TERRA MIA
La terra mia fertile e nera
attende lavoro e sudore.
Terra:
di ombrosi boschi;
di prati fioriti;
di giardini incantati di rose;
di spighe dal bel Sol dorate.
Un terso tramonto illumina
l’ondulata verde collina.
Limpidi silenziosi Rivoli
scendono tra il verde dell’erba selvaggia.
All’ombra del solitario castagno
trovano meritato riposo gregge e pastori.
In fondo fertile pianura coperta
da incantevoli mandorli e peschi in fior.
Oh terra mia quanti ricordi…
Sogni, Amori, Attese…
Gioie e Dolori
… a sera tanta pace
Solo un luccichio di Stelle.
L’eco dei grilli lontano nella valle.
A TUTTE LE MAMME
Bello e robusto il pargoletto
al primo vagito lo stringe al petto
gesta d’amor, materno affetto
vigile e lesta ad ogni richiesta
piange, s’appresta con salutar
intruglio di verdi campi
MA CHI SEI?
Sono una mamma
nome bellissimo
mamma ammirabile
mamma famosa
ferma e amabile
sempre umile e di poche parole
anche se povera, ma ricca di fede
stanca d’età, sempre dolcezze
il tempo è nemico. L’amore resta.
Un dì mi disse:
PERDONAMI È ORA
Anche le mamme sono di Dio
dai suoi begli occhi, l’ultimo bacio
brevi sospiri e poi… PIÚ NULLA
Si estingue la vita
presso quel letto di stanco dolor
rimasi immobile, muto e pensoso
nell’acre silenzio pregai:
Buon Dio tutte le mamme sono ANGELI VERI
L’AMATO GREGGE
Sorge l’alba in compagnia dell’aurora
è ora di partire
al suon di zufolo il gregge parte
in testa il pastorello
all’alta canna la mano appoggia
al collo i sacri arnesi
Lo sbirro fido a capo
l’astuto maremmano in coda
al tratturo regio
sfilano, sentono, seguono il campanaccio dell’ariete
tra ameni colli, aspri sentieri a stento l’arrivo verdeggiante spanata valle.
Tutte a brucar la verde erba
s’ode il fruscio dei puri stagni
da feconde acque correnti
e un cinguettio di rondini che tornano al nido antico.
Un venticello da lontano porta
il suon dei sacri bronzi
è mezzodì il pastorello
con devota fede segna con la dritta man la croce.
Siede su lisca pietra
tagliuzza duro pane, secco pecorino
sorseggia il rosso Aglianico
e con l’occhio guercio vigile, l’amato gregge.