In copertina e all’interno fotografie dell’autrice
Prefazione
Il respiro della vita si espande nelle poesie di Adelia Rossi che, attraverso un intenso processo lirico, coglie le molteplici emozioni dell’esistenza stessa.
La magica bellezza della vita prende forma nelle meravigliose immagini che si presentano allo sguardo della poetessa: la sua naturale armonia, il costante inebriarsi nei suoi incanti ed immergersi nelle sue suggestioni.
Adelia Rossi custodisce nel cuore il percorso esistenziale e nei “nudi passi” percepisce lo scorrere del tempo, come a conservarne il profumo, a coglierne il valore, fino a stupirsi del semplice sbocciare d’un fiore, sempre intenta a gustarne appieno le magiche atmosfere.
Lei è una donna che si inoltra nella “danza della vita”, che desidera estasiarsi dell’incanto dell’esistenza, quasi a voler disvelare la vera essenza del vivere, per togliere il “drappo” che la copre ed offusca.
Con la sua poesia, limpida e luminosa, Lei offre un dolce canto dell’armonia della vita, ripercorrendo il suo cammino lungo i “sentieri deserti”, volgendo lo sguardo ai “tragitti preclusi alla via del cuore”, fino ad abbandonarsi ai pensieri, per inseguire ed impossessarsi del tempo che fugge, per godere ogni attimo dell’esistenza ed il “dolce far niente”.
La sua intenzione è amare “appassionatamente” la vita, lasciarsi cullare per dissolvere il travaglio, dissetarsi alla fonte trasparente della Poesia, cristallizzare le “gocce d’amore” che penetrano nel suo animo ed irradiare la luce meravigliosa che lei ha dentro il cuore.
Il recupero memoriale si eleva come in ascolto d’un “cantico divino” che sazi d’amore, con la volontà di rimanere con la sola “anima nuda”, al cospetto della giostra delle emozioni ed, infine, v’è la consapevolezza di avvertire, dentro di sé, un senso di “solitudine che va oltre il silenzio delle parole”, ed il velo di nostalgia, percepito sulla pelle, simboleggia le “cose perdute”, le delusioni sulle quali s’infrangono i ricordi, le sofferenze d’amore ed i sogni svaniti.
La solitudine “nutre” la sua anima, “dipinge i suoi pensieri”, fino a confessare il desiderio di trasformare in poesia “anche quel che non osavo / solo appena ieri”; allo stesso tempo, coglie l’essenza della sua “anima vagante” in cerca di quiete terrena, inseguendo una verità che offra solidità, per restare aggrappata “alle cose in cui crede”.
Ecco allora che riecheggiano prepotentemente il dolce ricordo d’amore, la gioia del cuore, l’immenso amore per la madre e per sua figlia, che vengono sublimati con magiche visioni negli incanti lirici delle poesie.
Emerge il desiderio di comunicare con la sua poesia per offrire ai lettori il prezioso universo emozionale, per renderli partecipi del suo profondo “sentire”: prima la vita, che si “nutre d’amore” e, poi, la poesia.
Nel fluire del tempo si alternano le sensazioni e le percezioni più celate, tra i “ricordi sbiaditi” ed i pensieri intrisi di “malinconica saggezza” che sovente ricopre il suo giacimento emozionale: l’intenso flusso lirico rende evidente la tensione ad una dimensione superiore, spirituale.
Adelia Rossi vuole conservare, nel simbolico scrigno lirico, la sua anima pura e sincera, sempre attingendo dalla profonda sensibilità che ha in dono come poetessa, così come dalla “saggia compostezza” di una donna che è capace d’illuminare ogni attimo della sua vita.
Massimo Barile
Introduzione dell’Autrice
Questa mia prima raccolta, vuol essere un omaggio alla donna.
A quel meraviglioso universo femminile, dove ognun che nelle sue acque si trova a navigare, sazia la sua sete di sapere.
Dove il silenzio fa parlare il sogno e la parola vi trova conforto.
Un mondo racchiuso in un pugno, subito pronto a diventare carezza.
Forza e fragilità che in queste mie liriche, diventano un connubio di ricchezza interiore.
Il mio grazie va a loro!
A mia figlia, che come un fiore nel deserto ha saputo ergersi alla vita.
A coloro che la mia vita l’hanno riempita, con il dono della nascita.
A quelle che considero un po’ figlie e che ogni giorno colmano la mia esistenza.
Alle tante che ancor oggi, attraversano la mia vita e tenendomi per mano mi conducono in questa giostra di emozioni.
In particolare a coloro che l’hanno fatto, prima di quel lungo viaggio senza ritorno.
A Eliana, che con la sua costante presenza ha reso possibile questo mio percorso, esortandomi e incoraggiandomi.
Ed ecco l’anello importante, lei: la mia “principessa.” Con Giorgio, la mia continua fonte d’ispirazione. Il mio voto perpetuo all’amore.
Unite da un forte sentimento, che pur nelle parole non dette c’è un filo indivisibile che ci lega strette strette.
Nayeli, che tu possa un giorno ritrovare in questo mio scritto, che a te in particolare dedico: la forza, le emozioni, la passione e i sentimenti che l’hanno attraversato.
Con amore Nonna.