Le mie fobie

di

Elfo Artico


Elfo Artico - Le mie fobie
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Narrativa
14x20,5 - pp. 36 - Euro 8,00
ISBN 978-88-6587-228-4

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In copertina: «Impronte sul nulla» fotografia di Mario Corbetta


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto la silloge è finalista nel concorso letterario Jacques Prévert 2012


Le mie fobie


AFEFOBIA

Sono afefobico, odio essere toccato, odio il contatto fisico. Infatti, ho scelto una vita priva di contatti umani: sono pendolare sul treno delle sette del mattino… insieme ad altre migliaia di persone che mi si attaccano addosso per mancanza di spazio. Faccio il fisioterapista, quindi, per lavoro, devo praticare i massaggi ai clienti che vengono a studio da me, a volte affascinanti, come le indossatrici, a volte ripugnanti, come alcuni grassoni che pensano di poter dimagrire semplicemente sottoponendosi alle mie cure. E giù palpeggi, buffetti, schiaffetti… e la mia fobia peggiora!
Come se ciò non bastasse, ho una moglie non propriamente avvenente che, la sera, quando torno a casa dal mio massacrante e fobico mestiere, mi si avvinghia come un polipo, volendo avere rapporti intimi col suo legittimo marito!
Per un afefobico, una vita assolutamente fantastica quella che mi tocca… anzi, non mi deve toccare neanche lei!


AGORAFOBIA

Sono agorafobico, odio gli spazi aperti, larghi, infiniti. Ecco perché, quando esco di casa, cerco di percorrere le stradine buie, gli angoli nascosti, gli anfratti stretti e asfittici. Se, per esempio, devo andare da A a B e, in mezzo, c’è una piazza enorme e luminosa, allungo il tragitto per poter camminare nei budelli più impensabili, dove non si passa in due neanche a stringersi… e la mia passeggiata di pochi minuti può trasformarsi in un tour di qualche ora; tutto ciò, per evitare ogni tipo di agorà. Pensate che ho rotto tutti i rapporti con una donna che aveva l’abitudine di incontrarmi nelle piazze: Piazza Duomo, Piazza Castello, Piazza del Popolo, Piazza Rossa… eh che piazza! Mai un vicolo lontano, una vietta sperduta, un sottoscala agghiacciante…
Adesso, frequento una ragazza che incontro solo dietro lampioni solitari, sotto alberi frondosi, tra muretti umidi… così, la mia agorafobia ne trae giovamento!


AILUROFOBIA

Sono ailurofobico, odio i gatti, sapete… quegli animali coi baffi che vivono in milioni di case… non la mia, però! Fuggo le persone che si stringono a siamesi, i salotti presidiati da grossi persiani, le mostre di soriani e certosini… mi sono buttato persino sui criceti per disintossicarmi!
Frequentai una donna bionda, alta, bella. L’amavo con tutte le mie forze… finché scoprii che, in casa sua, si annidava un angora bianco, principesco, con una coda enorme, che mi guardava storto, forse intuendo il mio problema… la piantai in tronco!
Incontrai una donna mora, flessuosa, intrigante. L’adoravo con tutto il mio essere… poi seppi che, nella sua villa, regnava un korat che aveva portato via dalla Thailandia dopo una vacanza… scappai via senza avvertirla, neanche un SMS!
E dopo arrivò lei, rossa, sensuale, intelligente. La veneravo con tutto il mio cuore… ad un tratto, mi disse che LEI amava i gatti… ne aveva ben dieci, di tutte le razze, di tutti i colori, da tutti i continenti… comprai un biglietto aereo ed emigrai in Tasmania, la terra del Dingo… che è un cane!


AMARTOFOBIA

Sono amartofobico, ho sempre paura di sbagliare!
E per cui, non faccio mai nulla…
Arrivo all’incrocio, in attesa che il semaforo divenga verde… poi, non attraverso: sapete, non vorrei sbagliare strada!
Salgo sul tram, mi siedo, quando mi sembra di essere arrivato, mi avvicino all’uscita… poi non scendo: non vorrei sbagliare fermata!
Entro al supermarket, prendo il carrello, giro per i corridoi, osservo gli scaffali, controllo i prezzi… poi non compro niente: non vorrei spendere soldi inutilmente!
L’altro giorno, mi dovevo sposare, era tutto organizzato da un anno: rinfresco, cerimonia, abiti, bomboniere… siamo andati in chiesa, io e la mia convivente, belli e tirati a lucido, abbiamo ascoltato insieme le parole dell’officiante, mano nella mano, ci siamo guardati negli occhi, abbiamo sorriso, abbiamo pianto, abbiamo sospirato… poi, al momento di dire il fatidico sì… me ne sono andato di corsa, senza voltarmi indietro: non volevo sbagliare vita!
Adesso vivo chiuso in casa, seduto sul sofà, senza aprire la porta… non vorrei sbagliare uscita!


AMAXOFOBIA

Sono amaxofobico, ho paura di guidare l’auto.
Quando bisogna andare a prendere qualcuno col suv parcheggiato nel box, inizio a grattarmi, mi vengono le bolle… e dico a mia moglie di prendere le chiavi dell’auto e andare lei!
Quando bisogna andare al supermarket, mi vien la febbre, fingo un malore… e dico a mia moglie di prendere le chiavi dell’auto e andare lei!
Quando bisogna andare a fare il pieno (il suv beve come una spugna!), mi prende l’emicrania, la sinusite, il morbillo… e dico a mia moglie di prendere le chiavi dell’auto e andare lei!
Ora, mia moglie è in stato interessante, di nove mesi! L’altro giorno ha accusato un malore, si sono rotte le acque!
Sono corso a prendere le chiavi dell’auto… poi, mi sono fermato, mi sono venute le bolle, la febbre, l’emicrania, la sinusite, il morbillo… ho guardato mia moglie disperata… ho telefonato a mia suocera e le ho detto di portare sua figlia all’ospedale!


ANABLEFOBIA

Sono anablefobico, ho paura di guardare in alto. Il cielo, il sole, le nuvole, le stelle… mi spaventano, mi terrorizzano!
Se mi dicono: “Attento a quel piccione!” mi nascondo dietro un angolo, impaurito…
Se mi chiedono di vedere se piove, tiro fuori la mano, chiudendo gli occhi e sentendo le gocce sul palmo bagnato.
Non posso guardare nemmeno la mia ragazza negli occhi, Katharina… sapete, è alta un metro e ottanta, mentre io non arrivo al metro e settanta…
Allora, lei si abbassa carinamente, così possiamo almeno baciarci!
L’altra sera cercavamo un libro, non si trovava più…
Eppure c’era, era in giro fino a ieri…
Katharina impazzisce, poi esce con un “guarda nello scaffale là in alto… ”. Mi vengono i brividi, l’orticaria, i sudori freddi, mi avvicino alla libreria, guardando in basso come fossi sul cornicione del palazzo… infilo la mano nel ripostiglio, prendo la scaletta, la apro con calma, salgo i primi gradini, sempre con lo sguardo rivolto al pavimento, mi arrampico attaccandomi alle mensole, arrivo allo scaffale incriminato… il libro non c’è!
In compenso, ho trovato una scatola piena di soldi fuori corso legale!
L’indomani, sono corso in banca a cambiarli.
Ogni tanto guardare in alto serve!


ATHAZAGORAFOBIA

Sono athazagorafobico, temo di scordare… o di essere scordato!
Per ovviare al problema, ho introdotto dei metodi di memoria particolari: riempire la casa e l’ufficio di post-it con tutte le cose da fare… solo che, spesso, mi dimentico dove ho lasciato il post-it da ricordare!
Ad esempio, la mattina, mi guardo allo specchio, mentre mi rado… e lo tappezzo di bigliettini gialli con tutte le cose da fare quando esco… però, è così pieno di carta che non riesco più a vedermi!
Oppure, se voglio che qualcuno ricordi che mi deve dire o fare qualcosa, cerco di mandare un SMS sul cellulare… poi però mi dimentico dove ho lasciato il telefonino!
Comunque, adesso va meglio… vado in giro con una grossa sciarpa piena di nodi, uno per ogni cosa da tenere a mente…
Ma dove ho lasciato quella sciarpa maledetta… e poi, io, chi sono, come mi chiamo, dove vivo?
Cavolo, non me lo sono segnato… qualcuno mi aiuti!


CALLIGINEFOBIA

Sono un calliginefobico, temo di sfigurare davanti alle belle donne. Non è che non le ami, tutt’altro, sono molto attratto… però ho paura di essere poco elegante nel vestire, di uscire di casa spettinato, di dire cose sbagliate… di essere fuori luogo, ecco.
Allora, frequento donne poco avvenenti… certo, simpatiche, intelligenti, non dico di no… ma non adatte a svolgere la professione di indossatrice! Con loro, mi sento a mio agio, riesco ad avere un rapporto sereno, senza la paura di essermi vestito al buio, o di proferire strafalcioni improponibili! Ce n’è una, ad esempio, che abita vicino a casa mia: Gabrielle, non bella, ma di fascino, sveglia, intrigante, con lei sto bene. Sto pensando, anzi, di approfondire la conoscenza… le chiederò di uscire prossimamente… ha un monolocale carino, ben arredato.
Ah, non vi ho detto che è brasiliana e che i suoi amici la chiamano Gilberto!

[continua]


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