Percorsi

di

Ambrogina Sirtori


Ambrogina Sirtori - Percorsi
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
12x17 - pp. 32 - Euro 4,13
ISBN 88-8356-274-7

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Questo libro è stato stampato con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’autrice è risultata 2^ classificata nel concorso “La montagna Vallespluga 2001”


Prefazione

Questa seconda fatica poetica di Ambrogina Sirtori, si evidenzia subito nel carattere schietto e genuino dell’autrice che ama e vive la montagna con i suoi paesaggi, i pendii scoscesi, le cime innevate o splendenti nel sole, dove tanti, molteplici sono i “Percorsi” che hanno contribuito ad estasiarne l’anima a tal punto da intitolarne la Silloge.
I versi sgorgano immediati dalla sua penna, proprio come fa l’acqua nei torrenti di montagna che zampilla fresca e dà ristoro e poco importa che siano i versi scritti nel lontano 1970 a catturare l’attenzione con i ricordi dell’adolescenza. L’amore per la montagna segna le tappe della giovinezza fino alla maturità della poetessa che nel tempo affina la sua sensibilità e carica di significati più completi il verso che da “cantore” delle immagini coreografiche del paesaggio, diviene “canto” ricco di emozione e d’esperienza.
Là dove la montagna si presentava come “sosta serena”, diviene punto d’osservazione nella poesia intitolata a “Vassena” e da cui ha inizio un controllo critico che fa riflettere come in “Donne di Montagna”, che sono definite: ...custodi gelose / di mille tradizioni.
In “Nostalgia” il sentimento è vissuto con consapevolezza fino alla promessa del ritorno: ...Ho lasciato alle spalle / sentieri di ghiaia… Sogno di tornare ai luoghi della serenità.
Ecco dove nasce “Percorsi”, nel sentimento di gratitudine che l’autrice coltiva per la montagna, la sua vastità, l’immensa sete d’azzurro che ristora l’anima. È questo un dono che rende prezioso il volumetto per il contenuto d’umanità che ci rivela la capacità dell’autrice di dipingere nel verso, le immagini incontaminate delle sue vette al tramonto, della magnificenza del progetto divino: Guarda! Le alte cime intorno / perdono luce a poco a poco. / È l’ora del crepuscolo. /...Godi la pace che palpita nell’ombra. (da “Dolci Inviti”).

Maria Organtini


Percorsi


SOSTA SERENA

Seduta
sull’erba di velluto.
Davanti agli occhi
le montagne azzurre,
dietro le spalle
una selva di abeti
stormisce al vento
della sera.

Un suono di campanacci
scuote l’aria,
tornano lente le mucche
ai casolari.
Le mie labbra
mormorano una preghiera:
“Signore, vorrei vivere sempre
nell’incanto di questi monti”.


IL TORRENTE GESSO

Come canta il Gesso
sfiorando dolcemente
le vecchie case di Entracque!
Dai davanzali sgretolati
cascate di gerani colorati
ascoltano le dolci serenate.

Come corre il Gesso
tra le strade di Entracque!
Scende dai monti,
incrocia torrenti
e quando soffia il vento
saluta l’Argentera poderosa,
signora della valle.


CERVINIA

Cervinia, distesa
nell’ampia conca verde,
protetta da muraglie di roccia.
L’ardita vetta del Cervino
sfiora le nuvole.

Per le strade una folla
chiassosa e variopinta
venuta da lontano
per godere un incanto
di natura.

E di sera, tutti in coda
sull’asfalto dell’autostrada
verso l’afa delle città.
Nel cuore il nostalgico ricordo
di un angolo di paradiso.


LAGHETTO ALPINO

Come una conchiglia
riluce di madreperla
tra lo smeraldo del prato.
Le vette lo vegliano materne
quasi fosse un bimbo neonato.

Quando dardeggia il sole
lo coprono di un’ombra protettrice.
La sera sotto le stelle
gli cantano dolci ninne-nanne…
E il laghetto dorme, felice.


PER EMILIA

Emilia,
perché non sei rimasta
nel tuo paesino tanto bello
adagiato ai piedi delle vette?

Sei venuta ad abitare
nella città inquinata
dove tuo figlio gioca
sul balcone.

Non c‘è spazio qui per i bambini!

Quando l’estate
t’affacci alla finestra
cercando un po’ di verde
un po’ di cielo
vedi soltanto enormi caseggiati
e il fumo denso delle ciminiere.

E sogni il tuo paesino tanto bello
adagiato ai piedi delle vette:
piccolo eden rimasto inalterato
tra il profumo dei fiori e della terra.


PASSO DELLA MENDOLA

Quanti sogni
all’ombra delle tue foreste
di larici e d’abeti!
Gli studenti della “Cattolica”
guardano l’ampio panorama
e sognano l’avvenire luminoso.
Come nubi sospinte dal vento
sogni e speranze si perdono lontano.


VASSENA

Vassena,
oasi tranquilla
ammiri estatica
dall’ombrosa sponda
lo stupendo panorama
dove l’arcana solennità
dei monti
invita a riflettere.


DONNE DI MONTAGNA

Donne di montagna
donne laboriose:
semplici, cordiali
religiose.

Donne di montagna
donne contadine:
parche di parole,
dignitose.

Custodi gelose
di mille tradizioni.


DOLOMITI

Da umidi prati
sottostanti
balzano ardite rocce.

Guglie di cattedrali
abbandonate
o misteriose dimore
delle fate?


A UNA BIMBA

Nel fuoco del tramonto
le Dolomiti
vestono luccicanti
mantelli aranciorosa.
Nell’ora del crepuscolo
le vette
indossano vestaglie
color delle violette.

Scendono planando
le ombre della sera.
Suona una squilla.
Come bambine docili
le Dolomiti
innalzano una preghiera.
Poi s’addormentano
tranquille.


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