Opere di

Cristina Sferragatta


Un’adolescenza macchiata di inchiostro

Nel volo in verticale dei miei anni più nascosti
Più segreti
Di occhi che versavano macchie d’inchiostro
Avrei dovuto imparare a volare
Ma avevo il cuore greve e le dita nere
Ci sono macchie d’inchiostro su vecchi fogli seppelliti
Macchie che hanno impregnato i muri della città
Macchie consumate dall’indifferenza
Che si spandono ora nei miei ricordi
Inchiostri versati sulla carta e sulla pietra
Quando la rabbia correva feroce
E feriva i pensieri tenendoli in ostaggio in parole di ghiaccio
La poesia scalfiva
Si incuneava
Fino a infrangere il gelo in me
Mi guardava dalla trasparenza spessa del ghiaccio
Io dentro nuda e sola
I miei capelli neri e taglienti come ali di corvo
Come macchie d’inchiostro
Macchie di inchiostro uscivano doloranti e sconnesse
Arrotolavano i pensieri
Sfogavano desideri e buchi neri
Ma non trovavano ancora espressione
Erano fatte di immagini le mie macchie d’inchiostro
E gli occhi versavano nero sul bianco candido di un foglio rappreso.


Mare Rabbia

Sabbia nera e bambini isterici
Castelli innalzati e poi distrutti
E il mare che affonda in tutto ciò
sembra sempre più piccolo
Non può sconfinare non ha orizzonti
Non ha vento a gonfiare le sue onde
Liscio come inchiostro
batte lento sulla sabbia
trattenendo troppa rabbia
questo mare non sa quanto mi assomiglia
insofferente anche lui
a tutta questa frenesia
a questo formicaio
i bambini lo calpestano
schiaffeggiano le sue onde
mare rabbia vorrebbe anche lui tornare alle origini
ad essere uno spazio sconfinato
come l’anima mia vorrebbe uscire dalle sue prigioni.


Ladra

Sono una ladra
Rubo tempo
Rubo parole
Rubo affetto
Rubo gesti
Rubo calore umano
Mi sembra di scassinare le porte del tempo
Le porte del l’intimità delle anime degli altri
Mi sento ladra anche in casa mia
Mi muovo scoordinata dal freddo
In solitudini che conosco
Qui non ho carezze da rubare
Sono povera nelle presenze
Rubo attenzione
Così voialtri mi fate sentire come una ladra del vostro amore
Rubo baci e carezze
Che lui mi da con la fretta di chi si congeda prima di rientrare nella sua vita
Con un tuffo veloce che lascia schizzi d’acqua attorno al vuoto
Io non ho vite a cui tornare
E l’unica cosa che vorrei veramente rubare sono le vostre identità.


Solo amato

Amo la parte di te che non conosco
Non dimenticherò mai ciò che non ho visto
Ciò che ho desiderato amare
Ciò che oltre non potevo andare
Ma non ho posti per cercarti
Né attese per vederti
Tu sei l’ombra passata accanto, mai sfiorata solo amata.


Flashback

Come lame di luce trafiggono il buio
Il pensiero acceca una mente che non vuole ricordare
Davanti agli occhi immagini assordanti
Come un delitto che si compie
Come bombe nella notte
E’ un ricordo che soffia come vento
Che schiaffeggia emozioni
Che non si placa
Ricopre distanze
Annienta presenze
Un ricordo che crea solchi
Che è fatto di precipizi
Di vuoti ricolmi di pensieri
Che getta a terra emozioni
Che si nasconde, scompare poi ritorna
Non voglio farmi trovare da un ricordo che sa dove colpire
Che cancella sorrisi
Che sfonda porte
Che spalanca finestre
Un ricordo che acceca il presente e spezza il passato
Congela lacrime che si spaccano al suolo
Frantuma silenzi
Riempie e svuota le notti
Flashback
Come lampi nello spazio di un pensiero
Come lampi nello spazio di un’idea.


La nostra fiamma

Nella luce di una candela è tutta oscurità
Esitante tra le dita la nostra fiamma
Ferita dal vento
Gocciola il nostro sogno
Spande miseramente
Piove cera
Sono le nostre lacrime
Lo sai che non arriveremo all’alba
Nell’ultimo abbraccio ci stringeremo
E non ci sarà più traccia
Nessun ricordo della nostra fiamma
Nemmeno la cenere.


La nicchia del dolore

Mi rifugio nella mia nicchia del dolore
Mi nascondo nell’unico posto che conosco
La malinconia è dolce
Fingo sofferenza
Ma la nicchia del dolore è perfetta
Mi cullo nell’ardore che mi dà certezza
E’ abitudine
E’ consolante
Affidabile
Familiare
Questo mio peccare
Scavo nel dolore la mia nicchia.


Cuore di metallo

Un cellulare tenuto stretto nella mano
Come un cuore pulsante
Aspettando un battito
Un cuore che prende il suo vivo colore rosso
Un cuore di metallo racchiuso in queste dita agitate
Dove punge l’attesa
Vana la ricerca di una fantasia qualunque
La luce della sera prega e aspetta
Finalmente come uno scrigno la tua mano si apre
Davanti alla speranza attesa
Questo cuore di metallo ha emesso un suono
Ma ha sbagliato le note
Ed è il tuo cuore allora vivo e pulsante
Che si arresta e si accartoccia
Come carta crespa.


Avvolgi il mio dolore

Culla il mio dolore tra le tue braccia
Spacca i silenzi
Stendi veli sui peccati
Fai scorrere le lacrime accarezza la mia malinconia
Stringi la mia mano che sfida il vuoto
Ogni ferita
Ogni dolore
È stato un treno che ha deragliato
Il cielo resta plumbeo dentro me
L’immenso azzurro che vedi tu non esiste in questa mente
Che ha chiuso gli orizzonti
Mantengo ogni paura che ho coltivato nei giardini dell’infanzia
Se tu potessi cullare le mie membra stanche tra le tue braccia
Se solo potessi avvolgere il mio dolore…


Luce nera

Oceani ci dividono
Ma il tuo buio continua ad avvolgermi
Brilli di luce nera
Tetro riflesso
Oceani mi travolgono
E tu mi aggredisci anche nelle distanze
Onde su onde di pensieri che si perdono nell’oblio
Riesco a vedere al di là della nebbia
Tu brilli di luce fredda.



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