Cuoregrossorosso

di

Vittorio Zanni


Vittorio Zanni - Cuoregrossorosso
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
12x17 - pp. 32 - Euro 6,00
ISBN 978-88-6037-9818

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Parole tra tenebra e luce

Se nella precedente raccolta Vittorio Zanni definiva le sue poesie “istintive, anche se maturate nei silenzi di un uomo che si guarda allo specchio per scoprire nuove prospettive”, in questa nuova prova poetica il lettore ritroverà sicuramente il dialogo dell’autore con se stesso; ritroverà una voce che con apparente semplicità, in realtà con sofferta lucidità, indaga, per dare vita ad una parola che con immediatezza traduca la verità interiore e la profondità del cuore.

Cuore non inteso come sentimentalismo o facile sensazione, ma come sede dell’interiorità dell’autore; luogo e dimora abitati dal passato non nostalgicamente evocato, ma scandagliato alla ricerca del senso e della prospettiva futura; cuore come serbatoio traboccante di emozioni, certo, ma emozioni mai disgiunte da riflessioni e bilanci; cuore come massa e grumo palpitante di ricordi che si fanno pensiero, ricerca, interrogativo sulla vita e sul suo senso.
La voce dialoga col cuore, e al cuore, appunto, si racconta: senza quasi mostrare corpo né fisicità, essa si presenta al lettore come epifania improvvisa, come fantasmatica presenza; essa si aggira lieve, ma con passi lenti e tardi, nel labirinti interiori del poeta: ora osserva un paesaggio; ora sfiora un oggetto del passato; ora rivive l’emozione, il dolore, la gioia di un attimo; ora accarezza i volti amati, quelli perduti, quelli ritrovati. Eppure questo non è tutto: al cuore la voce rivolge mille domande, interrogativi pressanti, richieste di verità.

Non è un’effusione lirica quella della voce di Vittorio Zanni, perchè la voce ragiona con il cuore, non lo canta.

Ed in questa dimensione filosofica risiedono la bellezza ed il senso della poesia di Vittorio Zanni: la ricerca di un senso profondo dentro alla sensazione illuminante, dentro la scintilla del ricordo, dentro la contemplazione delle emozioni. Dunque non parole semplici quelle di Vittorio, ma parole che tra tenebra e luce, tra passato e presente, tra sentimenti ambivalenti, tra i mille volti di un io lirico che si smarrisce e si ritrova, donano al lettore un filo con cui tessere una trama e con cui, perdendosi, ritrovarsi e partecipare alla ricerca umana, sentimentale, esistenziale che anima ogni lirica, ogni “semplice” parola del poeta.

Luca Albertino


Cuoregrossorosso


A pochi passi dalla luce

È quando le giornate si fanno più lunghe
e il vento sa di caldo e profuma d’estate
che mancano i tuoi passi sulle scale.

Ho dovuto imparare
che è più difficile guardare il sole
e lasciarsi scaldare
piuttosto che accarezzare l’ombra
e camminare a pochi passi dalla luce.


Irripetibili ciak

C’era il vento
a chiudere le persiane verdi
su di un orizzonte di mare
quel giorno.
C’era un mondo in festa
e una televisione a contare
morti di un’epidemia
muta senz’audio.
C’era un gioco perverso,
uno scarabeo di parole da trovare
tra noi
che di parole
avevamo collezionato anni ben catalogati.
Ai lati opposti di un mondo malato
mi chiesi è ora?
Mi chiedesti e ora?
Uscimmo nel sole quel giorno,
irripetibili ciak
di emozioni in bianco e nero
e fotogrammi a raccontare un destino
che non volemmo – potemmo –
l’assurdo equilibrio di lettere e parole
rovesciate a terra
e l’unica immagine
tu ed il sole
troppo in fretta per pensare
questa discesa dentro noi,
troppo lenta la reazione
di fermarti in quel giorno imperfetto
troppo chiara l’emozione
di vederci
oggi
e ricordarci…
Ieri,
abbracciati,
nel letto,
felici,
nemici!


Futuro

Imparerò a contenere il mare
in uno sguardo.
Lascerò stanze vuote
senza il conforto di un’abitudine.
Indagherò esperienze
che mi ricorderanno chi sarò.
Amplificherò le mie colpe
per soffrire prima che il pensiero
colpisca la tua assenza.
È il futuro
il tempo verbale che mi si addice
in questo presente
in trasformazione.


Aspetto

Sono come il vento implacabile del nord
che spazza orizzonti
e leviga profili nella roccia
i miei pensieri.

Aspetto risposte
a domande che ho paura di rifare.
Confido nella tua mente
che ne serbi il ricordo
per risposte a venire.

Aspettare che la pazienza faccia il suo corso
parca cosciente
che dia forma al destino.
Aspetto da tempo
chiuso tra questi giorni arrendevoli
e forte il ripudio
della tua assenza.

Aspetto…
Non so più cosa
persino le attese
si stancano di ricordare.


Lo sguardo assente

Ora che i granelli di sabbia sono allineati
e gli ombrelloni chiusi
lo sguardo assente rapisce il mare.

Il giorno è un ritorno al tuo sorriso
un ritorno ai colori
in quell’estate di poche persone
e di bagni di giugno
battezzati a nuova vita.


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