Diario di un sognatore - fra prosa e poesia

di

Sergio Pizzuti


Sergio Pizzuti - Diario di un sognatore - fra prosa e poesia
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
15x21 - pp. 202 - Euro 13,00
ISBN 978-88-6587-8996

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In copertina: «Flower of sunflower isolated on a white background» © MaskaRad – Fotolia.com


La prima parte del libro, intitolata “Caro diario”, contiene più di seicento tra aforismi e pensieri di Sergio Pizzuti.
Eccone alcuni esempi:

– Finché avrò desideri da realizzare, ideali per cui lottare, mete da raggiungere, emozioni da vivere o vibrazioni sentimentali, avrò tracce di gioventù.

– Dal buonumore e dall’ottimismo, nasce l’allegria, anche se non si sa, in questo strano mondo, di cosa ridere.

– I libri muoiono sempre dopo i loro autori, ma sono solamente certi loro libri che li rendono famosi e immortali.

– Da bruco a farfalla, da dietro una scrivania, a libero sognatore, m’involo nei miei pensieri, alla ricerca di un ideale, senza mimetizzarmi.

– Il sognatore è chi rifiuta una realtà falsa e menzognera per rifugiarsi in un mondo tutto suo, fatto di sogni, immaginazioni e fantasie, che lo illudono di essere felice.

La seconda parte del libro, intitolata “L’ultimo romantico”, contiene centocinque poesie d’amore dell’autore.


Dedica

A mio padre, Francesco Pizzuti, morto nel 1980, che voglio ricordare con la famosa frase: “non sparate sul pianista”. I tasti neri e bianchi, che il pianista muove quasi accarezzandoli, danno delle sensazioni che assomigliano alle nostre emozioni.
A volte vi sono periodi neri, opachi in cui i pensieri si fanno così seri e pesanti da perder il gusto della vita.
Altre volte i momenti che viviamo sono così leggeri e frizzanti, che mi ricordano la spensieratezza sbarazzina della gioventù.
Pertanto, mi viene da paragonare i tasti neri e bianchi del pianoforte a quegli attimi diversi secondo gli umori, in cui ci si chiede: “dove vanno i miei pensieri?”
Scusate la similitudine, ma mio padre era un pianista, che suonava il piano quasi a memoria, non avendo bisogno di spartiti, tanto lo conosceva bene.
Questo libro lo voglio dedicare a lui, sebbene abbia avuto il torto di non aver insistito per indurmi a suonare il pianoforte.
Averlo in casa, in camera mia e non aver imparato a suonarlo come lo suonava lui (divinamente) è il mio grande rimpianto.
Perciò non sparate sul pianista: la musica non è finita… e la vita continua… nonostante tutto.
Concludo dedicando ai miei lettori un pensiero, non mio, ma di Angela Vece: “La vita è come un pianoforte, i tasti bianchi sono i giorni felici e quelli neri sono i giorni tristi. Ricordati solo, che servono entrambi per fare della bella musica.”


Diario di un sognatore - fra prosa e poesia


PREFAZIONE

Sin da ragazzino prendevo appunti sul mio diario scolastico. Ieri o meglio l’altro ieri, quando lavoravo, scrivevo annotazioni sulla mia agenda di lavoro, sia per ricordarmi scadenze, appuntamenti lavorativi, pagamenti da fare, sia per annotare ricordi, pensieri, aforismi, poesie mie e altrui. Oggi in pensione continuo ancora a scrivere ciò che mi passa per la testa nel mio diario annuale. L’agenda deriva dal latino “agènda”, gerundio neutro plurale di “agere” (o cose da farsi) ed era un quaderno, su cui annotare appunti, impegni, appuntamenti, ecc.
Come tutti sanno, scrivere tutti i giorni sul diario o sull’agenda è come fissare il presente per il domani. Il diario è il libricino, ove si tieni la cronaca giornaliera dei fatti visti o vissuti, dei propri pensieri o anche delle esperienze di ognuno di noi. Per esempio c’è il diario scolastico, il diario d’amore, quello di guerra, di viaggio ecc. Il termine “DIARIUM” deriva dal latino “DIES”, che vuol dire giorno: infatti il diario è il quaderno che contiene gli appunti che si scrivono giorno dopo giorno, le cose accadute, i pensieri propri o altrui per poi ricordarseli. Non bisogna confondere il diario col “block-notes” degli inglesi o col bloc-notes dei francesi (senza k), che consiste in un blocco di appunti con fogli staccabili uniti insieme.
Questo libro è una specie di diario che contiene i miei segreti e i miei ricordi. È un vissuto di paure, di attimi felici o infelici, di sentimenti, di stati d’animo, di spazi per me e per gli altri. Dentro ogni pagina quanta fantasia ed esperienza di vita vissuta, nella memoria di amori immemorabili e magari non ricambiati. Nient’altro che ricordi e rimpianti, nostalgie sfumate nel tempo, storie d’amore finite in questa o in quella poesia, testimonianze di amori lontani, con cui convivo come il primo giorno, e così continuo a “citarmi addosso” i miei pensieri, i miei aforismi, le mie poesie.
Scrive Wolfango Rossani nel suo libro “Diario contro”: “ credo che sia estremamente difficile tenere un diario ed essere sinceri con sé stessi. Già il fatto di esprimere delle opinioni induce chi le formula ad assumere un atteggiamento direi cattedratico come colui che vuole comunicare qualcosa agli altri: vale a dire ai suoi lettori. Ed invece un diario, per essere veritiero, dovrebbe essere scritto nell’assoluta convinzione che nessuno lo leggerà mai, cioè dovrebbe essere disinteressato, riflettere una interiorità senza secondi fini. Ma è possibile?” Luciano de Crescenzo, famoso scrittore napoletano, la pensa diversamente e scrive: “Il massimo della vanità è scrivere i propri pensieri, nascondere il quaderno e sperare che qualcuno lo trovi”. Anch’io la penso come lui; se qualcuno troverà questo mio libro, magari in biblioteca, capirà il mio carattere e le mie idee dai pensieri, dagli aforismi o dalle poesie che leggerà. In poche parole voglio lasciare tracce di me con questo mio diario, sperando che il lettore comprenda i miei stati d’animo ivi espressi.

Sergio Pizzuti


La vita è una commedia, una farsa o una tragedia, cambiano le scene, i personaggi (o meglio gli attori) e le circostanze.


Un arco dipinge il cielo, di vari colori, è l’arco trionfale, che accoglie il sereno, dopo il temporale.


La mia patria è la dignità. Nessuno può schiaffeggiarla, né metterla in gabbia. Ci può andare la mia persona, per sbaglio o per errore, ma alta resterà la mia fronte, degna di guardare in faccia, chi ingiustamente mi accusa.


L’anima, seppure libera da complessi, da imperfezioni del corpo e della mente, assomiglia ad una nuvola leggera, che si libera nel cielo infinito, come un aquilone.


La memoria è sacra: ricordare qualcuno, è come richiamarlo in vita. Pensare al passato, può significare rinascere, se rimembri felicità.


Dal buonumore e dall’ottimismo, nasce l’allegria, anche se non si sa, in questo strano mondo, di cosa ridere.


I primi anni la passione, poi durante il matrimonio l’amore, diviene prima o poi affetto, se non si finisce in letti separati.


Chi porta la maschera, tutto l’anno, chi alcune volte, secondo le circostanze, alla fine siamo tutti attori, chi più, chi meno.


Mare, infinito spazio profondo, rabbioso di schiuma, nella furia delle onde, alla fine calmo e sereno, talamo azzurro.


Cantano pensieri, i poeti di ieri e di oggi, ammaliando l’aria, con sorrisi di luce, o di malinconica tristezza.


Una pioggia di stelle, circonda il suo viso, tra lacrime di pianto della Madonna, e un sorriso di madre illumina il mondo.


Una romantica lampadina nel cielo blu, per accendere il cuore degli innamorati, non solo nel giorno di San Valentino.


Mio caro papà, suonavi il pianoforte divinamente, ed io ragazzino, canticchiavo seguendo le note della musica. Ora che non ci sei più, ti sento comunque accanto, in un alone etereo, come un angelo custode.


Camminiamo appaiati, sopra una terra inesplorata, sotto un cielo che rapisce il candore del nostro transito.


A me piace studiare, perché piace insegnare. Ma non potrei insegnare, senza studiare per imparare.


Quando ti vedo melanconico, cieco, col bastone e l’amico cane, vorrei che avvenisse un miracolo: che in fondo al tunnel ti appaia una luminosa visione della realtà.


La mia vita è come una montagna, con salite e discese, con curve come contraddizioni, con sprazzi di forza e d’orgoglio, palpiti di sofferenza e inni di vittoria, momenti di gloria e cadute libere, ma sempre con serena dignità.


Attento! Sono a te vicini, ora son davanti, or dietro; schivali se puoi. Li vedrai scomparire, nel buio del tuo futuro. Sono i ricordi belli e brutti, d’amore e d’odio, ma sono sempre i ricordi di una vita.


Vorrei dire e fare cose giuste, ma cos’è giusto al mondo? Qualcuno scrisse in una sua canzone: giusto è solo metà di ciò che è sbagliato.


Se c’è il sole, sono contento. Se ho un amico accanto sono contento. Se sono vicino alle mie figlie, o alla compagna della mia vita sono contento. Sono un uomo semplice, non ho bisogno di tante cose, per essere contento.


Mi piacerebbe che i vestiti, una mattina ballando, m’entrassero da soli: giù dalla testa, su per le gambe, e mi abbracciassero dappertutto.


La fine di un amore, la morte di un sogno, l’inizio della solitudine, nonostante tutto ciò, la vita continua, nel bene nel male.


Ridere o piangere, facce della stessa medaglia. La persona non è più tale, se non prova queste emozioni: chi non piange e non ride, è una persona senza anima.


Quel che dico non sono, quel che penso non dico, quel che faccio lo nascondo. Sono un bugiardo immatricolato, fin dalla nascita: è un vizio più forte di me. Se appaio nitido e trasparente, così non è realtà. Ognuno ha i suoi segreti, ma i miei sono quelli di Pulcinella.


Come dondola piano un’amaca, fra gli alberi, come s’agita forte una barca tra le onde, così ondeggio io nel mare della vita, cercando di non naufragare.


Come un fiore si apre, ai raggi del sole, e la farfalla vola da fiore a fiore, la primavera sboccia dal letargo dell’inverno, così come il sole va a dormire ad occidente, dando l’ultimo saluto al giorno, e io m’addormento fra un sogno e un ricordo.


Amo l’azione e il lavoro, ma nei giorni di quiete, il sabato, la domenica e quelli festivi, desidero la giusta calma. Disteso sul divano di casa, l’emozione di una poesia, il piacere di una buona musica, la lettura di un bel libro, le carezze della mia donna, mi liberano da ogni stress.


L’infelicità è dolorosa o noiosa, la felicità momentanea e contagiosa, dipende anche dagli altri: si è felici sempre in due.


Tre cose contano nella vita: la tua famiglia, il tuo lavoro e la salute. Tutto il resto è contorno, tranne l’amicizia…


Non cerchiamo la solitudine, non affondiamo per le sconfitte, né cadiamo nell’abisso della disperazione, se nel cuore battono i sentimenti dell’amicizia o dell’amore.


L’ULTIMO ROMANTICO

(poesie d’amore)

Prefazione

Scrive Vittorio Sgarbi nel suo libro “Le mani nei capelli” al capitolo “L’amore e le sue parole” che “la poesia che più di tutto resiste è la poesia d’amore”, in quanto “l’amore accresce la nostra energia vitale, e, per quanto le emozioni e gli atti amorosi siano ripetitivi (anzi forse per questo), non ci si stanca di parlarne, di sentirne parlare e di praticarli”.
Continuando nella lettura: “Ogni nuovo amore è una nuova avventura, misteriosa e imprevedibile per noi, quanto evidente e prevedibile per chi ci osserva senza essere coinvolto.
Ma se le parti cambiano, e così ci può toccare di essere noi spettatori e non attori, appunto per questo tutta la poesia d’amore ci riguarda. Ciò che leggiamo lo stiamo provando e lo proveremo ancora.
Ecco: l’universalità della poesia sta nell’estrarre dal quotidiano ciò che non muta, ovvero la ragione profonda di comportamenti semplici. Le emozioni, i turbamenti, i desideri, le sofferenze, gli equivoci legati all’amore sono senza tempo. Tutto il resto (denaro, politica, studio e soprattutto storia) passa”.
Scusate la lunga citazione, ma a me Sgarbi piace anche se mi è antipaticamente simpatico (mi si perdoni l’ossimoro), perché, oltre ad essere eloquente e colto, ha la capacità di pensare ad alta voce.
Quello che ha scritto nel suddetto capitolo è lapalissiano, ma bisogna pur dirlo e scriverlo!
Quanti oggi pensano ed agiscono per la carriera, per un cospicuo conto in banca, per emergere dal nulla e non apprezzano o addirittura non vivono momenti magici come quelli amorosi? Non mi riferisco a quelli passionali con una bella e calda donna in un letto morbido e vaporoso, ma soprattutto ai momenti sentimentali in cui come volgarmente si dice “il cuore batte per lei”, per quella donna che in quel periodo della vita o per sempre “è tutta per te”.
Se non avete vissuto quei momenti o non volete viverli, non leggete questo capitolo del libro riguardante “poesie d’amore”.

Sergio Pizzuti


LA CANZONE D’AMORE

Un poeta scrisse una volta una canzone d’amore, ed era molto bella. E ne fece molte copie, e le mandò ad amici e conoscenti, sia uomini che donne, e anche a una giovane donna che aveva incontrato una sola volta, e che viveva al di là delle montagne.
E dopo un paio di giorni giunse un messaggero da parte della giovane donna, recando una lettera. Diceva la lettera. «Sappi che mi ha profondamente commosso la canzone d’amore che hai scritto per me. Vieni dunque, vieni a conoscere mio padre e mia madre, e prenderemo accordi per il fidanzamento.
E il poeta rispose alla lettera, così rispose alla giovane donna:
«Amica mia, era solo una canzone d’amor espressa dal cuore di un poeta, cantata da ogni uomo a ogni donna».
E lei gli riscrisse in tal modo: «Ipocrita e bugiardo! Da questo giorno fino al giorno della mia sepoltura odierò tutti i poeti per causa tua».

Kahlil Gibran


CHI È UN POETA?

Che cos’è un poeta? È un tipo che dà dal tu al sole e bacia la luna.

Alfred Capus

Per diventare poeta, un uomo deve essere innamorato o infelicissimo.

George Byron

L’arte fa i versi, ma solo il cuore è poeta.

André Chénier


L’AMICIZIA

Siamo qui riuniti stasera
e siamo in tanti
per festeggiare non so cosa,
forse il sacro mito dell’Amicizia?!
Io gli amici veri
li conto al massimo
sulle dita di una mano,
gli altri sono conoscenti,
son parenti e sono tanti,
fanno baldoria, allegria,
son di compagnia,
ma attenti a quei due,
ti ridono davanti
e pugnalano alle spalle.
Agli amici celati
preferisco i nemici dichiarati.
Ma, se l’amicizia è vera,
è quasi un legame fraterno.


SONO RIMASTO SOLO

Tutto passa e va via
e tu voli lontano.
Ma che vita è la mia
…sono rimasto solo
col mio mondo, la mia gente,
le mie gioie, i miei dolori
a farmi compagnia.
L’AMORE SE NE VA

L’amore se ne va
non c’è più niente da dire tra noi
ed i silenzi diventano interminabili.
Non riesci a fermarlo,
non ce la fai a trattenerlo,
vola via con le sue ali nel cielo infinito
verso altri lidi
alla ricerca di nuove fonti di vita.


DONNA

Donna sei sempre
al centro dell’universo,
ogni artista, ogni poeta
a te si è ispirato.
Creatura ricca di pregi e difetti,
sei il bene, sei il male.
Donna: tentazione,
poesia, ispirazione.
Donna: bambina, fanciulla, compagna,
amante, moglie, madre.
Donna: un sogno, un ideale, un amore,
un sacrificio, una dedizione.


ANIMA MIA

In un mondo sommerso
che sembra un mare di squali,
ove ognuno si nasconde
dietro una maschera
come un subacqueo,
anima mia,
tu sei il mio angelo custode;
con te non ho paura,
anzi mi vien voglia di combattere,
uno contro tutti,
ma non contro i mulini a vento.
Anima mia,
insieme a te
non mi fa paura la morte
con il suo mantello nero
e la sua falce crudele.
Tu mi dai la forza
di resistere, di lottare,
di giocare
ogni giorno
un’altra partita,
per vincere
e vivere
a modo mio.


ALLE MIE FIGLIE

Tramonta il sole,
muore pian piano il giorno,
le mie figlie,
anche se adulte
sono vicine al mio cuore.
Nella mia mente
c’è sempre un’immagine
fantastica o propiziatoria,
un’immagine benefica
e carica di significati,
nascosti e palesi,
quella di riabbracciarvi.
Tutto questo chiedo a voi,
che mi apparite in sogno,
come un arcobaleno
pieno di iridescenze,
differenti e multiformi.
Vorrei che sempre più
la serenità e la fiducia
apparissero sul vostro volto,
tutte le nubi, le melanconie,
e le incertezze del passato
dimenticarle e vederle
riflesse come in uno specchio,
per essere felici insieme.


UNA BAMBOLINA

Una bambolina
sbarazzina e leggiadra
con le grazie di una madonnina
mi appare in sogno
come se fosse vero.
Un dolce sorriso
irradia il tuo volto,
la tua bocca
sorride deliziosa,
sei una bambolina.
Splende una luce
negli occhi tuoi e a me sembra
che sorge il sole.


IL NOSTRO AMORE

Il nostro amore è un candido
gabbiano,
che aleggia sulle acque
come un Dio,
e non teme il vento,
né l’onda né la tempesta.


LA MIA CANZONE

Tre minuti
per raccontarti che ti amo,
per sussurrarti
amore mio.
La mia canzone
volerà fino al tuo cuore,
per stuzzicarlo,
accarezzarlo
come il tuo seno.
Tre minuti
per ballare
guancia a guancia,
per sfiorare
le tue labbra.
La mia canzone
per farti innamorare,
la canterò, la suonerò
per il tuo cuore.


AMICA SOLITUDINE

Io ti amo
amica solitudine,
fedele specchio
dell’anima mia.
Quando non ha più
voglia di parole,
quando non ha più
amori senza fine.


CHARLOT

Se mi innamoro spesso
è colpa della donna ideale
che ho nella testa,
che gira come un mulino a vento.

A volte bionda
se mi capita rossa o bruna,
con i capelli al vento
o corti come un maschietto.

Mi aggiro tra la folla
che mi circonda
come Charlot,
un vagabondo sentimentale
che non ha pace.

Non so se faccio il comico,
il monello o il pellegrino;
se il mondo è un circo viaggiante
cerco la donna
che mi dà stabilità
mantenendo intatta la mia dignità
e finalmente l’ho trovata in te.


LA MIA COMETA

Amore mio
in un cielo che muta
dall’oggi al domani
tu sei la mia cometa;
nella notte più nera
io seguo la tua scia
per non perdermi
in un mondo irreale.
Vorrei trovare
un’isola sconosciuta
un paradiso terrestre,
ove dimenticare il tempo,
tranne quello dell’amore.
Mi basta avere te per essere felice.


ABBRACCIARTI

Abbracciarti ancora
in questo tramonto
luminoso e caldo
e gustare l’odore
del tuo corpo
come nei giorni d’amore.

[continua]_


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