Les sentiers de l’avenir

di

Francesco Sinibaldi


Francesco Sinibaldi - Les sentiers de l’avenir
Collana "I Gelsi" - I libri di Poesia e Narrativa
14x20,5 - pp. 126 - Euro 11,00
ISBN 978-88-6587-8545

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In copertina: «Tea splash in a ceramic cup on a wooden background with candles, mystery newspaper clips, books, leaves and moss»©Dina – Fotolia.com


La Poesia di Francesco Sinibaldi è il simbolo d’un percorso “denso d’incanti”, illuminati dal legame perpetuo tra visioni dell’anima e “dolci pensieri” che sommergono il cuore, generando un magico canto anelante l’infinito.
Nella poetica sinibaldiana il ruolo centrale è infatti rivestito dall’universo emozionale che il poeta fa risplendere nelle sue composizioni, sempre capaci di penetrare le zone più intime e celate del “sentimento puro” che rappresenta l’essenza della sua armonia lirica.
Il mondo poetico di Francesco Sinibaldi espande la sua infinita melodia, tra “candida quiete” e “istanti stupiti”, “soffi di luce” e “lievi sussurri”, incanti lirici d’una visione che accompagna nell’umano sentiero.
La sua Parola, limpida ed avvolgente, penetra nel cuore e suscita l’animo con la grazia d’un poeta sempre fedele a se stesso.

Massimo Barile


Prefazione dell’autore

Il ruolo centrale svolto dall’emozione nella fase della produzione letteraria e della creazione delle composizioni rappresenta uno degli elementi essenziali e necessari per giungere ad un costante livello di fluenza e di armonia espressiva.
La costruzione sul suono, espressione diretta della situazione emotiva presente nel momento in cui scrivo, trova nell’emozione, e nell’aiuto da essa apportato, il sostegno necessario per la progressiva creazione delle immagini e per il raggiungimento della luminosità determinata dall’interazione dei diversi suoni delle parole e delle lettere utilizzate.
L’esigenza di realizzare le condizioni favorevoli all’emersione e all’espressione dell’emozione mi ha portato, sin dal periodo iniziale di produzione letteraria, alla ricerca di modalità esterne alla mia persona ma aventi la funzione di determinare l’insorgere delle circostanze adatte alle necessità creative del momento. Da qui l’utilizzo, nel corso di quasi tutto il primo anno di produzione letteraria (iniziato nel mese di luglio 1991 e caratterizzato dall’esistenza di una condizione emotiva favorevole ed irripetibile), di melodie presenti nel momento della stesura delle composizioni che mi permettessero di immergermi in quell’atmosfera di dolcezza e di mistero finalizzata al raggiungimento di una particolare fluenza.
Nelle fasi successive dello sviluppo dell’attività letteraria altre modalità utilizzate per il medesimo scopo sono state la produzione delle poesie in luoghi non visitati da tempo ed aventi un particolare significato personale, la forzata creazione di adeguata situazione emotiva mirata alla stesura di una specifica tipologia poetica, il contemporaneo utilizzo di modalità differenti ma dirette sempre al risultato prescelto.
Le canzoni, utilizzate con funzione d’appoggio per l’esplicazione delle facoltà creative, mi hanno accompagnato per l’intero percorso letterario sino ad ora compiuto considerando che le melodie più amate ed ascoltate in giovinezza, insieme all’inattesa e singolare situazione emotiva presente tra i mesi di gennaio e luglio 1991, rappresentano uno dei motivi determinanti la nascita stessa dell’attività letteraria.
Tra le composizioni scritte nel primo anno di produzione letteraria e caratterizzate dalla volontà di fare emergere l’intensità e la forza dell’emozione riporto integralmente il contenuto di 3 poesie inserite nell’opera “I Pensieri” e composte nel mese di febbraio 1992, “Io so che sei sola”, “Il suon dell’eterno” e “Ritratta in un bosco”.
La composizione intitolata “Io so che sei sola” è dedicata all’immagine di una ragazza triste e sconsolata a cui viene rivolto un pensiero di speranza per il futuro e una richiesta di fiducia per le attese aspettative (“Lo so ragazzina, sei sola e delusa, ti vedo vagare nel roseo giardino dei sogni svaniti, che un giorno il tuo cuore provò ad inventare sull’erbe umidicce, e noto che il cielo si è tinto d’autunno coi fiori appassiti e il volo dai nidi dei chiari pensieri; ma ascoltami dai, io sono sincero, colore del cuore che un giorno saprà, e allora ti dico che a notte la mente ritorna a cantare, e odora di siepe quell’esile rosa che attende la gioia, e tu, ragazzina, sei un petalo perso in un mare di quiete, ma un giorno quel sole sarai per lui che ti sogna”).
Un’atmosfera indefinita e ricolma di mistero si diffonde nelle immagini vaghe de “Il suon dell’eterno”, in una indeterminatezza creata da ombre accennate ed oscuri presagi (“Il suon dell’eterno rimembra al passato dell’umile vita la luce e il candore, e accanto alle nebbie, confusi pensieri che vagan pei dubbi del cor che spaura, rison per l’arie perduti chiarori, quand’ella giostrava felice tra i fiori e ‘l vesto s’alzava sereno nei prati, ma il cielo s’oscura pei venti indecisi ch’annuncian tempesta, e corron augelli mirando de raggi l’incanti perduti, e muoiono a cori le rose e le viole, e s’odon de morte le tristi nature”).
“Ritratta in un bosco” rappresenta l’immagine della gioia del viver terreno e l’espressione di un profilo ideale descritto in un momento di particolare lucentezza interiore, tra i colori della natura e la luce che brilla nel soffio perpetuo di un eterno richiamo (“Ti vedo ritratta in un bosco, la pineta direi, stai vagando serena a tentar coi pensieri di raggiungere un sogno, è un profilo ideale, è un miracolo al sole, è la vita che nasce e dipinge a colori un profondo sentire, stai giostrando nei prati, ed il fresco mattino che rinasce festoso mi pareva la luce che donavi all’immenso. E correva il tuo sguardo ridente, e gioivi e cantavi a quel giorno beato, ed il sole danzava nel tuo cielo il ricordo”).


Les sentiers de l’avenir


Per quel soffio di luce…

Per il sole che
splende nei sorrisi
accennati del presente
mattino, per le gelide
acque che fuggon
veloci lambendo
il sospiro del mortale
terreno, per il vento
fugace, per un fiore
che nasce nelle
ombre del cuore
e poi lieto dimora
tra gli albori donati
dal poetar dei
pensieri: per quel
soffio di luce…


Songs of life / Happy birthday Regina
(Composizione dedicata a Regina Spektor)

The sound of
the torrent spreads
in the valley
bringing the whisper
of the autumnal
desire, a luminous
young leaf falls
on the ground with
a tremulous movement
and while everything
shines giving a gift
to the light of the
sunshine I can fell,
near a garden, the
song of your life…


Le souffle magique de la nature naissante

Pendant qu’un vent léger touche les jardins
avec une finesse pleine de nostalgie la rose
raffinée s’élève dans le vide en donnant un
regard qui transmet la douleur et dans cette
apparence, quand le clair disparaît et le son
de la mort se répand en tous lieux, le chant
du présent retrouve la lumière pour comprendre
la nature, le souffle fugitif d’un instant de
jeunesse, la larme qui descend et la peur du
visage. Et alors, comme le tendre rayon dans
les ombres du terrain, une lueur s’atténue et
ma force s’évanouit dans le coeur épuisé.


El soneto de la primavera

El encanto de la
espléndida estación
refulge en los campos
donando un suspiro
a las flores mojadas
mientras la vida,
rozando las aguas
del fresco torrente,
se expresa propicia
en los ojos alegres
de los tímidos niños
que juegan en torno
a un gracioso columpio.
Resplandece el arcoiris
después del canto
de la matutina lluvia
y dulce en el sendero
regresa la apariencia
de una sombra pasajera.


Nel poetar d’un pensiero

Quando il canto del sole perisce e poi fulge
nel palpitar del cuore odo profondi silenzi
provenir dalle aperte armonie di una fresca
emozione così che la quiete, intensissima
e viva, si posa fugace tra le ombre del mesto
vigneto lambendo i sussulti di una spenta
passione.
Il soffio leggero del mite venticello s’adagia
spossato ove timido e cheto fa festa il tramonto
e tutto il creato, fuggendo nel suon d’un inganno
infinito, si desta e poi geme tra i cori appassiti
del morente sereno: ed allor io mi dolgo, e ripenso
al passar dell’eterna stagione, ed al fine perisco,
nel poetar d’un pensiero.


The light and your darkness

I discover the sadness in the light of your
eyes and often, while everything shines
with a certain attraction, I can feel in your
heart the gracious delight of a desolate moment,
the song of a weeping and a dolorous novel,
the present that dies recalling the shade of
a sullen appearance…


La rose dans le vide

Au milieu du jardin
recouvert par la
neige la rose mourante
observe le matin
et la lueur épuisée
d’un soleil nostalgique.
Elle pleure en silence
pendant que le froid
remplit le paysage
avec l’harmonie
de la fugitive paix
et toute la création,
quand l’aube resplendit
dans le chant impassible
d’une joie retrouvée,
invoque le serein
et la voix lumineuse
d’une image éternelle:
c’est un signe de
douleur, la tristesse
qui repose pour comprendre
la poésie d’un pétale
solitaire, c’est la rose
dans le vide…


Quel fior che respira

Al fiatar del presente e al perenne
vagar di una tremula fronda, al canto
del sole che lieto s’accende donando
una luce alla candida quiete, al rimpianto
del cuore, a quel dolce pensiero e alla
voce del vento che lieto m’assale e poi
timido fugge: a quel fior che respira…


En la oscuridad

El soplo ligero del viento otoñal me acompaña
en las sombras de un sendero lleno de miedos
y en esta incertidumbre, cuando el velo de luz
dulcemente parece, un suspiro interior me recuerda
el pasado y las rimas felices de una antigua
estación; un silencio perpetuo se difunde en el
vacío, la voz del presente se para cansada llevando
la gracia de una triste ilusión y después, en el
llanto, una lágrima cae en los húmedos labios: y
regreso en el canto, en el límpido sueño de una
noche estrellada, en la danza infinita de la mágica
trenza.
Y así, en el recuerdo, encuentro el reflejo de una
nueva pasión que brilla admirando el eterno tormento.


The girl with golden hair

Lying on the bed
while the passage
of time is marked
by the tears of an
ancient violin I
observe you,
luminous darling,
romantic and sad.
Your innocent eyes
escape in the void
seeking a refuge for
the suffering heart
and even that smile,
fleeting and pure,
covers the anguish
and the torment
of living.


Avec les mains jointes

Dans l’ombre de la nuit il y a la jeune femme
qui prie silencieuse avec les mains jointes et
le tendre regard, elle récite le verset d’une
enfance solitaire, et la seule émotion qu’elle
retrouve dans le coeur est la course dans les
prés pour atteindre le matin, et la lueur du
présent.
Je te prie, doux soleil, retourne dans le vide
pour comprendre l’harmonie d’un esprit plein
d’amour…

[continua]


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