Il pittore che dipinge tra i mattoni della sua taverna
vale più di un treppiedi davanti a una vallata,
i tratti li ha sagomati negli occhi
e i colori impressi nell’anima.
Contratto col tempo
Il mio limite
per te:
la pazzia!
Il mio carnefice:
il tempo.
La mia vita:
il tuo banchetto nuziale.
La mia presenza su di esso:
un mazzo di girasoli,
ipocritamente ridenti,
vivi per l’acqua del tuo calice.
Goccia di rugiada
È come cercare di dissetarsi
con una goccia di rugiada,
allevia ma non placa.
Così tu per me.
Un rintocco di mezzanotte troppo precoce.
Una vittoriosa sconfitta.
Raggiungibile ma inarrivabile.
Le chiavi che mai avremo.
Lo scambio di battiti,
di vita,
non di vita nuova.
È Natale
Composizione di luci sfavillanti,
banchetti gioiosi ed abbondanti,
suoni di cornamuse elettrizzanti.
Nell’aria c’è attesa, è Natale,
soffio di vita regolare.
È un’emozione senza età,
dai tempi del grembiule alla maturità.
Ripenso ai ricordi perduti,
sincronia di ritratti vissuti.
Nitide immagini dal sapor di caramello
che rendono il Natale presente ancora più bello.
C’è il vetro della cucina un po’ appannato,
e il vestito di tutto punto stirato,
dolci musiche all’orecchio,
e accanto una valanga d’affetto.
È Natale in ogni dove
se lo porti dentro al cuore,
sta nel centro di un presepe
come nelle scie delle comete,
mare montagna nazione continente,
non lo vivi senza il bene della gente.
È l’importanza delle tradizioni
a caricare la festa di emozioni,
momenti intensi a cuore aperto,
in cui il tuo volto è l’elemento prediletto.
Orme
C’è trepidazione nell’aria,
inattesa emozione di un’attesa novità.
Battito sregolato,
presagio d’importanza.
Prima e dopo inevitabile.
C’è speranza nei tuoi occhi,
e sperare non è sognare,
ma la capacità di trasformare
un sogno in realtà.
C’è fierezza intorno a te,
perché stai tessendo la seta
di una nuova libertà,
muratore di te stesso,
con l’argilla crei la tua identità.
C’e nostalgia,
perché i miei baci per raggiungerti,
avranno più strada da fare
e frammenti della tua Itaca,
da portare con te,
e a cui appartiene il tuo riso bambino
Perché il futuro
è germoglio del passato,
e il passato
intimo complice di ogni domani.
C’è la certezza
che nuovi muri custodiranno sogni,
i tuoi proseguo dei miei.
E la consapevolezza,
che questa è solo l’alba,
di un magnifico percorso,
di indelebili orme nel cemento della vita.
Scatti d’autore
E ci sei tu sopra la gente
che gira e strilla indifferente,
ci sei tu in quel cappuccino
nel primo aroma del mattino.
Quadri appesi, fotografie
che bei paesaggi e litografie,
raffigurano realtà, ideologie
castelli in aria, gioie e bugie.
Alcune sfumano senza dirmi addio,
poi mi volto e il tuo sorriso
rilascia un bagliore, un pizzico di magia.
Sono gli scatti d’autore,
che arrivan dal cuore,
a far crescere un fiore
nella quotidiana eco
di ogni anima in cerca di emozione.
Perché la vita è una clessidra,
e la sabbia scivola via
non fermarla non ti ascolterà
puoi solo renderle il sapore del mare.
Occhi d’argento che anche in silenzio
danno il giusto senso alle identità,
le nostre verità, disegno
di una profezia, che sa di ritratto
di manto scarlatto
ma che così bella nessuno dividerà.
E ti do il battito, ti do il mio,
e lì mi troverai nell’equilibrio naturale
del nostro io.
Questa per me è la scrittura
Le parole possono arrivare ovunque
e dire tutto,
lo sguardo non tradisce purezza.
Il loro celebrare è cantico puro
che arriva al cuore scolpendone la storia.
La loro rievocazione è rinascita modificata
di un regno senza fine ne limiti.
Questa per me è la scrittura!
L’amore è un killer
L’amore è un killer,
di un’arma auto inflitta,
ma per fortuna o fattura
il cuore batte d’involontarietà.
Profezia di donna
e bene che le vada
sarà grilletto di un colpo crudele,
o lento avvelenamento di un sicario fedele.
Disposte a vivere per quel nettare,
disposte a morire, per mano propria,
in un turno sbagliato di roulette russa.
L’amore è un killer,
a volte anche di se stesso.
Sete di parole
Sazietà, pienezza di spirito,
sublime ubriachezza
indefinità del tempo.
Versi, parole, sonetti,
introspezione distaccata,
sconvolgimento sensoriale.
Ti ritrovi padrona del tempo,
vivente di ogni epoca,
ognuna ti appartiene.
È il passato che ritorna,
da antenate sensazioni
di lame, spade, merletti e calamai.
Affanno.
Sete.
Dipendenza.
Parole prendetemi e incatenatemi,
l’esistenza migliore
sarà esservi serva.
Voi eterna brezza nell’aria
ed io vostro anteposto,
viva grazie al mio respirarvi,
d’ingordigia mancherò
nella più sublime delle morti.
Notti indefinite
Sono le notti intense
dove esplode ciò che senti
in cui fa male ciò che pensi,
le notti grevi con note aspre
da colonizzatore di luoghi d’ombra
da metodiche follie e logiche rovesciate
da gesta raggiunte e mari in tempesta.
Sono le notti in cui la pioggia
è malinconia e pace,
un po’ limita, un po’ culla,
emerge le mancanze e protegge dietro mura,
ha un suono accompagnatore sordo e costante.
Sono le notti in cui la neve
unisce l’astratto con la realtà,
il suo candore si fa confessore di verità,
l’aria ovattata crea sospensione,
tutto concesso al rumore dei sogni
che all’alba riprendono forma, tornano neve.
Questa pioggia mi avvicina al tuo abbraccio,
questa neve diffonde e mi confonde della tua pace,
queste mie emozioni travestite da parole
svelano bugie dell’anima,
che tramutate in banchettosi sorrisi,
sono il riflesso della nostra indefinità.
Atto creativo
Il verbo crea azione,
azioni hanno creato il nostro verbo.
Trasformazione di diatesi
in cui la nostra stilistica si è compiuta.
Ogni elemento crea se stesso,
noi creiamo noi,
noi cresciamo in noi.
Desinenze diverse ma eguali radici,
ordine e disordine,
paradosso e metodo.
Discriminazione dell’incomparabile,
estensione di una nuova regola
di predicati e complementi;
evoluzione di un assioma,
punto di partenza
ritenuto vero quanto evidente,
cardinalità di un insieme infinito,
frase minima di un quadro teorico
il cui riferimento è pienezza di spazio
tra la tua sporgenza e il mio alveo.
[continua]