Opere di

Mariarosaria Rigido


A mio padre

Quello che sono tu eri
Luce dei miei pensieri,
Oscuri in una notte buia e fredda in cui è precipitato tutto in fretta.

Domani non sarà mai ieri
I tuoi abbracci rivorrei volentieri.

Siamo 2 gocce dello stesso mare in cui mi vorrei ancora specchiare.

Eri tutta la nostra vita
Ma in silenzio hai terminato la partita.

Strade in discesa, strade in salita nei tuoi occhi rivedo la mia vita.

Piccola anima sei salita a dio e non c’è stato neanche il tempo di dirsi addio.

Ma forse è un arrivederci a quando qualcuno farà incontrarci.

Avevi fretta di andare via lasciando l’amarezza nella vita mia.

Ora ho perso le parole perchè mi fa tanto male il cuore.

Tienimi per mano papa’.

Non è facile spiegare come è la mia realta’.

Non ti rattristare,
Domani ci sarà ancora il sole.

La vita è bella avevi detto e non eri per niente afflitto.

Luce bianca, fiato sospeso
Poi un angelo è sceso a portarti via da me
Senza un reale perchè.

Trovi il tuo posto in una nuova dimensione
Lasciando i nostri battiti in sospensione.

Il cuore picchia forte, picchia duro
Ma tanto è come tirare pugni ad un muro.

Spero tanto che tu sia sereno anche se l’angoscia è diventata il mio veleno.

Ti voglio bene, mi manchi tanto per tutta la vita sarai il mio canto.


Pandemia

Maledetta pandemia che la vita porti via.
Quante cose non ho visto pensando che fosse troppo presto.
Adesso il tempo scorre veloce e l’incedere è precoce.
è straziante lasciare andare per chi parte e per chi resta
Per molta gente neanche il tempo di dire “ sogno o son desta”
Non ci lasci neanche un saluto, un abbraccio in un minuto.
Quante lacrime versate che prendono il posto delle risate.
Quante persone in prima linea a combattere in maniera fulminea.
Non c’e tempo di pensare, di stringere una mano o salutare.
Siamo tutti pronti a giudicare chi ci tutela senza pensare
Che sta rischiando la propria vita per la nostra riuscita.
Quaranta giorni di passione per arrivare alla resurrezione.
Forse l’uomo ha molto peccato e questo è il risultato.
Chi va via non ha nemmeno liturgia
Bisogna essere prudenti perchè non si puo’ fare altrimenti
Un letto è un campo di battaglia dove un malato può guadagnarsi una medaglia.
Se il finale non è lieto almeno abbiamo combattuto.
Oggi siamo tutti dei guerrieri che percorrono sentieri.
Un po’ si vince e un po’ si perde e la vita ci disperde
“Chi vuol essere lieto sia..” Sopravvivendo alla pandemia.
Dio mio accorri in ns. Aiuto a salvare l’iperdibattuto.
Metti la mano sul ns. Cuore per ridarci lo splendore
Di una vita colorata che ci riporti in vita.
Siano rimessi i nostri peccati donando pace ai nostri dipartiti.
Ne usciremo ne sono certa con una esistenza riscoperta.
Torneranno tanti valori e rinasceranno anche i fiori.
Qualcuno ha detto che “la vita è bella” anche quando cammini su una cordicella.
Quindi tanta forza e tanto coraggio così avrebbe detto un saggio.
Finirà la pandemia lo vuole il signore e così sia.


Un giorno tramonta

Un giorno tramonta e un’anziana signora ripercorre la sua esistenza al solo battito delle ciglia.

Un giorno tramonta con i pensieri di un vagabondo senza meta e senza tetto.

Un giorno tramonta con un artista di strada che dipinge sulla tela la faccia della vita.

Un giorno tramonta con un giornale che annuncia la fine di ogni cosa per colpa dell’uomo.

Un giorno tramonta con due mani che si incontrano e si cercano.

Un giorno tramonta negli occhi di un bambino a cui e’ stata rubata l’innocenza.

Un giorno tramonta con l’impotenza di non poter migliorare le cose ma con la consapevolezza che anche solo un piccolo sorriso su un volto spento può migliorarle.


Angel

Un angelo non chiede mai qualcosa in cambio,
Ama tutti incondizionatamente,
Sa di possedere l’immortalità
Ma non conosce l’odore della pelle,
Il sapore di un bacio
O il calore di una stretta di mano.
È carne senza sensazioni,
È spirito con un solo organo pulsante.
Le sue ali lo rendono grande, unico, fedele.
Quando soffre lo fa in silenzio
Perché vuole capire, aiutare, consigliare.
Come la rugiada può nascere al mattino
Su una piccola foglia che sta per staccarsi.
Come un cuscino può sostenere il peso dei nostri problemi,
Come una salda mano ci blocca quando siamo su di un precipizio
Il suo sorriso è la nostra forza,
Il suo sguardo è la conferma,
Le sue lacrime segnano la fine di una vita
E il volo sulla terra come carne.

Tratta dall’antologia Olympia Montegrotto Terme 2010


Quel treno per……

Quel treno fischiava allontanandosi dalla vecchia stazione di Madison Country.
Io ero immersa nei miei pensieri che scorrevano veloci come le lancette dell’orologio della stazione.
La mia vita stava scivolando via dalle mie mani proprio con quella partenza.
avevo la sensazione che fosse un viaggio di sola andata.
L’unica persona che rappresentava tutta la mia famiglia mi stava lasciando per raggiungere la grande metropoli in cui qualcuno l’avrebbe salvata.
Mi aveva rassicurato dicendo: «Non è nulla bambina mia, appena torno partiamo per una bella vacanza tu ed io, che te ne pare?»
Entrambe sapevamo che non sarebbe stato così.
I giorni passavano e a Madison Country era venuto l’autunno.
Le foglioline piano coloravano la strada.
Nell’aria si sentiva un profumo di caldarroste che il vecchio John vendeva all’angolo di una stradina del centro.
Erano passati mesi ormai da quella partenza.
una sera una voce all’altro capo del telefono mi disse: «Bambina mia, come stai?»
Un brivido mi corse lungo la schiena.
Per un attimo mi ero illusa che quel grande incubo fosse giunto al termine.
Ma subito dopo le fredde parole di mia zia mi riportarono bruscamente alla realtà.
«Bambina, domani i dottori hanno previsto di operarmi, ma non temere forse è la fine dei nostri problemi.
Prepara le valigie che appena torno non voglio sentire scuse e partiamo.
dove vorresti andare? al mare o in giro per il mondo?»
Non sapevo cosa risponderle.
Mi limitai a dire sono qui ad attenderti.
Il giorno dopo fu forse il momento più brutto della mia vita.
purtroppo mia zia non ce l’aveva fatta.
Quell’enorme gigante dalla voglia di vivere aveva giocato l’ultimo match della sua vita e purtroppo l’aveva perso.
Lo stesso treno che l’aveva vista partire riportava indietro un corpo inerme e tanta sofferenza.
Eppure nonostante tutto sul suo volto c’era dipinto come sempre un gran bel sorriso.
non riuscivo a dare tregua ai miei pensieri e alle mie inquietudini.
Niente sembrava avere più lo stesso sapore senza di lei.
A due anni dalla sua scomparsa la mia bambina mi ha chiesto chi fosse quell’anziana signora nella foto in bianco e nero appesa nel salotto di casa vicino al camino.
Le ho spiegato che era il mio angelo custode che due anni fa ha preso il treno della sua vita per raggiungere Dio……
La bimba con un grosso sorriso stampato sul volto ha detto: «Mamma non essere triste quell’angelo è andato via ma ha fatto si che io vegliassi su di te…».
Un grosso lacrimone ha incorniciato il mio volto.
Una partenza aveva segnato la fine, una nascita mi aveva ridato la vita.

Tratto dall’antologia edita da Ibiskos-Ulivieri Pensieri d’autore 12


Il bianco e il nero

Chi scrive è Johanna Reis, detenuta al quinto braccio del carcere della louisiana.
Il braccio della morte eè la mia dimora da cui scrivo.
Per un tragico incidente mi trovo rinchiusa in questa prigione.
Sono ormai ventidue anni che sconto la mia pena con forza e pazienza.
Purtroppo sono consapevole che il mio è un viaggio senza ritorno.
Il mio colore è il nero come il dolore forte e immenso che ho provato quando ho scoperto che la mia bambina era diventata il giocattolo preferito del mio compagno.
La notte della scoperta ho provato un misto di rabbia e rancore.
Così mi sono fatta coraggio ho preso quella pistola comprata quasi per gioco l’ho impugnata e ho fatto fuoco.
Quel fuoco lentamente ha portato via il dolore e il marcio introno a me ma non mi ha restituito l’innocenza della mia bambina.
Charlene ha gli occhi d’angelo un sorriso ingenuo e due gote rosee su un volto bianco come il latte.
L’allegria è il suo leit motiv.
Il suo colore e’ il bianco.
Bianco come la purezza sottratta con inganno.
Da sempre bianco e nero sono colori complementari ma opposti.
Strade parallele che non si incontreranno mai.
Oggi ho appreso che tra meno di una settimana la mia condanna a morte sarà eseguita
Morte che non riuscirà a pulire la macchia che la mia bambina si porterà dentro per tutta la vita.
Da genitore non mi rimprovero nulla.
Credo di aver agito nel giusto a rendere giustizia alla mia piccolina.
Ora che il bianco e il nero stanno prendendo due strade diverse scrivo la mia ultima sinfonia.

«Il cuore umano è come la gomma:
pochissimo basta a gonfiarlo, e moltissimo non riesce a farlo scoppiare.
Se poco più che nulla lo turba,
ci vuole poco meno che tutto per spezzarlo». (Anne Bronte)

Tratto dall’antologia edita da Ibiskos-Ulivieri Pensieri d’Autore 13




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