La natura si sta rivelando
È autunno,
la mattina è meravigliosa,
il sole riempie di luce
le cime dei tigli,
che ingialliscono
sotto il fresco respiro autunnale.
La natura si sta scoprendo,
si sta rivelando.
Le foglie ingialliscono,
i fiori avvizziscono,
la bellezza appassisce,
ma quella luce ci illumina
per affrontare con serenità
gli anni che verranno.
Il tempo logora il fisico,
ma irrobustisce lo spirito,
rivelando valori
fino ad allora sconosciuti,
che ci consentono di scoprire
il senso del nostro vissuto.
La paura del silenzio
Il sole che indora le cime degli alberi,
la luna che s’alza sull’orizzonte
colmando lo spazio celeste della sua tenue luce,
così da poter continuare a sorridere.
La natura si tende verso di noi con braccia benevole
e ci invita a godere della sua bellezza,
ma noi abbiamo paura del suo silenzio
e corriamo verso centri affollati
per ammucchiarci come pecore,
che fuggono lontano dal predatore.
La natura ci parla con il canto degli uccelli,
con il mormorio dei ruscelli,
con il sole che porta alla vita i fiori profumati dei
[campi,
con quel suo manto colorato,
che vuole continuare ad essere così chiamato
e l’anima dell’uomo è così lieta e felice.
La mia riflessione ha sollevato il velo materiale,
che nascondeva il mio io interiore,
la mia anima si è espansa,
avvicinandomi sempre più alla natura,
ai suoi segreti e alle sue meraviglie.
A guardare tanta bellezza mi sono chiesto,
perché l’uomo deve distruggere
quel che Dio ha edificato?
Sopravvissuti alla tempesta
L’esasperazione vince spesso la ragione,
come una ferita che si dilata,
solo il tempo la può rimarginare.
Dicono che i guai
avvicinino le persone,
ma è un luogo comune
del tutto privo di fondamento.
È probabile che ci spingano a sbranarci
perché vinti dalla preoccupazione e dalla paura.
È soltanto quando i guai
fanno parte del passato,
che si riscopre la devozione reciproca
per il sollievo di essere sopravvissuti alla tempesta.
Come le foglie
Le parole sono come le foglie,
dove più abbondano
ben di rado
si trova frutto dell’intelletto.
Quest’ epoca prende sul serio
più un idiota,
che maschera la propria ignoranza
sotto l’orpello della retorica,
che non un santo,
vestito di stracci,
nella scuola della saggezza.
È triste non gustare della fonte del sapere
e non è saggio
colui che lascia il certo
per l’incerto.
Il giusto perde tutta la sua dignità
quando protesta troppo.
È innata nell’uomo
la follia di confondere una metafora
con una prova.
Un fiume di parole
come una fonte di verità.
Gli stracci appesi ad asciugare
Dal pozzo dei ricordi
zampillano forti realtà.
Gli alberi dei cortili
erano popolati di stracci
appesi ai rami ad asciugare.
La casa esalava odore dei poveri
e invadeva le abitazioni
abbandonate dai ricchi.
La faccia del povero è segnata
di sentimenti di paura e di odio per il ricco,
ma nelle sue vene corre sangue vero,
di chi ha saputo dare
un significato alla sua esistenza.
È nel sacrificio la forza del povero,
che apre i polmoni
e li rende più sani e puliti,
come una sorgente di acqua fresca.
La pallida ombra
Il sole arde ogni giorno,
brucia il tempo.
Il mondo corre frenetico in un circolo
e gira sul suo asse,
cosicché se si bruciano le cose inutili,
il sole brucia il tempo.
La pianta,
se pur bruciata
dal sole rovente,
riesce a gettare
ancora una pallida ombra
al di là di quel muretto,
creando attorno una leggera
sensazione di freschezza.
La tarda età ci indebolisce fuori,
ma ci arricchisce dentro
e le sue emozioni sono rivelatrici di verità.
Calore
Sotto la neve non fa mai freddo,
il seme non gela e si fortifica .
Quando c‘è calore
un fiore appassito rifiorisce.
Le traversie sono come il forte vento,
sembrano annunciare la bufera,
ma portano la pioggia
e, poi, il sereno.
Le problematiche sembrano logorare,
ma il calore umano fa rinascere il nostro cuore.
La corrente d’aria
Il cuore ha smesso di pulsare
e l’anima ha già intrapreso il suo viaggio.
Tormento e fuoco
hanno smantellato
quel corpo leggero e curato.
Sei come una corrente d’aria,
come una sorsata risucchiata dall’inesorabile
destino della vita.
Sei la parte inscindibile di un corpo,
che ti vuole sovrastare
e che non ti vuole quasi mai ascoltare.
È ora di cambiare!
Il fiore che sboccia nelle avversità
Si cerca di nascondere,
di non dare importanza,
è il frutto di incomprensione e attriti,
ma?
Sembra il piccolo ragno che vive nella crepa
e che si mimetizza con la polvere e le foglie secche,
ma è sufficiente una folata di vento perché lo si
[scopra.
Ti entra nella pelle,
ha il sapore dell’impossibile,
ma una volta dentro non se ne vuole più andare.
Si espande come la brezza in una risaia,
come le scie degli aerei nel cielo.
Il fiore che sboccia nelle avversità
è il più raro e bello possibile.
L’uccello assetato
Vincolo inscindibile alla felicità
la nostra ossessione,
ma dove?
Dietro questa parvenza
di gioia e di felicità
c‘è un cuore solitario e dolente.
Dietro forzieri d’oro
un uccello assetato in una gabbia d’oro
con la ciotola completamente vuota.
La povertà rivela la nobiltà dello spirito
mentre la ricchezza ne libera il lato più in ombra.
Il dolore ammorbidisce i sentimenti
e la gioia guarisce il cuore ferito.
Le lacrime puliscono il cuore dalla ruggine dell’odio
e insegnano all’uomo ad aiutare
la persona che ha il cuore infranto.