Maschere - Mascharas

di

Andrea Scano


Andrea Scano - Maschere - Mascharas
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 74 - Euro 7,50
ISBN 978-88-6037-6817

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Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’autore è finalista nel concorso letterario «J. Prévert» 2008


Prefazione

In questa silloge di poesie, Andrea Scano offre la sua visione della vita costantemente ricollegata all’immagine della “maschera” che può mutare in relazione al dipanarsi dell’esistenza.
Ecco allora che tutto assurge a simbolo per spiegare ciò che si nasconde sotto la patina superficiale, per indagare ciò che viene celato, per scandagliare le zone d’ombra e cercare, per quanto è possibile, di avvicinarsi alla sostanza autentica delle cose, al significato più profondo della vita stessa.
La vita come un teatro in cui la commedia deve essere recitata bene: la maschera della verità deve prevalere ben sapendo che ci si può trovare davanti anche alla “smorfia teatrale” che racconta la tragedia della vita.
Nel susseguirsi delle poesie ci si imbatte nella maschera “che giudica”, che condanna, che finge allegria, che nasconde sofferenza, nella maschera senza faccia e in quella pietosa, nella maschera del potere e del terrore.
La maschera come simbolica condizione esistenziale che contiene le contraddizioni, le antinomie, le rappresentazioni del manifestarsi della vita stessa.
Andrea Scano riporta sul piano poetico quella sensazione di estraneità, il senso di vuoto nell’anima, la condizione di solitudine davanti agli “sguardi assenti senza sentimenti”.
La sua osservazione del mondo, obbliga alla presa d’atto del dominio dell’egoismo, dell’amara constatazione che in molti casi ci si trova davanti ad individui “senza emozioni”, “burattini manovrati“quotidianamente, ed ecco allora che le “facce sono solo maschere”.
Da questa considerazione nasce la visione della vita come di un faticoso cammino, un percorso irto di spine e sofferenze: quasi un calvario durante il quale si devono fare i conti con la “fine dei sogni e delle speranze”, con quella sensazione che di amore rubato, cuore ferito, sofferenze da patire.
Eppure, dopo aver constatato questa amara prospettiva di vita, Andrea Scano riesce a far emergere, attraverso le sue parole, il desiderio insopprimibile d’una concezione dell’amore che è così forte da “spazzare via” le negatività e i dolori, una visione dell’amore che è capace di incendiare il cuore, che non conosce confini. L’amore che “accompagna nella vita”, che “rende giovane per sempre”, che non fa vedere “le rughe che segnano il viso”, capace di condurre alla consapevolezza che è fondamentale avvicinarsi ad una “nuova vita” quasi a volare con la mente per “cambiare il passato/modellare il presente/riscrivere il futuro”.
Le parole di Andrea Scano rimangono “nel cuore”, cercano costantemente di offrire emozioni e dissolvere i pensieri offuscati dalla fatica del quotidiano vivere come a voler riportare in luce un “sogno d’amore” che si deve sempre “portare nel cuore”.
La sua sensibilità poetica diventa una sollecitazione per andare oltre l’apparenza, per svincolarsi dalle consuetudini della vita, cercando di liberarsi in un volo libero verso la fonte luminosa d’un giusto vivere.

Massimo Barile


Maschere - Mascharas


A mio padre
Augusto Scano


La maschera del potere

Che solitudine in quel salone pieno di gente che si
affanna per avvicinarsi a una maschera di potere
il potere non è il suo ma di qualcuno più in alto
che non ha bisogno di applausi o consensi
la maschera ti giudica, ti classifica
ti condanna se il consenso non le dai
il vero potente ti giudica, non ti classifica ma ti perdona.

Ti affanni per stare con lui
applaudirlo attirarlo nelle tue simpatie.

Lui quando non le servi più ti schiaccia ti schernisce
Il potente non lo servi ma lui non ti schiaccia
ti abbraccia.


Sa mascara de potere

Canta solidudine in cussu appusentu mannu
Pienu de zente in affannu
Pro aere mascara de potere…
Su potere non este su sou, ma de calcunu piusu in altu
Chi non nezzessitadat cunsensu et ammiratzione,
sa mascara ti cundannadat si non donasas cunsensu…
chie podedet veramente, ziudicat a tie, ma a tie perdonat
in affannu, pro istare cun a isse
e pro essere cun isse in simpatia…
candu non li faghese pius comudu t’istruedet
si non seses su servidore sou, ti abbrazzada.


Ma quale solidarietà

Senti le urla
picchiano un vecchio
sembra tutta una burla.

Loro

strisciano per le strade
la gente ha paura
non si può camminare
la notte è ingannevole
ci sono solo ombre e terrore
questa è l’Italia oggi
ci raccontano solo bugie
si parla di integrazione
ci confondono col multi razziale
raccontano di poveri disperati
guardiamo prima i nostri disperati.

Sono tanti

ma di quale solidarietà parli
tu lasci
solo povertà.


Ma cale amorosidade

Ses intendende itzerrios
mazanant unu betzu
paredet tottu una faula

issos

istrisciant in carrelas
sa zente in paura
non si potet camminare…
sa notte este faullalza
sunt solamente umbras et terrore
sa Italia noe este gai
faulas, solamente faulas nos narant
faeddant de ponnere zente chin zente
naranant de zente disperada
tebinus abbaidare innanti de tottu
sos disperados nostros

e sunt meda…

ma de cale amorosidade faeddas
tue lassasas
solamente pobertade


Con Te

Quanto tempo che non riesco a dialogare
con Te.

Ti sento vicina
ma non riesco a parlare.

Con Te
vorrei parlare delle mie pene
raccontarti ciò che può regalare
il mio cuore
a chi mi dona il suo amore.

Con Te
vorrei sfogare la mia malinconia
il dolore che provo
nel sentir parlar la gente
chiusa nella sua ipocrisia.

L’unica cosa che mi dà felicità
e saper che Tu anche da là su
riesci a leggere nel mio cuore.


Cun Tegusu

Cantu tempus chi non poto faeddare

cun a tíe.

T’intendo affaccu
ma non poto faeddare.

Cun tegusu

appo a cherrere faeddare de sas penas mias…
contare sos donos de su coro meu
a chie mi donada s’amore sou…

Cun tegusu

Appo a cherrere allezzerire sa malinconia mia
su trummentu meu
cando sa zente faeddadat
chin faltza limba.
Felitzidade èste solu cando
pesso chi tue, dae su chelu
leggisis su coro meu.


Questo è l’amore

Nasce col primo sguardo
ti accompagna per tutta la vita
fa stringere lo stomaco fino a star male
lacera il cuore
ti fa vedere il tuo compagno come
una statua di Michelangelo.
Non vedi il tempo che passa
rubandoti la giovinezza.
L’amore ti rende giovane per sempre
non vedi le rughe che segnano il tuo viso
non senti il corpo che si incurva.
Questo è l’amore
non ti fa mentire, non ti fa tradire
ti tiene legato con grande complicità
oltre il tempo che consuma il tuo corpo
oltre la morte.
Questo è l’Amore.


Custu este s’amore

Naschede chin sa prima mirada…
a tie accumpanzada pro sempre…
faghede istringhede su istógamu finzasa a ti faghere male…
istratzadat su coro
ti faghede idere su cumpanzu tou comente
istatua de Michelangelo
non ideses sas píja in cara…
no intendeses su corpu chi s’ingrusciada…
Custu este s’amore…
no ti faghedet narrere faulas…
no ti faghedet traighere…
ligadu chin ruffiania
fora de tempus, chi consumadat su corpu tou
fora de sa morte…
Custu este s’amore.


Maschere colorate

Maschere
facce coperte da mille colori
nascondono sofferenza
coprono indignazione
cercano la libertà.

E Tu
scuoti la testa
ti sei adagiato in quella falsa libertà
non ti accorgi più di niente
ma domani, una, cento, mille
facce colorate, ci ricondurranno
alla nostra libertà.
Maschere senza faccia
maschere di pietà
coperte solo per restituirci la dignità.


Mascaras pintadas

Mascaras
caras pintadas medas
cuanant patimentu…
coberrinint arrabiu…
chircanant sa libertade.

E Tue

iscutinasas sa conca
ti ponneses in cussa faltza libertade…
non ti abbizzasas piusu de nudda
ma cras, una, chentu, mille
caras pintadas, nos ant a giughere de nou
a sa nostra libertade.
Mascaras chena cara
mascaras de piedade
cobertas solu pro sa dignidade
a nos donare.

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