Una Speranza, una Voce: Disoccupati Piceni - Proposte concrete per superare i disagi sociali dei disoccupati over 45

di

Luigino Pignoloni


Luigino Pignoloni  - Una Speranza, una Voce: Disoccupati Piceni - Proposte concrete per superare i disagi sociali dei disoccupati over 45
Collana "Koiné" - I libri di Religione, Filosofia, Sociologia, Psicologia, Esoterismo
15x21 - pp. 164 - Euro 13,50
ISBN 979-1259510020

eBook: pp. 156 - Euro 8,99 -  ISBN 9791259510334

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore


In copertina illustrazione dell’autore


Le regole della democrazia e il lavoro sono fondamentali.
In una società sempre più digitale basata sul consumismo, i cittadini senza professione e senza reddito vivono continuamente immersi nel malessere.
L’individuo senza occupazione perde la sua dignità, si disorienta e compromette i suoi rapporti. Tante sono le possibili soluzioni.

Ridurre l’orario di lavoro e lavorare tutti, vietare la doppia occupazione, oppure precludere ai pensionati il proseguo dell’attività lavorativa.
Crisi, disoccupazione e povertà sono conseguenze di leggi economiche sbagliate, che devono essere cambiate. L’egoismo, la disattenzione e l’ipocrisia, di molti, ostacolano i provvedimenti necessari, per ridurre il malessere sociale, ormai diffuso e visibile nella nostra società.
Rivolgo questa mia opera a quella parte di comunità, formata da cittadini, amministratori, forze politiche, sociali, e religiose che ogni giorno, operano silenziosi per rendere la convivenza migliore e accettabile.
Ogni passo compiuto in questa direzione diventa un importante appoggio e riparo per chi si trova in balia della tempesta economica, è un sostegno contro la disgregazione sociale. Tutti dobbiamo riflettere ed evitare l’incombente catastrofe economica-sociale, causata dall’enorme debito pubblico, che può portare: “al taglio degli stipendi e delle pensioni, alla riduzione dei servizi sanitari e scolastici, e un ulteriore allungamento dell’età pensionabile”.
Per avviare una vera rinascita, nello spirito della legge fondamentale dello Stato, tenendo a mente «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione», e per evitare il disastro finanziario-collettivo, è necessaria una profonda riflessione di tutto il mondo politico, civile e provare ad attuare alcune delle proposte suggerite da Coloro che hanno e stanno vivendo giorno per giorno questa crisi.


PREFAZIONE

Quando nella vita di L. Pignoloni si abbatté l’esperienza tranciante della perdita del lavoro egli, come tutti coloro accomunati dallo stesso frangente, si ritrovò catapultato in una fase di acutissima incertezza. Che fare? Come reagire? L’età ormai raggiunta infatti, riferendoci alla fascia anagrafica 40/60 anni, costituisce un grave svantaggio per un disoccupato attempato. Il Sistema Paese Italia è al momento del tutto orientato a sostenere, tutelare, promuovere i giovani, sia essi alla ricerca della prima occasione professionale, sia in fase di uscita da una professione. Il cinquantenne disoccupato, ad esempio, nondimeno vede precluso l’accesso a diverse e variegate forme di soccorso previste per altre fasce di età. È notevole che tutto ciò accade proprio quando il soggetto si dibatte in una situazione allarmante e di estrema fragilità ossia quella di essere troppo giovane per andare in pensione e troppo vecchio per trovare una ricollocazione. Siamo di fronte a una scandalosa assurdità. Il cinquantenne o sessantenne oltre a trovarsi, spesso repentinamente, al di fuori del circuito lavorativo, soffre dello stigma sociale del “perdente”. Egli inoltre si sente minacciato nella sua identità all’interno dell’ambito famigliare. Non bastasse è anche scavalcato di continuo nelle graduatorie in virtù di un noto e famigerato limite anagrafico ossia quello che favorisce gli under 29 anni. Al riguardo si pone all’attenzione dell’opinione pubblica una stringente considerazione, ossia: per quali ragioni un cittadino trovandosi del tutto privo di risorse deve essere anche mortificato, penalizzato e vedersi negate all’atto pratico pari opportunità?
Per tanto e molto altro L. P., permanendo in quella fase personale altamente critica, organizzò in reazione un gruppo di attivisti con lo scopo primario di stimolare e accendere un dibattito. Al centro della loro attività posizionò esattamente il tema ostico e sottovalutato degli attempati espulsi dal mondo del lavoro. Ancora oggi essi agiscono con zelo benemerito desiderando anche aiutare altri nelle loro difficoltà. Il Gruppo nel tempo ha manifestato, ha promosso videoconferenze e dibattiti, ha realizzato video rivolgendosi al pubblico ma anche ai gangli delle amministrazioni legiferanti e governative sia locali che nazionali. La società italiana sta di fatto ritardando nell’affrontare una tale tematica. A ogni componente di D.P. va dunque indirizzato un plauso forte e deciso per la tenacia non comune, la perseveranza, l’ardore appassionato dimostrati nel tempo (l’aggregazione di D.P. è nata in San Benedetto del Tronto nelle Marche ed è operante a livello nazionale). Il potere politico e legislativo è dunque richiamato dalla iniziativa in parola a porre in essere, con urgenza, interventi adeguati e risolutivi a favore di questa fragile fascia di popolazione fortemente penalizzata. Anche perché la disoccupazione over 50 colpisce, si abbatte con la stessa durezza che colpisce nei grandi centri urbani. Assai adeguato e in coerente continuità appare quindi, il titolo di questo volume “Una Speranza, una Voce: Disoccupati Piceni.” Il gruppo D.P. indicando delle precise linee-guida è stato ricevuto e si è espresso in molti consessi politici-istituzionali locali ed anche nazionali. La risposta degli interlocutori è parimenti ancora blanda. Essa appare del tutto insufficiente di fronte a questa emergenza sociale acutissima che stravolge le vite di uomini e donne ancora perfettamente in possesso di potenzialità feconde sul piano lavorativo. Disoccupati Piceni stimola e reclama una reazione di sistema poderosa, atta a fronteggiare con efficacia risolutiva il problema che permane, disgrega e depaupera la società italiana. L’impegno passato e presente del presente collettivo, ben estrinsecato in questo volume, sta a testimoniare quanto sia urgente un rinnovamento della nostra società che deve passare anche e soprattutto nel rimuovere limitazioni e distorsioni. La comunità nazionale è chiamata ad indicare un piano di sviluppo concreto a favore degli espulsi dal lavoro in tarda età, a offrire loro un riscatto di inclusività. Gli over 50 espulsi dal mondo lavorativo sono, a ragion veduta e in modo incontrovertibile lavoratori e lavoratrici più svantaggiati di altri e a cui sarebbero certamente dovute maggiore attenzione, tutela e protezione consoni allo status subìto obtorto collo.

Daniela Bruni
attivista di Disoccupati Piceni


INTRODUZIONE

Dopo avere parlato dei nuovi mezzi della comunicazione offerti dalla Smart City, utili per facilitare la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini alla vita democratica, ora è arrivato il momento di mettere in pratica queste nuove conoscenze.
Il volume racconta la storia di alcuni cittadini, lavoratori, disoccupati e precari, che hanno deciso di formare una libera aggregazione, chiamata “Disoccupati Piceni” abbreviato D.P..
Il Gruppo D.P. è stato costituito, con l’obiettivo di sollecitare le forze politiche e sociali del territorio, per trovare una soluzione alla crisi economica che da molti anni affligge il Piceno. Attraverso le nuove tecnologie, disponibili a basso costo, i D.P. sono riusciti a raggiungere e coinvolgere numerosi cittadini, e a diffondere alcune importanti idee e principi. Questa esperienza rappresenta una libera iniziativa, avviata dal basso dai cittadini per affrontare grandi tematiche. Un comitato o una associazione facilmente replicabile in qualsiasi territorio dell’Italia.
La provincia di Ascoli Piceno, nel 2017 ha ottenuto il triste primato di territorio con gli stipendi più bassi delle aziende private d’Italia1. La situazione con il passare dei mesi, è apparsa sempre più drammatica, un cittadino su tre non lavora e non ha reddito.
La crisi “morde e divora le speranze2 e il futuro delle famiglie in difficoltà”. Per reagire alle divisioni, al disinteresse delle istituzioni, e abbandono da parte di ogni altro tipo di rappresentanza politica, sindacale e territoriale, il cittadino per non soccombere economicamente è stato costretto a trovare la forza per unirsi e fare sentire la propria voce.
Riassumendo con poche parole, e in riferimento all’art. 4 della Costituzione “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”, i D.P. si prefiggono di: – Creare un gruppo di pressione per chiedere alla Regione, Provincia e Comuni, come intendono affrontare la crisi economica, e quale è il loro programma attuale. – Incontrare gli assessori con delega al lavoro oppure allo sviluppo di ogni città, per sollecitare interventi mirati e collegati con i centri per l’impiego. In un secondo tempo incontrare l’Assessore regionale con la delega al lavoro, per un eventuale Consiglio.
Il primo passo dei D.P., è stato evidenziare la grave situazione occupazionale ed economica del territorio, attraverso la distribuzione di volantini, interviste in alcune radio e televisioni, articoli sui giornali locali e sulla rete, e vari incontri con le amministrazioni comunali, regionali e nazionali.
Il gruppo ha seguito il principio, “parlare del disturbo per trovare una cura, perché se si finge che la Crisi non esiste, mai si affronterà e mai si troveranno soluzioni.”
Contemporaneamente, per dare “energia” al progetto D.P., è stato realizzato un documento con alcune richieste e interventi per affrontare la crisi. Un elenco di proposte, semplici e chiare, compilato, ascoltando tutti i disoccupati e cittadini, incontrati nelle piazze. Una piattaforma poi condivisa, redatta e sottoscritta con la maggioranza delle amministrazioni locali e presentata alla Regione e ai vari Onorevoli eletti per rappresentare il territorio.
Sin dall’inizio, è stato deciso per facilitare la comunicazione e la collaborazione tra i componenti dei D.P., l’utilizzo di WhatsApp Messenger3, Meet4 e TeamLink5.
Il 6 ottobre 2016 è stato creato su WhatsApp Messenger un gruppo chiamato Disoccupati Piceni, e successivamente …è stato aperta la pagina facebook e Instagram. Oggi si parla di aprire una web radio6 e web tv per facilitare la divulgazione delle proposte e il contatto con tutti gli aderenti, che vivono in parte nel Piceno, nel Teramano e nel resto della regione Marche. Ogni nuovo componente, registrato sul Gruppo, riceve attraverso WhatsApp, i documenti presentati alle amministrazioni e le informazioni sui vari incontri con i sindaci. Al nuovo “Disoccupato Piceno”, si chiede di leggere ed esprimere un parere, suggerimenti o critiche per i files ricevuti.
La tecnologia ha facilitato il contatto e la comunicazione, ma in ogni modo il dibattito e il confronto face to face devono restare centrali. I principi fondamentali del Gruppo sono la trasparenza, la partecipazione e il confronto con tutti i membri.
Va detto, che non è sempre facile conciliare tante idee spesso differenti e contrastanti, l’importante è provare e non arrendersi. Solitamente, una volta al mese, il gruppo si riunisce in assemblea. Altro momento importante, sono le giornate trascorse nelle piazze, in particolare durante i mercati, per distribuire e spiegare i punti del programma, stampato e distribuito con locandine.
La giornata di volantinaggio, consente il contatto e dialogo con grande parte della popolazione. Questi incontri hanno permesso di “respirare”, in maniera costante l’opinione e il sentimento di una parte consistente della comunità. La piazza del mercato è il centro della vita quotidiana del territorio, è il primo luogo in cui si percepisce immediatamente, il peggiorare lento e continuo della situazione occupazionale, economica e sociale.
Il confronto continuo migliora i nostri manifesti e incrementa di nuove richieste la piattaforma, presentata e spiegata a tutte le amministrazioni comunali del Piceno e alla regione.
Prima, di qualsiasi incontro con le istituzioni, è stato realizzato un documento, chiamato “strategia”, inviato ai componenti del gruppo che dichiarano l’intenzione di partecipare e nel caso parlare con gli amministratori. La strategia è una traccia scritta da seguire o semplicemente leggere durante la riunione.
Il primo obiettivo dei D.P., è stato evidenziare l’alto tasso di disoccupazione, segnalare e rimarcare i numeri dei cittadini senza lavoro. Con l’ammissione da parte delle autorità locali, dell’inequivocabile elevata percentuale dei disoccupati, sono stati suggeriti e proposti alcuni “rimedi e soluzioni”che potevano essere finanziati dal Governo, come il riconoscimento ufficiale per il territorio, di area di crisi complessa industriale Val Vibrata-Piceno. Si parlava della cosiddetta area di crisi complessa industriale7 dal 2008, ma soltanto il 13 luglio 2017 a Roma presso il Mise è stato firmato l’accordo di programma che ha previsto inizialmente investimenti per complessivi 31 milioni. L’enorme afflusso di risorse economiche per l’area di crisi complessa industriale, dovrebbe favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, “tuttavia noi sappiamo, questi posti non saranno e non sono stati così immediati e numerosi, nel 2020 si parla di malapena di circa centoventi nuovi posti.”
In attesa di nuova occupazione, è necessario garantire ai cittadini disoccupati, un reddito o un assegno di disoccupazione. Nei primi giorni del mese di gennaio 2017, i D.P. hanno inviato alla Commissione Lavoro della regione Marche, una piattaforma. Tra le numerose proposte, è stata chiesta l’erogazione di un ammortizzatore modulato alla precarietà del lavoro (precarietà e flessibilità introdotta dal job act8). Nella mail inviata alla Commissione, si parlava espressamente d’interventi urgenti e straordinari per affrontare la grave recessione economica e strutturale del Piceno e di altre province limitrofe: al primo punto si chiedeva l’erogazione di un reddito di sopravvivenza (comprensivo di contributi previdenziali), erogato anche a intermittenza per coprire i periodi non lavorativi, fino all’assunzione a tempo indeterminato.
Comprensibilmente, è stato capito, l’importanza di presentare alla Regione il documento con l’appoggio e la sottoscrizione di tutte le amministrazioni locali del territorio. I D.P. quindi hanno deciso e richiesto l’incontro con tutti i Sindaci della Provincia.
Il primo incontro, è stato fatto con il Primo cittadino della “Riviera delle Palme”. Durante l’assemblea, il sindaco di S. Benedetto del Tronto P. Piunti, suggerì al Gruppo D.P., di richiedere incontri con tutti gli ambiti territoriali sociali, per accelerare i colloqui con altri sindaci. Dopo diverse riunioni e assemblee, è stato rilevato, che gli ambiti territoriali sociali9 affrontano tante tematiche e argomenti, ad eccezione della disoccupazione e il lavoro.
Negli ultimi mesi del 2017, sono stati organizzati numerosi incontri con varie amministrazioni locali. Durante i diversi colloqui, la piattaforma è stata modificata e migliorata. Al termine, di tutti gli incontri con i Comitati dei sindaci, che facevano parte dei quattro ambiti territoriali della provincia, è stato organizzato un incontro con il sindaco della città capoluogo, Ascoli Piceno. Insieme al Primo cittadino, il documento è stato nuovamente modificato. Va sottolineato che, nonostante il costante impegno, i D.P. hanno impiegato quasi un anno per presentare e chiarire tutti i punti della piattaforma anti-crisi.
Il 20 novembre 2017, finalmente l’amministrazione di Ascoli Piceno, su richiesta del gruppo D.P., ha organizzato un’assemblea pubblica, presso la sala della Ragione di palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno. Sicuramente, è stato un importante incontro per affrontare la difficile situazione socio-economica presente sul territorio della Provincia. Sono state invitate, tutte le amministrazioni e varie istituzioni locali, provinciali, regionali e le parti sociali. Durante la conferenza il gruppo dei D.P. ha presentato le proprie proposte per affrontare questa grave crisi, ormai da troppi anni, trascurata. Le richieste presentate, sono maturate attraverso il confronto con la gente incontrata nelle piazze, la collaborazione e partecipazione di molti Sindaci. Al termine del dibattito, è stata chiesta, la sottoscrizione del documento finale, per inviarlo alla Commissione Lavoro della Regione. La piattaforma anticrisi, è stata sottoscritta dalla maggioranza dei sindaci dei Comuni presenti nell’aerea di crisi complessa industriale. Sono mancate le firme dei primi cittadini del Comune di Ripatransone e Castel di Lama, perché rispettivamente sostituiti da un commissario, mentre il sindaco di Monteprandone, ha espressamente dichiarato la sua contrarietà alle proposte inserite nel documento. Il Primo cittadino di Acquaviva Picena, non ha risposto alla richiesta di sottoscrizione delle nostre proposte anticrisi.
Il 23 gennaio 2018, è stata inviata la richiesta di audizione, presso la II Commissione (Sviluppo, Lavoro) della Regione Marche, per presentare e discutere il documento anticrisi dei D.P..
Il 13 marzo si è svolto il Consiglio Regionale10 con Ordine del giorno: situazione occupazionale delle Marche e prospettive di sviluppo11. Una numerosa delegazione dei D.P. ha assistito al Consiglio regionale. La seduta è stata aperta con una discussione generale sulla situazione occupazionale delle Marche; si è parlato della grave crisi del Piceno, e di alcune prospettive di sviluppo. Molti presenti, appartenenti ai D.P.[12] sono rimasti delusi dall’esito della votazione dei consiglieri. Molti contavano sulla approvazione della piattaforma dei D.P. sottoscritta e sostenuta anche dai territori, (appoggiata durante la discussione dai consiglieri della Lega e Forza Italia), invece è stata approvata una nuova piattaforma13 presentata dal Pd con l’appoggio inaspettato dei consiglieri del M5S. Il gruppo con diverse iniziative, ha provato più volte, “ad unire e compattare il territorio e le varie istituzioni, per affrontare crisi, disoccupazione e diseguaglianze”. Nel corso del tempo, sono state inviate innumerevole mail ai vari parlamentari, sovente senza alcuna risposta. I D.P. hanno persino scritto al Segretariato generale della Presidenza della Repubblica, a cui è seguita la rapida convocazione del Prefetto.
In questi anni, senz’altro si deve sottolineare, non sono mancati i tentativi da parte di alcuni dei D.P. di avviare una propria attività, alcuni sono riusciti a ricollocarsi, altri coraggiosamente hanno seguito la strada delle cooperative, qualcuno si è sostituito addirittura all’Assessore allo sviluppo, contattando e chiedendo ad alcune aziende di trasferire in queste zone alcune produzioni. L’impegno e la generosità sicuramente non sono mancati. Vanno inoltre ricordate le numerose difficoltà incontrate spesso per pubblicare alcuni articoli sui giornali, in particolare modo quando si parla di estendere i diritti a tutti i cittadini.


Ringraziamenti

A conclusione di questa opera desidero ricordare tutti i cittadini e soprattutto i componenti del gruppo dei Disoccupati Piceni che mi hanno aiutato nella stesura con suggerimenti, critiche e riflessioni: anche se a me spetta la responsabilità per ogni errore contenuto.
Ringrazio per la loro disponibilità all’ascolto e al confronto, facilitando la mia ricerca: E. Capparucci, G. Crescenzi, M.V. Santurbano, Marco T., M. Coccetti, S. Barocci, G. Filiagi, M. Bellini, E. Piergallini, F. Di Maro, D. Bruni, G. Pagani, B. Monti, S. Spinozzi, G. Capretti, G. Lagalla, A. Di Silvestro, M. Martelli, F. D’Arcangelis, F. Giacchetto e tanti altri, a cui esprimo la mia gratitudine. Senza il loro supporto e l’amicizia che mi hanno sempre dimostrato, questo libro non sarebbe così completo.


Note

1 Lavoro, Bolzano la provincia con gli stipendi più alti. Ascoli in coda. La Repubblica, ECONOMIA&finanza, Flavio Bini, 29 aprile 2017. Fonte: https://www.repubblica.it/economia/2017/04/29/news/lavo
ro_stipendi_citta_-164171405
Bolzano provincia con stipendi più alti, Ascoli in fondo. Adnkronos, Soldi, Economia, 29/04/2017. Fonte: https://www.adnkro
nos.com/soldi/economia/2017/04/29/bolzano-provincia-con-gli-stipendi-piu-alti-ascoli-piceno-fondo-alla-classifica_XOvdsamo2Y5S6SpoC10d1J.html?refresh_ce


2 Lavoro e retribuzioni, Bolzano la città dove si guadagna meglio. Ascoli Piceno maglia nera. RaiNews, 29 aprile 2017 http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/A-Bolzano-le-buste-paga-pesanti-Ascoli-Piceno-fanalino-di-coda-censis-sessantasette-per-cento-italiani-teme-di-scivolare-in-basso-nella-scala-sociale-1c6da8b6-754c-4cde-ba10-cba3b101f3ee.html

3 Applicazione di messaggistica mobile multi-piattaforma che consente in modo gratuito di inviare o ricevere informazioni, chiamate e scambio di messaggi, files, immagini, video e messaggi audio multimediali. Fonte: https://www.whatsapp.com/?lang=it

4 Applicazione di teleconferenza sviluppato da Google. Insieme a Google Chat costituisce una delle due nuove versioni di Google Hangouts. Fonte: https://gsuite.google.it/intl/it/products/meet

5 TeamLink è una delle soluzioni più avanzate al mondo per videoconferenze e conferenze Web. TeamLink è gratuito, senza limiti di tempo e fino a 300 partecipanti. Fonte: https://www.teamlink.co

6 Come creare una WebRadio: Il minimo indispensabile. WEBRADIOdesign, Antonello Autore, 12 luglio 2019. Fonte: https://www.webradiodesign.it/creare-webradio-minimo-indispensabile/
Come realizzare una web TV. Very Tech, 03/09/2020. Fonte: https://verytech.smartworld.it/come-realizzare-una-web-tv-140961.html

7 Area di crisi industriale complessa: Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa su incarico del Ministero dello Sviluppo Economico, interviene nelle zone in difficoltà economica, per rilanciare e riqualificare le suddette aeree di crisi.
Fonte: http://www.invitalia.it/site/new/home/cosa-facciamo/rilanciamo-le-aree-di-crisi-industriale.html

8 La prima riforma del mercato del lavoro, fu proposta il 23 marzo 2012 dal Ministro E. Fornero, riguardava 6 aree di intervento, e prevedeva tre nuove tipologie di licenziamento. Poi riprese e ampliate e attuate con la nuova riforma del Lavoro 2015, con il cd. Jobs Act di Renzi, che ha introdotto alcune novità come i contratti a tutele crescenti e l’abolizione di uno dei cardini dello Statuto dei lavoratori per le nuove assunzioni: l’articolo 18, che prevedeva il reintegro del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo. Il Jobs Act di Renzi, non va confuso con l’American Jobs Act, forma abbreviata di Jumpstart Our Business Startups Act, utilizzato negli Usa nel 2012 per denominare un intervento legislativo per favorire l’avvio delle piccole imprese. Skytg24, Politica, 28/08/2020. Fonte: http://tg24.sky.it/politica/2017/01/11/jobs-act-come-funziona-e-cosa-prevede.html Per approfondire:
Fonte: http://www.jobsact.lavoro.gov.it/Pagine/default.aspx
Fonte: http://www.filtcgil.it/index.php/jobs-act-cgil-le-tutele-crescenti-liberalizzano-i-licenziamenti

9 Ambito territoriale sociale. È una aggregazione intercomunale che ha il compito di pianificare e programmare i servizi sociali dei Comuni, secondo quanto dettato dalla legge 328/2000 (Legge 8 novembre 2000, n. 328), la legge quadro “per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. Fonte: http://statistica.regione.marche.it/Statistiche-multi-argomento/Ambiti-Territoriali-Sociali
Fonte: http://www.parlamento.it/parlam/leggi/00328l.htm

10 Seduta n. 93, martedì 13 marzo 2018. YouTube. Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=m4mv29VJwCA

11 Estratto Processo Verbale della Seduta Consiglio regionale Marche del 13 marzo 2018 N. 93. Fonte: https://www.consiglio.marche.it/banche
_dati_e_documentazione/atti_di_indirizzo_e_controllo/risoluzioni/pdf/Ris57_10.pdf

12 I Disoccupati Piceni, per la scelta del simbolo del gruppo, sono partiti dalla costatazione ironica drammatica, di essere ormai giunti alla frutta.

13 Seduta n. 93, martedì 13 marzo 2018. IL LAVORO NELLE MARCHE: CONFRONTO IN AULA SUI TEMI DELL’OCCUPAZIONE. Fonte: https://www.consiglio.marche.it/informazione_e_comunicazione/
primo_piano/scheda.php?articolo=3155


Una Speranza, una Voce: Disoccupati Piceni - Proposte concrete per superare i disagi sociali dei disoccupati over 45


Capitolo primo

Una Speranza, Una Voce: DISOCCUPATI PICENI

1.1 Origini del Gruppo Disoccupati Piceni

Il gruppo chiamato Disoccupati Piceni si è costituito per un’intuizione di due ex lavoratori, licenziati rispettivamente da aziende del Piceno. Entrambi hanno subìto direttamente sulle loro vite, la chiusura e la delocalizzazione delle imprese dove avevano lavorato per oltre 25 anni.
L. Pignoloni. ed E. Capparucci, in pochi mesi, si sono resi conto della drammaticità della crisi, fino ad allora poco conosciuta, perché non vissuta direttamente. Dall’idea iniziale di creare un gruppo, sono seguiti vari incontri, colloqui ed email con altri importanti amici, che ricordiamo: M. Coccetti e S. Barocci.
Le reali difficoltà, causate da un licenziamento improvviso, dopo dieci, venti, trenta o addirittura 35 anni di lavoro con la stessa azienda, non sono facili da descrivere. Lo stress psicologico è tale, che spesso il disoccupato, finge di essere ancora occupato. Le famiglie sono sottoposte a forti tensioni, e sovente si giunge anche alla “fine del rapporto affettivo”.
Il peggioramento della situazione occupazionale ed economica sembra inarrestabile, così si rischia la rottura della coesione sociale. Nelle scuole si percepisce “un muro invisibile” tra figli di genitori che hanno un’occupazione e coloro senza un lavoro, o con un reddito insufficiente per vivere con dignità.
Per anni, i “fari” dell’informazione, a parte qualche sporadico articolo, sono stati parzialmente spenti. “È stato necessario parlare della disoccupazione e mettere questo problema al centro delle agende politiche locali, provinciali, regionali e nazionali. Parlare e fare conoscere le cause e gli effetti della disoccupazione, per poi trovare la cura”.
Il primo passo, è stato costituire una libera aggregazione denominata “Disoccupati Piceni” D.P., un nome scelto per rappresentare e raggruppare inizialmente i disoccupati della Provincia di Ascoli Piceno. Un gruppo formato da semplici cittadini, lavoratori, disoccupati, esodati e precari.

1.2 Parlare del “Problema della crisi economica per trovare soluzioni”, un principio sempre valido

Nell’ottobre 2016, ci siamo resi conto, che la crisi economica nel Piceno, iniziata sin dai primi anni 2000, non era il primo argomento di discussione della politica locale, provinciale e regionale. La situazione, con il passare dei mesi, si è fatta sempre più drammatica, “si è arrivati ad un cittadino su tre che non lavora e non ha reddito”. I D.P. hanno sentito la necessità, di raccontare la “grave crisi”, per fare conoscere il problema e cercare una soluzione. Ripetiamo: Parlare della “Crisi per trovare risposte”.
Il primo passo, è stato evidenziare la grave situazione occupazionale ed economica del territorio; parlare e raccontare il malessere di numerose famiglie, attraverso la distribuzione nelle piazze di volantini, interviste in radio, articoli sui giornali locali e incontri con le amministrazioni e i politici locali e nazionali.
Contemporaneamente è stato realizzato un documento con alcune richieste e interventi per affrontare la crisi, da presentare ai vari enti locali e alla regione. La presenza di una delegazione nelle piazze, soprattutto durante i mercati, ha favorito il contatto e l’ascolto con la parte della popolazione che ha subito maggiormente la crisi. “Durante l’esposizione dei prodotti, gli ambulanti si lamentano, perché gli affari calano, la gente non compra neanche la merce a un euro”. Molti cittadini incontrati, raccontano la loro storia lavorativa e suggeriscono soluzioni alla crisi. La “piazza” facilita la raccolta di un’enorme quantità d’informazioni sulla difficile situazione economica-sociale. Dati e proposte, filtrati e elaborati, successivamente presentati alle amministrazioni.

1.3 La strategia, programma da sostenere e presentare alle varie amministrazioni

La “strategia” del Gruppo, rappresenta il documento anti-crisi da sostenere e presentare alle varie amministrazioni per affrontare e risolvere la grave recessione economica strutturale, è un elemento fondamentale che rafforza e tiene unito il Gruppo. Il nuovo membro che aderisce ai (D.P.), riceve il file dell’ultimo volantino e la piattaforma con le varie istanze del programma.
Ogni punto della piattaforma è stato discusso e sottoposto all’attenzione di ogni aderente, che può indicare suggerimenti, critiche o consigli. Prima di ogni incontro, ad esempio, con i sindaci, si redige un documento, chiamato “strategia”, e viene trasmesso ai componenti del gruppo che decidono di partecipare e parlare con gli amministratori locali. La strategia è una traccia scritta da seguire o semplicemente leggere durante l’incontro.
Il primo obiettivo dei D.P., è stato evidenziare la disoccupazione, segnalare e rimarcare il numero, in continua crescita purtroppo, dei cittadini senza lavoro (23.000 circa nel Piceno e 14.000 per il Fermano14).
Il programma con le proposte è cambiato nel tempo, attraverso gli incontri con gli amministratori locali e soprattutto con la gente incontrata durante i mercati. La prima piattaforma era costituita da sette punti. Con il passare del tempo e la maggiore presenza nelle piazze, l’orizzonte delle richieste è ampiamente cresciuto. Il documento finale, inviato in Regione, approvato e sottoscritto dalle amministrazioni locali era costituito da 14 punti.
Nella seconda piattaforma, è stata avanzata l’ipotesi di un piano d’investimento da almeno 100 milioni per l’Area Crisi Complessa industriale picena.
Si riporta, parte della Seconda piattaforma: Proposte per affrontare la crisi, Con i 100 milioni a disposizione per l’area di crisi industriale.

Analisi rapida del territorio, in modo particolare per individuare le due aziende più grandi per ogni settore: Metalmeccanico, Chimico, Farmaceutico, Alimentare, Agricolo e Turismo, ecc…
1) Rafforzare e potenziare le dieci aziende più grandi e chiedere Cosa Serve per garantire nuove assunzioni. Spesa massima 30 milioni.
2) Analisi delle aziende in crisi, con la verifica della possibilità di salvataggio ed eventuale Buy/Out15 a favore dei dipendenti. Spesa massima 10milioni (Supporto tecnico e legale della Regione).
Si può usare per il salvataggio anche il fondo cooperative16.
3) Scegliere, valutare e finanziare le 30 migliori tesi di ingegneria e per aprire 30 nuove attività. (Ogni attività, Start up, per ricevere il finanziamento deve garantire almeno 30 assunzioni). Le nuove aziende dovranno essere seguite dagli assessori con delega allo sviluppo industriale dei Comuni. Ogni nuova azienda, dovrà essere supportata e controllata da uno sportello bancario diverso.
- Costituzione di 30 nuove aziende, seguite e finanziate da 30 filiali bancarie diverse. Spesa Max 30milioni.
4) Finanziare almeno 1000 nuove società, composte almeno da due elementi. Spesa massima erogabile 30.000 euro per ogni elemento. Il finanziamento copre le spese per l’acquisto materiale e beni. (Esempio: parrucchieri, sartorie, meccanici, tecnici gas, estetisti). Le società dovranno essere seguite sia dalla regione e dai Comuni di residenza (assessorato al lavoro). Spesa Max 30 milioni.
5) Creazione di dieci nuove agenzie per il turismo formate almeno da cinque elementi. Nel mondo ci sono, circa 2miliardi di potenziali turisti, “se non abbiamo le agenzie competenti per contattare i viaggiatori, chi viene qua”. Le agenzie devono essere seguite e finanziate dagli assessorati al turismo.
6) Lavoro eseguito dai LSU deve essere remunerato a 1200 euro, comprensivo di contributi pensionistici.
7) Cancellazione, con legge regionale, del limite di assunzione per chi possiede un’età anagrafica superiore a 29 anni. (Molte aziende come le Ferrovie dello Stato, Enel, Poste, ecc… che ricevono finanziamenti regionali, assumono i cittadini che hanno massimo 29 anni. Il cittadino trentenne è escluso dalle assunzioni).
8) Un provvedimento che richiede la solidarietà di tutti i lavoratori, simile a quello proposto in Emilia Romagna, lavorare un giorno in meno a settimana e fare lavorare tutti i disoccupati17.
9) Eliminazione dei tirocini e borse lavoro, che alimentano solo “il labirinto della burocrazia”. Concretamente è solo una perdita di tempo e nessuno trova il lavoro con contratto indeterminato.
10) Contratto di formazione da due mesi a quattro mesi (Formazione pagata dalla Regione). Al termine della formazione, il lavoratore considerato idoneo, deve essere assunto con contratto a tempo indeterminato, in caso contrario l’azienda deve motivare la mancata assunzione oppure restituire le risorse economiche ottenute.

[continua]


Note


14 Per le Pmi delle Marche un anno da dimenticare. CentroPagina, Attualità, Jesi, Simona Marini, 10 maggio 2017, Fonte: https://www.centropagina.it/jesi/per-le-pmi-delle-marche-un-anno-da-dimenticare/

15 Workers Buy-Out. Consiste nell’acquisizione (della maggioranza o della totalità) del capitale sociale di un’impresa, generalmente in crisi, da parte dei propri dipendenti, siano essi dirigenti, impiegati, operai. IlSole24ORE, DIRITTO24, Avvocato D’Affari, Enrico Di Tomaso – Caiaz­zo Donnini Pappalardo & Associati CDP Studio Legale, 20/09/2014.
Fonte: http://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/avvocatoAffari/mercati
Impresa/2014-11-20/il-workers-buy-out-dipendenti-salvano-azienda—142707.php

16 Coopfond è la società che gestisce il Fondo mutualistico per la promozione cooperativa. Fonte: http://www.coopfond.it/il-fondo/chi-siamo
-Coopfond agisce al fine di promuovere, rafforzare ed estendere la presenza cooperativa all’interno del sistema economico nazionale, promuovendo e finanziando iniziative, con preferenza per i programmi diretti all’innovazione tecnologica, all’incremento dell’occupazione ed allo sviluppo del Mezzogiorno (da legge istitutiva 59/92). 26/08/2020. Fonte: http://www.coopfond.it/il-fondo/chi-siamo/#1452525548286-542ac0ef-57d9


17 Proposta di legge in Regione: lavorare meno per azzerare la disoccupazione. BOLOGNATODAY, Economia, Redazione, 03/01/2017, Fonte: https://www.bolognatoday.it/economia/alleva-proposta-regione-lavoro-settimana-corta.html
Lavorare meno, lavorare tutti: la rivoluzione che parte dall’Emilia Romagna. Linkiesta, Lidia Baratta, 24 marzo 2018.
Fonte: https://www.linkiesta.it/2018/03/lavorare-meno-lavorare-tutti-la-rivoluzione-che-parte-dallemilia-romag/

Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Avvenimenti
Novità & Dintorni
i Concorsi
Letterari
Le Antologie
dei Concorsi
Tutti i nostri
Autori
La tua
Homepage
su Club.it