Il pane del povero

di

Angelo Passera


Angelo Passera - Il pane del povero
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
12x17 - pp. 40 - Euro 4,50
ISBN 88-8356-972-5

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Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’autore è finalista nel concorso letterario «J. Prévert» 2005


Presentazione

Nelle sue poesie l’autore fissa la sua attenzione sulla saggezza, che riprende in maniera insistita, accompagnandola di volta, in volta, con ognuna o più delle sue componenti, spesso ancorandola ai nobili esempi che, in quanto entità astratte, pur essendone tutti quanti depositari, vengono quasi sempre mascherati o perlomeno offuscati mettendo a nudo la povertà dell’animo umano, sotto l’orpello della retorica.
L’umiltà, la trasparenza, la sapienza sono ricercate come se fossero dottrine.
La fortuna di avere una famiglia dai sani principi morali, dove poter far crescere queste virtù, è fondamentale, così come la conoscenza del mondo circostante, ossia natura, tramonto, alba, cielo stellato, pioggia, vento, arcobaleno, tutte muse, che consentono di capire che senza un disegno divino, niente ha senso di esistere.
È il terminale che porta alla provvidenza.
Anche nelle piccole cose s’intravede la saggezza; l’aiuto morale, il pasto caldo, il sorriso, tutte virtù complementari che portano sempre all’unico fine plausibile.
Il pane del povero è emblematico perché lega povertà e umiltà in perfetta sintonia con il pensiero dell’autore.
Momenti dolcissimi sono regalati, infine, nell’attesa di una nascita, dove vengono trasmessi quegli attimi di gioia prima e dopo il felice evento. Momenti indimenticabili.

Carlo Mario Passera


Il pane del povero


La nostra anima ci parla

Anima e corpo
il conflitto è sempre aperto.

Troppe volte la nostra anima
è calpestata da un corpo,
che non vuole essere sottomesso.

Siamo tanto legati a piaceri effimeri,
che non ci accorgiamo,
che la nostra anima ci parla
senza mai essere ascoltata.

Il tempo logora il fisico,
ma l’anima è eterna.


La foca

La foca sulla spiaggia piange miseria,
abbandonata dal branco,
si dovrà sacrificare
e lavorare più di prima
per rimettersi da sola in sesto.

A volte la malasorte inveisce,
ci si crogiola nel pianto,
ci si sente abbattuti
e senza via di uscita.

Guardare in faccia la realtà,
rialzarsi per scoprire nuovi orizzonti.

La realtà a volte è terribile,
ma ciascuno di noi sente,
nel profondo della sua anima,
che deve approfondire la sua vita.


L’attesa

Dal guscio,
che il caldo estivo avrà schiuso,
verrai alla luce.

Bagnato fradicio
incomincerai a dimenarti,
a toccare tutto ciò
che è di palpabile
e una luce sul tuo viso
si accenderà,
quasi a chiederti,
dove mi trovo?

Le dolci e care mani
che ti asciugheranno,
ti veglieranno
fino in cima alla montagna,
proteggendoti da tutti i pericoli
e la vetta ti sembrerà
irraggiungibile,
ma vinte queste asperità
conoscerai la vera vita.


Una nuova vita: Leonardo

Il seme che avevo gettato
era caduto in un terreno propizio
e prima o poi sarebbe germogliato.

Clima e ambiente
hanno favorito la crescita.

Una nuova freccia
ha trapassato il mio cuore,
donando, inizialmente,
tremore e battito accelerato,
poi, dolci e lieti sospiri
hanno preso sempre più spazio
e dato nuovo ossigeno
alla mia mente stanca.

Il bello stava ora per iniziare,
dare sempre le stesse attenzioni,
gli stessi sorrisi,
i giusti rimproveri
alle mie nuove due creature,
nella speranza che si ponessero
le giuste basi per una buona crescita

Quando vedo un bimbo solo
perché abbandonato dai suoi genitori,
il mio cuore gela,
perché penso al loro futuro.

Sono come le canne al vento,
senza radici
e quindi senza vita,
perché non hanno più uno sfogo,
un confronto,
un aiuto,
un modello
e così sbattono a destra e a sinistra,
prima di crollare.

Il sole deve sempre risplendere
sulle mie due creature
e l’acqua deve sempre arrivare
per rendere ancora più forte il sole


Basta un niente

Le prime macchioline
esternamente alla frutta
e la stessa,
che anche se conservata,
inevitabilmente marcisce.

Quando il muro non è completato,
basta una crepa
per buttare all’aria
quel poco che si è riusciti a costruire.

Quando si è adolescenti,
basta un niente
per far cambiare direzione.


Il pane del povero

Il pane del povero è duro
e l’esperienza m’insegna
che dove c‘è poca roba
c‘è grande pensiero.

Chi è molto considerato,
a volte è umiliato
da chi esalta la cultura
come fonte di sapienza e di saggezza.

La sapienza abita
nella stessa casa della saggezza
e guai a dimenticarsi
che dove c‘è sacrificio
le qualità si esaltano,
anzi si moltiplicano.


Una nuova luce

Una nuova luce ha illuminato l’oscurità
e l’acqua ha incominciato a zampillare
tonificando i sentieri più ombrosi e reconditi.

Come una gemma, che si schiude a primavera,
mostrerai le tue lunghe membra
e come un fiore, che esce dalla terra,
cospargerai l’ambiente di un profumo sublime.

Al solo pensiero mi sembra già di vedere
quel grazioso ramoscello allungarsi e liberarsi.

Come una bolla di sapone scoppierai nel suo ventre
e finalmente respirerai.

Solo allora la calma mi avvolgerà,
come un’ondata d’aria fresca mi ricoprirà
e come una tiepida brezza
soffierà la tranquillità e la pace dei miei sensi.


I nobili esempi

Le intemperie hanno segnato
il vecchio fusto,
le gocce di rugiada
hanno impregnato d’acqua
la foglia secca e sofferente.

Sfiorirà la gioventù
e con essa la forza, il pensiero,
i successi e i cuori duri.

Non importa,
non tramonteranno mai
i nobili esempi.


Le ferite morali

Un bimbo abbandonato
cresce in malomodo,
le ferite morali
sono indolori,
ma restano.

Quando si è giovani,
una ferita guarisce presto
e la vita, sempre m’insegna,
che, prima o poi,
darà le sue trafitture.


Incantesimo

È sera ormai inoltrata,
una brezza accarezza i nostri visi,
che stanno per incontrarsi,
nessuna parola,
ma è solo un bacio a sciogliere l’incantesimo.
Questo bellissimo sentimento,
fino ad allora mai conosciuto,
mi fa scoprire una realtà nuova,
l’amore.
Così in quest’ambiente,
pieno di luci e di colori,
una melodia nuova incomincia
a scorrere nelle mie vene,
ecco che mi sto innamorando.
Cosicché la misantropia,
annidiata in me,
la noia,
mia eterna compagna,
incredibilmente svaniscono.
Qust’incantesimo ha dissolto tutto
e per una domenica,
che non ci sei stata,
non sai quanto mi sei mancata.
Questo smisurato senso d’amore
che provo per te,
mi preoccupa,
perché sei sempre nei miei pensieri,
nei miei sogni,
insomma non so far nulla senza di te.
Come la barca ha bisogno del mare,
la farfalla di un fiore,
il bimbo della mamma,
io non sono nulla senza di te.


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