Castelli

di

Giovanna Lugari


Giovanna Lugari - Castelli
Collana "E-Books"
 - pp.  - 
ISBN 

eBook: pp. 50 - Euro 3,99 -  ISBN 978-88-6587-944-3

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore


In copertina illustrazione dell’Autrice


Prefazione

Con il suo libro, dal titolo emblematico “Castelli”, Giovanna Lugari offre una raccolta di poesie che creano un dialogo intimo, capace di miscelare le molteplici riflessioni e gli stati d’animo che s’intrecciano e si plasmano, fino a rendere evidente la sua rappresentazione poetica.
Il costante flusso lirico esalta la sua passione nel “raccontarsi”, con coraggio ed estrema sincerità, sempre ponendo in primo piano la sua energia espressiva, pervasa da un desiderio di rivisitazione delle esperienze esistenziali, cosparsa d’una volontà di consapevolezza del proprio essere donna e, infine, attingendo dal profondo del suo animo l’anelito di speranza per una salvifica metamorfosi che l’ha condotta ad un “nuovo amore”, ad una “nuova vita”.
Il percorso di rinascita non è stato certo facile, superando il conflitto tra “mente e cuore”, ma s’intuisce che la sua forza interiore, più volte ricordata nelle poesie, ha dissolto il travaglio, la tristezza e la sofferenza causate da tale scelta.
La vita è una continua lotta, un percorso periglioso, spesso capita di “perdersi” per vari motivi, eppure si deve sempre cercare uno spiraglio salvifico che illumini il cammino: la capacità di amare con tutto il cuore ha rappresentato la sua salvezza, pure se “nascondere il dolore” non è cosa semplice.
La consapevolezza che l’amore “resiste al tempo anche quando si spengono i sogni” è stato il nutrimento del suo spirito; ha permesso di superare il senso di solitudine sovente avvertito anche quando, “barcollando tra oscuri presagi” e rari “sogni”, si è proiettata in “voli notturni”, cercando di sconfiggere l’angoscia che attanagliava il corpo e soffocava la mente, quasi “incapace di muoversi”, mentre avvertiva la propria fragilità nelle “notti insonni”.
I ricordi riaffiorano con il loro carico di amarezza e tornano alla mente le “notti perdute” in falsi abbracci, in attesa della sincerità e della la fredda decretazione d’una condizione sofferta, in preda alla “tristezza d’un amore svanito come la notte quando nasce il sole”: la percezione di tale lento dissolvimento viene resa, simbolicamente, in una poesia nella quale osserva le neve scendere leggera e ricoprire ogni cosa, sapendo che, come una gemma, “nuovi sentimenti nasceranno”.
Nel suo giardino dell’amore, di gibraniana memoria, la tristezza svanisce come la sensazione di sentirsi “intrappolata” tra oscuri pensieri e, finalmente, può togliere “l’armatura” per proteggersi dalle insidie della vita e volare sul “cavallo alato”: abbandonato il pesante fardello, dopo la rinascita, poter finalmente vivere la vita piena di speranza nel futuro, illuminata dal sole in un meraviglioso sogno d’amore che ormai è reale e tangibile, dopo il “nulla” d’un falso amore che ha provocato solo sofferenza.
La poesia di Giovanna Lugari diventa specchio fedele di tale propensione dell’animo a lasciarsi scrutare fin nel profondo, senza timore e infingimenti, costantemente rivolta ad ammirare ciò che il mondo offre, sia esso lo spumeggiare del mare o una semplice lucciola che illumina la notte, e sempre risplende la sincerità d’una donna che racconta il suo “volo libero” verso il significato più autentico dell’amore.

Massimo Barile


Castelli


CASTELLI

Il bambino biondo, biondo cenere costruisce castelli sulla spiaggia.

Il bambino dagli occhi azzurri e lucenti sogna di essere il principe.

Arriva un’onda più potente delle altre.

In un attimo tutto è distrutto.

Il bambino dagli occhi azzurri e dai capelli biondi piange la distruzione del suo regno.

La madre paziente lo consola: Di nuovo – dice – costruiremo castelli –.

Eppure purtroppo arriverà un’altra onda e i regni sognati saranno sommersi.


LA LUCCIOLA

Nel buio prepotente di una serata in montagna a tentoni mi muovo come un cieco.

Anche d’estate qui la notte è fresca.

S’accende un lumicino che qua e là lampeggiando si sposta.

È una lucciola, una lucciola sola che si ferma ogni tanto su un cespuglio.

Perché la tua luce non è più potente?

Perché non è più forte?

Perché non puoi farmi da guida in questa oscurità ostile?

Già… quasi dimenticavo tu non sei che una piccola lucciola di montagna ed io non

sono che un uomo alla ricerca di sé stesso.


IL TUO PRATO VERDE

Era lì il tuo prato verde, senza cancelli, senza reti a circondarlo.

Col tuo sguardo un invito a camminarci sopra.

C’eri tu per me nel tuo prato verde.

Ed io guardavo da lontano.

Ed io sognavo di correrci sopra fino ad incontrarti.

È arrivato purtroppo l’inverno.

Il tuo prato verde è coperto da una coltre di neve e recintato da filo spinato.

Il mio sogno è spento, sepolto.

Ma l’amore imperterrito resiste al gelo.

Eppure nemmeno l’estate scioglierà il freddo della neve.

È tutto passato per sempre, ma l’amore resiste, fuoco nel ghiaccio.


Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Avvenimenti
Novità & Dintorni
i Concorsi
Letterari
Le Antologie
dei Concorsi
Tutti i nostri
Autori
La tua
Homepage
su Club.it