Saint Vincent 28.06.2015
A Nestor Osvaldo e Camillo Gomez, Campioni Italiani di Goriziana a Coppie
Tutti mi vengono in mente,
i tavoli verdi dei miei sessant’anni,
con l’attesa, che sale
nell’imminenza di questa finale:
l’avversario battuto e chi m’ha sconfitto,
l’aria pesante d’un tonfo profondo,
e il respiro, leggero, sul tetto del mondo,
tenere a freno la forte emozione
costa fatica, costa tensione:
ma questa sera serve più piglio,
il compagno di doppio,
stasera, è mio figlio.
Comincia l’incontro, occorre attenzione,
strategia di gioco, concentrazione.
Parton sicure le sue steccate:
giri, raddoppi, di prima, di calcio,
ora un accosto, ora uno sfaccio,
…un po’ mi rivedo in quelle giocate.
Non più un allievo da perfezionare,
ormai è un campione, da rispettare.
non mi fa più paura la sera che incombe…
ora che questa partita è finita,
so che c’è vita, anche oltre la vita.
Annalisa
Mia cara, piccola, intrepida donna,
fin da bimba, bellissima, chiedevi
con quegli occhi scuri sotto le ciglia
lunghe, risposte ai tuoi inusuali perché,
tu che volevi andare un po’ più in alto,
e intanto ti formavi, forte nello
studio tenace, limpida nei giochi.
t’ho seguita per quello che ho potuto,
distratto dai comandi del mio tempo,
e sei cresciuta, fino a diventare
adulta, ancora inquieta, per il posto
da occupare nel mondo che volevi.
Poi hai dovuto scegliere e l’hai fatto
col coraggio tutto tuo, volando
appesa al filo d’un paracadute,
o affrontando le rapide d’un fiume.
se a te guardo, cittadina del mondo,
vedo una donna fiera per come si
batte sempre quando qualcosa è contro.
Sempre ti riconosco, dolce e guerriera,
sia per la luce dei tuoi occhi scuri,
sia per il riso, che ti sgorga schietto.