Dipingere il cielo

di

Alberto Giovagnini


Alberto Giovagnini - Dipingere il cielo
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
12X17 - pp. 72 - Euro 7,50
ISBN 978-88-6037-9337

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In copertina: illustrazione di Giovanni Marconi


Opera pubblicata con il contributo de Il Club degli autori finalista nel Concorso letterario J. Prévert 2009.


Poesia calibrata e lieve, questa di Alberto Giovagnini, che ha in più il merito di non farsi coinvolgere da sperimentazioni o tentativi di improbabili giochi linguistici o affabulatori. I suoi versi sono infatti l’esito di un raggiunto punto d’incontro tra riflessione ed emotività che in alcuni passaggi richiama piacevolmente con una certa eco il miglior Sandro Penna (“Io camminerei volentieri/piano piano/ai margini/della confusione del mondo”), per cogliere l’essenza di una parola poetica di coinvolgente trasparenza. (Premio speciale della Giuria al XXIII Concorso Spiaggia di Velluto di Senigallia).


Ho dipinto il cielo
di rosso,
e le case
tutte gialle;

le farfalle di azzurro.
Il verde
dei tuoi occhi
l’ho tenuto per me.


Dipingere il cielo


AMORE


GIOVANI AMANTI

Uccello di bosco
ti ho visto un mattino.
Tra il lume ed il fosco
non eri in cammino.

Amavi
quel tanto che basta.
Speravi
nell’amore che casta
te rende, e i pensieri.

Sognavi e ridevi.
Godevi di te, e di lui,
e del corpo che amavi.

1986


TEMPESTOSO MARE

Tempestoso mare,
che sullo scoglio batti
la tua anima,

ruba la mia
e conducila al mio amore.

Dille
che la voglio innamorata.

18 Gennaio 2001


A MIO PADRE

Suono il campanello e tu tardi ad aprire.
Ieri ho atteso un minuto ed oggi due,
domani saranno, forse tre i minuti.

Più attendo e più ti voglio bene,
ma tu aprimi sempre,
così come da sempre
hai aperto a tutti il cuore!

Mio caro vecchio padre.

6 Aprile 2001


LO SO

Chissà se l’universo
si dilata ancora,
e se la terra ancor si gira
a incominciare il giorno.

Chissà se in cielo
brillano ancor le stelle,
e se il sole ancor le spegne
a ricercar l’aurora.

Chissà, se tu mi ami ancora
e se da me verrai,
a posarti a me vicina
per non più lasciarmi, mai?

Lo so, che mi ami ancora!

22 Giugno 2001


PENNELLATE


SCRIVILO… SE PUOI

Ti emoziona l’alba,
il sorriso di un bambino,
il sospiro di un vecchio,
il tramontar del sole?

Il dolore di una madre,
un fiore che subito nasce e subito muore,
aiutar qualcuno,
e ritrovar te stesso?

Scrivilo…se puoi,
ma non prenderti affanno:
perché tutti, nei tuoi occhi vedranno
che c’è tanta poesia.

29 Maggio 2001


MANCA SOLO UN BAMBINO

Una casa pulita
e il parquet tutt’intorno
a te.

Intorno ai mobili antichi,
ai tappeti persiani
e al tavolo importante.

Sempre tutto a posto,
tutto in ordine
e non manca nulla.

Manca solo un bambino
che sporchi qualche cosa.

8 Giugno 2001


11 SETTEMBRE 2001

Veloci discendono i fanciulli
gli scivoli rosso corallo
e veloce corre il tempo
di lor spensieratezza.

Ma il tempo dei trastulli
è ormai passato: nero è il respiro
e al «Terrore» si chiudon le porte.
Ché dall’alto la morte cavalca motori roventi.

Giocate, sognate contenti,
sugli scivoli rosso corallo.
Se il mondo digrigna e affila i suoi denti,
i venti di guerra…chissà…smorzeranno.

6 Novembre 2001


IO CAMMINEREI VOLENTIERI

Io camminerei volentieri
piano piano
ai margini
della confusione del mondo.

5 Dicembre 2001


AMBIENTE


L’ALBERO ABBATTUTO

Un silenzio irreale.
Poi un tonfo come di uragano,
come tuono rimbalza lontano
e risale la valle.

Piangono le ferite
della quercia abbattuta.
Due pipistrelli, dall’aria sperduta,
cercano il nido per il prossimo giorno.

23 Agosto 2001


AUTUNNO

Dai vetri della mia stanza:
un raggio di sole guarda
le rondini allineate sul filo.

Le scorre tra le dita
come grani del rosario,
mentre avanza

piano
in silenzio
la prima nebbia.

23 Agosto 2001


FILOTTRANO

Quei mattoni così caldi,
così baciati dal sole;
quelle pietre così fredde,
così lisciate dal tempo;

quelle strade strette
delle antiche mura;
e le campane, così poco silenziose,
che ti chiamano pure al vespro;

gli antichi palazzi
e le belle chiese,
il viale dei tigli…
Queste le cose del mio paese.

Amalo, rispettalo,
dagli lustro… se puoi.
E ricorda: poeta o contadino,
sii degno di Ottrano e dei figli suoi.

23 Agosto 2001


LA VOCE DELLA VITA

Senti quant’è forte
Il denso rumore della vita?

Ieri, quasi un dolce sussurro;
oggi, una nota alta, come impazzita.

26 Marzo 2002


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