Adriana Centi
La luce nel buio
Il buio ti avvolge, ti stringe,
la sua morsa è possente,
scorato, ti toglie il respiro;
lo sguardo si perde nel nulla,
oltre le tenebre regna l’oblio.
Una miriade di gemme nel cielo
seduce i tuoi occhi, che stupiti
godono di cotanta eterea bellezza;
ogni stella è una celeste letizia,
è l’amore che irradia il tuo cuore,
tante stelle dissolvono il buio,
oltre la luce c’è l’infinito.
Anna Maria Pacquola
Anima
Apriti anima,
ai sensi della vita,
percorrendo la via del cuore,
perché non puoi vivere senza amore.
Apriti come libro,
sfogliando pagine armoniose,
dedicate al tuo spirito,
tempio antico,
consacrato al pensiero
e alla conoscenza,
azionando, in te,
lo stimolo del tuo sentimento.
Martin Palmadessa
Ad aspera ad astra
Dio riserva i posti a sedere
solo a chi ha il coraggio di osare,
perché se smetti di sognare
è meglio che dormi.
Cielo impertinente
Niente stelle
niente luna
niente cielo stasera.
Gravida la nebbia impera
con la sua grazia sublime
come immenso lenzuolo.
Calerà a breve sui tetti rossi
con dentro gatti, famiglie e caldarroste
scoppiettanti a magnificare il rosso.
Soffice è la tenda che sposti piano
da dietro le finestre inermi
ad osservare il calare del tuo giorno.
Tempo scaduto
Non c’era tempo
per attendere ancora.
Distrutti i presenti assenti
le labbra non hanno atteso.
Ileana Pisani
Opera 10^ classificata
Disillusione
Una fantasia ho smarrito nelle mie nostalgie
che riposano tra memorie di singhiozzi
di codarde paure immotivate.
Timorosi gli sguardi miei
che un dì mi offrirono germogli appassiti
di inutili speranze coltivate.
Pensieri inaspriti da lacrimanti sorrisi
invano creduti da gioia generati.
Innocente è l’animo rimpianto
dannato l’avvenire sperato.
Percorsa ho la via dei rosei ricordi
sfumati ne ritrovo i margini
di grigia disillusione.
Sergio Benedetto Sabetta
In infiniti spazi
La natura ci impose il silenzio e in esso mi arrotolai,
in infiniti spazi corre la mente tra innumerevoli tempi
con il cuore sospeso su una corda tesa tra il punto e l’infinito,
scorrono le immagini su un filo di luce, dardo tra ricami di fiori
sparsi sul soffio di una impalpabile tenda, mentre
un cavallo nitrisce argenteo sospeso nel tempo,
tra mente e corpo si pone l’infinito,
impossibile immobilità dell’essere.
Nasce un’ansia di costruire, creare,
prima che tutto finisca,
il pensiero vola dietro una rondine,
saltella con un nero merlo sulla piazza deserta
in cui pochi sospettosi passanti
scorrono all’imbrunire.
Spingiamo lontano i nostri sogni,
desideri gridati a noi stessi,
rinchiusi nelle nostre turrite anime
pronti ad affrontarci in feroci inutili lotte,
affermazioni disperse nel tempo
dove riflettere pesa, lastra di marmo,
e nell’acqua si disperde l’io,
in una volontà di potenza, demone che ingoia,
illudendoci, le nostre anime.
Ti consola, ti sprona un ricordo smarrito,
necessità di un ritorno all’antica magione,
tepore di una casa e di un amore,
fuoco crepitante tra scintille e volute di fumo
nell’ampio camino.
Marinella Terragni
Ascolta
Ascolta il respiro della terra.
Ascolta.
Ascolta il sospiro del vento
il pianto,
ghiacciato,
della notte
Ascolta.
Ascolta il fremito lieve
di ali lontane.
Ascolta.
E ascolta il canto,
sommesso,
che parla di luce,
il canto della speranza.
Ascolta.
E ascolta la mia voce,
mio Lontano Signore.