Opere di

Fax Mac Allister


Tutti i testi di Fax Mac Allister sono disponibili sul blog faxmacallister.com


NOMEN

-”Mi chiedo come i tuoi genitori abbiano potuto chiamarti Fax.”
-”A me piace il mio nome, ricorda una storia africana.”
-”Anche malaria e colera ricordano storie africane, ma non chiamerei le mie figlie così.”
Jane Emily Mac Allister e Fax Mac Allister


PAST ECHOES

Nel dormiveglia torno a un pomeriggio soleggiato nel campus della Westfontein Drama Academy. Dietlinde Verhoeven dirige una lezione di improvvisazione teatrale
-“Adesso giocate a 1,2, 3 stella.”
Norman conta volgendoci le spalle -“1,2,3 STELLA!”
Simuliamo il divertimento e Dietlinde contrariata
-“Non fingete di giocare! Giocate davvero! Siete fortunati, potete farlo…”
Norman si volta ancora verso la parete-“1,2,3, STELLA!”
Io spicco il volo per superare i miei compagni nella gara, ma salto talmente in alto che quando Norman si gira mi sorprende in fase di atterraggio.
Tutti scoppiamo a ridere, non per finta, DAVVERO, e avverto l’autentica energia vitale del gioco. Riesco a percepire ancora oggi la leggerezza felice di quell’istante sospeso nell’aria, seguito dal fragore di una risata spontanea. E provo un senso di gratitudine profonda…


A SOAP LIFE

“Gli abitanti della Contea associano la storia della mia famiglia alla trama di una soap opera.Trovo esilaranti le soap opera.Una volta vidi un episodio di “Rinsed Love” dove si celebrava il pranzo di Natale.Una decina di maschi accomodati a quella tavola, dal più anziano (70 anni) al più giovane (15 anni), erano stati amanti della fulva protagonista seduta al simposio.Deve essere imbarazzante pranzare con un’intera famiglia che ha rovistato nella tua vagina. La metà di loro l’aveva anche ingravidata,ma lei sembrava perfettamente a suo agio già dagli antipasti.” Fax Mac Allister


MERITARE L’AFRICA

-“Sei solo un ragazzino viziato, ti lamenti di tutto, non meriti di abitare in Africa.”
-“Non è affatto vero. Per esempio il tuo timballo di fagioli odora come le ascelle di un maratoneta, ma non mi sono lamentato…”
Monica Lobo e Fax Mac Allister


AZMARINO STYLE

È Domenica pomeriggio. Percorro tranquillo la strada del Villaggio del Genio di Asmara di ritorno da una visita al cimitero italiano.
Sul marciapiede  ombreggiato da un palissandro fiorito tre ragazzi saltano a turno sfiorando divertiti i suoi rami.
Osservo la cima dell’albero cercando di individuare un pallone incastrato in mezzo alle fronde, quando uno di loro mi invita sorridente -“Giochi?”
Io -“A che cosa?”
Lui con ovvietà -“A chi tocca il ramo più alto!”
È Domenica pomeriggio, mi sento così insolitamente a posto, e rimango a giocare con loro…


FANTASMI

Dubitavo che quella vecchia leggesse il futuro nelle conchiglie, ma aspettavo la sua sentenza:
-“Sei figlio di una bugia, giovane Fax.”
-“Chi mente?”
-“Tutti mentono, tu menti! Addolcite il vostro passato africano, ma la sabbia di Tripoli graffierà i vostri denti e il sole di Massaua vi tormenterà accecandovi in sogno.”
Malacomante eritrea legge le conchiglie a Fax


LA TORTA DEL DUCA

-“Torniamo a casa nonna.”
-“Io sono a casa.”
-“Che posto è questo?”
-“Villabruzzi, in Somalia. Non è bellissima?”
-“È in macerie, sento le urla delle iene.”
-“Le iene stanno ridendo.”
-“Cosa facciamo qui da soli?”
-“Aspettiamo.”
-“Chi?”
-“Sua Altezza Reale il Duca degli Abruzzi, ha promesso che verrà.”
-“Lui non verrà.”
-“Certo che verrà! Il villaggio porta il suo nome, la banda suonerà “Africanina”, quella torta è per lui.”
-“È un cumulo di muffa marcia.”
-“Eh, il caldo, la sabbia, le mosche… Sua Altezza il Duca è un po’ in ritardo.”
-“Da quanto lo aspetti?”
-“Non tanto, dal 1933.La banda suonerà “Africanina”. Il villaggio si chiama come il Duca, quella torta è per lui…”
Proiezioni oniriche notturne. Fax incontra Rachele Maneri al Villaggio Duca degli Abruzzi.


CONVERSIONI (quando una catechista cattolica svela il suo passato in Abissinia)

-“Addis Abeba significa nuovo fiore. Quanto amavo il sole, il profumo dell’aria. Nel pomeriggio la luce filtrava dalle persiane chiuse, mettevo un vinile sul grammofono e danzavo in sottoveste nella mia camera. Non ero una brava danzatrice, ma dopo aver raggiunto un posto in Africa tutto sembrava possibile e sognavo di esserlo. Non immaginavo che l’Impero sarebbe crollato. Ho smesso di danzare da allora…”


CONVERSIONI (ATTO II)

Memorie di un giovane apostata nel Colinshire
Annabel Spencer si era guadagnata un posto comodo in paradiso contribuendo economicamente a restaurare il tetto della chiesa. Poi se ne assicurò uno all’inferno minacciando il reverendo di scoperchiare il tetto nuovo, quando lui le preferì Greta Mac Donald come responsabile dell’associazione filantropica.


ACHILLE FABBRO, UN NOME ITALIANO, MA IL COGNOME NO.”

Massawa è deserta, decrepita. La amo.
Misuro i respiri, temo che un sussulto possa sbriciolarla.
L’aria ferma è densa dei fantasmi di un passato fastoso, festoso e nefasto.
L’Hotel Torino mi osserva silente con il biasimo dell’adulto che conosce la vita.


L’ARTICO CUORE DI LENE (favola)

Un prodigioso incantesimo boreale scaturisce nella fattoria più a nord del Reame di Danimarca segnando il destino di Lene, l’intrattabile guardiana d’oche.



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