L’ultima stella
Rocce a picco,
bianche, uniformi.
Dolci declivi
di erba alta, fitta,
Steli che si agitano,
allungandosi.
Onde
che si frantumano sulla riva
con un rumore che non inquieta.
I vapori, in alto
nel cielo azzurro e bianco,
sono fantasmi di nuvole
fatti di silenzio.
I sussurri smorzati del vento
si levano ad attraversare
arbusti di erica selvatica
e cespugli macchiati
di bacche rosso corallo.
Dentro la brezza
che rompe il silenzio
nell’incanto della sera
che stupisce e scolora il giorno,
un ultimo respiro.
Il mare parla, il vento risponde.
L’ultima stella
è soltanto un piccolo cristallo
nel cielo sfumato.
Senza far rumore!
Dietro a questa finestra
dove la luce illumina
soltanto il vuoto,
il nulla
è peggio del tutto.
Nudi pensieri ad assaporare
qualcosa che non potrò più avere
nel lungo viaggio di tutti i giorni,
qualcosa che porterò sempre con me
fino a quando inizierò
un altro viaggio.
Cola addosso il tempo
di pochi colori appiccicosi,
e fugge via.
Chiudo le persiane, adagio,
senza far rumore!
Le stelle illuminano
quel poco di coraggio che mi resta.