Benedict sceneggiatura originale

di

Carlo Cotti


Carlo Cotti - Benedict sceneggiatura originale
Collana "Apollonia" - I libri dedicati alle minoranze linguistiche: lingua, storia e letteratura
14x20,5 - pp. 160 - Euro 12,00
ISBN 978-88-6587-1430

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In copertina: pagina 12 del faldone n. 10, scatola XIII esame dei testimoni del processo di Beatificazione di San Benedetto il Moro, del 1620 (per gentile concessione del Comune di San Fratello)


Sceneggiatura premiata al BaffilmFestival 2007

Menzione Speciale d’Onore


Motivazione

Benedict, copione un po’ troppo sceneggiato, ma scritto con precisione, racconta una visione della Vita che ha una sua pregnanza, alla ricerca di Valori perduti. La sceneggiatura è punteggiata con maestria da figure colorite delineate con vera attenzione alla storia raccontata, mostrando, controcorrente, che la Sicilia non è solo terra di mafia.

Furio Scarpelli
Presidente della Giuria


Come è nata l’idea…

…i grandi incontri gli innamoramenti esistono e non soltanto verso persone ma anche verso terre, luoghi situazioni. È di questo che voglio parlare.
Mi sono innamorato della Sicilia al primo incontro nel lontano 1963 quando ero assistente di Alessandro Blasetti per un Liolà cinematografico con Ugo Tognazzi… poi con Modesty Blaise di Losey con Monica Vitti e Dirk Bogarde, e poi ancora con Nanni Loi per Rosolino Paternò Soldato ed ancora a Monreale con Zeffirelli per il Fratello Sole Sorella Luna, e al teatro Massimo di Palermo come aiuto regista in tournee al festival di Edimburgo e poi come regista per il Paese dei Campanelli nella stagione estiva al Teatro della Verdura… e poi e poi.
La Sicilia è in me, anche come paese di vacanze… come a Vulcano, dove sono nate molte delle mie sceneggiature…

…mi fa piacere, prima che ci si accinga a leggere Benedict, ricordare come sono arrivato ad immaginare questo “futuro” racconto cinematografico che parla di ragazzi ai ragazzi, agli adulti prendendo lo spunto dalla storia di San Benedetto il Moro (secolo 15mo), Santo Siciliano, portandola ai nostri giorni e come un road movie, partendo da San Fratello sui Monti Nebrodi, ho aggiunto episodi e personaggi di fantasia in terra Siciliana legati all’America dove all’inizio del secolo scorso, molti siciliani, come altri Italiani emigravano per cercare lavoro.

…Nell’anno giubilare 2000 stavo preparando come autore e regista nella Città del Vaticano in Aula Paolo VI, la serata dedicata alla Canonizzazione di madre Bakita, Suora Canossiana, prima Santa Nera, (Sudan1869-Schio1948), dichiarata da Sua Santità Papa Giovanni Paolo II: “Sorella Universale”, titolo che ho mantenuto nel mio spettacolo.
Parlandone con il dottor Carmelo Batia, siciliano, mi dice che in Sicilia oltre alla Madonna Nera di Tindari, esiste un Santo Nero, San Benedetto il Moro natio di San Fratello sui Monti Nebrodi nel Messinese… La curiosità innata, sana che mi porta a conoscere la Vita mi porta a San Fratello, conosco Giuseppe Ricca l’allora Sindaco, invitandolo in Vaticano in Aula Paolo VI per la serata in onore di Madre Bakita e da lui vengo a sapere che quella sera stessa, a Palermo, San Benedetto il Moro veniva dichiarato dall’Unesco, Patrimonio dell’Umanità… era il 30 settembre dell’anno 2000.
Poco tempo dopo ritornando a San Fratello, conosco il dottor Alfredo Iraci, cultore di San Benedetto il Moro, che nel 1989 partecipò come testimone con altri due medici alla ricognizione del corpo di Benedetto… Incontro Padre Salvatore di Piazza, che mi mostra la bellezza del Chiostro del Convento di San Fratello con la splendida chiesa e…
…la statua del Santo Nero senza aureola.
…Iraci mi mette a conoscenza che molti sanfratellani hanno fatto fortuna nel Bronx, tornando in Sicilia per le festività pasquali, estive o per l’estremo riposo…
…che a San Fratello oltre al siciliano, si parla il Sanfratellano, lingua gallo italica… Incontrando la giovane Rosalia Ricciardi, che scrive in questo idioma, leggendo una sua raccolta di poesie “U spcchjau du tamp” (lo specchio del tempo), mi danno la prima idea per un copione…
…Seguono altri incontri… altre idee…
…Il gallo italico è materia d’esame all’Università di Catania, il professore Salvatore Riolo, un sanfratellano doc ne è il docente…
…Arrivo a Catania, Università Ex Benedettini, Splendido Monumento, luogo ideale per studiare, incontro il professore Salvatore Riolo e la Preside la professoressa Gabriella Alfieri, amanti del Cinema… mi viene proposto di tenere in Università dei laboratori sul linguaggio cinematografico… sia a Catania sia nella sede distaccata di Gela.
…Molti studenti ai quali parlavo del progetto mi hanno fatto conoscere altre belle realtà siciliane… da Modica a Palermo…
…Quante coincidenze…


Il perché

In un mondo di violenze, di soprusi, di perdita dei Valori, di rifiuti alla Vita, di razzismo, di guerre di religioni, di immagini di vita da non imitare, la mia sceneggiatura è controcorrente, è un racconto a lieto fine, senza messaggi da buonista ma di buon auspicio, un auspicio da imitare, come e quando le favole che finivano lietamente cominciavano con un C’era una volta,…

…C’era un tempo aggiungo io, che fra nonni e nipoti, fra genitori e figli passava un certo modo di raccontare tramandandosi valori, amore per la Vita, rispetto verso gli altri, fatti, idee, esperienze…
Voglio dedicare a quel tempo lontano ai miei genitori queste pagine, perché è da loro che ho imparato a rispettare la Vita, il prossimo, ad ascoltare e poi a mia volta a raccontare.
…Guardare la vita, sempre, con lo sguardo nuovo, innocente, innocentemente cattivo di un bambino e mai dimenticare di esserlo stato…

Benedict, il piccolo protagonista, in una chiesa del Bronx, Neri Bianchi Razzismo, osservando la statua del Nero che ha fra le braccia un Bambino bianco, lo vede come un kidnapping, rifiutando il racconto che gli fa il bisnonno Filadelfio… e con il nonno Alfio portando le ceneri in Sicilia per l’estremo riposo… con la realtà incontrata, capirà che quel Nero non aveva rapito nessun bianco e che il razzismo non dovrebbe esistere, perché sotto al Cielo siamo tutti uguali.
A San Benedetto il Moro, il gruppo musicale Int Illimani dedica un brano, “Fiesta per San Benito”, canzone cult eseguita in tutto il mondo in onore del Santo Nero.

Per vivere meglio, alla ricerca di valori perduti, pensiamo alla Vita come ad una Favola, nel Bene e nel Male senza confonderli ma distinguendoli, così la Vita ci sembrerà migliore.

Benedict, un road movie per la Sicilia tutta…
…La Sicilia tutta, terra di Filadelfio (Frareau), terra che può essere la terra ideale di tutti, basta che si smetta di pensare ai propri interessi personali, conquisterà Benedict, perché come dice la filastrocca cantatogli dal bisnonno:


® La Sicilia è un Paese di Pace in Pace,
dove è nato il sole,
dove il Bianco è Bianco e il Blu è Blu!
Sicily is a Peace full country of Peace,
where White is White and Blue is Blue. ®



Benedict sceneggiatura originale


Glossario termini cinematografici

Sc.: scena
Int.: interno
Est.: esterno
G.: giorno
N.: notte
Tr.: tramonto
P.P.P.: primissimo piano (il viso del personaggio è a pieno schermo)

Flashback: ricordo che ritorna alla mente
Fine flashback: ricordo che termina
P.d.v.: punto di vista, sguardo
V.f.c.: voce fuori campo, pensiero del personaggio
In, out: personaggio, fuori campo e in campo.


CATANIA

Sc. 1. Piazza Duomo. Est. Alba.
Da un pullman, con la scritta: San Fratello-Catania, scende MAIRASA, 23enne, bella oltre misura, solare, saluta l’autista, la corriera riparte. Mairasa con passo deciso attraversa la piazza dove al centro troneggia il monumento dell’Elefante con la proboscide alzata.

MAIRASA v.f.c.

Elefante con la proboscide alzata oggi mi devi
portare fortuna.

Sc. 2. Piazza del Duomo/via Garibaldi. Est. G.
Una station wagon con la scritta sulle porte laterali «Prodotti tradizionali dell’Antica Dolceria Modicana» lascia la piazza per immettersi in via Garibaldi nel primo traffico cittadino.

Sc. 3. Bar Duomo. Int. G.
Mairasa entra nel bar della piazza del Duomo, pochi avventori, sorrisi.

Sc. 4. Piazza Dante. Chiesa & Ex-Monastero Benedettini. Est. G.
La station wagon è parcheggiata sotto alla gradinata dove le Colonne fanno cornice alla Chiesa.
I primi, pochi studenti, fra questi Mairasa stanno entrando nella ricco portale dell’Università.

MAIRASA v.f.c.

Gli architetti dei nostri giorni devono essere tutti ciechi se hanno fatto le brutture che ci circondano, bastavano che si guardassero in giro…

Sc. 4 a. Ex-Monastero Benedettini. Est. G.
Mairasa cammina spedita, dei fischi sembrano cadenzare la sua andatura.

fuori campo FISCHIO …UN… DUE…

Il fischio proviene dal finestrone del primo piano, Mairasa senza fermarsi.

MAIRASA v.f.c.
Ormai conosco il tuo fischio ma non so chi tu sia, piuttosto che voltarmi e darti soddisfazione ti faccio schiattare, prima o poi ti farai vivo.

La bellezza dell’ex Monastero-Università abbraccia Mairasa che scompare nel portone.

BRONX

Sc. 5. a. b. c. Strade diverse. Est. G.
Cemento. Palazzi. Caos. Confusione. Bianchi e Neri, più neri che bianchi. Il Bronx.

Sc. 6. Appartamento Filadelfio. Ambienti vari. Int. G.

Casa italo-americano, altarini, candele accese, donne, pregano, un rosario fra le mani.

Sc. 7. Camera letto Filaldelfio. Int. G.
MARIANNA (33, 35) accanto ad un letto dove un uomo, FILADELFIO, più che novantenne, sereno, sembra dormire. Filadelfio apre gli occhi, lo sguardo passa in rassegna le donne che stanno pregando. Sorride a Marianna, con dei gesti larghi delle mani, le sussurra a fatica all’orecchio…

FILADELFIO

Marianna mandale via, portatemi di là, sta arrivando Bittu.

Marianna sorride e annuisce andando verso le donne in preghiera.

Sc. 8 a. b. c. Strade. Est. G.
Cemento. Una strada affollata. Più neri che bianchi. Mancanza di verde. Traffico caotico.
ALFIO, detto AL, (55/60) sta camminando velocemente, a fatica lo segue BENEDICT, detto BEN, un ragazzino di circa 6 anni, cresciuto per la sua età, dall’aria vispa intelligente, dai capelli biondo-rossastri, ha fra le mani uno di quei giochi elettronici.
I due entrano in un portone di un palazzo adiacente ad un grande negozio di vini, con una grande insegna, “da Filadelfio, Vini dalla Sicilia, dove è nato il Sole Filadelfio, Sicily – Sun Wines”

CATANIA

Sc. 9. Ex. Monastero Benedettini – Facoltà di lettere-filosofia. Int. G.
Mairasa, cammina, perdendosi nella maestosità dei corridoi che si affacciano su dei chiostri…

MAIRASA v.f.c.

Le cose belle finiscono, anche questa è avventura all’università è quasi alla fine. Ci tornerò, magari con i miei figli. Sì ma il marito dov’è, chissà se è nato, se invece di fischiare questi uomini si presentassero.

Mairasa sale per una maestosa scalinata che porta alla Biblioteca.

Sc. 10. Biblioteca. Int. G.
Una assistente sta accendendo le luci. A La grande porta a vetri è ancora chiusa. B dall’altra parte Mairasa. C: L’assistente apre la porta, Mairasa entra sorridendo, saluti.

ASSISTENTE

Maria Rosa, credo che tu sia l’unica studentessa che entra in Università col sorriso sulle labbra e per giunta alle prime ore del giorno. Prima o poi mi dovrai spiegare come fai, vorrei farlo capire a tutte quelle proff. che sembrano delle cariatidi staccatesi dai muri.

MAIRASA

Sorrido, ma non mi racconto delle barzellette. Se dovessi guardarmi in giro dovrei soltanto piangere,
ma non ne ho voglia.

ASSISTENTE

Sei giudiziosa per la tua età, alle volte mi chiedo quanti anni puoi avere.

MAIRASA

L’età per avere giudizio o si ha o non si ha, prima o poi salterà fuori. E per la mia età, se è indecisa su due, scelga quella più vecchia. Per il momento ne ho soltanto ventidue, ma ne vorrei avere di più per conoscere tutto quello che c’è scritto qui sulla nostra bella Sicilia.

ASSISTENTE
È un piacere vederti leggere anche libri che non interessano la tua tesi di laurea. Questo è il volume che mi avevi chiesto, non lo dire nemmeno al professore geloso com’è del suo sapere che deve essere soltanto suo. Vai là in fondo a sfogliarlo. Non vorrei che qualcuno ti vedesse…

L’assistente indica un tavolo appartato, lontano da sguardi indiscreti…

Mairasa, nell’immensa biblioteca, è come una piccolissima formica.

BRONX

Sc. 11 a. b. c. palazzina Filadelfio, scale. Int. G.
Al e Ben stanno salendo di corsa.

Sc. 12. Anticamera appartamento Filadelfio. Int. G.
L’atmosfera è cambiata, la gente che pregava non c’è più, le candele accese davanti agli altarini sono spente, Le porte sono tutte chiuse.
Suono campanello porta f. c.
Due vecchiette aprono la porta facendo passare nonno e nipote, Al sta andando verso una porta, le vecchiette gli indicano l’unica porta aperta…

Sc. 13. Sala da pranzo-salotto. Int. G.
Mary, si avvicina a Benedict, abbracciandolo.

MARIANNA

Ben è stato il bisnonno Filadelfio che ha chiesto di vederti, vuole parlarti.

BEN

I Know, Mom, nonno, Al me lo ha detto.

Mary si stacca dall’abbraccio del figlio, e Benedict dopo avere guardato Al accanto a Filadelfio, giacca da camera, addormentato nella vecchia poltrona di cuoio, va verso una credenza dove sono in mostra delle fotografie incorniciate. Benedict le osserva con attenzione, 13 a una l’attrae ma il suo viso sembra preoccupato, chiude e apre gli occhi, è la foto di un Santo Nero con in braccio Gesù Bambino (statua di San Benedetto il Moro).
Poi posando il gioco elettronico, prende 13 b una foto (immagine in b/n, a San Fratello, alla Chiesa Ottagonale, mostra degli uomini con una strana maschera, un elmetto con una lunga criniera, uno strano costume con ricami, ognuno ha una tromba fra le mani, fra questi un bambino arrampicato su di un muretto, dietro a loro una grossa croce di pietra e la valle sottostante) 13 c. Filadelfio, sembra riaversi, vedendo i due, sorride chiamandoli a sé.
Benedict sta posando la fotografia.

FILADELFIO
Bittu.

Ben fa una smorfia… il vecchio sorride.

FILADELFIO

Benedict, prendila, da oggi è tua, portala con te.

BEN

Thank you, great grand father, I like the costumes, But I don’t see the colours and I don’t know the story. (Grazie bisnonno. I costumi mi piacciono ma non conosco la storia).

FILADELFIO

La storia la sai, e anche se mentre parlavo tu giocavi, so che mi ascoltavi. Se vuoi te la racconterò ancora una volta! Prima fammi parlare con Alfio! Poi ti racconterò anche la storia del Santo Nero.

BEN

Filadelfio, la storia del Santo Nero non la voglio sentire.

Filadelfio ridendo chiama a sé Al.

FILADELFIO

Arfien (Alfio), quello che devi fare è tutto scritto, non te ne puoi scordare.

La voce di Filadelfio si perde, mentre gli occhi di Benedict osservano la mano del bisnonno, piena di rughe, immobile, Benedict posa la foto, poi accarezza la mano del bisnonno, la stringe…Filadelfio gli sorride, a fatica contraccambia la stretta di mano.

FILADELFIO

Arfien… Arfien motm nta la pruiana vjian a ta figgh Bittu Alfio ascoltami, mi devi mettere nel loculo vicino a tuo figlio Benedetto.

Benedict ride. Alfio gli dà uno scappellotto…

FILADELFIO

È giusto che rida! Non conosce il sanfratellano. Fra di noi non lo parliamo. (con fatica) Alfio sta a te insegnarglielo. Bittu è un ragazzino, adesso è pronto a ricevere l’educazione, e la sua curiosità è intelligente, soddisfala, accrescila. Fategli visitare tutta la nostra Sicilia, deve conoscere la nostra storia la nostra cultura. Fate in modo che pensi agli altri e non solo a se stesso. Insegnategli che il vestito per l’ultimo viaggio, sarà un vestito senza tasche.

P.P.P. Ben una smorfia, non lo capisce, vorrebbe parlargli ma si blocca, Filaldelfio è di nuovo addormentato, Ben gli accarezza la mano.

CATANIA

Sc. 14. Ex. Monastero Benedettini-Facoltà. Salette studio. Int. G.
Nelle salette studio a due piani, ricavate negli immensi corridoi, dove gli studenti, in solitudo o in gruppi studiano, EVA e SARA, due studentesse stanno cercando qualcuno.

Sc. 15. Ex. Monastero Benedettini-Chiostro. Est. G.
All’esterno di un chiostro, ragazze e ragazzi, chi studia, chi fuma, chi parla. Poco lontana Mairasa, un libro aperto davanti a lei. Da un finestrone si affacciano Eva e Sara.

EVA

Eccola… Maria Rosa?… vieni via… fra poco tocca a te…

Sc. 16. Ex. Monastero Benedettini-Corridoi maestosi, aule professori. Int. G.
CIRINO, bel giovane, 25enne, cammina alla ricerca di qualcuno, apre guarda, cerca, si scusa e chiude le porte che si affacciano sui corridoi, a quest’ora è un alveare in piena attività…

Sc. 17. Ex. Monastero Benedettini-Facoltà. Corridoio-Studio Professore. Int. G.
a) Studentesse/i sparsi nel corridoio affacciati alla porta di uno studio b) un Professore, viso aperto, simpatico, aperto al dialogo. Mairasa è sotto esami. Domande e risposte nella stessa lingua parlata da Filadelfio con Alfio.

PROFESSORE

Noi professori dobbiamo dare dei giudizi, al massimo, vi consigliamo di impegnarvi di più. Con lei, signorina, mi devo complimentare per il lavoro svolto studiando questa nostra lingua gallo italica. Mi tolga una curiosità, mi ha dato l’impressione che avesse premura.

[continua]


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