Pensieri

di

Elvis Comi


Elvis Comi - Pensieri
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
12x17 - pp. 100 - Euro 11,40
ISBN 978-88-6587-6053

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In copertina: «Vector of spring background with white dandelion» @ rvika -Fotolia.com


Prefazione

La silloge di poesie, dal titolo “Pensieri”, comprende composizioni che trovano efficacia nella loro brevità come ad attuare una sorta di scarnificazione lirica che possa rendere, nel miglior modo possibile, le intenzioni di Elvis Comi.
Nella visione poetica, profondamente pervasa da un senso oscuro, tenebroso e decadente, le atmosfere sono cupe e permeate di mestizia nell’osservare il mondo e nel riportare le percezioni che nascono dal mondo interiore, costantemente ammantate di un alone tetro.
Le parole convogliano alla profonda lacerazione dell’animo e alla triste angoscia che assediano la mente, quando anche il corpo emette “l’ultimo rantolo” in una dimensione nella quale regna incontrastata una sorta di “infinita agonia”, che diventa straziante osservazione e dolorosa presa d’atto dell’umano vivere.
La raccolta si divide in tre parti che sono strettamente connesse e rappresentano le fasi di un processo lirico narrativo che pone a fondamento la ricerca e la comprensione di un simbolico “significato ultimo” dell’esistere: sempre che esista un significato primordiale per far comprendere le ragioni della vita.
La visione poetica è espressione fedele di queste atmosfere tenebrose: i riferimenti reiterati e determinate espressioni sono utilizzate come lame liriche che affondano nella carne e nell’anima: nella notte che è “fredda”, “meschina” ed “assassina”; nei profondi “sospiri del doloroso ricordo”; nei “fuggevoli piaceri / nell’infinita agonia” e, ancor più intensamente, negli “occhi desolati in angosciante attesa” della via salvifica.
Non v’è consolazione nel mondo terreno perché siamo “esuli dal cielo su questa terra” sempre coinvolti nell’inesorabile confronto con il “fugace attimo di vita”, che scompare nella triste e tenebrosa notte, costantemente alla ricerca dell’“impossibile rifugio” perché, nella visione esistenziale, “la tristezza è l’unica salvezza”, quasi a voler alimentare la “dolce sofferenza” nel continuo travaglio vissuto in questo “mondo malato”.
La consapevolezza che emerge da questo universo di pensieri e riflessioni è che “tutto appassisce” ed è destinato a perire: i sogni svaniscono, i piaceri sono mutevoli e fuggevoli, il “vento oscuro” dissolve i desideri, le attese sono angoscianti e anche l’ultimo anelito di vita rasenta l’inganno.
Nella seconda parte della raccolta la visione si sposta sull’“amaro retrogusto della vita” che accompagna la sensazione lirica capace di espandere il senso dell’esistenza con le parole “l’anima è bisognosa d’amore” e confrontarsi con la concezione della morte quando l’Autore scrive “l’infausta / morte / incombe”, come se vi fosse la segreta necessità di mettersi in ascolto di una “litania infinita” di dolce sofferenza nel momento in cui si avverte che l’amore svanisce e “tutto intorno pare morire di lenta morte”, inevitabile fine terrena d’ogni cosa.
Tutto ci parla della verità della nostra vita, ma sappiamo bene che non esiste “una” verità perché esistono “le” verità: tra luce e tenebra, Bene e Male, agonia infinita ed estasi.
Seguendo il processo di consapevolezza, nella visione di Elvis Comi, l’Uomo non è creato come “pellegrino nella terra”, ma “ricercatore di verità”, nono­stante le oscurità che serrano le membra ed il “vorace silenzio” che inghiotte il corpo.
Ecco allora che la morte perde la connotazione di “nemica”, ma diventa “compagna” seppur di un “orrendo silenzio”: in attesa di ascoltare l’“ultima sensata parola” capace di nascere da una dimensione superiore, superando “l’inganno continuo” del vivere.
Nella terza parte della silloge, dopo la profonda lacerazione, il tumulto interiore ed il dissidio, la sensazione di “oblio” avvolge gli stati emozionali ed il gigantesco vortice, come malstrom oscuro ed improvviso, pare ammantarsi d’una nuova prospettiva, che viene resa in modo efficace e perfetto nei versi: “Al dolore / Sii fedele / Il resto dimentica / Non di carne siamo fatti / Ma di lacrime di sangue”, quasi a far assurgere il “dolore” ad una sorta di dimensione salvifica alla quale restare fedeli.
Eppure, in ultima istanza, lo sguardo di Elvis Comi si apre ad un nuovo orizzonte esistenziale che sente la necessità vitale di accogliere il dono della vita, in ogni sua forma e dimensione, come a “respirare l’amore” che questo dono offre e, con coraggio, cercare di conservarlo e preservarlo anche se rappresenta solo un “sottile filo di vita” nel notturno rancore.

Massimiliano Del Duca


Pensieri


a Gianluca


Parte prima


Sogna
Nel malato mondo
Di rancore splendente

La triste angoscia
Il giorno ultimo
Assale

Striscia
Nella meschina notte
Di gelidi ululati

***

Delusa la morte
Bramosa di audacia

Turba la mente
Desta il corpo
Abbaglia l’amore

Il fanciullesco canto
Del puro amore
Ascoltalo

La materna culla
Con nobile gesto

Della verità
Si accerta

***

Selva regina
Saggia dominatrice
Il rantolo servile
Ignora superba

Occhi desolati
Di luna ripieni
Gemi morente

Immenso dono
La misericordia
Occultata

***

Fiori d’ebano
Incastonati tra perle
Soffoca la rugiada
Adagiata tra fili d’erba

***

Spicco di luna
Illumina il cielo
Nel lago stellato

O pescatore
Il fato
Di te si beffa

Crudele vanagloria
Non ti salverà

Morente filo di vita
Della notte
In attesa

***

Ma consapevole
Del notturno arrivo

Malpreparato

I fuggevoli piaceri
Nell’infinita agonia
Dell’ironica fine

La notte assassina

***

Siedi
Dietro sbarre auree
Dov’è la libertà?

Ancella della cupidigia
Inerte
Ricchezza brami

L’ultimo anelito di vita
Espiri

***

Atroce notte
Dal gelido respiro

La curiosa
Via
Stellata
Indichi

Per l’amore
Combatti

Tra molte
Bisognosa

***

Terribile punizione
Dall’orrendo diletto

Rancorose spine
Nella fredda carne

Angosciante attesa
p=. ***

Il sorriso dell’aguzzino
Ti schernisce

Molle ventre
Lacerate unghie
Profondi sospiri

Sogno
Il doloroso ricordo

***

Brancoli nel buio
Oltraggiata
Disperata

Il dono accolto

La generosa mano

Custodiscilo
Assaporalo
Ora
Gettalo

***

Non sempre
Pensieri
La consigliera notte
Porta
Ma
Invadenti sogni
Di una terribile realtà

***

Svegliati

Luce fresca, inebriante
Unico sollievo
Dall’oscura notte

***

Amica angoscia
Le mie tristi carni
Soccorri
Il mio capo dorato
Lava

Dell’ironico fato
Vittima

Del gelido suolo
Figlia

Di amore sincero
Continua ricerca

Ma una corona di spine
Ti cinse la testa

***

Unico
Freddo
Traguardo

Il dolore

Di sofferenza
Avvolto

Costretto lo sguardo

Congelato,
Immobile

Di oscuri incubi
La preda

Notte
Fredda assassina
Sadica aguzzina

***

[continua]


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