Segni di libertà

di

Jean-Claude Dubail


Jean-Claude Dubail - Segni di libertà
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 88 - Euro 9,00
ISBN 978-88-6587-8101

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In copertina: «Rivière» @ Pascal Huot – Fotolia.com


Dopo dieci anni di silenzio poetico
ho riscoperto queste poesie
e ora sono lieto di proporle,
affinché queste parole non rimangano “vuote”
di passioni, di sentimenti e di aspirazioni
per non offuscarne la nitidezza
attraverso il costante pellegrinare nella vita
che suscita la voglia d’accostare sempre più
la visione surreale alla limitante condizione umana.

L’Autore


Segni di libertà


LIEVE SVANIRE

È veramente dolce morire
per impoverirsi di proposito
perché questo lieve svanire
ti porta all’infinito
ove ogni chiarore e splendore
rendono tenero il proprio passo
per aver saputo dipingere
la rosa aurora dell’immensità
senza esitare un solo istante
al fine di tenere stretto
ciò che sorregge gli eventi…
cioè l’amore.


SE IL MONDO

Se il mondo fosse tutto qui
con le sole apparenze
anche la bellezza si dissolverebbe
per non lasciare traccia
di questo espansivo abisso
tra la supremazia da proteggere
e la consapevolezza da fortificare
in questa gagliarda lotta
che “confisca” il male
dal costante bene.


SORSI

I sorsi della semplicità
ti danno il sapore giusto
per impartire le tue decise impronte
ovunque vadano i tuoi sentimenti.
I sorsi dell’umiltà
ti comunicano che dove
c’è un’anima in pena
ci sei anche tu
per poterla confortare.
I sorsi della lealtà
ti dicono che oltre questo sbocco
c’è qualcosa nei petali rosei
per affrancarne l’incantesimo.
I sorsi della felicità
promuovono questo tuo cielo
affinché tu possa stimarti
e donarti con lo stesso distacco.


APRITI

Per conoscere quello
che succede in te.
Per apprezzare quello
che accade in te.
Per seminare quello
che è radioso in te.
Per dipingere quello
che compare in te.
Per proteggere quello
che nasce in te.


NON DIRE MAI…

“Sono un uomo finito”
perché non saprai cosa
sta davanti a te
per accettarti.
“Non ce la faccio”
perché non otterrai niente
di questo candore.
“Perché capita solo a me”
poiché la tua esistenza sarà
priva di tracce determinanti.


NON VORREI

Conoscere un mondo diverso
perché quello che interpreto ora
mi basta per godere al massimo
di questa credibilità che insorge
spontaneamente nella mia intimità.
Assaporare un altro aspetto
di questa mia meravigliosa vita
perché mi bastano poche cose
per alimentare questo mio fuoco
e rimanere sfamato.
Stare fuori da questa naturalezza
perché non potrei apprezzare
l’inestimabile sorgente che mi disseta
per riconoscermi assai piccolo
dinanzi alla supremazia che m’avvolge.


ABBONDANTI

Sono questi ormeggi che ora
nessuno vuole ma credo che
i medesimi siano ancora utili
per far vedere a chi vaga
la stessa desolazione
affinché egli creda a questo mondo
non più disperso
ma accompagnato
dalle sue risorse umane.
Perciò è necessario combattere
fino in fondo
perché non vi sia più emarginazione
per sfruttare il momento propizio
e non questo vuoto incolmabile
della sola presenza
che fa sentire di non essere all’altezza
di questo grande compito
che può e deve essere
espresso da chiunque.


NEL NOSTRO CUORE

Se è coltivato possiede molte cose
per amare, creare, scrutare e valorizzare
ma se ci lasciamo andare
tutte queste cose accumulate potranno
forse apparire aspre, squallide, tenebrose
o, ancor più, assai lugubri,
per questo un nonnulla può farci cadere
in un abisso senza alcun direzione
e non riuscire più a dare né offrire.


DA ASTUTO POETA

Non ho nulla di mio
ed è questa voce interiore la fonte sincera
dei miei pensieri e delle mie passioni
affinché possa descrivere qualcosa
che nessuno ha concepito sinora
come lo è questa semplice poesia
che si colora spontaneamente
grazie all’ardore,
per entrare in possesso
di ciò che deve essere scritto
grazie allo scrigno celeste
di cui fa parte la mia penna,
per aprire una finestra sul mondo circostante,
per veder realizzate queste delicate intese
che mi trascinano,
sino a respirarne
gli unici momenti di dolci contatti
senza un particolare sforzo.

[continua]


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