Opere di

Diana Zanichelli


SPERANZA

Sento la luce nera;
riflettere gli umori della gente;
sogni spezzati, incubi, speranze svanite, delusioni, e attimi mancati;
e poi…
illusioni che celano ombre di luce splendente,
e tutto sembra di nuovo,
Possibile.


ATTENTATO

Cammino per la notte,
Il buio mi avvolge caldo e fetido;
nella testa mi rimbombano ovattate grida di terrore;
l’odore della morte mi penetra
e io affondo…
affondo in un’aria priva di ossigeno,
aria inutile!
Non posso più respirare,
cammino, barcollo ma non so dove andare,
non so cosa fare,
non so più nulla!!
Tra le macerie macchiate d’odio mi appare una luce,
Una sirena mi sveglia dal mio stato ipnotico,
e io crollo,
perché ora so…
So che sono viva!


RAPITA

Che sciocca a pensare di essere immune: immune al dolore, alla guerra, alla persecuzione… egoista, sbranata dall’intenzione di fare del bene; di aiutare il prossimo…
Ma il mio prossimo l’ho tradito!!
Sento le lacrime di mia madre corrodermi il cuore; i pianti di mia sorella contorcermi le budella; i silenzi di mio padre rimbombarmi nella testa… non ho più paura per me stessa;
Vomito dolore, il dolore d’altri;
E alla fine: Uno sparo… la benda mi salva dal vedere ma il mio cuore sa;
E alla fine: un altro sparo… non è paura, è la tristezza che gonfia il mio petto e il respiro si spezza;
E alla fine: un altro sparo… e del sangue caldo ricade sul mio viso e macchia le mie lacrime;
Sono ancora viva… ... ... ma quel suono… ... ...
Fuggono le speranze, ormai ci siamo e non posso più farci nulla;
E alla fine:
Alla fine…


UTOPIA

Milano finalmente riposa;
nel buio la Metro percorre le viscere della città,
nascosta dagli occhi
si insinua nelle libidini dei mostri che popolano i buchi neri della periferia;
e là, sotto la luce di un riflettore oscuro,
singhiozza una madre, una figlia, una sorella…
che ingenua, ha creduto di poter cavalcare la notte,
Ebra del suo Imperio di donna:
Che non deve chiedere!
Che può dire No!
Che conosce il suo diritto ad essere sempre ovunque se stessa!
Che crede nel prossimo!
Che…
Utopia…


VOLO 743

Forte, improvviso un boato nel nulla e tutto fugge…
Pensieri, paure e sogni,
Inutili sogni, diventano incubi.
La lamiera si sbriciola, come il mio cuore,
che riesce solo a pensare
a ciò che non potrà più provare:
Vederti crescere,
Vederti amare,
Ed essere amato
e le ire, gli scontri, diventano stupidi macigni senza valore!
Perché ciò che mi Sbrana,
Ciò che mi fa impazzire,
è non poterti più sorridere!
Cado,
e la cosa che fa più male
È riuscire a pensare…


VENDUTA

Ora so!
So di aver dato da mangiare ai miei fratelli;
So di aver contribuito alla serenità dei miei genitori;
So di aver regalato speranza alla mia famiglia.
Ora so!
So perché quando ero piccola sono stata scacciata di casa;
So perché ancora ingenua ho dovuto sottomettermi alle bestie bavose;
So perché il dolore di non essere mai stata amata, voluta, mi ha dato il coraggio di dire basta!
E ora, dalle forbici rubate in cucina, cola caldo sul corpo del mio aguzzino l’odio covato da una vita.
Non mi reputo un assassina,
Sono solo un “oggetto”
e gli oggetti non uccidono…
Da Soli.


RAID

Il suono di una sirena irrompe nella notte, tanto inatteso quanto aspettato.
Intorno gridano gli oggetti: scaraventati dai tavoli, sbattuti di slancio, calpestati dalla paura.
Ma nessuna voce osa dare un nome alla paura!
Un boato si schianta sul parco del paese;
Macigni di terra e fango si scagliano come proiettili sulle case
...Tutto tace…
e poi ancora un boato!
E un altro ancora!
Diventano mille e gli attimi ore…
Quando tutto sembra perduto,
di nuovo silenzio.
Timidi sussurri di piombo escono dalle macerie,
Chi ride isterico, chi piange sollevato e chi semplicemente non c‘è più...


SESSO

Camera 206,
La porta si apre frenetica eppur silenziosa sul pianerottolo del Motel,
Mani già frugano alla ricerca di quel poco che ancora rimane celato,
Dentro, l’odore stantio di mobili venuti dal passato
si mescola all’inebriante profumo della carne.
La doccia si spalanca e l’acqua bollente lava ogni pudore,
Giochi non più infantili si rincorrono sulle bocche tremanti.
E poi ancora giochi:
sul letto,
sul divano,
sul piano accanto al televisore.
La temperatura sale e la testa comincia a vibrare
è come la febbre
La pelle comincia a tremare.
I corpi si uniscono a cercare il piacere
Di più,
di più,
E ancora di più... fino all’estasi finale.
In ultimo,
sudati, stremati, affamati,
si lasciano,
con un solo pensiero leggero…
Quale sarà il suo nome?


UN NUOVO AMORE

Ho celato al mondo il mio amore
e quando si è svelato
è stato un turbinio di emozione,
Un otto volante di stati d’animo
che mi hanno stritolato il cervello
e allargato il cuore!
Ora riesco solo a pensare a te
e tutto il mondo ti fa da cornice.
Sei il mio centro e la mia destinazione
e so che prima o poi ti dovrò lasciare andare:
crescere, imparare, sbagliare…
ed un rivolo dolce/amaro già mi sgorga dal cuore.
Non sono triste,
sono entusiasta e orgogliosa del mio
Nuovo Amore!



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