I can’t believe! It’s my time
In my second time
I can’t running slow
The stratching in count-down
let me so without
Time to think about
abuse and steps away
In here grown.up
on camps become for me
Rules my brain feels.
I don’t believe in planes rossing stars.
Psyco-subject
Because
In this time
Someone else
It imposts
The dream.
Libera
Una vespa agitata
trattenuta da una tenda
– Per di lì era una via –
senza ora un suo ritorno.
– Filtro chiaro
un rettangolo di luce
contornato da più spesso
alone fitto semioscuro.
Qua non c’è cibo. –
Su dài vespa
là è lo squarcio
e la via,
sull’oscuro bordo nero!
Non centrarti sulla luce
da cui vieni affamata;
in più scuro baratro
ti involasti!
Spilla i margini contratti.
Bè ora vai.
Silenzio in casa,
e se non sai.
Non sono un Dio.
Poggiolo serale
Rigano il cielo
la sera vipertina.
Con le nuvole disegnano
il cielo là in alto.
Segni che distanziano
dall’arco infinito.
Tratti di passaggio
sbavano in segreto
un disegno rotolante.
Effetto rotolio.
Effetto energia
scalzano i confini,
di linee poco prima.
Ma tratti son trattati
di onde persistenti.
Pionieri di popoli a luglio
Baramo partì
con moglie e pelle
per l’altra sua terra
lontana e promessa
dal Conte infedele.
Cont’Ario lo indusse
a muovere passi;
per sua Propaganda
annuì la partenza.
Baramo e la moglie
con pelle e stivali
all’Era diretti
scalzaron lo stretto.
Già all’altra sponda
non eran ridotti
ma in tre proseguiron
per altra via-rotta.
Tra indugi e consensi
senz’altri Contr’Ario
raschiarono gli anni
avvolti di spari:
In dieci e più.
Baramo già morto
accorsero al fuoco
una sera di luglio,
e ruppero il Vento.
Così la mattina
ognuno diretto
per la propria rotta.
Involgersi all’anno
stipite a ragione.
[continua]