Migliorare

di

Alessandro Lugli


Alessandro Lugli - Migliorare
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 44 - Euro 5,80
ISBN 978-88-6037-8736

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Prefazione

Nella lettura delle poesie di Alessandro Lugli ci si perde nelle manifestazioni della vita, sofferte e faticose, nelle molteplici diramazioni con cui fare i conti e nelle contraddizioni ed inquietudini, con estrema facilità, fino, a volte, all’amara consapevolezza, altre volte, ad una coraggiosa accettazione dell’arduo cammino che si deve fare.
Nella sua poesia si ritrova ciò che fa parte della condizione esistenziale: gli stati d’animo, le riflessioni e le considerazioni, le illusioni e le delusioni, il bisogno d’amore e di sentirsi amato, il conflitto con il mondo esterno e i dissidi interiori: in definitiva, tutto è reso con spontaneità e con genuinità.
La poesia di Alessandro Lugli infatti nasce dal cuore, da un impulso insopprimibile di condividere l’universo di emozioni e visioni quasi a tendere ad una accettazione del proprio sentire, per essere compreso.
Alessandro Lugli sa benissimo che deve fare i conti con la vita, con il faticoso e sofferto cammino in un mondo che non offre aiuto ma, sovente, si rivela ostile nei suoi confronti: ecco perché si sente estraneo ad un sistema che tende a soffocare, a togliere la “libertà”, a non concedere l’occasione giusta. La sua forza è resistere, il desiderio d’amore è intenso, la speranza viene disperatamente tenuta viva, e v’è la continua attenzione a non far svanire anche l’ultimo sogno, a fare in modo che non si infranga anche l’ultima aspettativa.
“Oltre la siepe della mia malinconia” vede una vita sempre uguale eppure deve affrontare la realtà, che porta con sé “le cose già fatte” e “le cose già dette”, cercando di essere sempre se stesso, con coraggio.
La rabbia nei confronti del mondo viene espressa crudamente e si percepisce la volontà di gettarsi nella lotta, pur sbagliando ma sempre lottando.
Alessandro Lugli si mette a nudo con il cuore e con le parole, affronta la realtà amara della difficile condizione in cui vive, osserva le zone depresse e degradate davanti ai suoi occhi, ed emerge, infine, la consapevolezza che i sogni aiutano a vivere, anche quando il cuore si trova in un deserto.
La voglia di essere felice emerge chiaramente dalle sue parole, oltre ad una sommessa richiesta di un’opportunità, di una occasione per mutare il corso degli eventi, per rivendicare un suo diritto, per un riscatto sociale fortemente sentito.
E mai dimentica di ascoltare sempre il proprio cuore, vivendo ciò che poi racconta con le sue poesie, camminando per le strade, alimentando la sua passione fino ad infiammare il cuore per ricominciare a vivere, abbandonando tutto ciò che è negativo.

Massimiliano Del Duca


Migliorare


Un poco di più

Non so se ho fatto poco
oppure ho fatto tanto.
I miei amici dicono
che devo ancora fare tanto.
I miei amici…
ma io di amici non ne ho
voglio arrivare ancora più su
un pochetto di più.


Ci vuole poco

Ci vuole poco a non trovarsi più
a perdersi per sempre.
Ci vuole poco a dirsi addio.
A volte mi domando se crescerò mai
se cambierò mai.
Aspetto inseguendolo
un giorno nuovo.
Le motivazioni a questo punto
sono d’obbligo.


Prima non ero così

Immagino che domani nascano nuovi fiori
crescano gli alberi
la gente anziana ringiovanisca
immagino che domani il mare
abbia lo stesso colore del cielo
immagino che ogni tipo
di congettura e di paura
abbandoni la mia mente.
Forse avrei bisogno di vivere.
Prima non ero così.


Dove vanno a finire i sentimenti?

Dove vanno a finire i sentimenti?
Si dimenticano e vanno via
forse rimangono dentro di noi per sempre
ci aiutano a vivere
a trovare la forza di resistere
in questo mondo dove nessuno
ti da un aiuto.
L’estate dovrebbe essere
un momento di allegria
seppur breve.
Per me non sempre è così.
Tanti se, tanti ma, tanti forse
la situazione non cambia.


Cera

Solo
come un pezzo
di cera
fino a sera.


Illusioni

Chiudo la mia valigia di speranze
senza voler illudere nessuno.
Ho deluso solo me
pieno di illusioni.


L’ultima estate

Guarda che sole
questo sole sulla pelle
questa idea d’immensità.
Un’altra estate nascerà
piena d’amore,
d’aria, di sole e libertà.
Amami, almeno in questi giorni.
Cercami nel sole e nei tramonti
libertà d’amare
io e te
ora basta con le parole
tu ci sei
per questo sto vivendo
e nei miei pensieri
raccolgo un sentimento
che mi porta fino a te
e con te diventa realtà.
Libertà di pensare
è in noi
e l’indifferenza va via
fra i ricordi del passato.
Guarda che sole
che disincanto
che celeste visione
che tenera armonia.
Questa è l’estate
che adesso
piano piano
sta andando via.


Incanto

Lascia che sia tutto un incanto
di voci e di mare
aspetta ancora un po’
e vedrai
che la tua strada troverai.
Questo è il destino
e tu non puoi cambiarlo
e anche se rideranno di te
lascia che tutto sia un incanto
di solo amore
di strade da sognare.
Camminerò finché vivrò
sperando nel domani.
Lascia che sia tutto un incanto
anche se rideranno di te
pensa che l’invidia è grande.
Seguire la tua strada
adesso è diventato un obbligo
che ti porterà fino al sole.


1999

Cosa resterà di questi giorni amari
nato in un quartiere stretto
senza illusioni.
Chissà se ci sarà anche per me
un angolo di vita
o se tutto resterà così
sempre condannato a illudermi
di trovarmi dentro un film.
Non ci resta che vivere
e non pensare più
a un mondo migliore senza più nessun rumore.
Non mi resterà che vivere
senza gioia né dolore.
In questo istante
sto piangendo
perché so
che è passato ormai tanto tempo
dall’ultima volta che ho riso
che mi sentivo nel mondo anch’io.
Io che non sono
e non sarò mai un santo,
credetemi,
ho bisogno di vivere anche io.


Oltre la siepe

Oltre la siepe della mia malinconia
odo le parole del vento
che oltrepassano gli argini
della mia indifferenza
ed entrano in me
pulviscoli di luce
che animano il cuore mio
e lo rendono leggero.
Oltre la siepe della mia malinconia
c’è un ricordo che non vuole uscire
che oltrepassa gli argini della mia indifferenza.
Oltre la siepe della mia malinconia cosa c’è?
C’è l’anima mia che parla col vento
sensazioni
che come sabbia tra le mani vanno via
e, tra poco, me ne andrò via da qui
a casa mia…


Le vittime di questa società

Chissà se esiste un dio
per tutti coloro
che non riescono più a vivere.
Li vedi camminare sempre da soli
per le vie delle nostre città.
Ascoltano i rumori della strada
vagano senza una precisa meta.
Sono le vittime di questa società.
Ieri ho visto un bambino
che mangiava il suo gelato
mi sono voltato
e l’ho visto invecchiato
zoppicante per la via
e in mano una moneta.
Sono le vittime di questa società.
Ieri ho visto un cieco per la via
che sognava
mi son voltato
e non l’ho visto più
era andato via per sempre.
Sono le vittime di questa società.
Oggi ho visto un uomo
che parlava di giustizia e carità
ma nessuno lo ascoltava.
Veniva deriso e picchiato nel campo dell’amore.
Quell’uomo adesso è morto.
Siamo le vittime di questa società.


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