Le dieci città - Poema pedagogico collettivo

di

Roberto Pasini


Roberto Pasini - Le dieci città - Poema pedagogico collettivo
Collana "I Salici" - I libri di Narrativa
14x20,5 - pp. 272 - Euro 15,00
ISBN 978-88-6587-6855

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In copertina e all’interno: disegni dell’autore


Prefazione

Roberto Pasini, con il suo poema, propone un viaggio lirico che attraversa dieci simboliche città, incarnando le caratteristiche di un percorso esistenziale, grazie alla narrazione delle vicende di due ragazzi, condotti per mano dalla figura di un vecchio filosofo, seguendo il cammino della vita alla ricerca della maturità e della consapevolezza, passando dalla prima città dell’armonia a quella finale della fantasia, in un susseguirsi di considerazioni e riflessioni sull’umano vivere.
Tutto ciò che viene generato durante le fasi di questo viaggio segue un filo conduttore che percorre l’intero poema ed è rappresentato dalla volontà di una costante ricerca della conoscenza per riuscire ad indagare il personale mondo interiore e l’universo intero.
L’utilizzo narrativo delle simboliche città di quest’avventura riporta alla mente, con i doverosi limiti, le famose “città invisibili” di calviniana memoria, ma l’intenzione di Roberto Pasini conduce ad un desiderio di “purificazione dell’anima”, tra amore puro e conoscenza universale.
Il traghettatore narrativo, scelto da Roberto Pasini, è un filosofo, che accompagna i due allievi, una ragazza ed un ragazzo, nel percorso che si inoltrerà nelle simboliche dieci città e vivrà, insieme a loro, le varie tappe del cammino di conoscenza.
Nel processo di “realizzazione del proprio essere”, che passa attraverso osservazioni del mondo reale, riflessioni profonde relative all’esistenza, concezioni filosofiche e visioni che catapultano persino in atmosfere surreali, i protagonisti incontreranno le figure di alcuni personaggi famosi ai quali Roberto Pasini collegherà riferimenti inte­ressanti: dal filosofo Diogene, al sommo poeta Dante, da Goethe a Gandhi, da Sartre alla concezione filosofica di Bertrand Russell, oltre a rendere onore al grande artista Charlie Chaplin e al famoso danzatore Rudolf Nureyev, giusto per citarne alcuni.
L’excursus narrativo di Roberto Pasini inizia con l’introduzione alla “città dell’armonia”, dove regnano l’amore e la quiete, nella quale comincia il processo di svelamento degli interrogativi dell’Uomo, con i protagonisti protesi alla ricerca della verità e della fonte del sapere alla quale abbeverarsi: si assiste al lento abbandono ad una sospensione atemporale e la fantasia dell’Autore inizia ad espandersi per penetrare nel mistero dell’universo e della vita.
Roberto Pasini, come timoniere negli spazi sconfinati del fantastico e ricercatore delle fonti reali dell’esistere e del recupero memoriale, cerca di dipanare le ombre che nascondono la verità ed alimentare la “fiamma che arde” nel suo animo per seguire inimmaginabili rotte alla scoperta di “nuovi mondi”: il reale si miscela con la fantasia; le sue parole in libertà avvicinano alla fonte dell’amore e alla “gioiosa poesia”; e, ancor più, le rimembranze dei protagonisti si accompagnano alle vibranti emozioni regalate dal viaggio nelle dieci città.
Il filosofo ed i due ragazzi seguono il cammino, ormai protesi verso nuove sorgenti della conoscenza e, nella loro avventura, attraverseranno la “città dell’amicizia e della fratellanza”, dove ritroveranno coloro che hanno arricchito il loro animo grazie al senso di fraternità ed hanno rappresentato il germe della fase di realizzazione, che li porterà dal periodo dell’adolescenza alla maturità.
Il filosofo offrirà i primi ammaestramenti e sottolineerà l’importanza dell’esperienza per ogni essere umano, introducendo i due allievi alla nuova “città della gioia e della sofferenza”, spiegando l’importanza della comprensione del senso della “propria storia” perché la vita contempla le gioie ma anche le sofferte vicende che si devono affrontare nel cammino dell’esistenza.
Il processo di formazione e trasformazione prosegue nella “città della saggezza” e nella “città del reale e della poesia” nelle quali regnano sovrane le Muse: lo slancio vitale irradia la sete di conoscenza e le esperienze della vita conducono alla saggezza, attraverso un viaggio di purificazione che deve fare i conti anche con la presenza del Male, il sentimento d’odio ed i meandri oscuri dell’umanità.
Il percorso di conoscenza è complesso e passerà anche per la “città della fantasia e del Creato”, nella quale domine­ranno il miracolo della Creazione, la tensione alla Fede ed il senso autentico della preghiera che l’Uomo innalza al cielo; la concezione dell’“amore come incanto primordiale” e la creazione dell’Arte come ricerca della verità.
Dopo la “città del fiabesco” e la “città dell’allegria”, simbolo della pura felicità e della propensione a vivere la vita saziandosi delle sue delizie, godendo delle soddisfazioni offerte dalla stessa, si giungerà, infine, alla “città autentica”, ovvero la “città ideale”, nella quale la mente e l’anima si fondono nell’Armonia di Dio, essenza della ricerca della verità ultima, che conduce all’esistenza autentica e alla serenità dell’animo umano.
Roberto Pasini offre, con spirito sincero, la visione di una “vita giusta”, che si liberi dalle oscurità e dal crepuscolo della Ragione, e racconta, con parole appassionate, il simbolico viaggio di meditazione e di conoscenza, sempre ammantando la narrazione d’un senso poetico profondo che nasce dal suo animo sospinto da uno slancio vitale che, ine­vitabilmente, conduce l’Uomo, assetato di conoscenza, alla divina fonte primigenia.

Massimiliano Del Duca


Le dieci città - Poema pedagogico collettivo


Prologo

Questo è un modo come un altro per imparare a vivere, conoscendo dieci città di varia intonazione, tale da toccare tutto il Creato. È un’opera di fantasia, per questo i due allievi oltre il loro filosofo cavalcano nello spazio anche siderale per conoscere un po’ tutto l’universo. I due devono fare conoscenza del “tutto”, per farsi un’idea e assimilare.
Di città in città si scopre cosa è vero e quello che serve per vivere una vita giusta e giocosa, tenendo conto anche della negatività.
I due, assieme al filosofo fanno portare il lettore in tutte le varie grosse sfaccettature e si migliora il loro modo d’essere… Si tratta di mettere le mani in “pasta” nella filosofia di ogni città. Occorre fare tesoro di ciò che si vede e si dice in queste elencate dieci città:

1) La città dell’armonia
2) La città dell’amicizia, della fratellanza
3) Il città della gioia e sofferenza
4) Il città della saggezza e dello sport
5) Il città tra realismo e poesia
6) Il città della fantasia e del creato
7) La città autentica
8) La città dell’allegria
9) La città del fiabesco
10) La città vera e bella.

Attraverso le città si arriva ad una sana maturità.


I: La città dell’armonia

Il frutto di un tenero amore io canto,
e le preziose cose che oggi ci attorniano
la vita: do risalto per avere
le luci necessarie ad una sana esistenza.
Le Muse mi saranno testimoni e aiuto
nell’amore profondo per la poesia,
sicché l’argomentazione s’accompagna
a riflessioni ed a ritmi ricreati.

Quest’opera è dedicata per lo più
ai giovani, che imparino dagli esempi riportati,
le sequenze per potere migliorare.
D’altronde, se si vuole ben gustare il racconto
insisto tra le rime che sono libere,
ed il luogo è frutto della filosofia libera,
vista per lo più come opera
anche “collettiva” e ancora meglio.

Mi propongo di toccare varie sfere
calate anche in atmosfere surreali,
che tocchino la realtà varia dell’uomo,
conoscendo, comprendendo e sentendo
scorrere il fiume dei sentimenti
nella sapienza d’una conoscenza robusta
di un cuore gentile che giova in questo caso
sicché l’anima, conoscendo ed amando, così si purifica.

Parlerò non come un’enciclopedia
ma con spirito semplice e sincero,
per narrare la vicenda di due innamorati
che percorrono anche le volte del Cielo
alla ricerca della maturità e del colloquio
che si addice: basteranno in fondo
poche luci per accendere il faro della vita.
E rinfrancarsi nel poema pedagogico.

Opera questa da degustare e meditare
che filtra dentro l’anima novella
(la cinciallegra si farà più bella
nel cantare), ed oltre le dolci note,
ci sarà un feeling tra le varie città,
per conoscere la realtà umana con la dignità
sovrana. Per far questo, accorderò
gli strumenti della Poesia con la Musica adatta.

Materia fluida, con cui sensibilizzare,
che inducendo a prender decisioni
ed il filo è molto lasco, in questo senso,
per produrre e sentire sentimenti e sensazioni.
Risveglierà così cervello e cuore,
l’anima assetata troverà una fonte
e la mente come una caravella
percorrerà oceani e mari sotto le varie stelle.

“Carnose” son le tue labbra fiorite
ai baci dell’estate più splendente,
un bel corpo con una buona igiene
ancora tenero di abbracci calorosi
dove sento la forza della schiuma
del mare, forte e burrascoso, che si frange
fragoroso sui vari scogli, alcuni impervi
e rammenta l’immensità dell’orizzonte d’acque.

Ci si muove in umili movimenti
con le dita affusolate e tenere
nei giochi che sanno d’antico.
Lì danzano le ore più belle ed inebrianti,
assieme a cicale stridenti ed a ruscelli
impetuosi, a roseti profumati,
in questo periodo di calda estate,
ed anche di tarda primavera.

Lì si sentono le vie di secoli e silenzi
del bosco dove si sente un po’ d’amore.
Per me, sei l’incanto del fuoco
primordiale ed accogliente, che,
come mitico Dio, divampa dai cuori.
La mia fantasia cavalca allegra
e spensierata sopra un destriero azzurro
che invita all’assalto dell’immensità.

Assieme a te, amore, in questi momenti
d’abbandono, vedo volti riconoscibili
di persone a noi amiche, che fanno
trasportare leit-motiv un po’ conosciuti
mentre lassù, oltre lo spazio lunare,
la stella del Sud grandeggia di splendore.
Si dice cara ai pirati ed alla gente di mare
agli eroi che sono volati lì dopo la morte.

Amore, son bionde le tue chiome
come barba di pannocchie ed un giorno
ci chiameranno “stelle comete”.
Il mio orgoglio diventa lo spazio
per una meteorite di saggezza
e le redini che teniamo con perizia,
tale da risalire tutta la galassia,
cercando di penetrare nel suo mistero.

Solo il mio cavallo possiede il fiuto
fiammeggiante, per cavalcare senza pericoli
verso terre lontane e sponde straniere
dove non giunse piede umano.
Sia vanto a noi la giustizia preziosa
nel breve arco di tempo dell’avventura
in una dimensione archetipa
nascosta ai mediocri e visibile ai giusti.

«Venite, scoliamoci questa coca-cola
e mettiamo un disco nel juke-box
per fare quattro salti.» dice ad un tratto
Mario, il più vecchio. Tiriamo fuori
bottiglie e bicchieri, dando un bacetto
alla Rosanna, che ha fatto fiore
del niente, perché conosce le cose
come le sue tasche e vuole bene…

In tre scelgono i dischi e mettono
dei ballabili, e mentre i nostri due
si bevono la bevanda, godendo e
trovando l’affetto per gli altri,
ecco che comincia il ballabile.
Si fanno le coppie e si balla,
mentre Cinzia bada ancora
alla sua bella pettinatura.

«Questa sì che è vita!» grida Rosanna,
«Dopo c’è un bellissimo rock and roll,
e faremo faville. Oddio la coca cola
mi ha dato alla testa» (ilarità generale).
Il barista: «Mi raccomando,
non fate cascare tutto! Per me potete
ballare quanto vi pare e piace,
senza mettere a soqquadro niente.»

[continua]


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