a mia madre
Angeli per strada
Uscendo
vorrei sorprendere
domani
Angeli appoggiati ai portoni.
Addormentati sulle soglie
dopo una notte interminabile di veglie.
a Bruno
Io sono quell’arcobaleno
Fermo
sotto la pioggia.
Mi infradicia le ossa
una infinita attesa
che si fa mancanza.
Tremo
alla corrente fredda della tua distanza.
Allora
gli occhi le braccia al cielo;
precipitano biglie di luce colorata
sul viso
sulla mano:
io
sono quell’arcobaleno.
L’Angelo della stazione
Io Ti domando:
all’alba
rispondi.
Con l’uomo che mi ferma alla stazione
dicendomi di scrivere un diario.
A Dio.
Ogni mattina.
“Il giallo porta malattia”
mi dice
“e l’arancione”
mi chiede da fumare e scappa via.
Io non capisco
anzi m’infastidisco:
adoro l’arancione.
Però il diario ho cominciato a scriverlo;
mi piace questo modo di pregare…
…Allora prego fammelo tornare.
a Davide
l’imponderabile consistenza del soffio
(interno notte con gatto)
il fiato quieto il respiro regolare
del gatto addormentato
accanto
son fatti dell’identica sostanza
della tempesta
che può spazzare via la stanza.
Omar
L’Africa ti consuma
perduta amata;
esule
come un re vinto
in una terra di sconfitta
sconfinata
succhi rancore voglia di fuggire
ancora
dalle mammelle di una matrigna
amara
che affama la fierezza
nutre la paura.
a Marcello
L’ultima osteria
Va via
Marcello;
chiude l’ultima osteria.
Quella del Mandrione
che ci arrivavi a piedi
o in bicicletta
e già la strada per andarci era allegria.
Adesso
ricordo la luce del tardo pomeriggio
che ci trovava fuori
come zingari:
randagi suonatori sulla soglia
storditi
dal vino e dagli odori della sera
a bere il sole della primavera
fino all’ultimo raggio.
Per prendere coraggio.
a Betta
tu alla milonga
Occhi bassi
che la bellezza vera
è schiva.
Ti aspetta
la sera;
ti riconosce nella pelle bianca
che scivola in silenzio dentro una milonga scura.
a Luna e Giorgio
esterno giorno con anime
(una figlia, un padre)
Lei
mi guarda coi tuoi occhi
e con la tua fierezza
cavalca
sulla giostra
fantastici unicorni.
Tu la ripari
dalle correnti fredde della notte
prepari con pazienza
le strade dove passa il vostro amore…
…Bella questa città
sul finire dell’estate
belle
le vostre vite appassionate.
Parsifal
Col mio sonaglio chiami l’Angelo Custode.
E lui risponde
finalmente.
A chi
se non a te
felino messaggero di un amore
che non chiede niente…
…Mentre lo annusi
ti guardo innamorata anch’io.
Perdutamente.
Marcella
Senza saperlo
bella.
Lasci molliche di stupore al tuo passaggio
e io ti assaggio
riconoscente
muta
anima conosciuta
in un istante
amata.