La festa dei cuori

di

Francesco Sinibaldi


Francesco Sinibaldi - La festa dei cuori
Collana "I Gelsi" - I libri di Poesia e Narrativa
14x20,5 - pp. 136 - Euro 11,50
ISBN 978-88-6587-9245

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In copertina: «Soul of a dead girl is leaving her body» ©Dina – Fotolia.com


La nuova silloge di Francesco Sinibaldi, dal titolo “La festa dei cuori”, è l’ennesima opera da inserire nel suo cospicuo corpus letterario e rappresenta, in modo fedele, la luminosa visione poetica che lo contraddistingue fin dai primi componimenti.
Francesco Sinibaldi offre un canto lirico, costantemente purificato dalla sua Parola, che diventa respiro universale, in un continuo vagheggiamento tra sguardo estatico e rivisitazione memoriale, tra velate malinconie ed infiniti richiami alle suggestioni del mondo naturale: la percezione poetica si ammanta di simbolica luminosità, meravigliosa e penetrante, che circonda l’animo del poeta e illumina il suo cuore “d’eterna dolcezza”.
La poetica sinibaldiana, tra raffinata armonia lirica e magico incantesimo di silente quiete e bagliore di vita, trova la sua apoteosi nell’eleganza del poeta, che attinge l’universo emozionale dal profondo del cuore ed innalza il suo cantico d’amore ad una dimensione superiore, voce dell’animo che si avvicina alla Grazia.
Tutto risplende, emozionante ed incantevole, rinnovando il prodigio di una sorgente lirica cristallina, d’una Parola dorata che diventa salvazione dal “veloce fuggir del mortal cammino”.


Massimo Barile


PREFAZIONE

Nel corso dell’anno 2002, contestualmente all’indicazione di un sito che fungesse da riferimento per lo sviluppo dell’attività letteraria con la possibilità di seguire le composizioni proposte nei costanti aggiornamenti (sito identificato come “Sito di riferimento” con funzione svolta dal guestbook del giornale brasiliano The Brazilian), decisi di creare una lista di siti, aggiornati insieme al Sito di riferimento, formata da un secondo sito (indicato come “Sito aggiunto” con la relativa funzione svolta dal guestbook del giornale News of Tajikistan, che sarebbe poi diventato Sito di riferimento nel mese di dicembre 2006), e da altri siti, alcuni in rappresentanza di ciascun Continente ed altri inseriti per la particolare funzione da essi svolta in quel momento.
Tale lista, in seguito indicata come “Lista dei Siti di riferimento Continentali”, ha svolto nel corso degli anni una funzione rilevante per l’attività di aggiornamento venendo nel tempo ad assumere un ruolo centrale per l’organizzazione stessa dell’attività letteraria e per la relativa dimensione storica.
Attualmente la Lista comprende il Sito di riferimento (Francia), il Sito aggiunto (Stati Uniti d’America), il Terzo Guestbook (Spagna), il Sito di soccorso (Inghilterra), i Siti di Riferimento Continentali ed alcuni altri siti inseriti per la particolare posizione assunta nel corso degli anni in relazione alla mia vicenda letteraria (tra questi Newsweek e Le Figaro).
I Paesi presenti in tale lista sono Francia, Spagna, Inghilterra, Capo Verde, Australia, Cina, Israele, Argentina, Brasile, Svezia e Stati Uniti d’America.
Questo mio nuovo libro porta il titolo di una composizione scritta nel mese di gennaio 1992 ed inserita nell’opera “I Pensieri”. In una fase di travaglio interiore e nel momento in cui stavo per affrontare il passaggio più delicato del primo anno di produzione letteraria decisi di esprimere, nella parte iniziale del componimento intitolato “La festa dei cuori”, tale contrasto emotivo con la descrizione di un’immagine soave ed ispirata al fascino della natura incantata (“S’illumina il cuore d’eterna dolcezza e canta nel sole fringuello festoso. Tintinna nel bronzo lamento ribaldo col verso preciso che annuncia il riposo, e freme inquieto nel calle affollato un nunzio di speme, che albeggia al pio cor novella sperata…”).
La composizione, riflettendo un senso di gioia per la vita e per la grazia della radiosa natura, si pone come immediata espressione di alcune delle più significative vicende personali antecedenti l’inizio dell’attività letteraria e necessarie per comprendere il contesto da cui essa è scaturita.
L’esperienza oratoriana ed una particolare fase del percorso scolastico rappresentano alcuni aspetti rilevanti di tale cammino legandosi inoltre a specifiche poesie ed ai temi da esse trattati.
Il coinvolgente e quotidiano impegno nella vita in Oratorio, ove il momento del gioco e della preghiera si fondevano creando le condizioni per un’armonica unione spirituale determinò, sotto l’energica ed austera guida di Don Claudio Valnegri ed in presenza di una costante partecipazione alle iniziative organizzate in ambito religioso, l’avvicinamento e l’apprezzamento per i valori legati alla comunità e all’esperienza di gruppo, nell’ambito di una vicenda iniziata nel corso dell’infanzia e conclusa all’età di 14 anni, contestualmente alla partenza di Don Claudio.
La prima parte degli studi liceali, nei mesi successivi alla decisione di concludere l’esperienza oratoriana determinò, a seguito dell’incontro con il professor Guido Pellegrini, l’inizio di una nuova fase che mi avrebbe condotto all’interesse per la lettura ed al fatale approccio ai contenuti legati alla storia e alla saggistica.
Animato da profonda umanità e mosso dall’intento di trasmettere agli studenti una visione ispirata al rispetto della persona e al raggiungimento della necessaria libertà d’azione e di opinione sulla base di un’ampia apertura mentale il professor Pellegrini, con una serie di iniziative poste in essere con lo scopo di favorire il confronto delle idee ed il superamento di un’impostazione conflittuale, pose in rilievo la funzione essenziale svolta dall’utilizzo del dialogo per la risoluzione dei problemi e l’abbandono di ogni forma di prevaricazione.
Legate ai temi trattati in questa prefazione riporto il contenuto completo di due composizioni scritte nello stesso periodo (tra gennaio e febbraio 1992), “Stai pregando bambina” ed “Il mio primo bacio” entrambe inserite nel libro “I Pensieri”.
Nella prima composizione il ricordo e la forza della preghiera si fondono nella trasparente immagine di un’emozione espressa con la voce del cuore, in un’atmosfera candida e carica di nostalgia: “Con le mani ora giunte sul finir de la sera stai pregando bambina, con le lacrime amare che ti scorron sincere per le guance e i ricordi, quando il sole gemeva co rimandi dolenti e la vita sognava de passati dolori, e il tuo sguardo ridente è d’incanto tornato nel chiaror del turchino, e la guancia arrossata pare a me che rimembro un castano ritorno di perpetui pentir. Ed ancora più tristo ritorna il tuo ciglio a sognar gioventù”.
Nella poesia intitolata “Il mio primo bacio” ho cercato di esprimere la gioia e la grazia di un momento unico ed indimenticabile descrivendo al contempo la forza delle esperienze emozionali legate alla delicata fase dell’adolescenza; la composizione è dedicata al ricordo degli anni più amati della mia esperienza personale, alla felicità provata per l’arrivo dell’attesa estate, ai chiarori accennati delle magiche notti di Santa Maria Maggiore e al dolce sguardo di Patrizia: “Rosa incantata dal labbro sereno gocciante candore, che il cuor si spaura, rimembro la sera del primo bacetto, col cuor che borbotta e chiara stellata frescura di quiete d’allodole al boccio, e augelli festosi dai nidi a grovigli ridean pe l’erbetta che il ciglio sfuggiva, e al cuor de la notte vedevo i suoi occhi ridenti e fioriti fuggir per i prati d’incanto splendori di vita. S’odean venticelli e il fiume schiarito da luna e silenzio, e allora un po’ cupo col cuor che sbatteva dell’ali il chiarore, volai su nel ciel beata armonia”.


La festa dei cuori


Primo raggio di sole

Allo sbocciar
del sole, e al suon
della perpetua luce,
veloce e penetrante
s’addentra nel fogliame
rivelando la corteccia
della quercia secolare,
festeggia lo splendore
della rosa vellutata
e ricolmo di calore
al fin s’adagia, spossato
ed armonioso, tra i rumori
soffocati della madida
pineta.


Lumineuse et splendide

Luisante et gracieuse
quand la force du
torrent réveille le piailler
des oiseaux assoupis
dans les feuilles passagères,
timide et parfaite comme
le chant du berger qui
demeure dans la prairie
en laissant le signal
du parcours quotidien,
joyeuse, enchantée
et parfois exubérante:
c’est l’aimable nature,
authentique et vivante
comme un tendre sourire
qui rencontre la jeunesse
dans la lueur d’un
instant…


Soneto de primavera

Gorjea y salta en los campos mojados por
la lluvia ligera el alegre pájaro, pintando en
el cielo la viviente armonía de la nueva mañana;
en las aguas cristalinas del impetuoso arroyo
refulge el esplendor de este rayo fugitivo mientras
solo y abandonado, escondiendo el sentimiento,
el tímido pastor considera la vida y la presente
turbación.
El aliento de la brisa se acuesta suavemente sobre
el llanto arrepentido de una rosa suspirante y que
canta al infinito invitando la emoción a donar
la nostalgia, con la danza de las hojas y una chica
enamorada del tranquilo soñador.


Mais cette lueur reviendra…

La femme épuisée s’assied sur le lit
en tournant le regard dans les ombres
de la pièce, retrouve dans les larmes
la force intérieure qui brille timidement
pour donner l’espérance d’un présent
convenable puis, en joignant les mains
froides pour prier en silence, observe cette
image et la grâce ravissante qui étincelle
dans le noir: “mais cette lueur reviendra…”.


The white shade of the dark inspiration

Sweetly, in silence,
and sometimes with
a sincere footstep
that crosses my thought
bringing the care of
a singular contrast, here,
in the torment, while
the song of a lady
enters the heart giving
the charm of a humble
behaviour: this is the
shade of the dark
inspiration, the luminous
feeling hidden alone
in the light of a weeping…


Passeri di campagna

Mille giri nel ciel fanno
i passeri di campagna: le
ali battenti nel tocco del
vivente scampanio disegnano
i tratti di un’intensa
emozione, e quando il canto
del sole s’oscura facendo
brillare l’attesa invaghita
per le prime afflizioni,
si notano augelli sorridere
al sole vagando nei suoni
d’un tormento d’amore.
I passeri miti, mirando la
valle coperta dai fiori,
ritmano il tempo e il
passar repentino dell’eterna
stagione, sì che il vento
fluisce nel tenero accento
dei ricordi imprecisi.


La nature des sensations perdues

Avec un pas lent et incertain il parcourt le sentier
du jardin pendant que les feuilles, déplacées par
le souffle d’une lumière illusoire, tombent sur le sol
pour décrire la souffrance d’une nature épuisée; les
poissons, rapides et dorés, effleurent le contour de
l’aimable fontaine en errant dans les eaux qui invoquent
la tendresse et alors ses yeux enchantés, en voyant
le mystère d’un arbre solitaire, fuient dans le vide pour
trouver la réponse aux ombres éphémères de la vie
sur cette terre, aux douces sensations qui meurent
pour toujours en laissant la douleur des mémoires
disparues, aux larmes du soleil et à la rime du tourment.
Le vent enlève les pensées avec la douceur d’une grâce
éternelle et ainsi, confus et perplexe, il poursuit son
chemin vers le chant de la solitude.


La chica del sol

Solar y tranquila
acomodándose alegre
sobre la blanda cama,
y además realizada
viviendo serena
en el canto del sol
con los ojos hermosos
que observan la fuga
del lejano horizonte;
pero también concreta
y pensativa, besada
en silencio por la mágica
gracia del constante
equilibrio y esperando
la voz que aclara la
senda en la luz infinita
de la eterna mirada.


Last call to salvation

A brooding silence
surrounds this place
kissed by spirituality,
with the candle light
brightening a severe
image and the cold
wooden benches that
invite all the faithful
to reflect following
the voice coming from
inside; he kneels
and lowers his eyes
trying to concentrate
then, joined the hands
in sign of prayer he
deeply repents, asking
with tears the forgiveness
by the eternal light
that shines in the void.
A whisper spreads
in the small church
and while his crying
echoes among the
ancient walls expressing
the strength of a
sincere pain a humble
and elderly woman,
placed next to him,
gently caresses his hair
trying to cheer him
up with words of love
and full of humanity.


Il canto dell’aperto cielo

Allo sbocciar del
nuovo giorno, festoso
e cinguettante alla
novella rima del giovane
mattino, s’esalta il
passerotto, intento
a volteggiar di ramo
in ramo e pronto
ad inventar nel canto
la rapida illusione
del vivere terreno.
Gaudente e fuggitivo
s’appresta sulla sponda
dell’infinita siepe,
ove tenera e appassita
si duole sospirando
la rosa dolorante
che brilla di passione
e poi muore indifferente
nell’eterno isolamento;
quindi, battendo l’ala
nel fulgido ritorno
dell’aperto firmamento,
voltatosi nel lume conclude
il suo cammino, osserva
il palpitar del mite ruscelletto
e al fin s’adagia, spossato
e luminoso, nel pianto
sconsolato del gelido
terreno.


[continua]


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