, di confessare la propria fragilità che diventa substantia del “fugace passaggio” che chiamiamo “vita”». Massimo Barile

Opera 5^ classificata «Mi perderò, naufraga, senz’altro (Per tutte le anime migranti)» di Lucia Lo Bianco, Palermo. Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica, dal titolo “Mi perderò, naufraga, senz’altro”, Lucia Lo Bianco affronta le evidenze e le contraddizioni dell’umano esistere, dell’avventura che tutti noi dobbiamo affrontare, simbolici naufraghi “in gurgite vasto” di virgiliana memoria.
Perdersi e ritrovarsi, naufragare ed approdare, cercare la speranza in terre lontane e desiderare una vita migliore, sono azioni che coinvolgono l’umanità intera: tra sofferenze e perdite, inesauribili speranze e “risvegli” luminosi.
Per questo motivo la visione lirica di Lucia Lo Bianco s’innalza ad abbraccio universale d’ogni donna ed ogni uomo, in un respiro cosmico che incontra l’afflato vitale di Dio». Massimo Barile

Opera 6^ classificata «Saga paesana» di Francesco Sonis, Mogoro (Oristano). Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica, dal titolo “Saga paesana”, Francesco Sonis riconduce la sua visione poetica ad una galleria d’immagini custodite nella memoria che incarnano un senso di consunzione dell’esistere fortemente percepito nell’animo del poeta.
Tutto si dissolve e “rimane solo la cenere” in una dimensione dove dominano gli “echi di dolore”, le ombre che assediano l’animo e le simboliche “spoglie” d’un mondo perduto: e a nulla sono servite le lunghe litanie». Massimo Barile

Opera 7^ classificata «Felicità» di Stefania Asuni, San Sostene (Catanzaro). Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica, dal titolo “Felicità”, Stefania Asuni riconduce ad una rivisitazione che si tramuta in scandaglio intimo della percezione della felicità nelle molteplici manifestazioni della vita.
Durante il processo lirico la “felicità” riporta alla mente “l’odore aspro del tarassaco”, gli occhi che si emozionano, le attese tra le fenditure dell’esistere e l’illusione temporale d’ogni emozione sedimentata nel personale giacimento esistenziale.
Il divenire lirico conduce a cogliere l’essenza profonda per disvelare l’anima di tale evidenza poetica così fortemente percepita». Massimo Barile

Opera 8^ classificata «Milano» di Francesco Campagna, Messina. Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica, dal titolo “Milano”, la visione di Francesco Campagna s’ammanta del “silenzio della solitudine” in una continua rincorsa verso uno spiraglio luminoso che possa diventare atto salvifico.
L’inabissamento in una dimensione alienante si plasma con le ingannevoli apparenze, con il grigiore quotidiano e con un’esistenza ansiogena che rappresentano la simbolica consunzione dell’umano vivere.
Francesco Campagna fissa, in modo perfetto, tali intenzioni ed evidenze liriche con una Parola sintetica e penetrante, decretando la consapevolezza della sua condizione». Massimo Barile

Opera 9^ classificata «Vedo me stesso» di Andrea Cremonesi, Mulazzano (Lodi). Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica, dal titolo “Vedo me stesso”, Andrea Cremonesi indaga la propria immagine che diventa simbolicamente il riflesso della condizione umana, delle contraddizioni e del dolore dell’esistere di coloro che si trovano a “brancolare” in una vertigine esistenziale.
L’amara constatazione del poeta si riassume nel verso “guardo sanguinar le mie ferite” che rappresenta la presa d’atto d’una condizione sofferta, tra simbolici labirinti, solitarie rivisitazioni delle istanze interiori e l’inconoscibile». Massimo Barile

Opera 10^ classificata «Attorno a Dinin» di Roberta Denti, Mulazzano (Lodi). Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica, dal titolo “Attorno a Dinin”, Roberta Denti offre una poesia che rappresenta un canto lirico amorevolmente dedicato al fiume Adda che “si snoda con meandri nella pianura”, tra frumento e riso, tra canali costellati da “pioppi neri” e distese d’erba.
I ricordi di gioventù riconducono alle lavandaie con i “volti segnati” dalla fatica e si apre una visione lirica che s’ammanta dell’odore della terra lungo le rive dell’Adda, fedelmente percepita e fissata, in modo perfetto, dalla poetessa». Massimo Barile

Antologia delle più belle poesie del Premio I Poeti dell’Adda 2024


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