L’eterno legame
Poesia scritta per mamma Lidia il 3/9/2000
Nessuna donna sembra fatta a mia somiglianza
o accostarsi al mio carattere timidamente dolce,
nessuna di esse sa che spesso la fisicità delle cose
ci umilia nei pensieri
oscurando l’amore vero.
Riesco comunque a vivere grazie a lei
ed alla sua perdonevole comprensione,
nel tempo che mi ha visto crescere accudito e
preziosamente protetto;
non vi è stato un solo giorno che lei
non si sia tolta il cibo dalla bocca per me
o l’amore in cuore per me.
Questa donna attimo per attimo donerebbe
la sua vita per me,
l’animo e la dannazione per il bene mio
sono scaturiti da prima che nascessi;
in questa esistenza che spesso è oscura sofferenza,
lei colora sempre il cielo ed il mare
la notte ed il giorno.
La sua luce è nel bene di questo tempo che velocemente scorrerà,
come donna che ai miei occhi invecchierà;
ma ciò che non ha importanza Signore Gesù,
poiché tu non permetterai a nessuna cosa al mondo
di consumare o spezzare l’inscindibile ed eterno
legame d’amore
che da sempre unisce un figlio alla propria dolcissima madre,
mia madre o Signore.
diario poetico
parte prima
L’abbraccio eterno
Ricordando il (22-11-2008)
Era tanto tempo che non stringevo mia madre al petto
e quel giorno valse tutte quelle volte che non l’avevo fatto,
sentii tutta la sua sofferenza e fragilità
in quel corpo consumato dalla malattia e dal terreno male;
pianto profondo che rafforzò
il nostro infinito amore tra madre e figlio,
amore che mai svanirà su questa terra
e mai nel regno dei cieli
per sempre.
Il sofferente spirito
(Natale 2008)
Non posso descrivere la sofferenza straziante
che dall’anima arriva al cuore,
nel vedere mia madre malata e sofferente,
dolore atroce che dal profondo mistero
riscopre il suo essere;
e come se stessi morendo e nessuno possa comprendermi.
Il corpo si ferma davanti a quello che non sa capire
ma lo spirito va oltre e non ha limiti.
Questa è la sofferenza che rivela l’amore del sofferente spirito.
L’offerta sofferenza
La mia sofferenza nel vedere la mia famiglia
piena di dolore è straziante,
mai avevo provato un tale dolore
e mai avrei pensato di provarlo;
famiglia che con quella di Cristo si unisce
e nella sofferenza offre la fede e l’amore a Dio.
Mia madre è sangue del nostro sangue
e spirito del nostro spirito,
che a te Dio oggi uniti nel dolore offriamo.
La mia vita
E nel suo grembo che sono cresciuto
miracolosamente in questa vita,
lei mi ha amato e lasciato al mondo;
tu Dio l’hai scelta per me ed io ti ringrazio,
lei è la vita mia che giorno per giorno se ne va via
ed io il suo triste figlio che ogni giorno cerca il suo consiglio.
Dio mio che tanto ci hai amato
adesso amaci ancora di più perché mia madre…
Mia madre
Ogni volta che adesso ti vedo il mio cuore soffre,
il tuo volto è marcato dal dolore
ed il tuo corpo consumato da questa malvagia presenza,
non sembri più o madre mia
quasi t’avessero rubato l’identità;
poi un piccolo sorriso scopre chi sei
e cosa non potranno rubarti mai,
il tuo spirito ed il tuo amore per sempre
saranno con te e con tutti noi in Cristo tuo amato.
Madre di Dio
Come può un figlio che ha ricordi così belli
e profondi di sua madre,
accettare che lei così giovane e bella
possa divenire d’improvviso l’emblema del dolore e della sofferenza;
solo la fede e l’amore verso Dio Cristo sofferente
possono rendere tale straziante tragedia accettabile,
e renderla di un valore amoroso ancora più grande
che ci arricchisce nell’animo.
Cara mamma io ti amo come Cristo ha amato sua madre
Maria madre di Dio e madre nostra.
Pietà di Dio
Solo Dio ha visto e udito i miei interminabili pianti disperati,
solitudini e ricordi d’infanzia che ogni volta
mi ricordano mia madre;
anche se ancora viva le è consumata dal dolore
e dallo spavento per l’accaduto.
Il solo pensiero che lei si consuma giorno dopo giorno
mi affligge e distrugge,
io amo la madre mia e l’amerò per sempre
implorando Dio che raccolga tutte queste sofferenze
ed abbia pietà di noi e del nostro amore.
L’ultimo viaggio
Sofferente lacrime uscirono dagli occhi di mio padre
quando mi disse che mamma stava consumando la sua vita
a pochi mesi dall’estate,
orrore e disperazione ci colpirono in un pianto
convulso e pieno d’umiltà.
Non ho ricordi di aver mai pianto con mio padre
e questo giorno per sempre resterà nel mio cuore
ed in quello di Dio;
poi scendemmo dalla sua auto e continuammo
a camminare.
Il rosario dei miracoli
(7-1-2009)
È da una settimana che ogni sera vado con mamma
a pregare sul suo letto,
ricordi da bambino che riaffiorano d’improvviso;
rosario detto con una grande fede malinconica.
Prego nel piano che è dentro me
e che non sempre riesco a nascondere alla madre mia,
prego perché mia madre non soffra
e qualcuno lassù gli risparmi per adesso la vita.
Lo sguardo della Fede
Il volto di mia madre era questa sera
provato e consumato,
i suoi occhi scavati nel dolore e persi nella debolezza,
visione che gettava in me sconforto e compassione
pietà e misericordia.
In tutto questo disperarsi il suo sguardo conteneva ancora
Fede e forza nel vivere e nel volere offrire al signore,
tutta la sua sofferenza ed il suo amore.
Mia madre è mia madre e Cristo la proteggerà.
L’illusione terrena
(8-1-2009)
Oggi lo sguardo di mia madre sembrava più calmo
e rilassato,
come se il male per un giorno fosse andato via,
la pioggia era svanita ed in serata dopo la recita
del santo rosario
la luna si affacciò per salutarci;
la nebbia umida velava la realtà del paese
come il velo che copriva la sempre sofferenza
della madre mia
sguardo rivolto al cielo per un atteso segnale d’aiuto.