Opere di

Maurizio Tantillo


Inferno

Viviamo nel terrore
La razza umana è molto malata
Andrebbe curata
Prima che il virus della violenza
Ci infetti tutti
E uno strano bipolarismo
Ci conduca all’estrema follia
Dritti all’inferno.


Tre sassi

Oggi nelle tasche dei tuoi jeans ho messo tre sassi
Uno con scritto ti amo
Un altro per dirti quanto sia impagabile l’amore che mi dai
L’ultimo per farti ricordare l’importanza che tu hai all’interno della vita mia
Siamo versi di una poesia con poche rime
Rive di un fiume dove la corrente trasporta via
Residue cattiverie verbali
Frutto dell’invidia della gente.


Sotto esame

Ogni giorno la vita ti mette sotto esame
Sarà l’esperienza che farà la differenza
E che metterà in risalto le tue qualità
Lascia che a soccombere siano gli altri e non tu.


Sopravvivere

Sopravvivere senza guardare al passato un binario ormai morto
Perché ricordare a volte può far male
È meglio vivere il presente senza porsi cosa accadrà domani
In fondo siamo parole scritte sulla sabbia
Che le onde del mare cancellano
Siamo stelle che cercano un cielo dove abitare
Seduti sul carro della vita dove Gesù sarà l’arbitro che deciderà la sorte della nostra partita
Ognuno perso
Smarrito chissà dove con la propria ferita
Viviamo aggrappati alla speranza di realizzare tutti i nostri sogni
Noi piccoli granelli di sabbia dentro una clessidra che scandiscono l’andamento dei giorni
I mesi
Gli anni di questa nostra vita.


Mamma

Credevo mamma
Che dall’altro regno tornassi
Per vegliare su di me
Per portare un po’ di luce
Nel cuore arido della gente
Che professa pace
E che invece serpeggia con le parole


L’ottimismo

Ci sono stelle che non muoiono
Non perdono la propria scia
Ma rimangono per sempre là fisse nel cielo
Sono meravigliose come i sogni che inaspettatamente si realizzano
Ogni loro raggio poi colora e toglie il grigio della vita
L’odore acre della terra appena bagnata dalla pioggia
Mi fa vedere il lato migliore della mia esistenza
Il sorriso di una donna in gravidanza
Mi fa volare sulla vetta più alta.


Le mie parole

Il lato oscuro della luna
Visione tridimensionale
Luce falsa che inganna
Come un amore preso a noleggio
Da consumarsi poi in una stanza di un motel o in un parcheggio
Salire in auto e farsi chilometri di coda in autostrada per
raggiungere al più presto le vie che costeggiano il mare
Con l’afa che mi fa grondare di sudore il collo
Sembro il tipo in ammollo di una vecchia pubblicità
Non ho più il senso del ritmo
Il buonismo
La compassione
Gli ho smarriti nei labirinti strani delle mie parole.


La verità

La verità è una donna
Affascinante
Perfida
Splendida come la luna
Oppure è un uomo camuffato da angelo
Che ti mette di fronte al fatto compiuto
La cerchi
A volte la trovi
Però può farti così male da preferire una menzogna
Verità o il suo fac simile
È qualcosa che in fondo alla strada
Sull’asfalto luccica.


La fine di una storia d’amore

La fine di una storia d’amore è molto strana ed è sempre contornata da mille domande che ti attanagliano la mente
Vaghi in giro per la città senza meta
E inizi ad odiare tutto quello che ti sta intorno
Ti senti strano
Lì solo come un cane abbandonato su una autostrada
Sperando che qualche anima gentile possa fermarsi per darti un conforto morale
Capire il tuo stato d’animo
Aiutarti ad elaborare questo periodo brutto
Senza attribuire per forza i sensi di colpa
Perché adesso a nulla serve cercare di correggere gli effetti di presunti errori marginali
Veri segnali di un improvviso cedimento strutturale
Perché la fine di una storia d’amore fa sempre molto male.


I miei giorni

I miei giorni scritti su un diario
Dipinti sopra un quadro
Raccontano questa vita difficile
Troppe spine hanno ferito le mie mani
I miei sogni invece di realizzarsi
Sono diventati vani
Non mi aspetto niente dal domani
Non chiedo tanto
Vorrei incontrare un sorriso
Che illumini un po’ il mio viso spento
La porta del mio cuore è sempre aperta
Entra piano non aver fretta.


Controvento

Navigare in acque troppo calme rese logoro e noioso il nostro rapporto
Senza rendercene conto sprofondammo negli abissi più cupi
Trascinati con forza da forti correnti d’odio che sancirono l’andamento del nostro veleggiar in direzioni opposte
Senza avere un senso
Uno contro l’altro
Navighiamo controvento tra le bugie più astute e le mezze verità
Lame bene affilate che trapassano il costato.


A mosca cieca

Scrivo su un foglio parole che il vento poi strappa via
Perso nella scarsa visibilità di una giornata fredda d’inverno
Con la nebbia densa che la fa da padrona
A mosca cieca
Ti cerco
Con l’amara consapevolezza che rivederti per me sarà un miraggio
A testa bassa vado avanti invocando il tuo nome con il freddo intenso che gela le mie labbra.


Il rumore del tuo battito

Quando stringo le tue mani
Il rumore del tuo battito mi stordisce
Mi tramortisce a tal punto da farmi cadere sul pavimento
Ed è bello svegliarsi accanto a te la mattina con il sole che il mio viso illumina
L’odore di un buon caffè e un bacio ardente
Accendono la passione dentro l’anima
Risvegliano i desideri che dai piedi salgono su fino alla testa.



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