Terremoti fuori e dentro

di

Lauro Zuffolini


Lauro Zuffolini - Terremoti fuori e dentro
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 42 - Euro 7,00
ISBN 978-88-6587-3755

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In copertina: Monumento a Manfredo Fanti, Parco delle Rimembranze, Carpi fotografia dell’autore


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’opera è segnalata nel concorso letterario Jacques Prévert 2013


Motivazione della segnalazione al concorso letterario “Jacques Prévert” 2013 sezione poesia

I terremoti fanno notizia per una settimana: in quella settimana i giornali reclamano a gran voce più sicurezza, l’opinione pubblica si mobilita e riscopre forme di solidarietà, i signori del governo e dintorni promettono interventi, rimborsi, condoni, donazioni. Poi, più nulla. La litania dei nostri terremoti è lunga, senza storia perché è sempre la stessa, questa: i terremotati si portano nel cuore le macerie, spesso continuano per anni a conviverci, e le lacrime se le piangono da soli. Uno speciale riconoscimento, dunque, a questa raccolta che, come suggerisce il titolo, parla di sisma e di terremoti interiori, mescola voce corale a ricordi personali e confessioni autobiografiche, riporta sotto gli occhi di tutti la “banalità del male” della terra che continua a tremare, anche dopo, anche quando le scosse si sono fermate: ragazzine vivaci e sonore / tra i portici lesionati e puntellati / mescolano le loro voci squillanti / ai rumori sordi dei lavori edili / gli sguardi dei passanti / hanno una luce sbigottita negli occhi / nell’inventariare lo scempio del sisma / e si muovono quasi con cautela / rientro a casa e rifletto / sulla precarietà / delle cose e dei sentimenti / dopo tre giorni senza di lei.

Olivia Trioschi


INTRODUZIONE

Il terremoto è un orrendo spettacolo concepito dalla natura contro gli esseri viventi. Se scoprissi chi l’ha inventato lo trascinerei in tribunale…Si è indotti a interrogarsi sul serio se possa mai esistere un dio che permetta che le vite siano distrutte in questo modo. Simile catastrofica calamità ha tutta l’aria di una prova di come nell’universo tutto sia lasciato al caso, un caso del tutto indifferente, del tutto distruttivo, del tutto neutro sul piano etico e del tutto insensibile alla sorte degli esseri viventi, siano essi individui unicellulari, piante, animali o uomini.
Tale devastante fenomeno è iniziato a Carpi e zone vicine il 20 maggio 2012, festa del Patrono, S. Bernardino. Nell’arco di un mese si sono registrate 1500 scosse, lo sciame sismico.
Questa raccolta comprende anche scritti precedenti a tale disumano evento.
Per il mio modo di essere, non solo la terra può tremare sotto i miei piedi, ma anche la maggior parte dei più forti sentimenti che provo come uomo sono soggetti a scosse, a volte piccole e quasi inavvertibili e altre molto nette e squassanti, che destabilizzano del tutto il mio universo interiore, più fragile di quanto dovrebbe servire per reggere la vita. È così il rapporto con la donna amata, è così il rapporto con i figli, è così la vita lavorativa ed è così anche la visione complessiva dell’esistenza, di cui ho imprescindibile necessità di catturarne un senso. Lo sciame sismico è perciò anche un fenomeno interiore.
Alcuni scritti sono il frutto di momenti fortemente critici, ma la situazione è sotto controllo. Direi di avere, nonostante tutto, piena agibilità delle mie strutture umane. Fatta salva l’ingiuria del tempo che passa e che rilascia più sfinimento che saggezza.
Mi onoro della gratificazione ricevuta al Concorso Letterario Internazionale “Jacques Prevert” del 2013, di cui la Casa Editrice Montedit pubblica qui l’intera silloge. Gli ultimi due componimenti, premiati al Concorso Nazionale Letterario “Nati per vincere?” di Carpi, sono soprattutto un tributo ai ragazzi con cui svolgo il mio quotidiano lavoro, ai quali devo molto più di quanto eventualmente loro dovessero a me. Con qualsiasi termine li si voglia definire, il più recente in uso è ‘disabili’, si tratta di persone oggettivamente preferite nei maltrattamenti della vita, ma dotate di grandi ricchezze umane, che la società sceglie di nascondere, invece che di valorizzare, al di là di tutte le retoriche vuote e ipocrite con cui ci si riempie la bocca e ci si tacita maldestramente la coscienza.

Carpi, 14 giugno 2013
Lauro Zuffolini


Terremoti fuori e dentro


Alla memoria del prof. Ottorino Savani.
Fortuna mia averlo avuto come insegnante di italiano
e latino al Liceo.
Chissà come giudicherebbe i miei scritti.
Lo ricorderò sempre con affetto ed enorme stima
che si riservano solo ai grandi uomini di cultura
e ai coerenti maestri di vita.


BASTA QUESTO

…che la terra non tremi sotto i miei piedi
…che la terra non tremi ancora
sotto i miei piedi
…che la terra
non tremi mai più
sotto i miei piedi

…che la casa
non cada
…che la casa
non mi cada in testa
…che la casa
non mi cada mai in testa

…che il cuore
non mi finisca in gola
…che il cuore
non mi finisca ancora
in gola
…che il cuore
non mi finisca mai più
in gola

basta questo
per continuare a vivere

non occorre
aggiungere
altri progetti

Carpi 11 giugno 2012


PSICOSI

Non temo le emergenze
ma la quotidianità
non ho la psicosi del terremoto
ma quella della terra ferma
sotto ai miei piedi

non mi spaventa il cambiamento
ma il solito indifferente ripetersi
della normalità

ho paura dei crolli
ma temo di più
la solidità
delle false sicurezze

Carpi 11 giugno 2012


GRAZIE A DIO

Se quelli a cui la casa
non è crollata
dicono grazie a dio

quelli la cui casa è crollata
dovrebbero allo stesso modo dire
grazie a dio

se dio è padre
ha figli e figliastri

se dio è amore
non è antisismico

se dio esiste
è impotente

Carpi 11 giugno 2012


CROLLI

Non ho niente da perdere
il terremoto non ha potere su di me
come non ce l’ha
su un beduino del deserto

crolli pure la mia casa
tanto non è mia
la banca me l’ha pignorata

tutto è già crollato
nella mia vita
la famiglia
i figli
il lavoro
i progetti
gli amori

tutto è già crollato
nella mia vita

non esiste nulla più
che possa crollare

crolli pure
il posto dove sto alloggiando

che io ci rimanga sotto
o me la scampi
in fondo
potrebbe trattarsi anche
del dispiegarsi
in entrambi i casi
di nuove opportunità

Carpi 11 giugno 2012


INCROLLABILE

Ecco qualcosa d’incrollabile
Manfredo Fanti a cavallo
qui nel parco
accanto a me

viene anche benissimo
in foto
non si muove
affatto

Carpi 11 giugno 2012


UNA GRANITA AL TEMPO DEL TERREMOTO

Cammino in centro
tra gli edifici
deturpati dal sisma
le transenne che riparano il duomo
lo rendono ancora più maestoso
ma sembra sul punto
di schiantarsi sulla gente

il sole scotta la pelle
entro in gelateria
per buttare giù in gola
il ghiaccio di una granita
ho di fianco due ragazzini
che se la raccontano sul terremoto
di svenimenti e crolli
come se si trattasse di un film horror
c’è anche un’anziana signora
che divora il suo gelato appartata
con riserbo e avidità
come se consumasse una relazione proibita
ragazzine vivaci e sonore
tra i portici lesionati e puntellati
mescolano le loro voci squillanti
ai rumori sordi dei lavori edili
gli sguardi dei passanti
hanno una luce sbigottita negli occhi
nell’inventariare lo scempio del sisma
e si muovono quasi con cautela

rientro a casa e rifletto
sulla precarietà
delle cose e dei sentimenti
dopo tre giorni senza di lei

Carpi 17 luglio 2012


MOVIMENTO

Il vento muove l’aria
sopra la testa
il sisma muove la terra
sotto i piedi

la terra insegue nello spazio
il sole
che vaga a sua volta
nella galassia

l’universo è indecifrabile
e totale movimento
di ogni cosa

nulla resta fermo
sopra e sotto
fuori e dentro di noi

chissà perché
allora
il piccolo uomo pretende
che i suoi sentimenti
restino per sempre fermi
su una piccola donna
e che quelli di lei
pure
non si schiodino mai da lui
e soffre
il piccolo uomo
perché ciò non avviene

Carpi 12 giugno 2012


INAGIBILITA’

Relazione amorosa pericolante
amore in zona rossa
le ultime scosse
hanno prodotto
preoccupanti crepe

probabile stato di inagibilità temporanea
pur in mancanza
di adeguata perizia tecnica
(da parte di chi?)

fino a quando sarà necessario
abbandonarla in tale stato?

sarà possibile
ripristinarla
o dovrà essere
demolita?

eppure sembrava antisismica

Carpi 12 giugno 2012


CANTANDO IN STRADA CON UN CAPPELLO
BIANCO POSATO IN TERRA

Provare a leggersi dentro
e capirci come nei fondi di caffè
ripensare al passato
e orientarsi come davanti a un papiro aramaico
una chitarra imbracciata
e un cappello bianco posato in terra
una panchina fredda che accoglie
e un sole gentile che guarda
bimbi sparsi curiosi e mamme e nonne agitate
cani disciplinati e padroni premurosi
canzoni spiegate a un mondo distratto
voce che si espande sola come in un sogno
mentre figure umane fuori fuoco passano accanto
sensazione di star bene
solo con me stesso
provare a leggersi dentro
e vederci come nel fondale di un fiume
violato da liquami immondi
ripensare al passato e orientarsi
come tra mille dune di sabbia
che si alternano in fotocopia
un cappello vuoto e una voce stremata
persone in transito
traiettorie di vite
che si incontrano si sfiorano si ignorano
a caso senza volerlo
o volendo proprio così
momenti di buio momenti di luce
vita vissuta
vita a intermittenza
vita cantata al vento
vita espulsa
vita consegnata al vento

Carpi 11 ottobre 2011


RISVEGLIO

Alba
al risveglio
abbraccio il cuscino
dove poso il capo

non mi viene negata
totale
morbida
e avvolgente
accoglienza

anche se
inanimata

Carpi 15 luglio 2012

[continua]


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