Opere di

Pino Dialoghi


LETTERA DI PRIMAVERA

Ho imparato
ad essere
come il cielo.
Per lo più sereno
l’alba mi coglie
sottile leggero
mi traversano
raggi di sole
calore colore
a me
a tutto l’intorno.
Ora so
la terra attende
pioggia
dolore spesso, a volte gioia
non ci fa caso:
mi solcano nubi
mi coprono d’intero, o in parte
s’incrociano
con quelle d’altri cieli
stanno corrono vanno
fallendo infine
l’assurda impresa
di rubarmi
l’azzurro.

Ho imparato
ad essere
come il cielo.
Non esiste mano – la mia neppure – grande da contenermi
in confini
che non ho.
Più non mi duole
mutare
ogni momento
non sapere
dov‘è posta
la mia linea
di frontiera
e comincia
l’orizzonte
che è stato
che sarà.
Sono palcoscenico
al funambolo sospeso
alle stelle all’aquilone
al colpo di fucile
all’arcobaleno all’uragano
al fungo della bomba
e a molto altro
(che pure non conosco):
tutto accolgo
con smorfia o con sorriso
senza più lacerarmi
di eccessi non consueti (non
annega il cielo nel
mare della sensibilità
vi galleggia appena
sempre bagnato).
In un sottovoce
di presunzione
posso dirmi – pure – dimora di
Dio.

Sì, ho imparato ad essere
come il cielo
per lo più limpido
e sereno.
Crescere non è nulla
dopo tutto
basta imparare
a essere
come
il
cielo.


Amo
giocare al
tramonto
aprire
gli occhi
perdere
la vita
mia
esaurita
la nostra
del mondo
rotondo
pallone
giocondo
bucato dal
dolore


NORMA JEAN

luce azzurra
sotto le tue ciglia
pezzo di vetro
cornea brillar di conchiglia
non coglie terra
labbra al guinzaglio
a spasso sulla tua foto
velo concavo di pomice
scontorna ciò che è noto
d’inganno tu sei ebbra

Didone


Chi corrompe i corruttori?

Chi controlla i controllori?

Chi osserva gli osservatori?

Ladri in casa dei ladri

Fiamme accese tra le fiamme

Erba cresciuta tra l’erba 

Girotondo equilatero

Prezzo gratuito vapore gelido

Sputo asceso al cielo

Pacifica campagna d’armi

Puoi darmi la pace eterna

Ferrami sellami cavalcami 
Azzoppami
infine accoppami 

Chi colora i colori?

Chi controlla i controllori?

Chi trucca i truccatori?

Amo gli amanti

Affliggo gli afflitti

Appeso ai soffitti 

Dipinto alle pareti

Steso sui pavimenti

Un quadro di fragole 

Uno sparo in lacrime

Mi esce rosso dal corpo

Ho reso i miei 21 grammi 

Il letto è rifatto
Le chiavi consegnate

Vedo me che passa

Abbine cura. Ti amo.



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