Adriana Centi
L’aurora della vita
Una candida farfalla danza e si posa
sui fremiti sommessi del mio seno;
un tiepido alito sfiora il mio viso,
un’onda audace irrora le mie vene,
ed un fiotto d’amore finora ignoto
zampilla nel mio trepidante cuore.
Bagnata dai primi raggi della vita,
ha rosee le gote come petali di fiori;
la sua visione culla la mia mente
e l’emozione infiamma la mia pelle.
Il cuore sobbalza al minimo sussulto,
provo immane diletto al tiepido tepore
che infonde incanto, speranza e amore.
Giulia D’Intino
Te lo devo dire
ho aspettato i tuoi auguri
per tutto il giorno.
Ogni anno
la tua telefonata
ogni anno
il tuo “auguri hermana”
e la tua soddisfazione
di essere ancora più giovane
di me – un po’ di più del solito-
Ma quest’anno niente.
Nessun messaggio,
nessuno squillo
nessun segno.
Ho aspettato, ma niente,
solo silenzio.
E non provare a trovare
giustificazioni,
non dire che dove sei
non prende bene
e che il tempo
non gira alla stessa maniera.
Non mi importa
delle tue scuse,
non mi importa
se il cielo è lontano.
Ma dimmi,
dimmi solo una cosa.
C’entri forse qualcosa
con quel profumo di fiori
che mi ha colto
d’improvviso
in pieno inverno
il giorno del mio compleanno?
Rose Milani
Al Sole che divenne la Luna
Nata in ciel come una stella splendente,
Ra, Elio e Apollo ti rappresentan tra gli dèi.
Più cresci e più brilli, men il ciel è accogliente,
Le altre stelle sembran scomparse, perché tu Sole sei.
Ma il destino è uno solo, e la fine è imminente
Al posto di supernova, diventi un’altra lei.
Il riflesso guardo e il luccichio è assente
Da stella a satellite, ti osserva Galilei.
O tu, Luna dai capelli oscuri come la notte attorno
Con gli occhi brillanti, ti osserva tutto il Mondo.
Ogni tuo avvallamento non è altro che un adorno.
Ma tra Luna e Sole, chi arde con passione?
E allora io sogno, anche solo un secondo
possa la Luna diventar un Tramonto.
Ileana Pisani
Bambini rifugiati
Nevica
sui battiti stanchi
di cuori malmessi
sopraffatti da sogni inespressi.
Piovono
gocce salate
su guance smarrite
svuotate di speranze abortite.
Camminano
anime senza meta
dagli sguardi intimoriti
e dai giovani volti impietriti.
Lasciano
ricordi e focolare
cosparsi di spoglia cenere
abbandonando nido e tenebre.
Calpesta
la guerra amara
ingenui germogli di umanità
sgomenti per l’adulta aridità.
Cominciano
un giorno ignoto
in anonimi letti forestieri
piccoli giovani eroi guerrieri.
Gianni Simeone
Pugliesi
Abbiamo paesi bianchi nella luce degli occhi!
I nostri campi sono rami ritorti
e nocchiosi d’ulivi millenarî,
pietre fantastiche e coni di neve;
camminiamo sulla terra, rossa,
che piedi e mani laboriose
hanno accarezzato con fatica.
Il silenzio nell’aria di fuoco e nel cielo
dalle mille sfumature d’azzurro
è quel che respiriamo.
Torri e castelli misteriosi fra le murge riarse,
masserie antiche e forti sono la nostra seconda dimora.
Attraversiamo i colori del nostro mare
che ci avvolge accogliente e puro.
Fummo preda che non s’è mai arresa
e che sempre si è rivolta al Sole, sicuro e presente.
Il nostro cuore antico ha forgiato la calce e il tufo,
il grano, la vite e la fanciullezza seria e allegra
che ci contraddistingue. Resistiamo
fra mare e collina, pianura e montagna,
siamo pazienza e forza.
Fra le nostre contrade, abbiamo ospitato bizantini
e cretesi, albanesi, greci, normanni e svevi, e finanche
francesi e romani, pedicoli e longobardi, spagnoli
e sturnini, locresi, arabi, calabri e illiri, e in parte lo siamo;
ma, soprattutto, siamo italiani-jàpigi, d’un’unica stirpe:
fratelli dauni, peuceti e messapi-salentini.
Siamo pugliesi!
Tra le opere: G. Simeone, “Noi abbiamo paesi bianchi (Poesie di Puglia, paradigma del Sud)”, G.C.L. Edizioni, 2022