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Nuvole di cristallo (raccolta di fiabe)
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In copertina «Fantasy landscape with village» © Luisa Venturoli – Fotolia.com
I personaggi, i fatti e i luoghi di questo libro sono prodotti di fantasia, senza alcun legame con la realtà.
Ogni riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi assolutamente casuale.
RINGRAZIAMENTI
I miei ringraziamenti vanno:
Alla mia amica Maria Cristina per i preziosi consigli che mi dava mentre eseguivo, con un po’ di insicurezza, i disegni di questa raccolta.
Agli amici Vincenzo e Rosaria per la competenza e la pazienza con cui supportano i miei rapporti conflittuali con il computer.
Alla mia collega Elia che, per 16 anni ha collaborato con me sostenendomi sempre nella mia continua ricerca del nuovo, dell’originale e del… fantastico, nella conduzione della nostra comune sezione di scuola infanzia. A lei e alle altre colleghe, parenti ed amici che hanno acquistato e diffuso il mio primo libro “A piedi nudi… nel surreale…”.
Alle associazioni culturali CUP (Centro Universitario del Ponente) e PEGLI LIVE che, nella seconda edizione della loro bella manifestazione PEGLINBOOK (marzo 2014), mi hanno permesso di presentare, insieme ad altri nuovi autori, il mio primo libro.
Alla Casa Editrice Montedit per la disponibilità, la pazienza e la professionalità.
E, infine, a tutti quegli uomini, quelle donne, quegli adolescenti e bambini di oggi che ieri furono i miei “piccolissimi”, in teneri grembiulini azzurri e rosa.
Loro mi hanno indicato il cammino.
PREFAZIONE dell’autrice
Questa piccola raccolta di fiabe vuole compendiare, proiettandole sul piano fantastico, tutte le esperienze, le scoperte, le emozioni, le gioiose acquisizioni umane che ho potuto sperimentare nel mio trentennale percorso di insegnante dell’infanzia.
Ho voluto intitolare la raccolta “Nuvole di cristallo” perché, come la Regina Fantasiolina, protagonista della prima fiaba, il mio percorso professionale ha dovuto qualche volta attraversare nuvole non proprio lievi e vaporose, essendo il lavoro di un’insegnante gravato, spesso, da molteplici difficoltà materiali, sociali, umane.
Ma la mia passione per l’insegnamento, supportata da quella altrettanto grande per il mondo della fantasia, così congeniale anche ai bambini, il delicato materiale umano che mi veniva affidato, mi ha permesso di dissipare quanto di faticoso e difficile potesse esserci nel complesso di quelle nuvole; e mi ha consentito, così, come la Regina Fantasiolina, di superare le criticità per ridare a quelle nuvole la loro trasparenza e luminosità, trasformandole, appunto, in “Nuvole di cristallo”, capaci di creare solari storie fantastiche.
Nello sguardo di quei piccoli che, tutti i giorni, seguivano con attenzione le loro insegnanti, abbandonando spesso anche i giochi per ascoltare le “lezioni” e il racconto di storie fantastiche, c’era un tale abbandono fiducioso, un tale trasporto confidenziale, una tale ricchezza di valori umani, emozionali, affettivi, che il corpo basilare e strutturale di nuove fantasie da trasferire e far vivere sulla carta, si materializzava immediatamente in me, e diventava una storia originale.
È così che, proprio in quel piccolo mondo, trovavo l’ispirazione per le mie fiabe: come la Regina Fantasiolina che, per guarire dalla sua momentanea assenza di fantasia, manda i suoi Fantafolletti sulla Terra, proprio nel mondo dei bambini, per cercarla. Ed è lì che la trova: fra i loro sorrisi e i loro giochi, come anche nel mondo dell’arte e della musica.
Ecco, la musica: in questa raccolta, spesso si parla di musica. Io sono fra quelle persone che la ritengono un valore fondamentale nella formazione della sensibilità di quelle coscienze in boccio, e nello sviluppo delle loro capacità emozionali e ricettive di ogni stimolo che punti sul “bello”, nella sua universalità.
E ho potuto constatare, nel mio percorso professionale, quanto, sia semplici canzoncine per bambini, sia anche melodie della “grande” musica, queste ultime, naturalmente, con la dovuta preparazione, spiegazione e drammatizzazione, possano essere, dai bambini, comprese e apprezzate. E come possano anche penetrare in quelle coscienze sfortunatamente rallentate o sopite da qualche problema.
Propongo, quindi, questi racconti sia ai piccoli della scuola dell’infanzia che potranno comprenderle attraverso la lettura e la spiegazione di papà, mamma e, perché no, anche dei nonni, grandi, preziosissimi, affettuosi supporti in questa nostra difficile realtà sociale. Sia, naturalmente, ai più grandicelli della scuola primaria per i quali il percorso è anche più scorrevole perché potranno leggerli da soli. Potranno, così, navigare nel mondo della Fantasia dove ogni cosa diventa possibile e dove ognuno di loro potrà trovare la dimensione più congeniale all’immensa ricchezza della propria realtà interiore.
Lucia Corso
Nuvole di cristallo (raccolta di fiabe)
Alla memoria di mio padre che è stato l’“affabulatore” della mia infanzia e mi ha insegnato che la vita può avere un altro significato se si sa cogliere il “bello”, cercandolo nell’arte, nella musica e in tutto ciò che, di buono, la mente umana possa creare.
Le fiabe dicono più che la verità. E non solo perché raccontano che i draghi esistono, ma anche perché affermano che si possano sconfiggere.
Gilbert Keith Chesterton
Gli adulti sono troppo seri per me. Non sanno ridere. Meglio scrivere per i bambini, è l’unico modo per divertire anche me.
Roald Dahl
Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?…
Gianni Rodari
NUVOLE DI CRISTALLO
Nuvole di cristallo
danzeranno
su di noi
per librarsi nell’aria,
leggere
come piume splendenti.
Vestiranno di luce
le vie della Terra.
E colmeranno
scrigni dorati
con gioielli preziosi
che chiameremo
FIABE.
IL REGNO DELLA FANTASIA
Il Regno della Fantasia si trovava in cima ad una montagna lontanissima e così alta da toccare il cielo. La giovane Regina, che si chiamava Fantasiolina, era sempre vissuta lassù, avvolta nei suoi lunghi veli, tessuti con la luce delle stelle. Intorno, le sorridevano grappoli di Nuvole, dai tenui colori azzurro e rosa, che volavano leggere nell’aria pulita, pronte ai suoi ordini.
Dentro quelle Nuvole, infatti, vivevano tutte le Idee Fantastiche della Regina, cioè tutti i suoi pensieri pieni di Fantasia. Lei le conservava tra i delicati batuffoli delle Nuvole; poi, quando queste erano piene, staccava un Fiocco di Nuvola Azzurra e uno di Nuvola Rosa, per mandarli giù, sulla Terra e farli arrivare alla testa degli Scrittori.
Così, gli uomini e le donne che amavano scrivere, potevano usare quelle idee per farne delle bellissime Storie per i Bambini della Terra.
Ma, da un po’ di tempo, la Regina Fantasiolina era preoccupata perché si era accorta di non avere più idee. Incredibile! Non riusciva più a riempire di nuove Fantasie quelle Nuvole. Quindi non poteva più staccare i Fiocchi Azzurri e Rosa per mandare l’ispirazione, cioè la voglia di scrivere, agli Scrittori che, sulle Terra, stavano aspettando.
E, purtroppo si era anche accorta di un altro fatto spiacevole: quelle morbide Nuvole colorate che, alla luce del sole, si erano sempre vestite di sfumature luminose, stavano ora diventando piatte e grigie. Si stavano come sgonfiando, stavano perdendo la loro vaporosità, la loro leggerezza e la loro luce.
La Regina Fantasiolina non sapeva cosa fare. Riunì tutti i suoi Consiglieri, i Fantafolletti che l’avevano sempre aiutata nel suo lavoro. Ma, dopo parecchie riunioni, non si trovò alcun rimedio. Allora si consultarono i Fantacomputer che erano molto potenti perché prendevano la loro forza dalle stelle. Ma neanche loro seppero trovare la soluzione. Alla fine i Consiglieri arrivarono a questa dolorosa conclusione: la Regina era sicuramente malata. Bisognava chiamare il suo medico.
Il Fantamedico, per la verità, era stato chiamato pochissime volte perché la Regina era sempre stata bene. Era giovane, aveva tanta voglia di fare il suo lavoro e amava tantissimo i bambini del Mondo. Quindi aveva sempre generosamente donato le sue Idee Fantastiche proprio per riempire della sua Fantasia anche la Terra. Era la prima volta che questo non poteva più succedere.
Il Fantamedico arrivò con la borsa piena di tutti i suoi strumenti. Prese lo stetoscopio (quell’oggetto con i tubicini che tutti i bambini conoscono perché i medici lo usano spesso con loro). Si infilò le estremità dei tubicini nelle orecchie e appoggiò il cerchietto di metallo (com’era freddo!) sul petto della Regina, per sentire i battiti del cuore.
“Il cuore va bene!” disse con la sua voce autoritaria. Poi poggiò le mani sull’addome della Regina, lo tastò molto attentamente e disse:
“Lo stomaco va bene!”
Passò, quindi a visitare la testa. Guardò dentro gli occhi e dentro la bocca con una lucina speciale a forma di stella. Poi le toccò la fronte e sembrò subito preoccupato.
“È qui il problema!” disse.
“E qual è questo problema?” chiesero insieme la Regina e i Consiglieri.
“Il problema è che la Fantasia della Regina si sta esaurendo, sta finendo!”
“Sta finendo!” esclamarono nuovamente in coro la Regina e i Fantafolletti. “Come è possibile? Questo è il Regno della Fantasia!”
“Cosa si può fare?” chiese Fantasiolina con un filo di voce.
“Ci vogliono le Fantavitamine”, disse ancora il Fantamedico.
“E cosa sono?” chiesero i Consiglieri.
“Sono dei rimedi, delle cure che daranno forza alla Fantasia della Regina e la faranno ritornare.”
“E dove si trovano?” chiesero tutti immediatamente.
“Ah, io questo non lo so! Io vi ho detto qual è il rimedio; ora dovete trovarlo voi.”
E, dopo aver preso tutti i suoi strumenti e avere intascato il Fantaonorario, cioè il compenso per la visita, se ne andò con molta dignità.
La Regina e i Consiglieri ripiombarono nell’angoscia. Dove potevano trovare queste Fantavitamine?
Si consultarono nuovamente i Fantacomputer che, questa volta, dettero un valido aiuto. “Cercate le Fantavitamine tra le cose che la Regina ama di più”, lessero i Consiglieri sullo schermo. E subito riferirono tutto alla Regina.
Fantasiolina allora sorrise. Ora sapeva dove trovare le Fantavitamine.
Subito chiamò i suoi Fantamessaggeri, piccoli, ma velocissimi Raggi di Sole, che sbrigavano tutte le sue commissioni più urgenti. La Regina sussurrò qualcosa al loro orecchio ed essi partirono immediatamente.
Arrivarono sulla Terra. Penetrarono, invisibili, nelle case dove i Bambini vivevano, nelle scuole dove studiavano, nei giardini dove giocavano. Presero un po’ dei loro Sorrisi, un po’ della loro Spontaneità ed Innocenza, un po’ della loro Gioia di vivere. E anche un po’ dell’Amore delle loro mamme. Poi entrarono in una scuola di musica, dove si suonava tutto il giorno con tutti gli strumenti. Presero un po’ di quelle Melodie, le più belle, le più dolci e rilassanti. Poi entrarono nella casa di un pittore: c’erano tanti quadri, tanti disegni, tanta luce e tanti colori. I Fantamessaggeri colsero alcuni di quei Colori, i più vivaci, i più splendenti. Quindi volarono sul mare e presero un po’ della sua Forza e della sua Potenza, ma anche della sua Freschezza. Poi, stanchissimi, ma contenti, volarono su un prato ricco di fiori per cogliere tutti i loro Profumi più dolci.
“Abbiamo fatto tutto?” chiesero, alla fine, tra di loro.
Sì, avevano finito.
Velocissimi, tornarono nel Regno della Fantasia e consegnarono il loro tesoro alla Regina che, subito, si sentì più forte, più ricca e più contenta.
Era guarita. Ed era stato così semplice! In fondo, era proprio sulla Terra che si potevano trovare tante cose preziose per la loro perfezione, per la loro bellezza. Solo che gli uomini spesso se ne dimenticavano o non sapevano capirle. Bastava metterle un po’ tutte insieme, mescolarle con un po’ di buona volontà, di delicatezza. E così trasformarle, farle rivivere in un altro modo, più fantastico, più piacevole: proprio sotto forma di bellissime Storie e dolcissime Fiabe.
La Regina Fantasiolina guardò le Nuvole Azzurre e Rosa della sua Fantasia. Avevano ripreso il loro magnifico colore. Anzi, erano diventate ancora più belle: avevano acquistato lo splendore luminoso del cristallo più puro.
La Regina staccò un pezzetto da una Nuvola di Cristallo Azzurro e un pezzetto da una Nuvola di Cristallo Rosa e, come dei piccoli gioielli, li lanciò nell’aria.
Laggiù, sulla Terra, uno Scrittore e una Scrittrice le avrebbero sicuramente raccolte e le avrebbero trasformate in splendide Fiabe.
[continua]
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