2007
Stretching
Per la soddisfazione, ragione di vita, io. Certo il volante, per raggiungere le città.
Trovo in essa il desiderio, la ragione, ma cerco i freni.
Così amo soddisfarmi, trovo negli altri il mio confluire. Di idee, fervide speranze, sanzioni di coinvolgimenti.
Vi constato sorridendo, limito contorni fiesti, non senza essermi conturbato.
Ma oltre, perché torno in città, e vi saluto; vi riconosco compagni.
Il viaggio torrido mi espande e non trovo i freni.
Senza conturbanza, logoro le sensa. Così sentieri
erbosi scuotono terreni e vi aggiudico limoni. In acqua calda, contro le sacche, nello stomaco.
E cerco ora, per stabilirmi reduce, tra perizie innate, salutando torpori e fieni secchi.
Vistose canzoni tra le grida, sfociano in amori di parenti. Contusioni pizzagliate portano tatuaggi.
Plot
Facchinaggi pretenziosi scaricano vesti su tatti friabili. L’eco contaminata deride la scarica, puntuosa regolatrice senza sanzioni. Tavole preposte staminano con cura, parole perizie che finiscono. Spunti di tendenza postano regoli tribali.
Prese non di posizione periscono scorticate e limoni sazianti, fervidi parti senza “an”.
Core spianta territori filati e corti stipuli imbiancano sali saccati. Giove spunta leccornia e torna consenziente pila; faro corroso poggiato su piane sfocate.
Pestileo s’avvicenda in tormenti, per sanare tormento potati. Viceste s’adorna, mulata e carnosa; e poi, stillata e fremente: la vista sospende incantesimi.
Torneo impallidisce e canta: favori stipulati e cornici pire; lamenta favori e raccattapalle.
Miscela si confonde; pristina liquori e tine, falca le orme e temporeggia; perisce e stappa bottiglie; spara e perisce. Rumina topi e spazia membra per contare: rastella… si velisce.
Intonaco causa posteggi e invoca lane grigie, per torpirsi spellato; frantuma speci di fili, ecclatando. Mormora spumeggiante e, Luna: prominente s’innalza, prominente s’abbassa: schiude pozzi luminescenti, ribalta temori e si propone ai movimenti.
Borse lacue piantano semi e vite parallele s’intrecciano su spazi tascabili, in previsioni tastate e gusti lividati.
Relation’ Waves
Pioli su cascate che fremono
e lividi tostati su mani
s’attestano pani
Singhiozzi calati dividono
ponti speculati, gorgheggiano
tra i falli sani
Rospi tappeggiano loro tono
spianando pizze torbide
e richiami vani
E starnuti destati muovono
miscele prostate; ride
da lassù l’eco dei nani.
In caduta limi serpeggiano
nefasti si corrodono
e quaggiù; sciamani.
To happiness
Angustiato il topo febbrile
sciagura, il cane al canile
Bromuro in narici, la pia cantilena
spartita per aria che ’l volatile frena
Nodose vanghe ancora file
prostrate a destini in stile
Focoso altare intanto a disména
per sotterrare fette di corteccia piena.
Piàne calore sprona il vile
temporeggia, lando il cortile
si sta valutando piantata la carena:
riporre il naso tenzioso in balena.
Pistils
Piastre stipulate infondono
calore e spazi per parole
che tossiscono vapori.
Rastrelli stipulati pendono
per drenare via la larga mole
da corpi, là, di fuori.
Ninsata la collera perdono
si sazia limando perché vuole
toccare e fluire odori.
Non grave bluastro ora il cono
a trarre spezzoni sotto suole
di piedi caldi a colori.
Feel sort
Spelonche si aprono corteggiate
a chi rimpartisce i pesi
e lavando vernici, soleggiate
numerate e galderisi
senza soste. Le rive ingrate
con tutto ciò stesso ravvisi
e ripongo tradita piante nate
sperperando limoni lisi.
Firme e risate sorseggiate
pongono abiti arditi
ma stentato da zuppe salate
regolo passi scanditi.
[continua]