Parole e silenzi

di

Antonio De Rosa


Antonio De Rosa - Parole e silenzi
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
12x17 - pp. 38 - Euro 5,00
ISBN 978-88-6037-6022

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Pubblicazione realizzata con il contributo de Il Club degli autori in quanto l’autore è classificato nel concorso letterario Città di Melegnano» 2007


Prefazione

È la seconda volta che mi tocca in sorte recensire Antonio De Rosa, questa volta con piacere e ammirazione. La sua poesia ormai è in fase maturativa: pochi versi suggeriscono molto, e la rete mirabile è ormai intessuta, i nodi sono le parole i fili sono i silenzi.
L’eloquenza poetica non si misura tanto dall’intreccio armonico delle parole quanto dall’armonia che intreccia parole e silenzi. È allora che le parole diventano “pietre e ponti/ ritratti e destini” e i silenzi diventano una tenace candela che illumina la notte o una sensazione soffocante “come l’afa d’agosto”.
Non si tratta di privilegiare il silenzio alle parole come se l’apoteosi del cammino poetico fosse il dire nulla per sottendere il tutto. C‘è un punto critico, oltre il quale la realtà si disfa e non parla più, né alla mente né al cuore. Ma giungere a quel punto critico è la massima tensione, il punto d’arrivo della maturazione di un poeta. In quel punto critico la rete mirabile incomincia a vibrare e chi ne è avvolto vibra all’unisono. Serve ancora ricordare l’esempio della mattina di Ungaretti o del farsi sera improvviso di Quasimodo? Chi non ha vibrato leggendoli? E riandando a capo nella nostra letteratura, chi non ha sentito la “somma” vibrazione nel leggere “amor, che a niuno amato amar perdona”?

A. G. Jreneus


Parole e silenzi


Grazie ad Antonio Giorgio


Parole imprigionate

Lascia che la prima parola
sfugga dalla tua bocca indolente,
e, timide,
le altre la seguiranno
come cuccioli la madre.
Lascia che incespichino,
che dicano anche ciò che non vuoi,
lascia che si allontanino
per diventare reali.
Perché le parole
sono ponti e pietre,
sono ritratti e destini,
sono il corpo e la voce
dell’anima
che, sola, sussurra
in una folla
sbadata e rumorosa.


Passaggi

In quell’istante
fragile
in cui tutto rinasce
senza dolore,
resto fermo
perché ora
anche solo un gesto
dissolverebbe
questo lieve incanto.


Incomprensione

Parole fragili
come cristallo
si frantumano
in quest’aria
pesante come pietra.


L’odore del passato

L’odore del passato
che pervade il buio,
così segreto
così discreto.
Come un debole
incantesimo
condannato a svanire
ad un solo
ricordo incerto.


Muta

Muta,
nel sole puoi restare
muta,
è quando la luna
risplende,
che da te
fuggono le parole,
come uccelli impauriti
dall’albero del silenzio.


Silenzio

Sciogli i tuoi capelli
sulle spalle,
non dire una parola,
e se conosci
il mio vero nome,
non pronunciarlo.


Apparizione

Il tuo volto creato
dai miei desideri
si avvicina e sembra
riempirsi di realtà,
emerge dall’eterea
immagine di te
che, solo, avevo cullato
e diventa carne e odore,
si scolpisce davanti a me
come roccia.


Catene

Incatenato
senza catene
in questi giorni
senza realtà.


Solitudine

Questo cuore
è troppo grande,
ricordi si inseguono
come uccelli,
voci lontane ritornano:
echi di amori
solo sognati.


Donna

Ogni tuo passo
è armonia di movimento:
scivoli tra la gente
come il vento tra gli alberi.
Nei tuoi gesti
custodisci i segreti
che ciascuno immagina
ma che nessuno conosce.
Dietro il velo,
che indossi come una bambina,
ingombrante
c‘è già una donna.

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