Sul cammino di Santiago - Itinerario poetico alla ricerca della sorgente dell'amore divino

di

Giulia Borroni Cagelli


Giulia Borroni Cagelli - Sul cammino di Santiago - Itinerario poetico alla ricerca della sorgente dell'amore divino
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 66 - Euro 7,00
ISBN 88-6037-278-X

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I proventi della presente pubblicazione saranno interamente devoluti alla missione di WAMBA nella Diocesi di Maralal (Nord Kenya – territorio dei Samburu).


In copertina «Illuminazione» acquarello del pittore Giorgio Colombo
All’interno disegni di Giulia Borroni Cagelli


Premessa

“A poco a poco le antiche chiese chiudono
per mancanza di sacerdoti,
per scarsità di personale,
perché i fedeli diminuiscono,
perché i restauri sono troppo costosi
così perdiamo il contatto
con tesori di arte e di fede”

La presente raccolta ha tratto ispirazione da un’antica chiesa di Milano: “Santa Maria della Consolazione” (detta anche Santa Maria del Castello) che, grazie ad un recente restauro, è stata restituita al culto, alla frequentazione, all’interesse artistico, diventando di nuovo punto di sosta, di meditazione, di colloquio, nel cuore del quartiere degli affari e del passaggio turistico, offrendo pause di raccoglimento a chi sa e vuole sottrarsi al ritmo frenetico della vita quotidiana.

Giulia Borroni Cagelli


“Sul cammino di Santiago”
Significato di un titolo

Ho scelto come titolo “Sul cammino di Santiago” perché l’espressione ricorda i tradizionali pellegrinaggi medioevali che si snodavano attraverso i sentieri provenienti dalla Spagna, dalla Francia, dall’Italia dall’intera Europa verso la città di Santiago de Compostela, custode delle reliquie del discepolo Giacomo.
I pellegrini accompagnavano il lungo viaggio con preghiere e canti e, la sera, seduti attorno a fuochi improvvisati, si raccontavano storie di santi e di paladini dove realtà e leggenda si fondevano, narrazioni che facevano sognare i ragazzi infervoravano i narratori, stupivano le donne che si stringevano negli scialli scuri nelle fredde notti. dei Pirenei.
Brillavano gli occhi dei bambini, splendevano i volti degli uomini sotto i cieli stellati, battevano i cuori toccati dalla fede e rincuorati dalla speranza…

Un itinerario che da sempre richiama pellegrini di ogni età ma specialmente i giovani per i quali l’ardua conquista della fede ben si sposa con la fatica del corpo provato dal lungo cammino.
Ancora una volta, oggi come ieri, la condivisione di un ideale, di una speranza, di un cammino di fede, trasmette ad ognuno la gioia della conquista, l’entusiasmo dell’agire, la soddisfazione di raggiungere la meta desiderata.

Ringrazio quindi tutti coloro che vorranno condividere con me questo itinerario di fede e di preghiera.

Giulia


Ringrazio Mons. VIRGILIO PANTE Vescovo di Maralal, di cui ho avuto modo di conoscere la sensibilità e l’impegno pastorale durante una mia visita alla Missione di Wamba nel territorio dei Samburu nel Nord del Kenya, che ha voluto inviarmi questo suo personale giudizio.

Leggendo le mie poesie mi disse che apprezzava molto “Mattino” perché ritrovava le stesse sensazioni che provava al suo risveglio.


INTRODUZIONE ALLE POESIE DI GIULIA

“Come gli uccelli migratori, Giulia viene spesso qui in Africa, insieme al marito. L’Africa e’ la mia terra e la mia missione da trent’anni.
Giulia mi manda lettere e poesie che incominciano sempre così: “Carissimo amico d’Africa”.
Io purtroppo non sono poeta come lei, anche se, in fondo, siamo tutti un po’ poeti.
Lo siamo dentro il cuore ma non abbiamo la capacità di esprimerlo, ci manca il coraggio ed abbiamo pudore a svelare la profondità dei nostri sentimenti. Per fortuna qualcuno lo fa anche a nome nostro.
Dico grazie a Giulia che ha il coraggio e il dono di mettere sulla carta quello che molti di noi sentono dentro.
Io ne godo perché nelle sue poesie mi ci trovo dentro, come pure in una sonata di Mozart o in una pittura di Michelangelo.
Le cose belle non fanno rumore e si impongono a prima vista.
Certi poeti sono indecifrabili e sono comprensibili solo a pochi addetti ma le poesie di Giulia sono accessibili ad ognuno che abbia il cuore incantato e che non abbia ancora ucciso il bambino che e’ in lui.
Sì, perchè il poeta ha il dono di conservarsi sempre bambino.
Chi ritorna bambino scoprirà il Regno.
Il bambino, come il poeta, vede tutto nuovo e contempla le cose con stupore come per la prima volta.
Il poeta ci sfida a non cadere nell’abitudine, nella superficialità, nella noia del “non c‘è niente di nuovo sotto il sole”.
Giulia ci incoraggia a dire sempre grazie perché tutto é nuovo, tutto è dono gratuito e niente è insignificante o casuale.
Ecco allora che anche la fede viene in aiuto alla poesia e non la sminuisce.

La poesia d’ispirazione religiosa, come i vecchissimi e sempre nuovi salmi biblici, parla più in profondità a tutti e diventa immortale e luminosa.
La fede raffina la vista per vedere più addentro e anche più lontano sui panorami della storia.
Tutto diventa buono e significativo, come ha voluto il Creatore, anche la sofferenza.
Cara Giulia, conserva i tuoi occhi di bambina e tutti si rispecchieranno dentro.”

Il tuo carissimo amico d’Africa, Virgilio Pante
(Diocesi di Maralal. Kenya. – 14.11.2005)


Sul cammino di Santiago - Itinerario poetico alla ricerca della sorgente dell'amore divino

Invito alla lettura

Vi invito ad una lettura
diluita nel tempo:
parole
per riflessioni serali
per una pausa dell’animo,
per momenti di fede e di grazia,
brevi stacchi del pensiero
verso il mistero dell’infinito
di cui ci sentiamo parte
grati di esistere
perché incommensurabile
è il dono della vita.


NEL LABIRINTO DELL’ANIMA


MATTINO

Delle mie giornate, Signore
amo la luce del mattino
e il canto sommesso degli uccelli
quando il sole non è ancora sorto,
il sottile sorriso dell’alba,
il crescere dei rumori del risveglio,
lo sbocciare del pensiero
nelle nebbie del dormiveglia,
la sorpresa di esistere
dopo il buio della notte
il passaggio dal riposo all’agire,
il fluire della vita
in ogni segmento del mio corpo.

La dolce appartenenza
a questo mondo tuo
un poco mio
dove riscopro le cose che amo
m’intenerisce
mi comunica gioia
e luce
nella serena consapevolezza
di essere VITA.


SETE DI DIO

Quando si ha sete si cerca la sorgente.

Chi ha sete di Dio finirà per trovarlo:
s’attarderà sul cammino sotto ombre invitanti
s’immergerà nelle acque
illudendosi di calmare gli ardori che lo infiammano
si distrarrà ad ammirare paesaggi ed orizzonti
si fermerà a dialogare con i compagni di cammino
sarà frenato dalla tentazione,dalla stanchezza,dallo scoramento,
attratto dall’appagamento dei piaceri terrestri
così facili da seguire,così ricchi di soddisfazioni
ma la sete tornerà a farsi sentire
e, come la samaritana sull’orlo del pozzo,
chiederà l’acqua che per sempre disseta,
lenisce l’arsura dello spirito,
resta dentro come una linfa vitale
...per sempre.


SUL CAMMINO DI SANTIAGO

Sul cammino di Santiago
si sono persi i pellegrini
che cercavano solo se stessi
non c‘è più olio per la loro lampada.

Lungo la strada si sono seduti
i viandanti senza più fiducia
fiaccati dall’invidia e dall’orgoglio
non hanno la forza di proseguire.

Nella locanda del lieto vivere
si sono fermati gli incostanti
bevono vino e sono sazi
dimentichi della meta lontana.

Due giovani dagli occhi di stella
graffi di rovi sulle magre braccia
cantano e si tengono per mano
fendono le tenebre, spezzano un pane.


CERCA IL SILENZIO

Prima della preghiera
cerca il silenzio
disponi l’anima all’ascolto
allora ritroverai le parole
che sembravano perdute
scoprirai le frasi
che avevi dimenticato
sgorgate dalla sapienza dei saggi
dalla chiaroveggenza dei profeti
dalla dottrina dei teologi.

Ma più forti e più vere
le parole del Maestro
sgranate come un rosario
sussurrate come un invito
gridate come un’invocazione
risalenti verso l’azzurro
tenaci e fragili
pronte a sfidare
il vento dell’incredulità,
l’ostacolo dell’ignoranza
lucenti di una luce riflessa.

Frammento dell’Eternità
a braccia aperte io racchiudo
in una goccia di rugiada
tutta la sete dell’Universo.


IL DESERTO DELL’ANIMA

Deserto dell’anima,
delle solitudini
reiterate e sofferte,
dei silenzi coagulati
senza lamenti né lacrime.

Sguardi che mendicano un sorriso
mani alla ricerca di una carezza…

La polvere del tempo maschera
i segni delle ferite
scorrono giorni uguali
sui ciottoli levigati dei ricordi
e la forma del tuo esistere
è una scultura di sabbia.


SE DIO NON C’E’

Se Dio non c‘è
invano dialogo con me stesso
m’interrogo
aggroviglio pensieri
rincorro mete
mi prefiggo traguardi.

Se Dio non c‘è
invano mi affanno a salire
l’erta del tempo
per sprofondare e confondermi
nella nube del nulla
priva di ogni valore.

Se Dio non c‘è
invano cerco consolazione
a dolori e sconfitte
ogni nuovo interrogativo
naufraga nel nonsenso
la mia ragione.


RISVEGLIO

La dolce attesa del mattino
fuga le ombre cupe della notte,
gli incubi, le angosce, le paure
del vasto nulla di solitudine…
Luce, più luce, all’improvviso
un raggio irrompe come una ferita
che appena sanguina nell’alba pallida
e l’anima smarrita
sorride e prega, torna alla fiducia
sboccia una timida speranza
si rinnova la grazia.

Percorro con le dita trepide
il corpo che respira e si risveglia.
Chiaro nell’anima e nel cielo
il nuovo giorno porta il dono atteso:
la vita, un battito di ciglia,
una lama di luce tra il passaggio
di notte e giorno che nel cielo splende,
un istante fragile
sospeso nell’universo:
tutto è grazia.


RICERCA

La vera comunione col Divino
si svela nel tormento,
nelle tenebre della ricerca,
nei lampi dell’illuminazione.

Il nostro errore più grande
è pretendere di capire,
cercare ad ogni costo un dialogo
con il Dio del silenzio.

Fermiamoci ad ascoltare.


AL DIO SCONOSCIUTO

Potrò mai togliere il velo
a questo Dio sconosciuto
che mi cammina accanto?

Lui, passaggio di vento,
profumo di braci tiepide,
silenzio di statue di pietra.
invisibile compagno di viaggio
lungo i sentieri della libertà,
immenso altopiano
dove la solitudine
spezza ogni barlume di pensiero,
dove il vento della conoscenza
è più forte di ogni paura.

Vaganti pellegrini,
sospingiamo l’anima inquieta
nella ricerca impossibile
della valle dell’Eden,
agitiamo la fiducia in Te
come un vessillo lacero
provato dalle battaglie
perché il tempo dimostra
che è sempre tua
la vittoria finale.


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