Vent’anni

di

Maria Concetta Luppino


Maria Concetta Luppino - Vent’anni
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 78 - Euro 8,00
ISBN 978-88-6587-4653

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In copertina: l’autrice


Prefazione

La silloge di poesie, dal titolo “Vent’anni”, esprime ed alimenta il forte sentimento d’amore nei confronti della vita e la profonda umanità di Maria Concetta Luppino nel confrontarsi con le manifestazioni del vivere.
Dallo scrigno della memoria emergono preziose gemme liriche che riconducono ai ricordi legati al tempo vissuto, sovente, contrassegnato da vicissitudini, sofferte esperienze e, al contempo, dall’amore per la sua famiglia, per le persone care e per la sua terra, il Sud.
Maria Concetta Luppino ha vissuto intensamente, con il sacrificio e la fatica: è una donna che conosce il sudore di coloro che devono guadagnarsi il pane in questa faticosa esistenza.
Nelle rare pause della vita ha sempre amato scrivere, per fissare nelle sue poesie quell’universo emozionale sempre alimentato dal sentimento d’amore che pervade il suo animo.
Non a caso sottolinea, con orgoglio, che “ha sempre lavorato”, ma la gioia più grande “è stata diventare mamma e fare la madre” e, poi, quando è diventata nonna: è con queste poche parole che si delinea la sua figura di grande donna, protesa con tutta se stessa verso quella concezione dell’amore nel suo significato più autentico, puro, assoluto.
Tutto ciò è stato “gelosamente custodito” nel suo cuore e, ora, offre se stessa in queste poesie con tutta la passione ed il desiderio di condividere le sue esperienze di vita, a volte, quasi con la speranza di poter “tornare indietro nel tempo” per riassaporare ciò che ha vissuto.
Maria Concetta Luppino è nata in tempi nei quali la vita era difficile, dura e faticosa, ma lei è sempre riuscita a “volare” con la sua fantasia, a provare gioia nelle “piccole cose della vita”, nella semplicità di quel tempo. Ecco allora che tornano alla mente i ricordi d’infanzia e, fra i tanti, quello del Natale passato in famiglia con il semplice “alberello poco addobbato”, che era motivo di felicità per lei e per suo fratello e per sua sorella: le sue parole si ammantano ancora di quella consapevole gioia di essere felici anche nella semplicità del vivere e suggella il ricordo con i versi “Eravamo poveri, ma ricchi nel cuore, di pace e d’amore”.
Nella lenta immersione in questo recupero memoriale, così intenso, emerge dominante la figura dell’adorata madre, che assume le parvenze di un “angelo”: i suoi capelli hanno “il colore delle stelle”, le sue parole sono dolci, la sua presenza è gioia pura nel cuore ed il suo “caldo sorriso” sembra ancora accompagnarla come quando le raccontava le favole.
Il suo ricordo, in alcune occasioni, si fa struggente quando il pensiero ritorna alle “lacrime versate” per la perdita della madre e del padre, il dolore straziante spezza il cuore ed il senso di vuoto attanaglia il suo animo e, poi, vi sono alcune rimembranze quasi oscurate da ombre esistenziali, ma anche se il suo cuore è velato da questa malinconia e ferito dalle sofferte prove; anche se, a volte, si sente un “angelo smarrito”, la sua fiamma d’amore arde senza sosta ed illumina il suo cammino.
Con la poesia, vibrante e penetrante, Maria Concetta Luppino racconta la sua vita: specchio fedele del suo desiderio di mettersi in ascolto delle emozioni che nascono dal profondo del suo essere donna con la volontà di offrire, a piene mani, il suo “scrigno” pieno di tesori.
Con l’augurio, da parte mia, che il suo cuore sia, ancora per molti anni, “colmo di gioia e d’amore”.

Massimo Barile


Vent’anni


MAMMA CARA

Oh mamma, cara mamma
un libro vorrei fare
per raccontare a te
il bene che ti voglio.
Io guardo il tuo bel viso
e anche se sei stanca
mi sembri come un angelo
che vive in paradiso.
La chioma tua bellissima
ha il colore delle stelle
che brillano nel cielo
come tante sorelle.
Oh mamma mia adorata
io prego il buon Gesù
che il tuo caldo sorriso
risplenda sempre più.


SOGNO

Che sogno bellissimo
che ho fatto stanotte!
Sognavo d’essere appoggiata
sul tuo cuore,
tu mi tenevi stretta stretta a te
riscaldandomi col calore del tuo amore.
E mi guardavi e mi sorridevi
e sussurravi a me dolci parole.
Oh quanto amore c’era nel tuo cuore
e gli occhi tuoi splendevano di gioia
illuminando tutta la mia vita.
…Ma tutt’ad un tratto ho aperto gli occhi
ed ho capito che era stato un sogno

ed è finito.


MAMME DEL SUD

Mamme del Sud con la tristezza

in viso,

perché lontano hanno i figli loro,
non c’è un sol giorno che nel lor

bel viso,

non scenda una lacrima di dolore,
pensando il sangue suo ramingo

e solo.

Nella lor bella terra dove splende

il sole d’oro,

l’aria è limpida, manca il lavoro.
Mamme del Sud che invocano

il Signore,

a dar salute e pace ai figli loro
che in terra straniera si affannano
e lavorano, ma al lor paese
hanno lasciato il cuore.
Hanno lasciato il cuore
e le loro mamme.
Hanno lasciato casa
e i lor fratelli,
con lacrime agli occhi
e con speranza in cuore.
Mamme del Sud con la tristezza

in viso,

e la preghiera a Dio pei figli loro.


TU, MAMMA SEI LA VITA

Calano sulle guance le calde lacrime,
un chiodo fisso c’è nel cuore mio,
nella mia vita non c’è più un senso
la nostalgia mi ha strappato tutto.
Eppure, io, la chiamo e non mi ascolta,
ma non posso ignorare il suo passato
son stati troppi oh mamma i sacrifici tuoi
per mantenere chi hai sempre amato.
Io ti aspetto sempre, non so pensare
che mai tu tornerai.
Sei troppo cara per dimenticarti,
il cuore mi si spezza di dolore
per la scomparsa tua, oh mamma mia,
eppure, te ne sei andata nel mondo

dal quale non torni.

Io, sempre invocherò il nome tuo
così ti sentirò a me vicina
per me tu non sei morta

ma sei viva.

Nessuno può colmare il grande vuoto
della mancanza tua oh mamma cara,
non c’è persona che ti può supplire
il cuore mio ti vuole,
perché tu sei l’amore.
Tu, mamma sei la vita.
La vita che mai muore.


MIO PADRE

Un uomo lungo il viale s’è fermato
è un uomo dai capelli già imbiancati
è molto triste, a che pensa? Al suo passato?
Vorrebbe indietreggiar di molti anni,
per ritornar di nuovo sano e forte,
ma il tempo passa e non ritorna indietro.
Rimangono i ricordi tristi o lieti
della sua giovinezza ormai svanita.
Col passo suo pesante di uomo forte
riprende il suo cammin lungo quel viale
quell’uomo, lo sai tu?

Quello è mio padre.


GLI OCCHI DEL SUD

E gli occhi tuoi meravigliosi
si persero guardando all’orizzonte…
Là dove l’azzurro dell’immenso cielo
si unisce col pittoresco color
del grande mare.
Il miracolo delle bellezze
del tuo paese “il Sud”,
che si mischiano con le montagne,
le colline e con i canti e i balli folcloristici
dei luoghi della tua terra, da te adorata,
che mai e poi mai potrai dimenticare.
Rimane sempre come il primo amore
che non si scorderà mai.
Perché nel tuo paesello,
nelle sue ampie e belle vie,
passarono gli anni della tua
spensierata giovinezza.
Con i tuoi occhi verso il firmamento
invochi il Grande Padre e lo ringrazi
tanto per quello che t’ha dato.


VORREI

Oh, che vorrei da questo grande mondo.
Vorrei toccare il cielo con le mani?
Ma no che dico.
Vorrei essere un uccello
per volare via nell’infinito?
Ma no che dico.
Vorrei viaggiare su e giù
per mari e monti?
Ma no che dico.
Vorrei avere te, tutte le ore
per essere felice,
oh mio Signore come lo vorrei.


IN DUE

In due per cominciare,
in due per far l’amore,
in due per non soffrire,
in due per non morire.
Lottando sempre in due
ci sentiremo più forti,
andando sempre avanti
in due fino alla morte.


QUELL’OMBRA

Dal fitto scrosciare della pioggia
si vide avanzare quell’ombra
inzuppata, fradicia, affaticata
e stanca: era una donna.
Le andai incontro la presi per mano
e mi accorsi, guardando il suo viso
segnato dalle rughe del tempo passato,
che era una bella donnina.
Sul suo viso si leggeva la sofferenza
e quel viso segnato dalle rughe,
senza voce potevano raccontare la vita
e tante cose belle o brutte.
Anche sul mio viso calò
un velo di malinconia,
l’abbracciai stretta, stretta
sul mio cuore di bimba e la condussi
nella mia povera e umile casa,
dove accolta dal calore e dall’affetto
ci sentimmo insieme due principesse.
Da quel giorno non la dimenticai più.
La cercavo finché un giorno
quell’ombra meravigliosa sparì per sempre.
Ma non dal mio cuore.


RICORDI

Qualche pensiero l’avevo accantonato
l’avevo posato nello scrigno dei ricordi,
ma quando pensi di essertene liberato,
te li senti addosso e te li vedi intorno.
Una visione mi appare all’improvviso
facendomi rimanere come stregata,
eri tu, che dopo tanto tempo
facevi capolino nel mio cuore.
Mi scossi, ma rimasi impressionata,
del bel colpo che subii al cuore,
non di dolore ma di piacere e amore
e lo ricambiai con un sorriso.
Il tempo aveva offuscato la mia mente,
ma in quell’istante è riapparso il sole,
l’amore mio che si era un po’ smarrito
è riaffiorato forte nel mio cuore.
Se avessi in dono la bacchetta magica,
indietreggiar vorrei di molti anni,
mi ruberei i tratti della vita
dove la gioia regnava in me sovrana.
Tenerti vorrei sempre a me vicino
e stringerti forte, forte sul mio cuore
e coi tuoi baci e quell’amore grande,
mi indurrebbero di nuovo a rinverdire.


VOLARE VIA

Vorrei volare via
e portarti insieme a me
nelle montagne belle della

luna.

Vorrei volare via
sempre insieme a te,
toccare con le mani
il cielo azzurro.
Poi portarti su
una nuvola leggera
e con quel cielo blu
ornato dalle stelle
donarti mille baci
ed il mio amore ancor

più grande.

Vorrei volare via
e con il leggero soffio
del vento farti dondolare
posato sui mille colori

dell’arcobaleno.

Vorrei volare via,
per non fermarci più
con te che sei il mio
Angelo e la mia vita.


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