Incanto d’amore

di

Mauro Testoni


Mauro Testoni - Incanto d’amore
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 64 - Euro 8,50
ISBN 978-88-6587-8521

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Prefazione

Mauro Testoni, tenace come solo i sardi sanno esser tenaci, scoperto il fascino misterioso della poesia, ha voluto addentrarvisi per gustarne le emozioni, le gioie, le malinconie, le sicurezze, le titubanze. E giorno per giorno, anno per anno, la sua penna si è avventurata sul bianco foglio, alla ricerca di un suo stile e di una meta da seguire, di trasformare in versi prima incerti, ingenui, e poi via via sempre più sicuri e profondi, ciò che il cuore e la mente gli dettano dentro.
Da qualche anno seguo la sua evoluzione, sia per quanto riguarda la maturità della scrittura (il via vai sempre maggiore bagaglio di termini e di espressioni), sia per quanto riguarda la capacità di trasformare i concetti da prosa in poesia. Fare poesia, come si sa, non è andare ogni tanto a capo, – ci mancherebbe altro – ma è saper dare ai versi una certa struttura metrica (anche nel caso del verso libero) tale da conferirgli una musicalità, un ritmo, una cadenza che li discosti nettamente dalla prosa. Una musicalità, nel caso del verso libero, e quindi nella poesia di Testoni, che si deve sentire di primo acchito alla lettura o all’ascolto, così come un brano musicale che ci dà delle sensazioni che non ci può certo dare un semplice andar sui tasti di un pianoforte, facendo dei suoni che non hanno nulla a che vedere con la musica.
Come è giusto, la fonte di ispirazione principale della poesia di Testoni è l’amore, naturalmente quello per una donna. Una donna che petrarchescamente paragona alla delicatezza di un giglio e alla semplicità di una margherita. Una donna con la freschezza di una rosa e la bellezza di un’orchidea. Una donna ch’è un fiore che non sfiorisce mai. Una donna-poesia.
A lei, a questa donna dalla dolcezza di un’età meravigliosa, dedica buona parte dei suoi versi, a questa donna spesso lontana dagli occhi ma non dal cuore, e che gli fa sentire ancora più amaro il senso malinconico della lontananza.
In una sua bella poesia, dal titolo “Colori” confessa questo suo senso di solitudine legato alla lontananza, e il ricordo di lei sfuma come in un sogno:

Ho nascosto nel silenzio
il giorno e la notte.
Ho visto il mare tramontare,
e il mare riposare dolcemente
sulla riva.
……
……
Il mio sogno sembra un cielo
che dipinge il mondo
e i colori sono amore
dei nostri cuori.

In un’altra poesia, senza titolo, dice:

Ho racchiuso i caldi e meravigliosi
colori di quest’alba in un’ampolla,
di vetro per donarteli,
perché ogni mattina risvegliandoti,
i tuoi giorni siano
sempre migliori e ti facciamo ricordare
il nostro amore.

Parole semplici ma genuine, spontanee, come genuino e spontaneo è il suo amore, che non ha bisogno di paroloni per alimentarsi. Lo spirito romantico e sentimentale, assai comune sempre nei giovani, anche nei giorni d’oggi, nono­stante le apparenze, affiora in quasi ogni poesia. Anche oggi, nel Duemila, i poeti sanno scrivere di voler fare una coperta di stelle intessuta coi fili della luna. Una terminologia che solo un innamorato può inventare e mettere in versi.
In un’altra poesia, “Destini”, paragona gli occhi di lei al cielo:

…i tuoi occhi di cielo
riflettevano la nostra
lontananza

Assai facile è cadere nel banale e nel retorico quando si scrivono poesie d’amore. Quelle di Mauro Testoni sono di un candore genuino che denota un’anima sensibile e buona: le sue parole, che potebbero sembrare costruite o anche esagerate se scritte da un altro, uscendo dalla sua penna sono di una spontaneità che è propria di uno che nell’amore ci crede, e ne fa parte fondante della propria vita.

…piove
ma non posso mandarti
un solare sorriso
perché, questa notte,
sia meno triste
come i nostri cuori.

Lontananza e malinconia, e la pioggia di notte che ne è la quintessenza. Alla parola sorriso, illuminante anche solo a pronunciarla in una pioggia notturna, Mauro aggiunge un aggettivo che la rende ancor più luminosa: solare.
Un sorriso solare, immagine felice che dà un qualcosa in più a questa poesia.

Un grande passo avanti, dunque, quello di Mauro Testoni, sia per quanto riguarda l’uso della parola che il saper renderla poetica. Certo, non nego che c’è ancor bisogno di letture dei nostri grandi poeti, e soprattutto, anzi a questo punto direi esclusivamente dei poeti contemporanei. Mauro ama molto quelli dell’inizio del Novecento, i crepuscolari e i decadentisti, e forse non riesce a trovarsi negli ermetici, che a dire il vero sono più criptici. Ma l’ermetismo ha dato i più grandi poeti del Novecento italiano, e Ungaretti, Quasimodo, Gatto, Luzi, Sereni, Montale non sono sempre difficili da capire. Tutti i poeti italiani di oggi sono partiti dall’ermetismo.
Comunque Mauro Testoni, a forza di scrivere, è arrivato ad un livello encomiabile. E sono certo che la sua poesia è in continua evoluzione. Ce ne accorgeremo senz’altro con una sua nuova raccolta.

Italo Bonassi


Incanto d’amore


In fondo all’anima
candida ai riflessi della notte
purificata e nobile poesia,
illumina il pensiero di tutti noi.

Mauro Testoni


Non so stagioni

Non so pensare nel giorno
quando il tempo scorre lentamente.
Non so come dimenticare
il tuo viso di primavera,
se fosse un altro ti direi autunno,
perché triste ti vedo e ti penso.
Non so se l’estate arriverà
per vederti brillare come una stella.
Ma so che prima vedo la primavera
che solleva la luce
per far più grande l’amore
come una stella.


Sogni

Sogno di vedere il tuo viso
splendere come una cometa.
Sogno di vivere nei tuoi sogni,
nei tuoi ricordi,
sogno di vedere il cielo
con tante stelle d’amore.
Una vorrei averne nel cuore,
tanto è il desiderio di amarti
affinché il nostro amore
duri quanto il sogno.
Sogni,
sanno di parole
sanno di amore.


Oltre

Oltre il mio pensiero
vedo inabissarsi nell’oscuro
orizzonte della mia mente
il mondo cadere
negli immensi peccati
in cui vive
ogni giorno della sua
quotidianità.
Oltre…
I confini aldilà
e di ogni cosa
vivo, con il mio spirito
e corpo, quella dolce armonia,
i perfetti trascendenti sogni,
i messaggi armoniosi,
i pensieri del mio subconscio.


Cartolina

Su quel foglio di carta
viaggia la felicità:
c’è il timbro, la data,
il giorno in cui pensavo a te,
e quello che mi teneva lontano…


Parole

Quante parole sospese nell’aria,
quando l’amore sarà finito.
Le strade si separeranno,
le mani mai più si toccheranno,
i nostri visi mai più si incontreranno,
le nostre labbra mai più si sfioreranno,
e mai più si sentiranno.
Il silenzio regnerà con la solitudine,
si cercherà invano di capire
chi ha sbagliato,
l’ultima lacrima sarà
asciugata dal vento.
Molte parole rimarranno
sospese nei nostri cuori
solo una farà male,
la parola “Addio”.


Lacrime di pioggia

Io sono la strada
e tu la mia casa,
io l’estate
e tu maggio,
io sono il mare
e tu la mia conchiglia.
Io sono il cielo
e tu il pianto.


Perché

Perché solo i nostri cuori
si possono capire
perché le nostre lacrime
sono le nostre parole.
Perché ti pensa il mio cuore?

[continua]


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