Opere di

Rita Coppola


A una donna violentata

Lo sguardo triste e assente,
la voce spezzata dal pianto
le mani tremanti di rabbia,
così ti mostri
donna ferita dalla più indegna offesa
per una persona delicata e fragile come te:
la violenza sessuale.
Sulla tua pelle
risenti con ribrezzo
le mani dell’orco
che frugano
fuori e dentro te,
il fuoco bruciante
del suo corpo
sul tuo
che ti ha distrutto
e annientata l’anima.
Mai più
riuscirai a guardare un uomo senza un brivido di paura,
mai più
potrai aver fiducia in un essere umano.
Forse solo il tempo
pian piano rimarginerà
la tua profonda ferita
per ritornare
ancora un dì
a ritrovare
il sapore della vita,
ma oggi la tua sofferenza
grida in nome di tutte le donne del mondo
il dolore per la malvagità
del genere umano.


In memoria di Vito Scaffidi
vittima nel Liceo di Rivoli

Mai il mondo potrà dimenticare
il tuo dolce viso d’adolescente
e quegli occhi azzurri
in cui brillava
la luce dei sogni
e delle giovanili speranze.
In un giorno
come un altro
nella consueta scuola
che ti vedeva studente,
fulmineamente ti portò via
la fredda e oscura morte
che lasciò tutti attoniti
dal dolore
per una così prematura scomparsa.
La tua vita
volata via,
i tuoi progetti cancellati
dal libro della vita
per una fatalità tragica e incomprensibile
non sappiamo spiegarci;
ma il tuo ricordo
che è l’unica cosa di te
che ci resta,
sempre vivrà
nel cuore di ogni persona
e la tua immagine
ritroveremo riflessa
nello sguardo
di ogni giovane ragazzo
che incrocerà
il nostro cammino.


‘A sera d’a Vigilia ‘e Natale

Ogge ‘na granne ammuina
sta dint’a ogne casa;
è ‘ a sera d’a vigilia ‘e Natale,
tutte ‘e famiglie stanne ‘nziene
pe’ fa festa.
‘E femmene cuninano ‘o pesce,
preparano ‘o baccalà e ‘o capitone fritto,
parlane e rirene
mente s’mmescano
tutte e’ addore d’o mmangià.
L’arbero è lucente ‘e culore,
l’uommne jocano a carte
e ‘e creature nun dormene
aspettane pure lloro ‘a mezzanotte santa.
Doppo ‘a cena si joca ‘a tombola
e a mezzanotte tutte quante se va ‘a messa
mente ‘na stella lucechea cchiù forte
dinto o’ cielo friddo e scuro:
è ‘a luce d’ammore
‘e nuosto Signore
ca retruvamme ogne anno
dinta ‘sta notte santa.


Sognare ad occhi aperti

Lo sguardo si perde sul triste scenario
di un grigio e piovoso giorno
e la mente incomincia a sognare.
Non è più dinanzi a me
il grigiore dell’autunno
ma lo splendore di un cielo azzurro,
il rumore delle onde del mare
che s’infrangono sulla spiaggia
mi giunge
come una cullante melodia
ed un dolce tepore
riscalda il corpo e l’anima,
mentre sorrisi e volti amici
mi circondano.
Com’è bello
sognare ad occhi aperti,
evadere dalla consueta quotidianità
e trovare nella fantasia
la felicità.



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