Poesie

di

Anna Liverani


Anna Liverani - Poesie
Collana "E-Books"
 - pp.  - 
ISBN 

eBook: pp. 199 - euro 7,99 -  ISBN 9791259512932

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore


In copertina: Fotografia di Anna Liverani


Prefazione

La silloge di Anna Liverani, dal titolo “Poesie”, rappresenta una testimonianza fortemente percepita nell’animo della poetessa che diventa espressione fedele della sua profonda intenzione lirica, sempre accompagnata da una visione che coglie la substantia vitale del suo universo emozionale.
Il processo poetico subisce una costante evoluzione durante le varie fasi dei tempi lirici che compongono la silloge, tra riflessioni e riferimenti alle molteplici manifestazioni dell’umano vivere e le suggestioni al cospetto del mondo naturale, tra vibrante recupero di vicende storico sociali e necessità vitale d’una presa di coscienza dell’inevitabile differenza dei percorsi umani e degli innumerevoli intrecci del vivere sociale.
Durante il processo esplorativo, già nel primo tempo lirico dal titolo “Barriere”, emergono la ricerca del senso autentico della vita e l’immersione nelle multiformi sembianze d’un personale cosmo lirico che sospingono la mente verso una purificazione, necessità vitale che si miscela con il mosaico d’emozioni d’un canto solitario capace di scivolare tra i “fondali del tempo”, proteso ad indagare i giacimenti emozionali che risiedono nelle zone segrete e negli stati d’animo che rappresentano un disvelamento del mondo interiore, simbolicamente reso nei versi “solitudine è una/birra fresca sul/tavolo in un/plenilunio/estivo di stelle/cadenti,/quando la civetta/canta nell’ombra”, quando il senso di solitudine ed il sentimento puro si trasformano in solitaria illuminazione lirica.
Nel secondo tempo della silloge, dal titolo “Excludenda”, la Parola di Anna Liverani incontra le “occasioni” della vita di montaliana memoria, il continuo scandaglio delle metamorfosi della coscienza ed ogni dettaglio esistenziale diventa un tassello che contribuisce alla creazione della concezione poetica.
La Poesia diventa ricomposizione dei frammenti esistenziali attraverso flussi di memoria e le liriche si trasmutano in testimonianze di “percorsi vitali”, densi di “riverberi sognanti” e palpiti lirici che si generano in un simbolico “alveare della vita”.
Ed è proprio sul palcoscenico d’una “vita effimera”, composta di “arabeschi ingannevoli” e di “false parole”, che si apre la complessa visione lirica della poetessa, capace di catapultare nel personale universo emozionale, tra atmosfere evocative ed imminente caduta nella vertigine immane.
Tali evidenze creano quasi una sorta di teatro lirico dove avvengono continue lotte, dove si devono fare i conti con le “ombre del passato”, con i “pensieri occulti” e le misteriose percezioni della sua dimensione poetica: tutto s’impregna d’un lento dissolvimento e d’un ricercato distanziamento, tra rimandi ed emozioni, tra silenzi e rivelazioni, come a voler segnare la linea di confine tra reale e immaginario, fino alla decretazione d’una condizione/confessione con i versi “catturo la vita/con cupezza…”.
Nel tempo lirico seguente, dal titolo “Deliri”, la poetessa offre una sequenza d’immagini con forte impatto lirico che recuperano labirinti memoriali emotivi, residui dei desideri percepiti e le “infinite incertezze”, quasi a sezionare le tessiture del tempo e ridisegnare la trama della vita.
Ecco allora che la poesia è pervasa dalla trama silenziosa del tempo, dai rimandi ai luoghi della memoria, dall’accettazione del “dilavarsi/della speranza”, mentre la mente scivola verso un simbolico “tramonto rosso fuoco” e, negli ultimi due tempi lirici “Viaggi d’acqua o poesie del non ritorno” e “Il carretto del cielo”, Anna Liverani ripercorre con la mente le tracce d’un cammino “imperscrutabile”, il senso della vita e dell’amore, le emozioni perdute ed i flussi di desideri che ormai vengono attratti dal vortice della memoria e non rimane che la “verità” del sogno, “la fuga dal vero”.

Massimo Barile


Introduzione

La fine del secolo breve ha comportato grandi cambiamenti anche in quella affinità elettiva che è il modo di pensare tra la gente nelle varie etnie: vecchie barriere si sono infrante, nuovi spiragli di vita e di comunicatività si sono affacciati alla nuova era portando con sé un iniziale ottimismo e aspettative di rinascita individuale e collettiva.
La cooperazione tra stati nell’avvio dell’epoca globale ne è stata il suggello universale lasciando solo un dubbio: perché la guerra?…
Nessuna risposta sembra ancora abbastanza plausibile per abbracciare definitivamente questo nodo cruciale della nostra civiltà. Riaffiorano così il non detto, le parole di circostanza, il vuoto esistenziale, la paura del domani, il delirio inenarrabile e la frustrazione dovuta al senso di impotenza.
Chi scrive registra i riverberi, le sfumature tonali di certe discordanze, a volte riesce a comporre una nuova armonia di suoni elementari che ricompongono la vita in ogni sua espressione. Come un vagabondo dell’era rimontante l’autore diventa testimone suo malgrado di avvenimenti che scuotono la storia e le coscienze individuali in uno stesso intreccio vorticoso: nascono nuove trame e altri versi ma tra il pensiero e lo scritto scorre già il tempo. L’illusione di fermare il tempo si concretizza nella suddivisione temporale delle varie sillogi, quasi per mappare un percorso in divenire che tuttavia non vuole cristallizzarsi nel suo fluire. I vari anni in apertura si susseguono così lasciando spazio alle dovute congetture.


Poesie


BARRIERE


Boreal sound

Svaporano gli alberi nella sera
tra ultimi squarci di aurora
boreale: i gridi delle gazze che si
nascondono tra i campi hanno
preso il posto del canto
dei grilli nelle notti
d’estate.
Evitiamo i commenti
inutili…
ormai da qui non si riparte.


Desaparecida

Mi calerò
nel pozzo
con la carrucola
verde
per bere
l’acqua
delle stelle
e
scioglierò a poco
a poco i nodi
di questa lunga
corda che mi
trascina
in spiaggia
fino al mare.
Poi andrò
tra le pozze
delle maree
a
cercare madreperla
nuova sottovento:
i pesci ragno
non fermeranno
la mia corsa
e le onde
sorrideranno
all’amante della
sabbia e della luna.


La flotta nascosta

Derive leggere, navi schierate in
battaglia, strutture lignee scavate
da abili mani lungo i ruscelli
dell’Etruria romana.
Legni che cantano, si scontrano
e cigolano scivolando via lungo
i fondali del tempo.
L’amore di un gesto
in un’ampollina
dorata intatta attraverso i secoli…
monete di bronzo appena uscite
da una sacca di cuoio riaffioranti
dal liquido che toglie patina
all’oblio…
arnesi di vita quotidiana,
anfore olearie, lucerne di coccio,
chiodi squadrati, giochi di bordo.
Come togliere un velo al passato:
una flotta sommersa
improvvisamente
riemersa… leggera… di nuovo
levita
verso l’alto, vede la luce di un’altra
era oltre la bolla del
silenzio.
Attraverso vetri blu, pettini d’avorio,
fibule e strumenti musicali…
la maschera
di paura del marinaio, il latrato
di dolore
del suo piccolo cane,
sigilli della fine di
un viaggio appena iniziato.


Terra di olivi e di
macchia mediterranea
sempre semideserta a
primavera: mezzaluna
d’argilla da cui scendono
drupe d’oro
quando l’aria
riprende i colori e
il ciliegio fiorisce tra
sentieri che
conducono a un’incavo
azzurro di
grappoli ambrati
sospesi tra cielo e mare.
Costiera a cui si aggrappano
l’agave e l’ibisco,
al cui confine si ferma il
cipresso,
segnata da ruscelli
e da rivoli di sangue
a primavera,
terra rossa strappata al mare
fino alle ondulate falesie,
anche tu
hai visto i risultati del G8.


Butoh

Ventagli di gesti ed arpe
in movimento, in azione
scenica all’estremo,
parole soffiate a Est
La tensione del mondo
nel fluire di un
monsone orientale:
tra voli di uccelli-lira
petali su roccia
le ciglia della terra
si schiudono
per imprigionare la
ritualità del “bruco”
che avanza
sinuoso e
diventa farfalla.


Antichità

Lumi liberty, biglie rotte
giochi ramazzati nei cassetti
del tempo. Una collana di
perle di vetro e una parure
di castoni vuoti: in mezzo a
questo ciarpame d’epoca un
brillante è arrivato
scivolando giù tra
le pieghe della storia.
Lì accanto un trenino d’accaio
della miniera di terra blu,
un ciondolo d’avorio
e una goccia di Lalique.


continua


Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Avvenimenti
Novità & Dintorni
i Concorsi
Letterari
Le Antologie
dei Concorsi
Tutti i nostri
Autori
La tua
Homepage
su Club.it